Ieri ho provato il nuovo percorso
(pur conoscendolo praticamente già a memoria, una rinfrescata non fa di certo male

).
Premetto che ho seguito più o meno quella che è la traccia che si vede in una immagine sul sito della gara
. In linea di massima il percorso è questo anche se potrebbero esserci delle varianti (es.: discesa da Danta, attraversamento di Padola, ultima discesa).
Tecnicamente sarà anche più semplice del vecchio tracciato, ma decisamente più duro! Fino a Padola tutto ok, ma lultima salita è infinita e rognosa, con fondo a tratti difficile , diverse discesette e risalite, e continui cambi di pendenza anche accentuati.
Quanto al dislivello, 2500 è il dichiarato, ma si andrà sicuramente oltre i 2600 se non addirittura sui 2700 e oltre. 2750 potrebbe essere una buona stima.
Questa la traccia GPS che ho fatto ieri:
[url]http://connect.garmin.com/activity/81552305[/URL]
A ieri il percorso è tutto ciclabile a parte:
-qualche lingua di neve in cima al Monte Zovo (10m non di più
ci si passa sopra in bici senza problemi)
-dal passo Montecroce a Coltrondo: diversi brevi tratti di neve nelle zone dombra, sia in salita che in discesa. Quasi sempre sono riuscito a farle in bici, ma diverse volte son dovuto andare a piedi e si affondava fino al ginocchio.
-da Rinfreddo al GPM: alcuni tratti di neve aggirabili a piedi
-single track in quota:qui ci sono ancora alcuni piccoli nevai . sono tutti bypassabili a piedi ma verso la fine sono un po fastidiosi
ogni 20m in bici 2 a piedi
tutto un scendi e sali. La difficoltà non è tanto nellandare a piedi, ma nel fatto che ci sono arrivato con oltre 60km nelle gambe
Comunque, questo il percorso:
La prima salita al Monte Zovo è tutta asfaltata, pedalabile fino a Costa, poi molto ripida (sempre sopra il 10-12%) fino alla cima. Solo lultimo chilometro sterrato è un po più semplice.
Dopo alcuni brevi saliscendi, il discesone veloce prima sterrato con sassi e radici (niente di che cmq
), poi sterrato compatto, quindi asfalto. Sempre piuttosto ripido e con molti tornanti.
Nei pressi di Costalissoio lultima parte di discesa: non è difficilissima però il fondo è spesso sporco, sconnesso e verso la fine - molto ripido, il che implica di prestare molta attenzione. Molta erba e diversi piccoli guadi.
Fino a S.Stefano falsopiano in discesa asfaltato su strada secondaria.
Seconda salita, verso Danta: era la seconda volta che la facevo, perché dopo averla fatta la prima volta non ci pensavo più a rifarla

invece pensavo peggio.
Praticamente prima parte molto ripida con un po di asfalto, poi spiana su sterrato e presenta diversi falsopiani. Nella parte centrale ci sono 2-3 rampe molto impegnative e cementate (io le ho fatte a piedi) e da qui in poi si alternano tratti pedalabili ad altri più difficili ma non impossibili.
Si arriva al centro ecologico e poi su asfalto si finisce la salita fino a Danta.
Da Danta si prende il percorso vita nel bosco: tutto pressoché pianeggiante e veloce, poi la discesa su Padola è un po più impegnativa: prima il taglio nel bosco tra radici e muschio e poi un tratto pianeggiante su strada bianca. Prima di S.Anna ho trovato dei segni blu spray MTB
probabilmente è il tracciato della gara: un sentiero nel bosco creato ex-novo che porta a dei prati, e da qui a Padola in un alternanza di sentieri tecnici e strade bianche. Si arriva alla via Crucis e si è in centro.
Pista ciclabile facile fino a Valgrande e poi lultima salita.
Fin qui ci sono arrivato bene, ma dopo
si salvi chi può!
La salita al Passo Montecroce si fa per la via più lunga ma meno ripida: di solito io faccio sempre laltra (corta e ripida) perché si fa prima, ma da stanchi trovo questa della gara più semplice.
Praticamente dopo alcune rampe cementate la pendenza cala e si fa abbastanza dolce. Solo alcune rampe sono più ripide, ma per il resto sempre pedalabile. Verso la fine ci sono però alcuni tornanti cattivi
Al Montecroce Comelico si arriva per il tratturo erboso
bello ma la bici sembra incollata per terra!
Prossima destinazione: Coltrondo. La prima parte è la salita della Dolomiti Superbike per Nemes, poi deviazione a destra. Poco dopo la salita finisce e dopo una breve discesa iniziano degli sfiancanti saliscendi, e nel finale la salita di fa su fondo smosso (sassi, radici) con rampe impegnative. Ultimo km su asfalto e si arriva alla malga.
Fino a Malga Rinfreddo è semplice, qualche saliscendi/rampetta, e quindi iniziano i dolori
mancano 150m. di dislivello al GPM, tutti su un tratturo sassoso ciclabile ma
a tratti ripido e con 50km e oltre nelle gambe diventa impossibile. Tra le neve e la stanchezza lho fatto quasi tutto a piedi.
Infine
dal GPM inizia un bellissimo sentiero in costa, panoramico e a tratti tecnico, che corre senza grosse variazioni altimetriche sul fianco della montagna, parallelo alla famosa Costa della Spina degli altri anni. Il problema è che su questo sentiero la manutenzione è pari a ZERO (almeno ieri, ma negli altri periodi non è che cambi tanto
) quindi sconnesso, con sporco, rami, sassi, diversi guadi e piccoli acquitrini da guadare. Impossibile uscirne puliti
e quasi impossibile anche farlo tutto in bici: il sentiero presenta alcune discese ma anche alcune odiose e difficili risalite.
Arrivati ai prati di Malga
Campobon? (cmq qualcosa di simile
) inizia una larga forestale che in leggera discesa e qualche breve rampetta conduce alla fine della Costa della Spina: da qui inizia la discesa vera e propria, prima su sterrato abbastanza sconnesso e poi su asfalto (fin troppo veloce
ho rischiato un frontale con unauto) fino a Casamazzagno.
Io mi son fermato qui perché arrivato a casa. Il percorso in realtà continuerebbe su ST-prato fino a Candide e poi giù fino a Gera per una strada bianca ripida e un po sconnessa (diversa dal ST degli altri anni). Resta solo un po di asfalto in piano e la salita finale allarrivo.