Spine antiuomoinbici

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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Clab04

Biker grossissimus
25/8/08
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Senza temere di venire accusato di blasfemia non posso non pensare che dentro al fantastico disegno divino della creazione, dentro al mistero della nascita dei cieli e della terra, dentro questo neraviglioso eden che ci è dato in dotazione ci sia un difettuccio.
Trattasi di spine, piccole, cazzute e micidiali che riuniscono così tante caratteristiche distruttive da legittimare il sospetto che dio avesse in mente per gli anni a venire più la specialissima che non la MTB.
Queste spine sono piccole, e vabbé.
Però sono resistenti come il carbonio, ti trafiggono da parte a parte.
Di solito ce n'è una più grande che è l'addetta alla foratura, ma comunque ce ne sono altre di più piccole tutto intorno, tanto per essere sicuri.
Infine, hanno una specie di base come i giocatori del Subbuteo, semisferica, per le leggi matematiche, geometriche e di gravità se ci passi sopra buchi.
Giovedì scorso ne avevo conficcate 5 o 6 in ciascun copertone.
Naturalmente avevo una camera d'aria di scorta e 4 toppe appresso.
Ho risolto il problema con il metodo ripara, gonfia e rigonfia, che consiste nel riparare una delle due ruote, gonfiarla, e gonfiare ogni 600 metri quell'altra che non hai potuto riparare per arrivare a casa a 38 di media ma soprattutto con il braccio destro di Mister Olympia.
Inoltre buco praticamente ogni giorno che esco da un paio di settimane.
Ho cercato su internet a quale splendida famiglia del regno vegetale appartengono queste spine, ma non ho trovato nulla.
Sarei felice di riconoscere la pianta durante un sentiero e farmelo prudentemente a piedi.
Se fossero spine di betulle, sarei contento che in Russia ne sono bruciate 357 milioni, pensate un po'.
Chi ne sa di più, o ha riconosciuto dalla descrizione neutra la simpatica spina?
Dimenticavo, non sono spine dei cardi e soprattutto ora monto i Nobby Nic, non è che è anche colpa loro?
Ciao
Claudio
 
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Biker serius
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Ciao Claudio,
anche io prima con la vecchia bici bucavo tutti i giorni e ripetutamente. Poi mi son rotto e nella bici nuova ho messo le fasce in kevlar. Sembrano fare il loro sporco lavoro.
 

Clab04

Biker grossissimus
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Ciao Claudio,
anche io prima con la vecchia bici bucavo tutti i giorni e ripetutamente. Poi mi son rotto e nella bici nuova ho messo le fasce in kevlar. Sembrano fare il loro sporco lavoro.
Ciao.
Io invece con la 8.1 bucavo pochissimo.
Vero è che adesso con la mia (nostra) nuova capra tendo ad abbandonare i sentieri con più frequenza.
Però, il fatto che appunto ho iniziato a bucare proprio adesso mi fa pensare che la colpa sia forse delle ruote, forse del periodo, ma soprattutto delle spine. ;-)
Comunque, tra un po' alle fasce in kevlar ci faccio un pensiero.
Claudio
 

Rebel Yell

Biker tremendus
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Ciao Claudio,
anche io prima con la vecchia bici bucavo tutti i giorni e ripetutamente. Poi mi son rotto e nella bici nuova ho messo le fasce in kevlar. Sembrano fare il loro sporco lavoro.

Anche io monto le fasce... pero' dopo ogni uscita ispeziono i copertoni per trovare ed eventualmente rimuovere le spine piu' indomite che, come incursori delle forze speciali, sono in grado di attendere giorni e giorni prima di manifestare il loro potere distruttivo, mimetizzandosi tra i tasselli dei copertoni e le zollette di fango che vi rimangono appiccicate. Queste spine, infatti, alla lunga sono in grado di aprirsi una breccia anche attraverso le resistenti fasce in kevlar per raggiungere il loro obiettivo... ovvero quello di forare la camera. :duello:

Fino a ora solo una copertura ha resistito a qualsiasi attacco senza mai subire alcun danno... trattasi del Michelin A/T reinforced da 2.35, dotato di apposita camera Michelin DownHill... ok, non e' una copertura leggera, dato che si tratta di una specie di cingolo, ma con quelle mai avuto un problema e ormai ho perso il conto delle spine finite schiacchiate dalla loro possente tassellatura. :spetteguless:
 

Teo66

Biker Cazzaribus
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Ciao.
Io invece con la 8.1 bucavo pochissimo.
Vero è che adesso con la mia (nostra) nuova capra tendo ad abbandonare i sentieri con più frequenza.
Però, il fatto che appunto ho iniziato a bucare proprio adesso mi fa pensare che la colpa sia forse delle ruote, forse del periodo, ma soprattutto delle spine. ;-)
Comunque, tra un po' alle fasce in kevlar ci faccio un pensiero.
Claudio

Se vai sul sito della schwalbe puoi vedere la resistenza alle forature dei singoli pneumatici. Di nobby nic ce ne sono più versioni, le double defense sono più resistenti, chiaramente si paga qualcosa sul peso...
Altrimenti ti prendi i marathon plus, ma sembrano fatti di piombo :hahaha:
 

Clab04

Biker grossissimus
25/8/08
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Anche io monto le fasce... pero' dopo ogni uscita ispeziono i copertoni per trovare ed eventualmente rimuovere le spine piu' indomite che, come incursori delle forze speciali, sono in grado di attendere giorni e giorni prima di manifestare il loro potere distruttivo, mimetizzandosi tra i tasselli dei copertoni e le zollette di fango che vi rimangono appiccicate. Queste spine, infatti, alla lunga sono in grado di aprirsi una breccia anche attraverso le resistenti fasce in kevlar per raggiungere il loro obiettivo... ovvero quello di forare la camera. :duello:

Fino a ora solo una copertura ha resistito a qualsiasi attacco senza mai subire alcun danno... trattasi del Michelin A/T reinforced da 2.35, dotato di apposita camera Michelin DownHill... ok, non e' una copertura leggera, dato che si tratta di una specie di cingolo, ma con quelle mai avuto un problema e ormai ho perso il conto delle spine finite schiacchiate dalla loro possente tassellatura. :spetteguless:
Ciao, sì, in effetti dovrò cominciare a riflettere su qualche soluzione al problema.
Per adesso mi sarebbe piaciuto conoscere le piante che così tanto ci odiano.
Claudio
 

Mòlle

Biker imperialis
29/9/08
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che te frega
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Secondo me vi piace faticare...fasce, camere dh... :specc: ma latticizzate! Se il 3d che ti ho postato è lungo basta andare sulla bicipedia... ma vi devo insegnare proprio tutto!:smile:
 

The_Max

Biker perfektus
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anche io bucavo praticamente ad ogni uscita...
sono passato alle fasce di teflon ma le estremità mi tagliavano la camera quindi ho preso quelle di kevlar...
ovviamente per sicurezza le montavo entrambi eheheheheh
le forature si sono ridotte drasticamente ma ogni tanto comunque buchi perchè non proteggono tutta la camera ma solo la parte centrale...
poi sono passato al tubeless e non ho più forato...nemmeno una volta!
(o per essere più precisi non sono più rimasto a piedi perchè magari ho forato ma il lattice mi ha chiuso i fori senza nemmeno che mi accorgessi di aver bucato...)
secondo me una coppia di ruote tubeless sono l' investimento migliore per chi frequenta sentieri ricchi di spine...

ormai con 250€ porti a casa una coppia di ruote tubeless...
calcola quante toppe, mastice e camere d' aria ti risparmi...
 

Clab04

Biker grossissimus
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Mòlle;4096874 ha scritto:
Secondo me vi piace faticare...fasce, camere dh... :specc: ma latticizzate! Se il 3d che ti ho postato è lungo basta andare sulla bicipedia... ma vi devo insegnare proprio tutto!:smile:
Ma tu hai ragione, tutti quelli che sono passati ai tubeless ne sono entusiasti ma ci sono un sacco di persone, e il primo sono io, ai quali la parola latticizzazione evoca timori ancestrali.
Devo prendere coraggio!
Ciao
Claudio
 

Mòlle

Biker imperialis
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Ma tu hai ragione, tutti quelli che sono passati ai tubeless ne sono entusiasti ma ci sono un sacco di persone, e il primo sono io, ai quali la parola latticizzazione evoca timori ancestrali.
Devo prendere coraggio!
Ciao
Claudio

Io ho iniziato ad andare in bici con le camere...2 mesi. Poi siccome non ero buono a mettere le toppe passai ai tubeless. 8 anni fa se non erro.. mai più tornato indietro. Confesso che preferisco il cerchio ust nativo, più pratico, ma anche il metodo eot è fantastico, oltre che economico.
 

The_Max

Biker perfektus
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Ma tu hai ragione, tutti quelli che sono passati ai tubeless ne sono entusiasti ma ci sono un sacco di persone, e il primo sono io, ai quali la parola latticizzazione evoca timori ancestrali.
Devo prendere coraggio!
Ciao
Claudio

non è obbligatorio latticizzare...
vai di cerchi tubeless con copertoni tubeless e hai la garanzia che vanno bene...
 
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The_Max

Biker perfektus
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Mòlle;4097064 ha scritto:
Quoto, ma se uno vuole risparmiare... e magari divertirsi un pò in garage.:il-saggi:

si vero...
però io non mi fiderei...in più dovrei cercarmi delle cose che non so quanto sia facile trovare tipo valvole smontabili ecc...
preferisco spendere di più ma essere sicuro che non mi stalloni il copertone al primo buco...(non perchè il metodo non sia valido ma perchè posso averlo fatto male io...)
 

Mòlle

Biker imperialis
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si vero...
però io non mi fiderei...in più dovrei cercarmi delle cose che non so quanto sia facile trovare tipo valvole smontabili ecc...
preferisco spendere di più ma essere sicuro che non mi stalloni il copertone al primo buco...(non perchè il metodo non sia valido ma perchè posso averlo fatto male io...)

Delle valvole smontabili puoi anche farne a meno e comunque su crc te le tirano dietro, per il resto il sistema è a prova di deficente. (o deficiente?:nunsacci:)
 

Rebel Yell

Biker tremendus
29/4/09
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Latticizzare, magari... il problema e' che per esigenze famigliari sono spesso in viaggio (faccio la spola tra Roma e Carrara) e, avendo due bici, spesso una o l'altra (o entrambe se mia moglie e mia figlia non mi lasciano tempo libero :-) ) rimangono ferme per settimane (o anche mesi) con il risultato che il lattice tende ad addensarsi sul fondo delle ruote.

Sicuramente se mi dovessi trovare davanti almeno 7-8 mesi di attivita' continua e costante con la medesima bici, opterei senza dubbio per il lattice con ruote e pneumatici tubeless...
 

aalese

Biker forumensus
22/8/08
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Anche io monto le fasce... pero' dopo ogni uscita ispeziono i copertoni per trovare ed eventualmente rimuovere le spine piu' indomite che, come incursori delle forze speciali, sono in grado di attendere giorni e giorni prima di manifestare il loro potere distruttivo, mimetizzandosi tra i tasselli dei copertoni e le zollette di fango che vi rimangono appiccicate. Queste spine, infatti, alla lunga sono in grado di aprirsi una breccia anche attraverso le resistenti fasce in kevlar per raggiungere il loro obiettivo... ovvero quello di forare la camera. :duello:

Fino a ora solo una copertura ha resistito a qualsiasi attacco senza mai subire alcun danno... trattasi del Michelin A/T reinforced da 2.35, dotato di apposita camera Michelin DownHill... ok, non e' una copertura leggera, dato che si tratta di una specie di cingolo, ma con quelle mai avuto un problema e ormai ho perso il conto delle spine finite schiacchiate dalla loro possente tassellatura. :spetteguless:

e tra gomme e camere pesano un paio di kg? facciamole piene a sto punto
 

Bed

Biker poeticus
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Chi ne sa di più, o ha riconosciuto dalla descrizione neutra la simpatica spina?
Dimenticavo, non sono spine dei cardi e soprattutto ora monto i Nobby Nic, non è che è anche colpa loro?
Ciao
Claudio

Eeeeh, le spine... Vuoi l'esperto? Eccolo! Specializzato in Spinologia Applicata, molto applicata.

Le più diffuse in assoluto sono le spine della Robinia pseudoacia L., volgarmente detta anche gagia, gasia, gar'szia, acacia, ma che con le acacie africane ha poco a che vedere, essendo una leguminosa alloctona delle americhe e come tale infestante: ha letteralmente invaso l'europa e da tempo anche i lagaioli hanno smesso di reimpatriarla - i più credendola autoctona-. E' munita di spine triangolari lungo i rami giovani, che spesso dopo violenti temporali possono ritrovarsi sui sentieri: ad inizio stagione sui rami in crescita le spine sono ancora morbide e piuttosto innocue, ma presto induriscono e diventano oro per i gommisti.

Poi ci sono i vari "rovi", cespugli più o meno spinosi appartenenti perlopiù alle Rosacee (more di rovo, lamponi, rosa canina...), e già il nome della Famiglia dovrebbe dirvi qualcosa. Sono meno pericolosi di quanto possano sembrare perchè in genere sono sempre molto ben visibili e "apprezzabili" e di conseguenza evitabili o perlomeno raramente sorprendono l'ignaro biker, anche se non è raro che dietro ad una curva lo possa attendere un ramo ben proteso e altrettanto ben munito di arpioni acuminati pronti a sfregiare le leggiadre et depilate tenere membra di chi ivi si trovasse a costeggiar lo passo.

Castani. O meglio i "ricci" dei loro frutti. Bhe, credo ci sia poco d'aggiungere: in autunno lo sapete che si deve investire sui titoli "pneumatici", no?

Siamo al dunque, all'apice, al culmine -trattandosi poi di spine-... il terribile, terrificante, l'incubo, la nemesi, il flagello, l'alfa e l'omega della vulcanizzazione, l'invincibile Ruscus aculeatus L. volgarmente detto PungiBiker o Pungitopo. Non ha spine, ma stiletti, aghi lungi anche 2, 3 o più centimetri, duri come l'acciaio, sleali; non bastasse le foglie sono lame, coriacee, dure e puntute. Se capitate dentro al sottobosco infernale le vostre caviglie, i vostri polpacci non avranno scampo e le coperture dell'amata potranno cavarsela solo grazie allo spirito di sacrificio.

Potrei terminare qui questo breve e modesto escursus, ritenendo l'agomento non esaurito ma sufficientemente sviscerato (non si è accennato ne all'agrifoglio, ne ai vari cactus, Opuntia ficus-indica L. in primis...) ma voglio concludere narrando l'aneddoto che fece di me un discepolo di Wilie il Coyote.
Stavo rientrando ormai all'imbrunire, la discesa, l'ultima, mi avrebbe portato sulla sicura e rilassante ciclabile. L'autunno ormai alle porte accorciava le giornate e nell'oscurità ormai incipiente non distinguevo più i dettagli: buche, sassi, li conoscevo a memoria, lasciavo che la velocità assecondasse le curve, che le asperità venissero risolte dall'idraulica rassicurante. Che bello, mi dissi, notando nella flebile luce del tramonto, i profili dei piccoli covoni ai lati dell'ormai invisibile tratturo che il duro lavoro di manutenzione del contadino aveva prodotto. Poi l'incantesimo o più probabilmente qualcosa di meccanico si ruppe o forse quel tronco ieri non c'era, di fatto sto perdendo il controllo: se devo cadere meglio non siano le pietre, vedo il covone, mollo la biga al suo destino e vi volo sopra. Mi aspetto del morbido. Invece mi sembra d'essere caduto nella pentola della frittura mista. Pungitopo. Un covone di rovi e pungitopo, forse anche qualche ortica. Ho passato la notte ad estrarre spine dalle chiappe martoriate: una è sfuggita alla caccia, conficcandosi nel tricipite femorale, risiedendovi per un anno...

;-)
 

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