Per il punto di partenza dell’itinerario, bisogna dirigersi verso Campochiaro, raggiungibile dalla SS 87 a metà strada tra Isernia e Campobasso; arrivati nel piccolo centro abitato posteggiare l’auto e proseguire in bici seguendo le indicazioni che portano verso l’oasi WWF, infatti il percorso si snoda quasi completamente all’interno dell’area naturalistica protetta Guardiaregia-Campochiaro; identificata la via di accesso che si trova poco prima di arrivare a una grossa cava a cielo aperto a sinistra, si comincia a salire su strada asfaltata e via facendo in prossimità di un tornante stretto a destra, in una recinzione è possibile vedere i resti di un Santuario risalente al periodo sannita probabilmente dedicato a Ercole (IV – III secolo a.C.).
Arrivati alla sommità della salita, dopo 3 / 4 km in ripida ascesa, ci si ritrova su un punto panoramico in prossimità di un rifugio incustodito e poco dopo sulla sinistra si raggiunge un abbeveratoio con una fonte dove poter approvvigionare acqua. Siamo a Fonte Francone: da qui potrebbe partire l’escursione di chi ha pensato di salire in macchina, in quanto la strada continua su una strada brecciata scavata nel ripido fianco della montagna che ci porterà verso un bellissimo pianoro ove si continua su una comoda sterrata che prosegue in una serie di saliscendi, a tratti un po’ più sconnessa ma sempre pedalabile. Dopo qualche km si arriva a una sbarra, aggirata la quale, dopo un altro brevissimo tratto sconnesso in discesa, proseguiamo a destra su strada asfaltata; qui, il bel panorama su monte Mutria (1823 mt) ci accompagna in una piacevole salita verso il bivio di Bocca della Selva-Piedimonte Matese in località Sella del Perrone, raggiunto il quale imbocchiamo a destra la salita sterrata chiusa da una sbarra a delimitare l’oasi WWF. Ora il percorso diventa quasi prevalentemente in salita immersi in boschi di faggi, castagni, tassi, aceri e altre specie floreali; dopo un paio di km si arriva alla piscina Cul di Bove dove troviamo l’omonima grotta e successivamente, arrivati ad un bivio e proseguendo a destra all’indicazione “sentiero delle grotte”, si arriva all’ingresso dell’altra importante grotta della zona, ossia Pozzo della Neve; entrambe le cavità sono formazioni di origine carsica che hanno un dislivello rispettivamente di 913 e 1050 metri, sono oggetto di turismo speleologico proveniente da ogni parte del mondo; bisogna fare attenzione a sporgersi ed evitare di provare ad entrare in esse senza attrezzatura e una guida esperta al seguito; già limitandosi ad osservarle dall’esterno suscitano una forte suggestione. Visitata Pozzo della Neve, tornando indietro al bivio, si prende a sinistra del cartello “sentiero delle grotte” e si continua sul sentiero principale in salita, con l’accortezza di tenere la destra in prossimità di un paio di bivi; percorsi alcuni km si arriva alla parte finale che si presenta quasi prevalentemente in discesa e a tratti molto sconnessa per la presenza di grossi sassi. Arrivati in fondo alla discesa girando a destra, dopo qualche decina di metri ci ritroveremo di nuovo a Fonte Frantone e da qui si ritorna a Campochiaro dalla stessa strada asfaltata percorsa all’inizio. È consigliabile affrontare il percorso in periodi non troppo freddi in quanto le quote non scendono mai sotto i 1200 metri e non è difficile trovare neve fino a primavera inoltrata; ha valenza soprattutto naturalistica ma anche paesaggistica e ci sono molteplici varianti a quello da me descritto; appena possibile allego traccia gps per sopperire alla sommarietà della descrizione. Buona pedalata.
Arrivati alla sommità della salita, dopo 3 / 4 km in ripida ascesa, ci si ritrova su un punto panoramico in prossimità di un rifugio incustodito e poco dopo sulla sinistra si raggiunge un abbeveratoio con una fonte dove poter approvvigionare acqua. Siamo a Fonte Francone: da qui potrebbe partire l’escursione di chi ha pensato di salire in macchina, in quanto la strada continua su una strada brecciata scavata nel ripido fianco della montagna che ci porterà verso un bellissimo pianoro ove si continua su una comoda sterrata che prosegue in una serie di saliscendi, a tratti un po’ più sconnessa ma sempre pedalabile. Dopo qualche km si arriva a una sbarra, aggirata la quale, dopo un altro brevissimo tratto sconnesso in discesa, proseguiamo a destra su strada asfaltata; qui, il bel panorama su monte Mutria (1823 mt) ci accompagna in una piacevole salita verso il bivio di Bocca della Selva-Piedimonte Matese in località Sella del Perrone, raggiunto il quale imbocchiamo a destra la salita sterrata chiusa da una sbarra a delimitare l’oasi WWF. Ora il percorso diventa quasi prevalentemente in salita immersi in boschi di faggi, castagni, tassi, aceri e altre specie floreali; dopo un paio di km si arriva alla piscina Cul di Bove dove troviamo l’omonima grotta e successivamente, arrivati ad un bivio e proseguendo a destra all’indicazione “sentiero delle grotte”, si arriva all’ingresso dell’altra importante grotta della zona, ossia Pozzo della Neve; entrambe le cavità sono formazioni di origine carsica che hanno un dislivello rispettivamente di 913 e 1050 metri, sono oggetto di turismo speleologico proveniente da ogni parte del mondo; bisogna fare attenzione a sporgersi ed evitare di provare ad entrare in esse senza attrezzatura e una guida esperta al seguito; già limitandosi ad osservarle dall’esterno suscitano una forte suggestione. Visitata Pozzo della Neve, tornando indietro al bivio, si prende a sinistra del cartello “sentiero delle grotte” e si continua sul sentiero principale in salita, con l’accortezza di tenere la destra in prossimità di un paio di bivi; percorsi alcuni km si arriva alla parte finale che si presenta quasi prevalentemente in discesa e a tratti molto sconnessa per la presenza di grossi sassi. Arrivati in fondo alla discesa girando a destra, dopo qualche decina di metri ci ritroveremo di nuovo a Fonte Frantone e da qui si ritorna a Campochiaro dalla stessa strada asfaltata percorsa all’inizio. È consigliabile affrontare il percorso in periodi non troppo freddi in quanto le quote non scendono mai sotto i 1200 metri e non è difficile trovare neve fino a primavera inoltrata; ha valenza soprattutto naturalistica ma anche paesaggistica e ci sono molteplici varianti a quello da me descritto; appena possibile allego traccia gps per sopperire alla sommarietà della descrizione. Buona pedalata.