Giro di Terragnolo

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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scratera

Biker nirvanensus
30/6/07
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rovereto TN
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Ovvero: Finonchio – Martinella – Monte Maggio – Xomo – Rifugio Achille Papa – Rifugio Vittorio lancia - Testo - Spill - Pozzacchio





Era il 30 di giugno, uno dei giorni più lunghi dell’anno, quando penso di andare a fare un bel giretto nei pressi di Rovereto, ma faccio male i conti. Parto alle 5 di mattina, la prima parte del giro passa velocemente sotto le ruote della mia rigidona. Salgo velocemente sul Finonchio alle prime luci del giorno, raggiungo Serrada e altrettanto velocemente salgo al Forte Sommo Alto. Mi fermo a sgranocchiare qualcosa e poi via verso il Monte Maggio di cui si intravede in lontananza la sua enorme croce. Tutto sembra girare al meglio, mi incammino sul Sentiero Europeo E5 verso il Passo Borcola. A meta del sentiero parte un sentiero il 511 e sulla tabella c’è scritto per escursionisti esperti e già mi mette titubanza e proseguo verso il Passo Borcola. Ora devo scendere fino a Ganna su asfalto, infatti non mi risulta ci sia qualcosa su sterrato, arrivo al bivio molto sotto in valle e comincio a salire verso il Xomo. Incominciano a farsi sentire le prime avvisaglie di quello che sarebbe successo più tardi. Al Xomo mi avvio sulla strada degli Scarubbi. Dopo poche centinaia di metri le gambe non rispondono più, forse anche colpa del gran caldo, e mestamente faccio dietro front e seguendo la statale 46 me ne torno con fatica a casa.
Sabato 11 agosto: ci riprovo. La sera preparo con cura lo zaino: una serie di pastiglie per i freni, 2/3 maglie della catena, un paio di false maglia, un kit foratura per camera, tool multi attrezzi, pompa, kit primo soccorso, un cambio con una maglia pesante e l’immancabile spolverino e naturalmente sacca idrica da due litri e cibarie.
Ore 5 e si parte, stavolta è buio e la prima mezz’ora passa scrutando con attenzione dove mettere la ruota anteriore ed ascoltando i canti dei galli. Le gambe rispondono bene ma resto calmo e non forzo. Ore 7.15 e sono sul Finonchio



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ma stavolta proseguo subito e scendo dal primo tratto del 107 che scende verso Scottini e alla tagliafuoco degli Orti mi fermo a mangiare qualcosa e risalgo leggermente seguendola per poi scendere da uno dei più bei tratti verso Serrada che raggiungo sempre usando un bel sentiero e tralasciando la sterrata principale. Ora verso Fondo Grande e subito su sterrata verso il Forte Dosso del Sommo. Continuo a salire con calma anche se le gambe vorrebbero spingere di più.


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Al Forte Dosso del Sommo faccio una seconda sosta sgranocchiandomi qualcosa e guardando lo splendido panorama sulle Val d’Adige: sono le ore 8.30 e finora non ho incontrato nessuno a parte un paio di caprioli.


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Ora mi aspetta il tratto più suggestivo del giro sul crinale che guarda la valle di Terragnolo verso la cima del Monte Maggio e proprio dove inizia il sentiero che costeggia il crinale del Monte Maggio trovo una coppia di bikers tedeschi che scopro poco dopo fanno il mio stesso giro per raggiungere il lago di Garda. Loro hanno due full da all mountain e guardano con sorpresa la mia che di all mountain non ha niente….eppure li seguo con agilità staccandoli anche nei tratti più tecnici.


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Sotto la croce del Monte Maggio mi fermo e mi mangio un bel panino aspettandoli e poi via sul 124 o meglio conosciuto come E5 che porta al passo della Borcola. Arrivo al fatidico bivio con il 511 e l’avviso scritto sotto la tabella sentiero per escursionisti esperti…visto che anche i due bikers tedeschi fanno lo stesso giro vedo di convincerli a seguirmi ma loro hanno sul loro garmin le Garmin Transalpin 2012 Pro, che tra l’altro son fatte bene anche qua da noi confrontandole con le vecchie Transalpin che non avevano segnato nulla al confronto, che indica di proseguire sul 124 verso la Borcola. Bene allora, un arrivederci visto che son convinto di ritrovarli più sotto, e mi avvio sul primo tratto del 511 che si intravede a stento nell’erba alta facendo attenzione ai vari sassi camuffati dall’erba, dopo un tornante destrorso il sentiero si addentra nel sottobosco e la traccia diventa bella evidente. Anche le mie mappe non riportano questo sentiero e sto andando al buio confidando della indicazioni che trovo. Il sottobosco è bello fresco con continui cambi di direzione molto brevi tra loro e alcuni sali e scendi, nel complesso bello pedalabile a parte qualche stretto passaggio tra le ortiche. Velocemente arrivo al Passo del Colombo


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dove lascio il 511 per prendere il 505 che dovrebbe portarmi a Ganna e al bivio per il Xomo. La prima parte è tecnica con strettissimi tornantini che si riescono a guidare, poco dopo incrocio un giovane escursionista che sta’ salendo e scambio quattro chiacchiere e vengo a capire che più sotto il sentiero si fa più ostico. Effettivamente il fondo peggiora e non di poco divenendo molto smosso e la pendenza aumenta. Oltretutto alcuni tornantini si affacciano su alcune zone senza protezione verso valle e bisogna fare molta attenzione. Più sotto il sentiero diventa qualcosa da antologia: veloce senza troppe curve e con un fondo pulito.


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Passo l’abitato di Lambre e sempre su traccia arrivo sulla provinciale 81 che scende verso Posina proprio all’altezza della ex scuola elementare di Ganna, 200m dopo il bivio a destra per il passo Xomo.
Ore 12 e sono davanti al rifugio del Xomo, mi fermo e con calma mi magio e bevo qualcosa: ora mi aspetta la lunga salita degli Scarubbi che mi porterà alle Porte del Pasubio subito sopra al rifugio Achille Papa. Ad uno dei primi tornanti ritrovo la coppia di bikers tedeschi che saluto e lascio salendo con calma ma con costanza l’intreminabile sterrato che risulta chiuso sia per pedoni che per ciclisti, ma il via vai è impressionante tra escursionisti e bikers.


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Ore 14 e sono alla Porte del Pasubio, mi sento ormai a casa mia, e da qui mi incammino sul segnavia 120 verso il sette croci e poi alla selletta del Groviglio. Qua prendo a sx portando la bici a mano su segnavia 105B che dopo il primissimo tratto a piede diventa veloce e pedalabile e in un attimo sono alla Sella del Roite dove mi fermo a mangiare qualcosa, tanto ormai in pochissimo tempo so di arrivare al rifugio Vittorio Lancia conoscendo lo splendido sentiero che taglia tutto il fianco del Roite in leggerissima pendenza a mio favore.
Alle 15.30 sono al rifugio e decido di completare il giro salendo il Testo seguendo il segnavia 102 e 102A e sulla sommità mi fermo a cercare una targa ricordo posta a ricordo di un mio carissimo compagno di pedalate e finalmente la trovo. Ora scendo verso la Bocchetta dei Foxi che lascio alla mia sinistra e vado verso la Selletta Battisti e da qua velocemente sulla sommità del monte Spill.



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Ora è tutta discesa prima bella e facile su segnavia 119B



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e dopo aver oltrepassato malga Monticello piego a sinistra sul 119 che una volta entrato nel bosco il sentiero aumenta notevolmente la sua difficoltà e mette alla dura prova la tenuta dei freni. Finalmente sono a Pozzacchio prendo a destra su asfalto, finalmente, fino al Pian del Levro e alla chiesetta mi getto a sinistra su sterrato fino a Vanza. Attraverso l’abitato e sempre su sterrato giungo a Spino sulla statale 46 e all’ultima casa mi butto a sinistra su di una scalinata e li poco sotto su asfalto arrivo alla sorgente di Spino. Ora mi aspetta il sentiero che costeggia la diga di San colombano e velocemente a Rovereto.
Questa volta sono riuscito a completare il mio girettino.

 
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Ovvero: Finonchio – Martinella – Monte Maggio – Xomo – rifugio Achille Papa – Rifugio Vittorio lancia - Testo - Spill -Pozzacchio

Loro hanno due full da all mountain e guardano con sorpresa la mia che di all mountain non ha niente….eppure li seguo con agilità staccandoli anche nei tratti più tecnici.

Ad uno dei primi tornanti ritrovo la coppia di bikers tedeschi che saluto e lascio salendo con calma ma con costanza l’intreminabile sterrato che risulta chiuso sia per pedoni che per ciclisti, ma il via vai è impressionante tra escursionisti e bikers.

Questa volta sono riuscito a completare il mio girettino.

Evidentemente i Tedeschi non leggono il Forum e non conoscono cosa Scratera può fare con una rigida :hahaha: secondo me un po' male ci sono rimasti.

si si un tuo classico "GIRETTO" di 5000000000metri di D+ e N Km

ma il tuo GPS non va in TILT alla 5à cifra :smile::smile:

Grandissimo SCARTERA
 

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