Stretching si....Stretching no.....

Oniriko77

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Meno male che qualcuno la vede dal mio punto di vista (anche se siamo davvero pochi!) Comunque ribadisco: la mia fisioterapista ne è convinta ed è una professionista che collabora con molte palestre della zona.......non sò che dire: proverò a cominciare a fare qualcosina anch'io prima di uscire...

qualcuno non direi, io corro da anni e quelli che praticano stretching prima sono pochi e dopo quasi nessuno, dall'amatore evoluto e forte che arriva tra i primi 10 nelle GF al ciclista della domenica, anche per me farsi prima 10-5km di riscaldamento e dopo 5km o 10 di defaticamento rimane la cosa migliore.
 

kikhit

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Lo stretching è un "allenamento" e:
- non va fatto dopo l'allenamento (il muscolo non è nelle condizioni di subire un allungamento forzato, visto che si è accorciato sotto sforzo infinite volte durante l'allenamento);
- non và fatto prima dell'allenamento (il muscolo deve poi subire infiniti accorciamenti durante l'allenamento, quindi lo stretching non lo pone nelle migliori condizioni per poter lavorare);
- va fatto dopo un adeguato riscaldamento.

fonte?

Sul 'no' pre-allenamento sono in buona parte d'accordo, ma sul 'no' post-allenamento ho dubbi, vorrei capire su quali fonti autorevoli si basa questa affermazione.
 

viepri

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qualcuno non direi, io corro da anni e quelli che praticano stretching prima sono pochi e dopo quasi nessuno, dall'amatore evoluto e forte che arriva tra i primi 10 nelle GF al ciclista della domenica, anche per me farsi prima 10-5km di riscaldamento e dopo 5km o 10 di defaticamento rimane la cosa migliore.

Pensa Oniriko che qulcuno in queste discussioni mi ha anche detto di essere poco iteligente per aver aperto questo post perché considerava questa domanda stupida e dalla risposta scontata.......
 

Reptilian90

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ma lo stretching prima non sta scritto da nessuna parte che è utile, non ci sono ricerche, non c'è nulla, lo stretching post allenamento è utile, perchè il muscolo è caldo, a freddo fa danni a livello propriocettorio e dei recettori muscolotendinei
 

kikhit

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ma lo stretching prima non sta scritto da nessuna parte che è utile, non ci sono ricerche, non c'è nulla, lo stretching post allenamento è utile, perchè il muscolo è caldo, a freddo fa danni a livello propriocettorio e dei recettori muscolotendinei

a parte che si dice propriocettivo... ;-) chiedo anche a te, per mia curiosità e amor di scienza, trattandosi di tema medico, da quale autorevole fonte scientifica trai queste affermazioni?
 

Reptilian90

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a parte che si dice propriocettivo... ;-) chiedo anche a te, per mia curiosità e amor di scienza, trattandosi di tema medico, da quale autorevole fonte scientifica trai queste affermazioni?

dettagli. tanto il 90 % di quelli che stanno qui nemmeno sanno cosa sia la propriocezione. beh, all'università l'ho fatto, mica me le invento alla caz.zo di cane. quindi amor di scienza che dici te, ho solo professori che sono ricercatori a livello europeo con minimo 10 ricerche pubblicate quello che ne ha meno.
Non li voglio vantare ma è cos'
 

giorgibe

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Bè: sarebbe da rileggere l'articolo per vedere cosa ne pensate voi..... io l'ho interpretato che ne parla negativamente. Comunque prima di un un'uscita non l'ho mai fatto perchè pensavo che per preparare i muscoli bastasse fare (come ho sempre fatto) i primi 2 KM ad un regibe ed un rapporto molto bassi.

negativamente no, solo che analizza vari tipi di allungamento, che hanno vantaggi e svantaggi ( quello vecchio tipo con i "molleggi" non si fa più da secoli ). il punto è che bisogna sapere cosa fare, quanto farlo, come farlo e quando farlo il che non è semplicissimo, viste le possibili problematiche, indi per cui tanti non lo fanno proprio, ma allungarsi di quando in quando , delicatamente e nei modi opportuni fa solo bene.

Meno male che qualcuno la vede dal mio punto di vista (anche se siamo davvero pochi!) Comunque ribadisco: la mia fisioterapista ne è convinta ed è una professionista che collabora con molte palestre della zona.......non sò che dire: proverò a cominciare a fare qualcosina anch'io prima di uscire...

anche il mio fisio la vede uguale, e sono già due ( e del mestiere ). il punto è che se hai avuto problematiche ci devi andare super cauto, al momento non usare il peso corporeo per allungarti ( secondo me ) e prenditi il tuo tempo, queste cose mai di fretta.
esempio : al mattino stiracchiati quando sei ancora nel letto, idem la sera, chiedi al fisio ci sono esercizi specifici in tal senso.
poi, altro esempio, quando sei già un po' caldo, tipo dopo aver camminato, ma non stanco, fai altri esercizi, basta poco, e così via.
 

kikhit

Biker incredibilis
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dettagli. tanto il 90 % di quelli che stanno qui nemmeno sanno cosa sia la propriocezione. beh, all'università l'ho fatto, mica me le invento alla caz.zo di cane. quindi amor di scienza che dici te, ho solo professori che sono ricercatori a livello europeo con minimo 10 ricerche pubblicate quello che ne ha meno.
Non li voglio vantare ma è cos'

io uno studente che mi dice propriocettorio ad un esame lo boccerei all'istante.. non conoscere la terminologia del proprio settore è indice di gran competenza.. sì sì... :-) Ti ripeto, se non citi le fonti le tue sono solo opinioni personali e valgono come tali... ;-)
 

otrebla

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Un articolo interessante, premetto che di studi sull'argomento ve ne sono molti, è quello di Klaus Wiemann e Andreas Klee dell'Università di Wuppertal (Germania), analizza l'importanza degli esercizi di allungamento e stretching nella fase di riscaldamento, prima di prestazioni sportive di alto livello, ma la cui chiave di lettura può esserci utile.
Sintetizzando alquanto, gli autori partono da un'osservazione piuttosto tecnica-scientifica: occorre distinguere nella fase di riscaldamento, gli esercizi di allungamento ritmici, da quelli propriamente statici di allungamento cioè lo stretching vero e proprio.
Nella fase iniziale o finale di una gara o di un allenamento, si segue un programma di allungamento di breve termine, questo in genere dura da 10 a 15 minuti.
Nel nostro caso, credo occorra porre la questione sulle modalità e sulla terminologia utilizzata, per descrivere che cosa realmente si esegue prima di un impegno fisico del genere.
La chiarezza è fondamentale in quanto occorre differenziare: un esercizio svolto applicando un metodo di allungamento intensivo, ovvero allungando il muscolo fino ai limiti di tolleranza della tensione di stiramento, e un esercizio svolto con allungamento leggero ovvero submassimale.
L'allungamento fino ai limiti dell'escursione articolare o fino ai limiti di tolleranza della tensione, rappresenta un carico di tensione non trascurabile per le strutture passive del muscolo, tanto che l'allungamento statico sollecita la muscolatura allo stesso modo dell'allenamento alla forza e può favorire microtraumi. (Evens, Cannon 1987; Friden, Lieber 1992).
Occorre quindi estrema cautela, sia prima che dopo l'allenamento, nell'utilizzo di un allungamento statico intensivo, il quale troverebbe la sua "naturale" applicazione, solamente nelle fasi di riscaldamento in quegli sport ove occorra una capacità di allungamento superiore alla media (vedi ostacoli, ginnastica artistica ecc ecc).
Quanto è utile per noi, almeno credo, è comprendere che esercizi brevi di allungamento facile, submassimale, in fase di riscaldamento e post uscita, producono sicuramente i già citati benefici, sia in fase di riscaldamento che in post-allenamento. Esercizi di allungamento statico-intensivo nella fase di riscaldamento, invece, "producono proprio l'effetto contrario a quello che comunemente si pensa di ottenere con questi, invece di un incremento della prestazione e di una diminuzione del rischio di infortuni, subentra un peggioramento del rischio di infortuni"
 
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Reptilian90

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io uno studente che mi dice propriocettorio ad un esame lo boccerei all'istante.. non conoscere la terminologia del proprio settore è indice di gran competenza.. sì sì... :-) Ti ripeto, se non citi le fonti le tue sono solo opinioni personali e valgono come tali... ;-)

si certo se devi sminuire gli sforzi altrui, perchè si dice anche propriocettorio, ma è meno usato, vedi di spammare altrove... le mie fonti sono tesi sperimentali, pubblicate dal lab dove pratico. se non sono affidabili quei dati e quelle fonti, beh, mai che scriverei dati qui
 

viepri

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Tra qualche giorno risalirò finalmente in bici dopo 2 mesi di stop:i-want-t: e farò una prova: leggerissimo riscaldamento prima e, al rientro, farò gli ultimi 10 km con un rapporto talmente agile da andare quasi a vuoto......voglio vedere se così risolvo alcuni problemi quali l'indolenzimento dopo percorsi duri e lunghi. Per lo stretching però (quello post uscita) temo che mi ci dovrò mettere, quei 10/15 minuti, d'impegno :roll:. Metto carne sul fuoco:cassius:; se invece di fare sempre stretching ad ogni uscita andassi una volta ogni due settimane a fare massaggi? Perché la mia fisioterapista mi diceva che, se proprio "odiavo" fare stretching poteva essere una valida alternativa (in verità mi avrebbe detto una volta a settimana ma i costi.....).
 

DOGO

Biker delirius tremens
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Un articolo interessante, premetto che di studi sull'argomento ve ne sono molti, è quello di Klaus Wiemann e Andreas Klee dell'Università di Wuppertal (Germania), analizza l'importanza degli esercizi di allungamento e stretching nella fase di riscaldamento, prima di prestazioni sportive di alto livello, ma la cui chiave di lettura può esserci utile.
Sintetizzando alquanto, gli autori partono da un'osservazione piuttosto tecnica-scientifica: occorre distinguere, nella fase di riscaldamento, gli esercizi di allungamento ritmici da quelli propriamente statici di allungamento, cioè lo stretching vero e proprio.
Nella fase iniziale o finale di una gara o di un allenamento, si segue un programma di allungamento di breve termine, questo in genere dura da 10 a 15 minuti.
Nel nostro caso, credo occorra porre la questione sulle modalità e sulla terminologia utilizzata, per descrivere che cosa realmente si esegue prima di un impegno fisico del genere.
La chiarezza è fondamentale in quanto occorre differenziare: un esercizio svolto applicando un metodo di allungamento intensivo, ovvero allungando il muscolo fino ai limiti di tolleranza della tensione di stiramento, e un esercizio svolto con allungamento leggero ovvero submassimale.
L'allungamento fino ai limiti dell'escursione articolare o fino ai limiti di tolleranza della tensione, rappresenta un carico di tensione non trascurabile per le strutture passive del muscolo, tanto che l'allungamento statico sollecita la muscolatura allo stesso modo dell'allenamento alla forza e può favorire microtraumi. (Evens, Cannon 1987; Friden, Lieber 1992).
Occorre quindi estrema cautela, sia prima che dopo l'allenamento, nell'utilizzo di un allungamento statico intensivo, il quale troverebbe la sua "naturale" applicazione, solamente nelle fasi di riscaldamento in quegli sport ove occorra una capacità di allungamento superiore alla media (vedi ostacoli, ginnastica artistica ecc ecc).
Quanto è utile per noi, almeno credo, è comprendere che esercizi brevi di allungamento facile, submassimale, in fase di riscaldamento e post uscita, producono sicuramente i già citati benefici, sia in fase di riscaldamento che in post-allenamento. Esercizi di allungamento statico-intensivo nella fase di riscaldamento, invece, "producono proprio l'effetto contrario a quello che comunemente si pensa di ottenere con questi, invece di un incremento della prestazione e di una diminuzione del rischio di infortuni, subentra un peggioramento del rischio di infortuni"

Corretto.

Considerando che il 99% delle persone non è in grado di allenarsi in modo "adeguato" e "scientifico", la probabilità che faccia uno stretching "non corretto" è massima.

Dubito che un atleta non seguito da un preparatore sia in grado di effettuare e valutare un allungamento leggero, ossia (non ovvero...) submassimale.
 

kikhit

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Un articolo interessante, premetto che di studi sull'argomento ve ne sono molti, è quello di Klaus Wiemann e Andreas Klee dell'Università di Wuppertal (Germania), analizza l'importanza degli esercizi di allungamento e stretching nella fase di riscaldamento, prima di prestazioni sportive di alto livello, ma la cui chiave di lettura può esserci utile.
Sintetizzando alquanto, gli autori partono da un'osservazione piuttosto tecnica-scientifica: occorre distinguere nella fase di riscaldamento, gli esercizi di allungamento ritmici, da quelli propriamente statici di allungamento cioè lo stretching vero e proprio.
Nella fase iniziale o finale di una gara o di un allenamento, si segue un programma di allungamento di breve termine, questo in genere dura da 10 a 15 minuti.
Nel nostro caso, credo occorra porre la questione sulle modalità e sulla terminologia utilizzata, per descrivere che cosa realmente si esegue prima di un impegno fisico del genere.
La chiarezza è fondamentale in quanto occorre differenziare: un esercizio svolto applicando un metodo di allungamento intensivo, ovvero allungando il muscolo fino ai limiti di tolleranza della tensione di stiramento, e un esercizio svolto con allungamento leggero ovvero submassimale.
L'allungamento fino ai limiti dell'escursione articolare o fino ai limiti di tolleranza della tensione, rappresenta un carico di tensione non trascurabile per le strutture passive del muscolo, tanto che l'allungamento statico sollecita la muscolatura allo stesso modo dell'allenamento alla forza e può favorire microtraumi. (Evens, Cannon 1987; Friden, Lieber 1992).
Occorre quindi estrema cautela, sia prima che dopo l'allenamento, nell'utilizzo di un allungamento statico intensivo, il quale troverebbe la sua "naturale" applicazione, solamente nelle fasi di riscaldamento in quegli sport ove occorra una capacità di allungamento superiore alla media (vedi ostacoli, ginnastica artistica ecc ecc).
Quanto è utile per noi, almeno credo, è comprendere che esercizi brevi di allungamento facile, submassimale, in fase di riscaldamento e post uscita, producono sicuramente i già citati benefici, sia in fase di riscaldamento che in post-allenamento. Esercizi di allungamento statico-intensivo nella fase di riscaldamento, invece, "producono proprio l'effetto contrario a quello che comunemente si pensa di ottenere con questi, invece di un incremento della prestazione e di una diminuzione del rischio di infortuni, subentra un peggioramento del rischio di infortuni"

Corretto.

Considerando che il 99% delle persone non è in grado di allenarsi in modo "adeguato" e "scientifico", la probabilità che faccia uno stretching "non corretto" è massima.

Dubito che un atleta non seguito da un preparatore sia in grado di effettuare e valutare un allungamento leggero, ossia (non ovvero...) submassimale.

ecco, qui ci siamo!
 

giorgibe

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Tra qualche giorno risalirò finalmente in bici dopo 2 mesi di stop:i-want-t: e farò una prova: leggerissimo riscaldamento prima e, al rientro, farò gli ultimi 10 km con un rapporto talmente agile da andare quasi a vuoto......voglio vedere se così risolvo alcuni problemi quali l'indolenzimento dopo percorsi duri e lunghi. Per lo stretching però (quello post uscita) temo che mi ci dovrò mettere, quei 10/15 minuti, d'impegno :roll:. Metto carne sul fuoco:cassius:; se invece di fare sempre stretching ad ogni uscita andassi una volta ogni due settimane a fare massaggi? Perché la mia fisioterapista mi diceva che, se proprio "odiavo" fare stretching poteva essere una valida alternativa (in verità mi avrebbe detto una volta a settimana ma i costi.....).

secondo me parti già nel verso sbagliato: dopo due mesi di stop non si fanno giri impegnativi, si comincia con il minimo, che magari vuol dire solo un riscaldamento in pianura, e dopo si valuta come si sta, ed in seguito il riscaldamento non si fa leggerissimo, ma completo. si procede molto gradatamente, sia come progressione nel numero di allenamenti settimanali sia come durata che impegno. dopo uscite impegnative fare stretch secondo me non serve, serve dopo uscite molto facili per rilassarsi oppure fatto a se stante. idem ad ogni uscita, per me è troppo; sedute di fisio a seconda dei soggetti vanno bene tipo di media 1 volta al mese, ma quando hai recuperato bene tutto anche ogni due ( secondo me e basandomi su esperienze mie e di conoscenti ).
 

viepri

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secondo me parti già nel verso sbagliato: dopo due mesi di stop non si fanno giri impegnativi, si comincia con il minimo, che magari vuol dire solo un riscaldamento in pianura, e dopo si valuta come si sta, ed in seguito il riscaldamento non si fa leggerissimo, ma completo. si procede molto gradatamente, sia come progressione nel numero di allenamenti settimanali sia come durata che impegno. dopo uscite impegnative fare stretch secondo me non serve, serve dopo uscite molto facili per rilassarsi oppure fatto a se stante. idem ad ogni uscita, per me è troppo; sedute di fisio a seconda dei soggetti vanno bene tipo di media 1 volta al mese, ma quando hai recuperato bene tutto anche ogni due ( secondo me e basandomi su esperienze mie e di conoscenti ).

Sono pienamente daccordo con te nella prima parte ma non capisco perché nella seconda parte dici che dopo un'uscita impegnativa non serve fare stretching. Dopo 4 ore di pura montagna dove le pendenze superano più volte il 15% come fai a smaltire l'acido lattico che sicuramente saturerà i muscoli e come fai a rilassare gli stessi dopo sforzi simili per poter uscire il giono dopo senza avere problemi di stanchezza accumulata e indolenzimenti vari?
 

giorgibe

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Sono pienamente daccordo con te nella prima parte ma non capisco perché nella seconda parte dici che dopo un'uscita impegnativa non serve fare stretching. Dopo 4 ore di pura montagna dove le pendenze superano più volte il 15% come fai a smaltire l'acido lattico che sicuramente saturerà i muscoli e come fai a rilassare gli stessi dopo sforzi simili per poter uscire il giono dopo senza avere problemi di stanchezza accumulata e indolenzimenti vari?

perché dopo un uscita impegnativa sei muscolarmente troppo stanco per avere dei benefici dallo stretch, meglio invece rilassarsi con un adeguato defaticamento progressivo, non mulinando subito a vuoto, e poi bagno caldo. il giorno dopo riposo, quello dopo ancora giretto corto, facile e leggero, poi ancora riposo e poi se sei uno che recupera bene puoi anche pensare di fare un' altra cosa impegnativa, ma non come il giro di montagna che dicevi prima.
 

viepri

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Avresti ragione pure te.....solo che spesso le mie uscite sono regolate dal tempo a disposizione :ueh: quindi mi può capitare di fare 2/3 uscite molto impegnative e poi magari, per non avere tempo, non uscire i due giorni successivi.......... Ma deve essereci per forza un modo per smaltire un'uscita impegnativa entro il giorno dopo per non risentirne il giorno dopo in un'uscita dello stesso livello. Gli elite come fanno?
 

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