Un articolo interessante, premetto che di studi sull'argomento ve ne sono molti, è quello di Klaus Wiemann e Andreas Klee dell'Università di Wuppertal (Germania), analizza l'importanza degli esercizi di allungamento e stretching nella fase di riscaldamento, prima di prestazioni sportive di alto livello, ma la cui chiave di lettura può esserci utile.
Sintetizzando alquanto, gli autori partono da un'osservazione piuttosto tecnica-scientifica: occorre distinguere, nella fase di riscaldamento, gli esercizi di allungamento ritmici da quelli propriamente statici di allungamento, cioè lo stretching vero e proprio.
Nella fase iniziale o finale di una gara o di un allenamento, si segue un programma di allungamento di breve termine, questo in genere dura da 10 a 15 minuti.
Nel nostro caso, credo occorra porre la questione sulle modalità e sulla terminologia utilizzata, per descrivere che cosa realmente si esegue prima di un impegno fisico del genere.
La chiarezza è fondamentale in quanto occorre differenziare: un esercizio svolto applicando un metodo di allungamento intensivo, ovvero allungando il muscolo fino ai limiti di tolleranza della tensione di stiramento, e un esercizio svolto con allungamento leggero ovvero submassimale.
L'allungamento fino ai limiti dell'escursione articolare o fino ai limiti di tolleranza della tensione, rappresenta un carico di tensione non trascurabile per le strutture passive del muscolo, tanto che l'allungamento statico sollecita la muscolatura allo stesso modo dell'allenamento alla forza e può favorire microtraumi. (Evens, Cannon 1987; Friden, Lieber 1992).
Occorre quindi estrema cautela, sia prima che dopo l'allenamento, nell'utilizzo di un allungamento statico intensivo, il quale troverebbe la sua "naturale" applicazione, solamente nelle fasi di riscaldamento in quegli sport ove occorra una capacità di allungamento superiore alla media (vedi ostacoli, ginnastica artistica ecc ecc).
Quanto è utile per noi, almeno credo, è comprendere che esercizi brevi di allungamento facile, submassimale, in fase di riscaldamento e post uscita, producono sicuramente i già citati benefici, sia in fase di riscaldamento che in post-allenamento. Esercizi di allungamento statico-intensivo nella fase di riscaldamento, invece, "producono proprio l'effetto contrario a quello che comunemente si pensa di ottenere con questi, invece di un incremento della prestazione e di una diminuzione del rischio di infortuni, subentra un peggioramento del rischio di infortuni"