Premessa:
Questo topic ha il solo scopo di condividere con il forum la bellissima esperienza di un giro in MTB attorno al massiccio del Sella.
Novellini di esperienze del genere, prima di decidere di partire, per noi è stato un po complicato reperire una serie di informazioni che ci sembravano utili.
Ecco il report il più possibile completo e dettagliato per chi volesse intraprendere la bellissima avventura di questo bellissimo giro.
I protagonisti : MARCO+ & Loonet
Stregati dal fascino delle dolomiti, dopo aver letto i numerosi topic su Sellaronda e Sellaronda Hero e così via, Loonet e MARCO+ si chiedono : ma se lo abbiamo già fatto più volte in inverno con sci o snowboard e poi anche destate sul bitume perché privarci di portare a termine anche limpresa di completare una ronda in MTB ?
La cronaca :
Bastano solo poche e-mail per definire i dettagli ed il giorno dellimpresa.
Caricati come delle molle per il mito dellitinerario che li vedrà protagonisti, i due sono disposti a rinunciare a qualche ora di sono .
Allalba del 19 agosto 2010 sono già in strada per papparsi le 3 ore di automobile che li separano da Arabba.
9 OClock e sono già al parcheggio della Funivia-Arabba Porta Vescovo.
Qualche pesante nuvolone nasconde le cime tutto intorno ma chi se ne frega le previsioni danno possibilità di pioggia soltanto al pomeriggio.
Grazie ai loro superpoteri in men che non si dica scaricano le bici, si mettono casco e costume per trasformarsi in bikers, mangiano una barretta, bevono due sali minerali, si mettono in spalla uno zaino idrico con tutto il necessaire del biker modello, chiudono a chiave lautomobile e ..alle 9.25 sono già in possesso del biglietto per la risalita in funivia.
Il conduttore della cabina intima loro lAlt perché la cabina era già piena
Cavoli !!!!! un gruppo di bikers doltralpe equipaggiati con mezzi ed attrezzature futuristiche li aveva preceduti occupando completamente la cabina ed i malcapitati sarebbero costretti ad attendere mezzora per la corsa successiva!!
Eh No !! Loonet e soprattutto MARCO+ iniziano al lavorarsi il conduttore fino a che riescono a convincerlo che due bikers in più non occupano poi così tanto spazio.
Si intrufolano nellautobus volante e sono già in quota a Porta Vescovo, la davanti, quasi a toccare la Marmolada.
Pronti Via ! iniziano il single track del Viel del Pan (Bindelweg o sentiero 601).
I panorami sono incantevoli, sembra di volare, però i due sono ancora freddi e rimbambiti per essersi trovati catapultati troppo presto lassù a 2500 m .
Decidono così mantenere inizialmente una linea di prudenza e piuttosto che volare giù direttamente nel Lago di Fedaia, preferiscono scendere qualche volta in più dalla sella della MTB per superare i pochi tratti più accidentati.
Loonet ha già il primo problema : una foratura al Kenda posteriore !!
Per fortuna è latticizzato ed il guasto si risolve solo con una bella lavata di deretano con lattice.
Quindi si prosegue.
E ancora relativamente presto e grazie alla mattinata ancora nuvolosa gli appassionati di trekking hanno tardato la loro partenza e i due riescono a destreggiarsi senza particolari problemi sui sentieri stretti.
Una rampa traditrice di 20 metri li costringe a mettere giù il piede proprio sotto il Rifugio Viel del Pan, ma poi tutto liscio fino alla Baita Fredarola.
Quindi giù di brutto sul discesone con pietre affioranti (sempre sentiero 601) che porta direttamente al Passo Pordoi .
Il parcheggio sul Pordoi è affollato di auto ed difficile trovare la traccia che consente di evitare la discesa in asfalto.
Chi cerca trova e Loonet con MARCO+ sono già sul single track che li condurrà verso lAlbergo Monti Pallidi.
Allinizio tutto tranquillo poi nel bosco la traccia diventa insidiosa piena di radici e inzuppata dacqua per il temporale della notte precedente.
Il tratto è fantastico, tecnico come piace a loro ma pieno di viscido fangazzo.
Meglio evitare cadute che potrebbero compromettere la riuscita della giornata perciò a malincuore si convincono che qualche volta è meglio mettere a terra i piedi.
DallAlbergo iniziano la salita al Passo Sella con un primo tratto di bitume per poi riprendere lo sterrato che si stacca dal primo tornante.
Un paio di rampe bastarde con fondo smosso li costringono a spingere la bici per qualche metro, poi arrivano al sentiero 655.
Tutto liscio fino al Rifugio Valentini anche se lampia sterrata di montagna ha delle pendenze che ti segnano le gambe.
Via poi sul sentiero che conduce al Rifugio Comici passando sopra la Città dei sassi.
Le pendenze del sentiero 526 sono più umane e arrivare al Comici e praticamente una Barzelletta.
Tappa dobbligo all'affollato rifugio per rifornimenti idrici ..la sopra sembra ci sia il mercato .
Durante la pausa la biga di MARCO+ tenta un approccio con una signorina del rifugio, vestita di rosa.
I due tornano in sella e si fiondano giù sul sentiero 528 verso Selva di Val Gardena.
Perdono leggermente la traccia GPS prefissata forse perché troppo coinvolti nella discesa, imboccano una specie di pista da sci e comunque decidono di continuare perché la variante del percorso non è poi così male.
Lo sfigato Loonet si lava la faccia con il lattice perché nei pressi di Selva fora nuovamente.
Una minuscola scheggia di pietra buca il Kenda anteriore che inizialmente sembra irrecuperabile ma poi il lattice fa il miracolo.
I due non si scoraggiano e arrivano a Selva sul bitume per poi iniziare la salita del Danterceppies.
MARCO+ ascoltando il suo corpo capisce che è buona cosa salire con lovovia se poi vorrà portare a termine il resto giro senza grossi problemi.
Loonet cocciuto come un mulo ed incazzato per le assurde forature, saluta MARCO+ con la promessa di raggiungerlo alla monte dellimpianto e parte come un treno sullo sterrato del Danterceppies.
La strada bianca inizia subito a mettere le cose in chiaro con la sua ostinata pendenza.
Sono le 13.20, vento non ce nè, nuvole nemmeno, il sole picchia a più non posso e gli alberi ci sono ma non fanno ombra.
Sembra di essere in sauna, Loonet beve tutta la borraccia di sali e svuota anche il Camelbak, mette il rapportino ma suda tutto lo stesso.
Arriva abbastanza al limite fino al Panorama poi si trova davanti una ripidissima rampa di qualche decina di metri con degli infidi sassolini per terra.
La ruota posteriore slitta maledettamente ed è la fine !!! che delusione ma si ! solo qualche metro a piedi non è poi un disonore!!
Allora risale in sella ed arriva alla stazione a monte del Danterceppies grazie anche a MARCO+ che alleggerisce le ultime rampe, con i suoi incitamenti.
Allarrivo Loonet scambia la stazione a monte del Danterceppies con uno di quei Santuari che si trovano in montagna.
Sostiene infatti di aver visto più volte la Madonna durante la salita appena fatta.
A babbo morto limpressione è che lungo il Danterceppies i punti dove prendere fiato siano lunghi solamente qualche decina di metri.
Ci sono poi tre o quattro tratti, seppur brevi, ma dove la pendenza è davvero micidiale.
Vabbè . si prosegue con un breve single track fino alla Baita Jimmy dove i due si permettono una meritata sosta ristoratrice con un piatto di fettuccine ai finferli ed un paio di bevande che però alleggeriscono e non di poco, i loro rispetivi portafogli.
Pazienza !!! i funghi saranno stati di quelli allucinogeni, forse per quello ci hanno spennato ?
Riprendono imperterriti ed allucinati dalla sosta al Jimmy.
Sentiero 2, attraversamento sul Passo Gardena e discesa sul sentiero 671 e poi 651 verso Corvara.
I tratti iniziali sono appassionanti caratterizzati da un single track mai troppo difficile.
Mano a mano che ci si abbassa di quota si passa ad una strada bianca veloce.
A Corvara si svolta a destra per salire sul bitume della strada che conduce al Passo Campolongo.
Svolta a sinistra verso Arlara dove riprende la sterrata che sale decisa verso il Passo Incisa (sentiero 23).
I tratti di strada bianca sono interrotti da un breve single track al termine del quale i due protagonisti si fermano per un rifornimento dacqua ad una fresca sorgente.
Riprendono verso lIncisa percorrendo in sella anche gli ultimi 500 metri della sterrata che come ciliegina sulla torta, offre alcune rampe insidiose.
Dal rifugio Incisa inizia il sentiero 3 verso il Passo Campolongo.
Il single track prima in falsopiano e poi in discesa è molto divertente, facile, veloce con un fondo sempre impeccabile.
Un vero e proprio toccasano dopo le fatiche della salita.
MARCO+ e Loonet arrivano sul bitume e percorrono poche centinaia di metri di falsopiano fino alla sommità del Passo Campolongo.
Deviano sul single track che superato il passo, si stacca dal bitume sulla destra (sentiero 638).
Giù in picchiata sulla traccia ripida e accidentata che in prossimità di Arabba si allarga diventando poi un normale sentiero di montagna.
Il girazzo è completato ed i due tornano al punto di partenza per concedersi, in parcheggio, una doccia improvvisata utilizzando una tanica dacqua.
Punto di partenza : Arabba ; si trova modo di lasciare gratuitamente lauto sullampio parcheggio della Funivia Arabba-Porta Vescovo.
Bici utilizzate : Front XC Olympia e RockRider Full.
Distanza : 49.6 km circa
Dislivello in salita affrontato in bici: 1985 m
Dislivello in discesa affrontato in bici: 2803 m
Asfalto : 7.1 km
Sterrato : 47.2 km
Tempo di percorrenza :
Salite :
Difficoltà:
Tratti da fare a piedi:
Allegati:
La funivia Arabba - Porta Vescovo funziona nei seguenti orari dalle 08:30 alle 12:30 e dalle 14:00 alle 17:30 ed esegue una risalita ogni 30 minuti.
Trasportano tranquillamente ed incondizionatamente le bici; il costo della risalita attualmente è di 8 euro bici compresa.
Attenzione che la capienza della cabina consente il trasporto più o meno di una quindicina di bici con relativi bikers.
Chi non se la sente di salire al Danterceppies in sella può tranquillamente utilizzare lomonima ovovia.
Accettano il trasporto bici senza particolari condizioni il costo della risalita attualmente è di 12 euro bici compresa.
Un uovo può trasportare bici e relativo biker, limpianto funziona a ciclo continuo dalle 08:30 alle 17:30 .
Per le informazioni sui periodi di apertura, sugli orari e sulle tariffe degli impianti di risalita è bene fare sempre riferimento alle APT di Arabba, Valgardena e Alta Badia.
Riteniamo infine di sconsigliare di ripercorrere al contrario la traccia che abbiamo descritto qui .
Si rischia infatti di essere costretti a percorrere troppi tratti spingendo la bici.
Questo topic ha il solo scopo di condividere con il forum la bellissima esperienza di un giro in MTB attorno al massiccio del Sella.
Novellini di esperienze del genere, prima di decidere di partire, per noi è stato un po complicato reperire una serie di informazioni che ci sembravano utili.
Ecco il report il più possibile completo e dettagliato per chi volesse intraprendere la bellissima avventura di questo bellissimo giro.
I protagonisti : MARCO+ & Loonet
Stregati dal fascino delle dolomiti, dopo aver letto i numerosi topic su Sellaronda e Sellaronda Hero e così via, Loonet e MARCO+ si chiedono : ma se lo abbiamo già fatto più volte in inverno con sci o snowboard e poi anche destate sul bitume perché privarci di portare a termine anche limpresa di completare una ronda in MTB ?
La cronaca :
Bastano solo poche e-mail per definire i dettagli ed il giorno dellimpresa.
Caricati come delle molle per il mito dellitinerario che li vedrà protagonisti, i due sono disposti a rinunciare a qualche ora di sono .
Allalba del 19 agosto 2010 sono già in strada per papparsi le 3 ore di automobile che li separano da Arabba.
9 OClock e sono già al parcheggio della Funivia-Arabba Porta Vescovo.
Qualche pesante nuvolone nasconde le cime tutto intorno ma chi se ne frega le previsioni danno possibilità di pioggia soltanto al pomeriggio.
Grazie ai loro superpoteri in men che non si dica scaricano le bici, si mettono casco e costume per trasformarsi in bikers, mangiano una barretta, bevono due sali minerali, si mettono in spalla uno zaino idrico con tutto il necessaire del biker modello, chiudono a chiave lautomobile e ..alle 9.25 sono già in possesso del biglietto per la risalita in funivia.
Il conduttore della cabina intima loro lAlt perché la cabina era già piena
Cavoli !!!!! un gruppo di bikers doltralpe equipaggiati con mezzi ed attrezzature futuristiche li aveva preceduti occupando completamente la cabina ed i malcapitati sarebbero costretti ad attendere mezzora per la corsa successiva!!
Eh No !! Loonet e soprattutto MARCO+ iniziano al lavorarsi il conduttore fino a che riescono a convincerlo che due bikers in più non occupano poi così tanto spazio.
Si intrufolano nellautobus volante e sono già in quota a Porta Vescovo, la davanti, quasi a toccare la Marmolada.
Pronti Via ! iniziano il single track del Viel del Pan (Bindelweg o sentiero 601).
I panorami sono incantevoli, sembra di volare, però i due sono ancora freddi e rimbambiti per essersi trovati catapultati troppo presto lassù a 2500 m .
Decidono così mantenere inizialmente una linea di prudenza e piuttosto che volare giù direttamente nel Lago di Fedaia, preferiscono scendere qualche volta in più dalla sella della MTB per superare i pochi tratti più accidentati.
Loonet ha già il primo problema : una foratura al Kenda posteriore !!
Per fortuna è latticizzato ed il guasto si risolve solo con una bella lavata di deretano con lattice.
Quindi si prosegue.
E ancora relativamente presto e grazie alla mattinata ancora nuvolosa gli appassionati di trekking hanno tardato la loro partenza e i due riescono a destreggiarsi senza particolari problemi sui sentieri stretti.
Una rampa traditrice di 20 metri li costringe a mettere giù il piede proprio sotto il Rifugio Viel del Pan, ma poi tutto liscio fino alla Baita Fredarola.
Quindi giù di brutto sul discesone con pietre affioranti (sempre sentiero 601) che porta direttamente al Passo Pordoi .
Il parcheggio sul Pordoi è affollato di auto ed difficile trovare la traccia che consente di evitare la discesa in asfalto.
Chi cerca trova e Loonet con MARCO+ sono già sul single track che li condurrà verso lAlbergo Monti Pallidi.
Allinizio tutto tranquillo poi nel bosco la traccia diventa insidiosa piena di radici e inzuppata dacqua per il temporale della notte precedente.
Il tratto è fantastico, tecnico come piace a loro ma pieno di viscido fangazzo.
Meglio evitare cadute che potrebbero compromettere la riuscita della giornata perciò a malincuore si convincono che qualche volta è meglio mettere a terra i piedi.
DallAlbergo iniziano la salita al Passo Sella con un primo tratto di bitume per poi riprendere lo sterrato che si stacca dal primo tornante.
Un paio di rampe bastarde con fondo smosso li costringono a spingere la bici per qualche metro, poi arrivano al sentiero 655.
Tutto liscio fino al Rifugio Valentini anche se lampia sterrata di montagna ha delle pendenze che ti segnano le gambe.
Via poi sul sentiero che conduce al Rifugio Comici passando sopra la Città dei sassi.
Le pendenze del sentiero 526 sono più umane e arrivare al Comici e praticamente una Barzelletta.
Tappa dobbligo all'affollato rifugio per rifornimenti idrici ..la sopra sembra ci sia il mercato .
Durante la pausa la biga di MARCO+ tenta un approccio con una signorina del rifugio, vestita di rosa.
I due tornano in sella e si fiondano giù sul sentiero 528 verso Selva di Val Gardena.
Perdono leggermente la traccia GPS prefissata forse perché troppo coinvolti nella discesa, imboccano una specie di pista da sci e comunque decidono di continuare perché la variante del percorso non è poi così male.
Lo sfigato Loonet si lava la faccia con il lattice perché nei pressi di Selva fora nuovamente.
Una minuscola scheggia di pietra buca il Kenda anteriore che inizialmente sembra irrecuperabile ma poi il lattice fa il miracolo.
I due non si scoraggiano e arrivano a Selva sul bitume per poi iniziare la salita del Danterceppies.
MARCO+ ascoltando il suo corpo capisce che è buona cosa salire con lovovia se poi vorrà portare a termine il resto giro senza grossi problemi.
Loonet cocciuto come un mulo ed incazzato per le assurde forature, saluta MARCO+ con la promessa di raggiungerlo alla monte dellimpianto e parte come un treno sullo sterrato del Danterceppies.
La strada bianca inizia subito a mettere le cose in chiaro con la sua ostinata pendenza.
Sono le 13.20, vento non ce nè, nuvole nemmeno, il sole picchia a più non posso e gli alberi ci sono ma non fanno ombra.
Sembra di essere in sauna, Loonet beve tutta la borraccia di sali e svuota anche il Camelbak, mette il rapportino ma suda tutto lo stesso.
Arriva abbastanza al limite fino al Panorama poi si trova davanti una ripidissima rampa di qualche decina di metri con degli infidi sassolini per terra.
La ruota posteriore slitta maledettamente ed è la fine !!! che delusione ma si ! solo qualche metro a piedi non è poi un disonore!!
Allora risale in sella ed arriva alla stazione a monte del Danterceppies grazie anche a MARCO+ che alleggerisce le ultime rampe, con i suoi incitamenti.
Allarrivo Loonet scambia la stazione a monte del Danterceppies con uno di quei Santuari che si trovano in montagna.
Sostiene infatti di aver visto più volte la Madonna durante la salita appena fatta.
A babbo morto limpressione è che lungo il Danterceppies i punti dove prendere fiato siano lunghi solamente qualche decina di metri.
Ci sono poi tre o quattro tratti, seppur brevi, ma dove la pendenza è davvero micidiale.
Vabbè . si prosegue con un breve single track fino alla Baita Jimmy dove i due si permettono una meritata sosta ristoratrice con un piatto di fettuccine ai finferli ed un paio di bevande che però alleggeriscono e non di poco, i loro rispetivi portafogli.
Pazienza !!! i funghi saranno stati di quelli allucinogeni, forse per quello ci hanno spennato ?
Riprendono imperterriti ed allucinati dalla sosta al Jimmy.
Sentiero 2, attraversamento sul Passo Gardena e discesa sul sentiero 671 e poi 651 verso Corvara.
I tratti iniziali sono appassionanti caratterizzati da un single track mai troppo difficile.
Mano a mano che ci si abbassa di quota si passa ad una strada bianca veloce.
A Corvara si svolta a destra per salire sul bitume della strada che conduce al Passo Campolongo.
Svolta a sinistra verso Arlara dove riprende la sterrata che sale decisa verso il Passo Incisa (sentiero 23).
I tratti di strada bianca sono interrotti da un breve single track al termine del quale i due protagonisti si fermano per un rifornimento dacqua ad una fresca sorgente.
Riprendono verso lIncisa percorrendo in sella anche gli ultimi 500 metri della sterrata che come ciliegina sulla torta, offre alcune rampe insidiose.
Dal rifugio Incisa inizia il sentiero 3 verso il Passo Campolongo.
Il single track prima in falsopiano e poi in discesa è molto divertente, facile, veloce con un fondo sempre impeccabile.
Un vero e proprio toccasano dopo le fatiche della salita.
MARCO+ e Loonet arrivano sul bitume e percorrono poche centinaia di metri di falsopiano fino alla sommità del Passo Campolongo.
Deviano sul single track che superato il passo, si stacca dal bitume sulla destra (sentiero 638).
Giù in picchiata sulla traccia ripida e accidentata che in prossimità di Arabba si allarga diventando poi un normale sentiero di montagna.
Il girazzo è completato ed i due tornano al punto di partenza per concedersi, in parcheggio, una doccia improvvisata utilizzando una tanica dacqua.
Punto di partenza : Arabba ; si trova modo di lasciare gratuitamente lauto sullampio parcheggio della Funivia Arabba-Porta Vescovo.
Bici utilizzate : Front XC Olympia e RockRider Full.
Distanza : 49.6 km circa
Dislivello in salita affrontato in bici: 1985 m
Dislivello in discesa affrontato in bici: 2803 m
Asfalto : 7.1 km
Sterrato : 47.2 km
Tempo di percorrenza :
- circa 5h30 (escludendo la salita in funivia Arabba-Porta Vescovo e le soste varie per foto, spuntini ed inconvenienti)
- circa 7h20 (all inclusive)
Salite :
- Alb.Monti Pallidi-Città dei Sassi 6 km pendenza media 6.5 % con punte oltre il 17 %
- Selva di Val Gardena-Danterceppies 5.8 km pendenza media oltre il 12.5% con punte oltre il 24 %
- Corvara-Rif.Inzija 5.4 km pendenza media circa 8% con punte oltre il 13.5 %
Difficoltà:
- La salita a Porta Vescovo in funivia consente di risparmiare circa 850m di dislivello che non sono pochi.
- Il sentiero del Viel del Pan presenta dei tratti esposti dove è necessaria sicurezza di guida e una certa prudenza.
- Serve una gamba ben allenata se a metà del percorso si vogliono affrontare le temibili rampe del Danterceppies.
- Le discese sono belle e varie; ci sono veramente tanti single tracks e tutti i tipi di fondo.
- E necessario un minimo di esperienza di guida su tratti un po più tecnici (comunque niente di impossibile) e soprattutto nei tratti sottobosco che in caso di pioggia diventano molto viscidi per la presenza di radici affioranti.
Tratti da fare a piedi:
- qualche decina di metri sul Viel del Pan per la presenza di ostacoli sul sentiero
- qualche brevissimo tratto della discesa dal Passo Pordoi verso lAlbergo Monti Pallidi (per sicurezza solo se il fondo è eccessivamente bagnato dopo una pioggia)
- sulla salita Danterceppies se non si dosano le forze, dopo il Rif. Panorama cè una rampa di una trentina di metri che non perdona.
Allegati:
- Traccia GPS dellitinerario
- Mappa Garmin relativa allarea del Sellaronda
La funivia Arabba - Porta Vescovo funziona nei seguenti orari dalle 08:30 alle 12:30 e dalle 14:00 alle 17:30 ed esegue una risalita ogni 30 minuti.
Trasportano tranquillamente ed incondizionatamente le bici; il costo della risalita attualmente è di 8 euro bici compresa.
Attenzione che la capienza della cabina consente il trasporto più o meno di una quindicina di bici con relativi bikers.
Chi non se la sente di salire al Danterceppies in sella può tranquillamente utilizzare lomonima ovovia.
Accettano il trasporto bici senza particolari condizioni il costo della risalita attualmente è di 12 euro bici compresa.
Un uovo può trasportare bici e relativo biker, limpianto funziona a ciclo continuo dalle 08:30 alle 17:30 .
Per le informazioni sui periodi di apertura, sugli orari e sulle tariffe degli impianti di risalita è bene fare sempre riferimento alle APT di Arabba, Valgardena e Alta Badia.
Riteniamo infine di sconsigliare di ripercorrere al contrario la traccia che abbiamo descritto qui .
Si rischia infatti di essere costretti a percorrere troppi tratti spingendo la bici.