... in una parola: bellissima! Tralasciando la descrizione del trasferimento da Cagliari e dintorni, in macchina
, fino a Cala Gonone e del pranzo frugale a base di panini e frutta consumato all'ombra dei rigogliosi oleandri di Gonone, alle 15:40 circa siamo partiti!
La temperatura e l'umidità non ci hanno aiutato nell'affrontare le durissime rampe che da Gonone portano ai circa 850 mt d'altezza di Punta Su Nuraghe in una decina di Km! In ogni caso, stoici come sempre, una volta raggiunto il punto più alto, ci siamo lanciati in un single track da paura (100 mt di dislivello in meno di un Km: vedrete il video di Sorres) che ci ha portato al 193 Km della SS125, dove ci aspettava l'ammiraglia con i rifornimenti d'acqua.
Arrivati sulla 125 mi sono accorto di avere la pinza del freno posteriore frenata
, dopo un rapido intervento dell'amico Sergio, siamo ripartiti, su asfalto, con meta il valico di Genna Silana a 1000 mt circa sul livello del mare. Questo tratto a mietuto alcune vittime, crampi e stanchezza hanno colpito alcuni dei nostri, ma non Sorres e me che da campioni quali siamo
abbiamo raggiunto il valico in scioltezza
A questo punto ci attendeva la lunga discesa, sempre su asfalto, che porta al 170 Km dove si trova l'entrata per la sterrata che porta al Cuile Carta.
Il panorama che si gode da questo tratto di 125 è spettacolare, soprattutto la vista della gola di Su Gorroppu. Comunque, percorso anche questo tratto, che in realtà termina con 3 Km di salita (dal 173-esimo al 170-esimo) ci siamo compattati per affrontare l'ultima fatica: 4-5 Km di sterrate in falso piano-salita (altri 200 mt di dislivello... gli ultimi di 1200 totali
) che portano al Cuile Carta.
Manco a dirlo, Sorres, io e qualcun'altro siamo partiti di gran lena attingendo le ultime energie residue, erano già le 8 passate di sera
, abbiamo raggiunto il Cuile dove dopo una doccia rinfrescante ci attendeva una cena a "Sa Sarda" da paura... l'abbiamo finita a filu'e'ferru aromattizzato alla Genziana, per i veri biker, ed alla menta, per i biker più delicatini,
cantando a squarciagola (classici della cultura regionale, ovviamente, come Non poto reposare, Procura de moderare, A sa fiera de Casteddu, etc. etc.) accompagnati alla fisarmonica dal mitico Giampietro Carta, nostro onorevole ospite!
All'una passata tutti a nanna... o meglio, io ho perso i sensi e qualcun'altro ha continuato a divertirsi con scherzi tipo gita scolastica
Domenica mattina alle 7:00 sveglia, colazione, verifica mezzi e partenza, alle 9 passate. E qui inizia il bello :-? Dopo qualche km di sterrate in saliscendi, inizia la vera natura del percorso: mulattiere e single track dal fondo incredibile, pietre calcaree che come ci passi sopra tintinnano come monete, rocce affilate e bianchissime che se sbagli ti affetti come spezzatino... in una parola
In effetti qualche cadutina c'è anche stata per fortuna senza conseguenze, e, i più saggi, hanno percorso buona parte del tracciato a "pei".
Inutile dire che Sorres ed io, visto che non siamo saggi, ci siamo lanciati come bimbi sulla giostra, ci siamo fatti dei bei tratti insieme, rischiando anche un pochino, vero Sorres? ...sapete com'è io ho una full, gomme sgonfie e sella bassa, il buon Sorres si ostina con la front da crosscountrista
Comunque, sono state un paio d'ore di adrenalina pura, abbiamo fatto tutto in sella e chi conosce il percorso sa che cosa vuol dire! L'arrivo a Cala Luna è stato come lo sbarco di Colombo nelle Americhe... un casino di indiani ad aspettarci
... signore che ci chiedevano da dove arrivavamo, altre che pensavano che ci fossimo portati la bici in battello per non lasciarla al porto, insomma, cosa e arriri
Per concludere, pranzo al ristorante di Cala Luna, pennicchella in spiaggia e ritorno in battello con ancora negli occhi i riflessi di quelle pietre così emozionanti sotto le gomme delle nostre mitiche mountain bikes
P.S. Sorres, Sergio, aggiungete tutto quello che mi sono dimenticato