RockShox Lyrik 2-step 160 mm

  • Cannondale presenta la nuova Scalpel, la sua bici biammortizzata da cross country che adesso ha 120 millimetri di escursione anteriore e posteriore in tutte le sue versioni. Sembra che sia cambiato poco, a prima vista, ma sono i dettagli che fanno la differenza e che rendono questa Scalpel 2024 nettamente più performante del modello precedente.
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muldox

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La Rock Shox Lyrik 2-step è sul mercato già da qualche anno, quindi in un certo senso non ci sarebbe molto da scoprire.
Eravamo però curiosi di metterla sotto torchio per qualche mese e capire se i problemi di scarsa affidabilità che in passato hanno afflitto i modelli dotati di tecnologia 2-step Air sono stati definitivamente risolti.

L'esemplare inviatoci da AMG, distributore per l'Italia di Rock Shox e numerosi altri marchi anche al di fuori del gruppo SRAM al quale Rock Shox appartiene, è perciò stato stressato per dei mesi dapprima su una Canyon Torque, in seguito (e ben più a lungo) su una Devinci Hectik ed infine su una Rose Granite Chief "pimpata".

L'uso che ne è stato fatto è quello che tipicamente attende le forcelle da 160 mm ad escursione variabile, quindi sia pedalato, e perciò con abbondante utilizzo della funzionalità di riduzione del travel 2-step, che meccanizzato.
La zona di utilizzo è stata prevalentemente l'Alto Lario, ma non le abbiamo fatto mancare qualche puntatina in altri lidi, comprese alcune giornate sul Lago di Garda in occasione del Bike Festival.
Chi conosce i sentieri che contornano questi due laghi avrà già capito che la povera Lyrik non ha avuto vita facile...


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Livrea bianca e design "classico" per la Lyrik 2-step

Analisi statica e montaggio

La Lyrik 2-step è una forcella ad aria a piastra singola. La compensazione fra la camera negativa e quella positiva avviene automaticamente, il che consente di avere un unico punto di carico dell'aria e di non doversi preoccupare di bilanciare convenientemente la pressione delle due camere.
L'archetto di congiunzione fra i due foderi si trova nella più classica delle posizioni, mentre gli steli presentano un diametro di 35 mm.
Come ormai di norma per forcelle di queste escursioni, il fissaggio della ruota avviene tramite un perno passante.
Rock Shox adotta ormai da anni un perno denominato Maxle di sua proprietà, il quale rimane in sede grazie a due camme che ne espandono le estremità. Molto importante è avvitare a fondo il perno prima di bloccarlo tramite l'apposita levetta, dato che non è la prima volta che troviamo dei Maxle allentati proprio perchè non avvitati a dovere durante il montaggio della ruota!
Praticità e velocità del Maxle sono fuori discussione, ma a nostro avviso non è il sistema che garantisce il bloccaggio più granitico fra quelli presenti sul mercato.
Il cavo del freno anteriore viene fissato alla forcella alloggiandolo in un apposito incavo presente nell'archetto e bloccandolo con una fascetta da elettricista. Non sarà il sistema di fissaggio più raffinato, ma l'efficacia è garantita e una volta fissato rimane dov'è senza giocare strani scherzi.

Montata la forcella sulla bici, abbiamo una piccola sorpresa quando decidiamo di precaricarla utilizzando la nostra pompetta abituale al posto di quella in dotazione.
Al momento di staccare la pompa, infatti, c'è una notevole fuoriuscita di aria e ci ritroviamo con la forcella mezza spompa, storia che si ripete quando ci riproviamo con una pompetta diversa ma dotata di attacco del tutto simile.
Morale della favola: la pompa in dotazione non ha l'attacco più lungo del solito per pura casualità, ma perchè effettivamente necessario con la valvola di questa Lyrik se non si vuole perdere qualche decina di psi ogni volta che si stacca la pompa. Ricordatevene, prima di scoprirlo nel bel mezzo di un'uscita perchè vi siete portati appresso la vecchia pompa!


Idraulica Mission Control e regolazioni
L'idraulica adottata dalla Lyrik in test è di tipo Mission Control. In termini pratici, significa che si hanno a disposizione le seguenti regolazioni:

_Precarico dell'aria tramite la valvola tipo schrader posta alla base del fodero sinistro (la pompetta ad alta pressione viene fornita assieme alla forcella)
_Escursione settabile a 160 oppure 115 mm mediante il registro posto sulla testa dello stelo sinistro
_Rebound, mediante il registro alla base del fodero destro
_Compressione alle alte velocità, mediante la ghiera colore blu in cima allo stelo destro
_Compressione alle basse velocità, mediante la ghiera color argento in cima allo stelo destro
_Blocco, azionabile premendo la ghiera low speed, ruotandola leggermente in senso orario e rilasciandola (per lo sblocco si compie l'azione inversa)
_Taratura del gate (soglia di sblocco), mediante il registro posto al centro della ghiera di regolazione delle basse velocità. Il registro si aziona mediante una chiave esagonale che potete trovare sfilando il registro del ritorno dalla sua sede, nel caso ne foste sprovvisti.

Giocando con le varie regolazioni, troviamo conferma di quanto ricordavamo dalle Lyrik provate nelle ultime stagioni. Questo fa supporre che l'evoluzione dell'idraulica Mission Control negli anni sia avvenuta soprattutto a livello di affidabilità, mantenendo le già soddisfacenti funzionalità di base.
Più nel dettaglio, ecco i riscontri avuti:

_rebound: la taratura è efficace ed il range coperto persino più ampio del necessario. Nonostante le 25 posizioni disponibili, infatti, quelle realmente "utili" non sono più di 6/7 ed i più pignoli potrebbero desiderare quello step intermedio che invece non c'è.
Sia chiaro, stiamo cercando il pelo nell'uovo, però è innegabile che una miglior spaziatura fra le diverse posizioni consentirebbe una taratura più fine.
Spesso il registro del rebound si blocca dopo due/tre "click", come se si incastrasse. In questi casi basta tirarlo verso il basso e riprende a girare liberamente. Si tratta di un inconveniente che avevamo già rilevato anche su altri esemplari.

_regolazioni della compressione: qui la situazione si ribalta, e specie nei classici "test da piazzale" l'effetto di queste regolazioni non è chiaramente percepibile pur portando i registri nelle posizioni più estreme.
Non ci sentiamo di dire che all'atto pratico queste regolazioni non abbiano effetto, però la sensazione che l'efficacia non sia particolarmente marcata rimane.

_Lockout e taratura del gate: l'idraulica Mission Control permette di impostare la soglia di sblocco del lock-out, il "gate" per l'appunto.
In altre parole, mediante l'apposito registro è possibile stabilire di che entità dovrà essere la sollecitazione necessaria perchè il blocco si disattivi e la forcella assorba l'impatto.
La regolazione del gate si è dimostrata molto efficace, con un range che spazia dal blocco quasi totale al tutto aperto. I due giri e mezzo del registro consentono un "tuning" molto fine in grado di soddisfare tutte le esigenze.


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I registri di regolazione della compressione si trovano sulla testa dello stelo destro, mentre a sinistra troviamo la regolazione del travel

In azione

Salita
Dal punto di vista del controllo dell'idraulica, la Lyrik 2-step è quanto di meglio si possa immaginare. La regolazione della compressione alle basse velocità ed il lock-out con ampio range di regolazione del gate permettono infatti di trovare tutte le combinazioni possibili ed immaginabili e di soddisfare perciò ogni esigenza.
Un po' più articolato è invece il discorso abbassamento: il passaggio da 160 mm a 115 mm e viceversa avviene in modo pratico e veloce tramite il registro posto sulla testa del fodero sinistro, ma molti potrebbero sentire la necessità di una posizione intermedia.
Quanto ciò possa costituire un handicap è funzione di più fattori, che vanno dalle preferenze personali al tipo di bici e di percorsi normalmente affrontati.

Discesa
Le regolazioni della Lyrik non saranno le più efficaci, il perno Maxle non sarà il più granitico sulla faccia della terra ed a livello di rigidità alcune concorrenti faranno leggermente meglio, ma ogni volta che usiamo una Lyrik dotata di idraulica Mission Control ci stupiamo di quanto ci piaccia questa forcella in discesa.
Anche questa 2-step, quasi al pari della versione a molla, è infatti caratterizzata da un'ottima scorrevolezza e sensibilità alle piccole asperità e da una progressività che secondo i nostri gusti rasenta la perfezione.
La risposta "piena" anche nella parte intermedia di travel (cosa che non tutte le forcelle ad aria sanno garantire) fa sì che questa 2-step sostenga debitamente l'avantreno anche sulle discese più ripide e gradonate. Il travel è inoltre ben sfruttabile mentre un'impennata finale della progressività mette al riparo da facili finecorsa.
Cercando nuovamente il pelo nell'uovo, abbiamo avuto l'impressione che il ritorno fatichi a gestire gli affondi maggiori quando lasciato piuttosto sfrenato sui tracciati più veloci. Forse non è un caso se Rock Shox ha introdotto da un anno a questa parte la tecnologia Dual Flow, la quale permette appunto di gestire separatamente il ritorno in prossimità del finecorsa.
A livello di rigidità, pur non essendo la Lyrik la più rigida fra le forcelle da 160 mm, non abbiamo mai notato imprecisioni imputabili ad eccessive flessioni.


Conclusioni

Come detto ad inizio test, ciò che più ci premeva era capire se l'affidabilità del sistema 2-step avesse raggiunto dei livelli soddisfacenti. In diversi mesi di strapazzi la forcella non ha mai manifestato il minimo inconveniente, quindi non possiamo che promuoverla per quanto riguarda il test-affidabilità.
A livello di qualità di funzionamento il giudizio è altrettanto positivo, ma da questo punto di vista non abbiamo scoperto nulla di nuovo, dato che già in passato avevamo avuto modo di provare più di una Lyrik ed ogni volta ne eravamo stati positivamente impressionati.

Il test ad ogni modo non si esaurisce qui, dato che si è trattato di un test di durata e la forcella la stiamo ancora utilizzando. Qualsiasi novità degna di nota verrà perciò segnalata.


Periodo di prova: cinque mesi
Peso rilevato: 2433 g perno passante incluso e cannotto da tagliare
Travel rilevato: 160 mm
Altezza "axle to crown": 545 mm
 

Erunion

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Interessante come sempre, volendo a mia volta "pimpare" la Nerve come avete fatto voi con la Granite Chief.


Inevitabile chiedervi però un immediato paragone con la Talas 160, di cui siete abituali utilizzatori :spetteguless:

E ancora, la regolazione del travel può essere fatta in corsa o tocca fermarsi come per l'u-turn?
 

Absenthia

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Interessante come sempre, volendo a mia volta "pimpare" la Nerve come avete fatto voi con la Granite Chief.


Inevitabile chiedervi però un immediato paragone con la Talas 160, di cui siete abituali utilizzatori :spetteguless:

E ancora, la regolazione del travel può essere fatta in corsa o tocca fermarsi come per l'u-turn?

La regolazione del travel la fai in corsa con la 2 step, ovvero giri il comando ed eserciti pressione al manubrio per fare abbassare la forca, la forca nel ritorno si fermerà a 115mm, per rialzarla giri lo stesso comando al punto precedente e la forca torna a 160mm.
 

muldox

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Bravi ed ottimo lavoro.

Ma questo modello in prova non era fornito di DUAL FLOW giusto?
I problemi riscontrati sui modelli precedenti quali erano?

_Questa è la versione "classica", quindi niente dual flow
_Diciamo che sia il 2-step che le cartucce Mission Control in passato non brillavano per affidabilità. Per contro l'assistenza italiana è sempre stata molto "comprensiva" e veloce nelle riparazioni.

Inevitabile chiedervi però un immediato paragone con la Talas 160, di cui siete abituali utilizzatori

D'accordo con Zergio sul fatto che sarei in difficoltà a scegliere fra le due (se la Lyrik fosse settabile a 130 mm probabilmente sceglierei lei).

Secondo me i pro della 36 Talas sono:
_maggior rigidità (ma fino a che punto la si apprezza veramente?)
_minor peso
_maggior qualità costruttiva (fluidità di comando dei registri)
_possibilità di settare la corsa a 130 mm (è come la uso in salita il 90% del tempo)
_perno passante più "convincente"
_regolazioni idrauliche più efficaci

A questo punto diventa difficile figurarsi in cosa la Lyrik possa prevalere, ed invece a mio parere e per i miei gusti vince proprio alla voce più importante, vale a dire il tipo di risposta elastica che offre in discesa.
 
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Zergio

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mai notato allentamenti del maxle lite? il mio, a differenza del 'vecchio' maxle standard, dopo un po' di discesa tende ad allentarsi, a meno che non lo si serri stretto sretto. Cosa che ho notato nelle ultime uscite...ma forse era un po' che non ingrassavo il filetto...

bisogna ben serrare sia la battuta che leva del Maxle altrimenti può allentarsi.
ciao
 

ADMARC2

Biker tremendus
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A questo punto diventa difficile figurarsi in cosa la Lyrik possa prevalere, ed invece a mio parere e per i miei gusti vince proprio alla voce più importante, vale a dire il tipo di risposta elastica che offre in discesa.


Se ho capito bene dovrebbe essere la migliore per un utilizzo nelle discese lente (tecnico, gradoni, ecc.). Giusto?
E rispetto alla coil U-turn, come la valuti? Sempre sullo stesso tipo di percorsi..

Grassssie.

Ciao.
Marcello.
 

muldox

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mai notato allentamenti del maxle lite? il mio, a differenza del 'vecchio' maxle standard, dopo un po' di discesa tende ad allentarsi, a meno che non lo si serri stretto sretto. Cosa che ho notato nelle ultime uscite...ma forse era un po' che non ingrassavo il filetto...

Con la Lyrik del test no, in passato invece sì:

....Molto importante è avvitare a fondo il perno prima di bloccarlo tramite l'apposita levetta, dato che non è la prima volta che troviamo dei Maxle allentati proprio perchè non avvitati a dovere durante il montaggio della ruota!

Ingrassare il filetto è ottima cosa (in effetti l'avrei dovuto scrivere anche nel test), dato che in quel modo è più facile avvitare a fondo il perno.

Fondamentale è comunque capire che è più importante avvitare bene il perno che serrare alla morte la levetta. Questa almeno è la conclusione a cui ero giunto quando con la mia Lyrik a molla avevo avuto problemi di allentamento del Maxle.
 

muldox

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Se ho capito bene dovrebbe essere la migliore per un utilizzo nelle discese lente (tecnico, gradoni, ecc.). Giusto?...

Esatto. Molto bene anche nel veloce con asperità non troppo grosse grazie all'ottima sensibilità.

E rispetto alla coil U-turn, come la valuti? Sempre sullo stesso tipo di percorsi...

Hanno un comportamento molto simile. La 2-step è un po' più sensibile alle variazioni di temperatura, in particolare sulle lunghe discese, ma da questo punto di vista è ovvio che la molla sia superiore.
 

kikhit

Biker incredibilis
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Occam Lt, Alma
Con la Lyrik del test no, in passato invece sì:



Ingrassare il filetto è ottima cosa (in effetti l'avrei dovuto scrivere anche nel test), dato che in quel modo è più facile avvitare a fondo il perno.

Fondamentale è comunque capire che è più importante avvitare bene il perno che serrare alla morte la levetta. Questa almeno è la conclusione a cui ero giunto quando con la mia Lyrik a molla avevo avuto problemi di allentamento del Maxle.


si...infatti ieri a prova statica, dopo avere pulito ed ingrassato, sembrava andare meglio in battuta.

Il maxle normale però non mi ha mai dato questo problema.. ;-)
 

Senza Bici

Biker cesareus
20/8/08
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io ho avuto 2 lyrik

prima, sulla felt redemption '08, avevo una lyrik coil u-turn 2008 e a parte la cartuccia del blocco che è stata cambiata, ho apprezzato molto la sua scorrevolezza (molto sensibile sulle piccole asperità) e soprattutto la compressione alle alte velocità.

venduta la bici compresa la forka, ora ho una lyrik 2-step 2010 su un'enduro '10...è andata già 2 volte in assistenza per il 2-step, e si sta preparando per la terza...devo tenere pressioni bassissime per avere una forcella scorrevole e sensibile anche sulle piccole asperità (cmq mai come la molla di prima). Di contro l'aria permette una regolazione ottima e perfetta del sag. A differenza del modello standard che monta l'enduro io ho il motion control che uso parecchio soprattutto per la frenatura alle alte velocità (le basse ancora non capisco bene come regolarle). Che dire, in discesa la forcella si fa apprezzare tantissimo e anche di più. La sento molto scorrevole e perfettamente progressiva...ma sta cosa del 2-step veramente poco affidabile mi da ai nervi! Spero risolvino presto il problema (almeno sulla mia forka) montandone uno affidabile.
Ho apprezzato la sua rigidità, ma non posso far paragoni perchè non ho mai provato bene bene una fox talas...
Mai avuto problemi con il maxle lite con nessuna delle due lyrik

p.s.: mie umili impressioni...
 

cima11

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Levo 2022
io ho la lyric 2 step sulla reign comprata a febbraio e testata sui percorsi di finale e s.bartolomeo al mare, come comportamento ne sono rimasto soddisfatto, almeno x come guido io.

le regolazioni alta/bassa velocità secondo me non si avvertono molto
attualmente la forca è in assistenza x la riparazione del 2 step e del rebound che si è bloccato. dopo questo inconveniente ho notato una riduzione della corsa di circa 2 cm, una bassissima sensibilità ai piccoli urti.
inoltre pedalando in fuori sella con la forca sbloccata questa non si muove quasi x niente,come se ci fosse il blocco.
all'assistenza ho chiesto di togliere il blocco x avere la forca + sensibile, come ho letto su pinkbike
 

henryone

Biker tremendus
io ho un lyric 2step da settembre 2008.

Andata in assistenza 4 volte, dopo aver messo tutte le cartuccie 2008, 2009, 2010 e trasformata in uturn ora ritorna in assistenza per la 5 volta.

Nulla da dire sull'assistenza, sempre in garanzia, anche sul sivende che in qualche modo mi fa girare, e nulla da dire sul funzionamento, poi con la molla è fantastica (paragonabile alla marza 66 160 rc del 2005...) però a livello di affidabilità qualcosa da dire :arrabbiat:

Se mi dura 10 uscite è un miracolo..... nota bene che con il 2step rotto ho girato un botto di volte.... praticamente da una 160 2step diventava una 140 sa (solo air), perchè gli ultimi cm murava, ma come fluidità era buona....

In assistenza andava e andrà quando cede anche l'altra cartuccia di dx perchè allora comincia a ritornare a scatti e la biga diventa in-guidabile ....
come in questi giorni...

se volete che lo faccia io il test di affidabilità, bastano poche uscite... per rivedere i risultati del test... :cucù:

eppure peso nella media 82kg in assetto da discesa e non sono neppure uno che va forte inoltre prediligo la guida pulita,in ultimo se vedo tratti pietrosi molto dissestati rallento per non distruggere tutto..... :celopiùg:
 

Erunion

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Mi consolo leggendo le vostre esperienze che non sono l'unico che ha problemi di affidabilità con RS (l'U-turn della Revelation nel mio caso)
 

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