I materiali

  • Orbea lancia la nuova Rise, la sua ebike leggera che ha fatto discutere tantissimo i nostri lettori. Io e Stefano abbiamo avuto modo di provarla in anteprima a Terlago, da oggi la potete toccare con mano al Bike Festival di Riva del Garda.
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xiasar

Biker serius
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Dear bikers,
Nuovo del mondo MTB mi affaccio in questo affascinante e pazzo pianeta e cerco di chiarirmi le idee che, spesso, vengono offuscate dai si dice ed i "ho letto sul web".
Vi scrivo quindi per tentare di chiarir(e/mi) la tanto discussa questione materiali che, pur fondamentale (every bike has a body and every body's gotta soul e l'anima è il materiale con cui è costruita ogni corpo), spesso, ma fortunatamente non sempre, é trascurata per abbandonarsi alle grette regole di mercato (il sivende quello ci propina e quello usiamo).

I materiali utilizzati al momento sono fondamentalmente quattro: acciai/leghe di ferro, leghe di alluminio, leghe di titanio e compositi in fibra di carbonio. Vi è poi da fare un discorso a parte sul magnesio che si sta affacciando sempre di più.

Dapprima un exursus molto semplificato sullo slang:

- Tensione: è la forza applicata per unità di area, quindi a pari forza applicata (il peso del biker per esempio) su sezioni maggiori (un tubo più spesso, non con un diametro maggiore) diminuisce la tensione e quindi il materiale è meno sollecitato. Più materiale c'è, maggiore è la sezione resistente e minore sarà la tensione interna a parità di forza applicata.
Unità di misura nel Sistema Internazionale (SI): N/mm^2 (Newton su millimetro quadro) o MPa (MegaPascal) ovvero 10^6 Pascal.

- Deformazione: indica quanto il materiale, sollecitato ad un certo livello di tensione, si deforma ovvero si allunga e si contrae in seguito a trazione e compressione. E' una grandezza adimensionata.

- Modulo lineare di elasticità, o semplicemente modulo, tipicamente indicato con E, in inglese è detto modulus (dal latino..) o Young's modulus: definisce la capacità del materiale di resistere a sollecitazioni di trazione o compressione (non a flessione anche se con questo è correlato matematicamente). E' dato dalla tensione diviso la deformazione misurate su campioni di dimensioni standard fintanto che il comportamento della prova è lineare. E' una caratteristica instrinseca del materiale non della legha, ovvero cambiando la legha varia di poco.
Unità di misura nel Sistema Internazionale (SI): N/mm^2 (Newton su millimetro quadro) o MPa (MegaPascal) ovvero 10^6 Pascal.

- Damping o capacità di smorzamento: molto più difficile da definire fisicamente e geometricamente ma intuitivamente molto immediato, si tratta della capacità di un materiale di vibrare (+ o - indefinitivamente) una volta sollecitato/urtato/colpito. Provate a prendere una barretta lungha 10 cm e del diametro di 5 mm di acciaio, una di legno, un'altra di ghisa ed infine una di ottone: colpendole, urtandole noterete subito che l'ottone darà un bel suono pulito e duraturo, poi verrà l'acciao, la ghisa ed infine il legno che darà un tonfo sordo. Ed è per questo che si usano gli ottoni in musica... (vedi trombe, tromboni, sax, etc).

- Tensione massima di snervamento: è la tensione oltre la quale si esce dalla linearità della prova di trazione o compressione (usate per determinare il comportamento meccanico di un materiale). Quando una lega snerva si incrudisce, si allunga con poche variazioni della tensione applicata. Tuttavia quando si scarica il carico applicato e lo si ricarica la tensione si snervamento cambia, aumenta, e raggiunge i valori di carico che si erano raggiunti prima di scaricare il campione. Questo fenomeno, detto incrudimento per l'appunto, è legato intrinsecamente alla caratteristiche metallurgiche di un materiale ed è presente solo in materiali duttili/plastici (tipicamente metalli, ma non tutti....).
Unità di misura nel Sistema Internazionale (SI): N/mm^2 (Newton su millimetro quadro) o MPa (MegaPascal) ovvero 10^6 Pascal.

- Tensione massima di rottura: è la tensione oltra alla quale una materiale cede, si rompe. Nei materiali fragili (l'opposto di duttili, le ceramiche per esempio), in cui non c'è snervamento, si dice che cedono di schianto ovvero senza preavviso, senza deformazioni evidenti prima.
Unità di misura nel Sistema Internazionale (SI): N/mm^2 (Newton su millimetro quadro) o MPa (MegaPascal) ovvero 10^6 Pascal.

- Tenacità a frattura: è il principale indice della tendenza di un materiale ad opporsi all'avanzamento di una cricca. Ha metodologie di analisi tutte sue e particolari e richiede molta accuratezza nella misura. Tuttavia è possibile affermare quasi univocamente che i materiali duttili/plastici hanno un'elevata tenacità a frattura (ovvero quando subiscono urti non si frantumano e quando hanno un difetto interno non cedono di schianto). La progettazione aereonautica si basa proprio sulla capacità dei materiali di lavorare in presenza di difetti con un avanzamento graduale e controllato delle cricche.
Unità di misura nel Sistema Internazionale (SI): MPa*radice quadrata(m).

- Saldabilità: indice non numerabile, tecnico ma non ingegneristico della capacità di un materiale di essere saldato. E' strettamente funzione anche del metodo usato per saldare (e ce ne sono veramente tanti, laciatevelo dire, MIG, TIG, a scarica, a diffusione, a laser, tanto per citarne alcuni). Solitamente sono più saldabili materiali con scarsa tendenza all'ossidazione e bassofondenti (con ridotta temperatura di fusione). Non sono saldabili i compositi tessuti, a fibra lunga, come i compositi a fibra di carbonio.

- Resistenza a corrosione: pur importante anch'esso è un parametro tecnico non numerabile se non in casi specifici, sia per la variabilità degli ambienti corrosivi che per le differenze nelle modalità di corrosione. Ci sono tuttavia degli accorgimenti metallurgici che è opportuno prendere per ridurre la corrosione e molto spesso si è costretti a scegliere le leghe in funzione dell'ambiente in cui operano proprio per prevenirla. Negli ambienti meno corrosivi invece si ricorre a vernici o coperture da rinnovare periodicamente.


Ed ora ai materiali......
 

xiasar

Biker serius
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Il Fe, elemento solido a temperatura ambiente, fonde a 1500 e rotti °C (variabile da testo a testo, da Professore a Professore, ne ho letti parecchi, più o meno siamo lì cmq, il Nicodemi da 1538° per esempio). A temperatura ambiente ha una struttura cristallina cubica a corpo centrato (CCC o BCC in inglese) e prima della fusione ha due cambiamenti di stato: a 912°C cambia in cubica a facce centrate (CFC o FCC) e poi a 1394°C cambia nuovamente in cubica a corpo centrato. Queste transizioni vengono sfruttate quando le leghe di Fe vengono trattate termicamente (austenitizzazione, tempra, bonifica, etc) per migliorarne la microstruttura (ovvero come disposti e quanto sono grandi i grani cristallini all'interno del materiale).
La legha più importante del Fe è la lega Ferro-Carbonio comunemente detta acciaio e spesso descritta nel diagramma di stato Fe-Cementite (composto metastabile del Fe con il C dalla formula Fe3C), in blu nella figura sottostante.

Diagramma_Ferro-Carbonio.PNG


Tuttavia le leghe industriali sono molto più complicate e non contengono solo due elementi leganti. Hanno aggiunte talvolta notevoli di altri elementi quali Cr, Si, Mn, Ni, V, Al, Ti e poi ancora per gli altolegati da stampi W, Mo. L'aggiunta degli elementi di lega cambia radicalmente le propietà meccaniche/termiche ed elettriche del materiale consentendo agli acciai una flessibilità decisamente senza rivali.


Per ritornare a qualcosa che potrebbe interessare maggiormente, le propietà principali:

-
La densità (quanto pesa in funzione del volume che occupa) del Fe puro è 7.87 kg/l o gr/cc. Questo, combinato con la resistenza meccanica (tensione massima a snervamento o rottura a seconda delle scelte di materiale e progettuali), determina il peso finale della struttura. E' variabile con gli elemeni di lega e può arrivare oltre 8.9 gr/cc.
- Modulo: intorno a 200 GPa (10^3 MPa o 10^9 Pa), poco variabile con gli elemetni di lega.
- Tensione di snervamento: variabile, da 50 MPa per Fe puro fino a 1400-1600 MPa. E' possibile anche ottenere una ridottissima tensione di snervamento con leghe e trattamenti termici adeguati (vedi acciai per molle per esempio che richiedono elasticità lineare fino ad alte tensioni).
- Tensione massima: molto variabile, anche oltre i 2000 MPa (2 GPa), in funzione della lega e del trattamento termico.
- Damping: da buono fino ad ottimo per le ghise (leghe di ferro con % di C > di 2.11%).
- Tenacità a frattura: varibile e progettabile, da 20-30 fino a oltre 100 MPa*m^(1/2) per acciai per applicazioni nucleari, buona.
- Saldabilità: da ottima (Fe puro) a nulla per le ghise, diminuisce con tenori crescenti di carbonio. Confrontata con altri materiali la si può ritenere complessivamente buona.


Le leghe impiegabli in ambito ciclistico devono avere: saldabilità, tenacità e alta resistenza meccanica (tensione massima). Sfortunatamente l'alta resistenza meccanica non va d'accordo con l'alta tenacità e con la saldabilità per non parlare della formabilità (necessaria per creare i tubi e/o le forme del telaio), quindi si cerca un compromesso.

Ah...dimenticavo: la resistenza a corrosione. L'acciaio può essere progettato per la corrosione ma solitamente a discapito delle propietà meccaniche (vedi acciai inossidabili austenitici), le leghe altoresistenziali e anticorrosione sono inox ferritici o duplex (bifasici) e martensitici (ma fragili, usati per attrezzi chirurgici). E' comunque possibile trattare superficialmente in un secondo momento acciai non inox per migliorare la corrosione, considerando sempre che il trattamento, in caso di tagli e sfregamenti, abrasioni, andrebbe rifatto.

Una curiosità: vengono detti inossidabili ma sono tutt'altro che inossidabili, infatti sono acciai ad alti tenori di Cr (e Ni) che forma (il primo) un bell'ossido protettivo che patina/copre tutta la superifice del materiale, impedendo, anzi meglio, limitando la corrosione ambientale.

Nota: la TEMPERA non è la TEMPRA, la prima è il raffreddamento brusco dei vetri per indurre degli stati di tensioni residue tali da aumentare la resistenza ad urti/sollecitazioni, la seconda è il raffreddamento brusco omogeneo da austenite (fase cubica a facce centrate dell'acciaio) per ottenere martensite (fase tetragonale a corpo centrato del Fe, durissima ma fragile, usata per lame, coltelli ets). Purtroppo ho letto in riviste di settore MTB il termine tempera usato per li acciai.

Uhm, a più tardi con il dominatore: l'alluminio e poi a seguire titanio e fibre di carbonio.

Problematiche: La corrosione in leghe commerciali a basso costo, l'alto costo delle leghe speciali altoresistenziali, i trattamenti termici quasi sempre necessari.
 

xiasar

Biker serius
29/8/06
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Incontrastato re odierno delle MTB sono le leghe di alluminio. L'alluminio (aluminum o aluminium rispettivamente in inglese statunitense e britannico) è un metallo tecnico, bassofondente (660°C) senza transizioni di fase e con struttura cubica a facce centrate. Ha una forte tendenza all'ossidazione che ne limita la reciclabilità ma che gli consente di avere buone proprietà anti-corrosive (gli strati passivati ovvero ossidati proteggono quelli sottostanti dall'avanzamento dell'ossidazione). La solubilità allo stato solido con gli elementi leganti è spesso limitata ma sufficiente ad ottenere leghe indurenti per invecchiamento (il famoso trattamento T6 è infatti tempra + invecchiamento artificiale ovvero riscaldamento solubilizzante seguito raffreddamento rapido per mantenere gli elementi aggiuntivi nella lega metastabile e precipitazione forzata con invecchiamento in forno) specie con leghe a due componenti (Al-Si, Al-Cu e così via).

- La densità dell'alluminio puro è 2.69 gr/cc e quindi varia parecchio con gli elementi leganti soprattuto perchè molti sono più densi. Il Cu (rame) ha densità di 8.9 gr/cc è il classico legante indurente ma che ne aumenta la densità, così anche Zn (zinco) e Mn (manganese), Zr (zirconio) e Ti (titanio). In controtendenza invece Si (silicio, di pochissimo con densità di 2.3 gr/cc), Mg (magnesio), Sc (scandio, densità 3 gr/cc)) e soprattutto il Li (litio con densità di 0.53 gr/cc)
- Modulo: 67 GPa (1/3 dell'acciaio, a pari sollecitazione si deforma quindi molto di più), varia aumentando fino a 100 ed oltre con gli elementi di lega (soprattutto Li, ma anche Mn e Be, Si e Cu), diminiusce con l'agginta di Mg. E' molto elastico, si deforma bene e questo è un vantaggio ad ogni drop, soprattutto per salti estremi.
- Tensione di snervamento: variabile con lega e con trattamento termico, da 15 a 500 MPa. Quasi sempre sono inferiori a 100 MPa per lo stato ricotto, pronto per la deformazione plastica/formatura.
- Tensione massima: può raggiungere anche i 600 MPa (meno di 1/3 dei migliori acciai).
- Damping: scarso, vibra molto. In ambito ciclistico questo si traduce con "lo scaricare delle vibrazioni sul ciclista" che le ammortizza. E' quindi da evitare per corse lunghe, per bici da strada o da pista/circuito. Spesso si dice erroneamente che è più rigido. La rigidezza è tuttavia scarsa perchè data dal modulo di elasticità (67 contro i 220 GPa dell'acciaio).
Nota bene: il damping può essere influenzato dal tipo di struttura, dalla forma del telaio anche se in misura minore. Assorbono di più telai flessibili, full piuttosto che telai rigidi senza ammortizzatori.
- Tenacità a frattura: buona, è un materiale molto plastico e duttile, da 24 a 53 MPa*m^1/2.
- Saldabilità: scarsa, più accentuata/accettabile in alcune leghe (quelle a base litio, Li, e quelle a base zirconio, Zr) con valori di efficienza (tensione di rottura della legha in rapporto a quella del cordone di saldatura) del 100% per la serie 8090-T3 (temprata, incrudita e invecchiata naturalmente) saldata a laser.
- Resistenza a corrosione: tendenzialmente buona per la presenza dello strato passivante di ossido di alluminio (Al2O3), maggiore nelle leghe anti-corodal (3% di Mg) paralluman (10% di Mg). C'è anche la possibilità di anodizzare (trattamento elettrochimico che crea uno strato di idrossido di alluminio) ma è limitata a leghe monofasiche se finalizzata a ridurre la corrosione.

Le problematiche: scarsa capacità smorzante, saldature da curare.
 

xiasar

Biker serius
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Con il titanio si ritorna ad un matallo tecnico altofondente (ben 1650-1670°C), polimorfo, stabile come titanio alfa con reticolo esagonale compatto fino a 880°C, poi titanio beta con reticolo cubico a corpo centrato fino a temperatura di fusione. Viene ottenuto con un processo molto energivoro (e pertanto costoso) dall'ossido di titanio (abbondante nella crosta terrestre). L'ossido molto stabile protegge la superfice rendendolo un materiale ideale in ambienti fortemente corrosivi. La sua introduzione nel panorama tecnico è recente proprio per gli elevati costi di produzione e per la conseguente scarsa conoscenza che ne si ha. Le leghe di Ti sono sia monofasiche che bifasiche (beta+alfa) e contengono in percentuali variabili Al, V (vanadio), Pd (palladio), Sn (Stagno) ed Mn (Manganese). Caratteristica importante è la superplasticità (tendenza a deformarsi enormemente) della lega 6 Al - 4 V ad alta temperatura che la rende ideale per forme molto complicate.

- La densità del titanio è medio-bassa, media tra acciaio e alluminio e pari a 4.507 gr/cc.
- Modulo: 120 GPa, anche in questo caso in mezzo tra i 67 dell'alluminio ed i 200 e rotti del ferro.
- Tensione di snervamento: variabile con lega e con trattamento termico, da 140 fino a 950 MPa.
- Tensione massima: può raggiungere anche i 1000 MPa (metà dei migliori acciai).
- Damping: da buono a scarso.
- Tenacità a frattura: ottima, fino a 100 MPa*m^1/2.
- Saldabilità: scarsa, problematica per la forte tendenza all'ossidazione, necessita di un'atmosfera protettiva o di tecniche alternative alle tradizionali.
- Resistenza a corrosione: ottima.

Sarò sembrato riduttivo nella presentazione del titanio ma è dovuto al fatto che parla da sè. Leggero, altoresistenziale e ottimo contro la corrosione.

Note dolenti: costo, saldature difficili e quindi delicate, frequente mancanza di know how per scarsa esperienza.
 

xiasar

Biker serius
29/8/06
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Un capitolo tutto particolare ed a parte sarebbe da dedicare ai telai in fibre di carbonio. Si tratta infatti di un materiale composito, ovvero formato da una "miscela", un'unione meccanica di più fasi. E' una definizione che incorpora virtualmente tutti i materiali ed in particolar modo i polimeri spesso usati, nelle applicazioni tecniche, con un carico di additivi anche molto accentuato (fino all'80%). I compositi usati per le nostre bikes sono a fibre lunghe, tessute per creare un telaio, e bagnate di resina epossidica che viene poi "cotta" per ottenere polimerizzazione e quindi irrigidimento della struttura. Come queste fibre vengono posate, la qualità delle fibre, il trattamento superficiale che hanno subito, la qualità della resina ed il tipo di trattamento termico determinano le propietà finali del manufatto. Insomma non solo il materiale ma anche la cura e l'abilità come viene realizzato contribuiscono a distinguere tra un telaio in fibra di bassa qualità ed uno performante di alta qualità.
Le fibre di carbonio sono instrinsecamente rigide con un modulo di elasticità lungo la loro direzione di estensione maggiore funzione enorme del metodo di ottenimento (il precursore è di vitale importanza) e variabile tra 40 fino a oltre 800 GPa (!!). I gradi ad alta resistenza meccanica arrivano a carichi di rottura di 4500 MPa (!!) con allungamenti a rottura ridottissimi (2.0%). Sono d'altra parte assolutamente fragili e bastano lievi graffi o rugosità superficiali sulla fibra per innescare delle cricche in grado di propagarsi rapidamente (anche perchè sono molto sottili) e romprerle. Vengono tessute in bundles e poi in fibre e tessuti impregnati di precursori delle matrici epossidiche. A fine cottura l'aspetto é piacevole (infatti spesso vengono verniciate con vernici trasparenti o semitrasparenti), scuro/nero quasi riflettente, grafitico.

- La densità di questi compositi è molto bassa tra 1 e 2 gr/cc. Consentono quindi di realizzare strutture molto leggere ma contemporaneamente molto rigide (e quindi il successo in formula 1).
- Modulo: estremamente variabile (leggi sopra)
- Tensione di snervamento: non presentano snervamento. Cedono quasi sempre di schianto con pochi indicatori di problemi strutturali (qualcuno ha mai visto cedere gli alberi delle barche a vela? allora capirete...).
- Tensione massima: da mediare in funzione della matrice polimerica adottata, tipicamente alta (>1000 MPa).
- Damping: ottimo. Le matrici polimeriche che avvolgono le fibre smorzano in maniera ottimale le vibrazioni. Il risultato sono telai rigidissimi, leggeri e smorzanti: il sogno di ogni corridore da strada.
- Tenacità a frattura: scarsa, la vera nota dolente di questi materiali che per questo motivo non conquistano il mondo delle MTB (estreme e spesso sottoposte ad urti).
- Saldabilità: nulla, hanno dovuto sviluppare degli agganci meccanici ad hoc, spesso pubblicizzati nelle riviste specializzate.
- Resistenza a corrosione: MAH. Se qualcuno lo sa me lo dica. E' un materiale "bifasico", probabilmente la resistenza è data dalla matrice (epossidica) quindi direi da scarso a discreto come valore di resistenza a corrosione.

In definitiva si tratta di telai (da strada) che possono dare grandi soddisfazioni a chi esige leggerezza e risposta dalla pedalata ma che vanno trattati con estrema cura per evitare graffi e urti.

Le problematiche: la tenacità a frattura, i cedimenti di schianto, scarsa diffusione del know how (spesso i costruttori non costruiscono direttamente ma commissionano a terzi), problematiche nel posare i tessuti (e quindi telai integrali, cotti in una volta sola oppure con tubi attaccati in un secondo momento) non visibili o scarsamente visibili dall'utente finale.
 

xiasar

Biker serius
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Per ora mi fermo qui. :omero:
Spero di non avervi annoiato troppo. :nunsacci:

Prossimamente un riassunto delle leghe usate nei cicli ed un confronto più diretto tra questi materiali. :celopiùg:

Poi, se siete interessati, il discorso sul simpatico Magnesio. :azz-se-m:
Se invece vi ho annoiato troppo :ronf: allora menatemi :soffriba:

ciaz :rock-it:

Alessandro
 

vndlrt

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Per ora mi fermo qui. :omero:
Spero di non avervi annoiato troppo. :nunsacci:

Prossimamente un riassunto delle leghe usate nei cicli ed un confronto più diretto tra questi materiali. :celopiùg:

Poi, se siete interessati, il discorso sul simpatico Magnesio. :azz-se-m:
Se invece vi ho annoiato troppo :ronf: allora menatemi :soffriba:

ciaz :rock-it:

Alessandro

secondo me hai fatto un bel lavoro, utile per chi è interessato alla parte realmente tecnica della bici ... date le tue conoscenze potresti allargare la parte relativa alle leghe di alluminio, trattando nello specifico quelle più impiegate nei telai MTB (il 6061 e il 7005)... molte volte salta fuori l'argomento "pro e contro dei due..." e una risposta definitiva (poste le innumerevoli variabili del caso) potrebbe servire.

bravo!

ciao
 

xiasar

Biker serius
29/8/06
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Aggiudicato, allora comincio a parlare delle leghe specifiche da MTB a partire dalle due più usate in campo alluminio.

Le lega 6061

Composizione

Alluminio Restante
Cromo 0.04 - 0.35
Rame 0.15 - 0.4
Ferro
0 - 0.7
Magnesio 0.8 - 1.2
Manganese 0.15 max
Altro 0.15 max
Silicio 0.4 - 0.8
Titanio 0.15 max
Zinco 0.25 max

Caratteristiche

E' una lega molto comune (se non la più comune) ed è trattabile termicamente (ha dei precipitati che si formano, indurendola e rendendola più resistente, con trattamente termico di inveccchiamento dopo la tempra di solubilizzazione). Ha molte applicazioni e soprattutto alta resistenza a corrosione (grazie al magnesio che ne abbassa anche la densità) e resistenza meccanica (grazie soprattutto al Mg ma anche al Si che contribuisce ad abbassare la densità).
Viene, in campo ciclistico, fornita con trattameno T6 ovvero tempra seguita da invecchiamento artificiale. Ambedue avengono dopo l'estrusione/formazione dei componenti e dopo la saldatura.

E' una lega saldabile con le tecniche tradizionali a discapito dell'uso, per risultati migliori, di una seconda lega di apporto: ovvero non si salda aggiungendo 6061 bensì 4043. La composizione della 4043 è:
[FONT=Arial, Helvetica, sans-serif]Si 4.5-6.0%; Cu 0.30 Max.; Fe 0.80 Max.; Mn 0.05 Max.; Zn 0.10 Max.; Mg 0.05 Max.; Ti 0.20 Max.; Others 0.15 Max.; Al restante (95%).
Fondamentalmente si tratta di una lega a base Silicio che conferisce fluidità al liquido e, soprattutto, la riduzione della variazione di volume alla solidificazione (quindi le tensioni residue nel cordone di saldature diminuiscono). Dopo la saldatura ed il T6 le saldature avranno una resistenza meccanica inferiore perchè ottenute con una 4043 priva di Magnesio.

Dal T6 ottiene una tensione massima compresa solitamente tra 280 e 315 MPa ma ho visto anche dati che riportavano 365 MPa. La tenacità a frattura é di 48.7 MPa*m^1/2 in direzione di propagazione della cricca radiale.

La lega 7005

Composizione
[/FONT]
Alluminio Restante
Cromo 0.05 - 0.2
Rame
0.1 max
Ferro 0.4 max
Magnesio
1.0 - 1.8
Manganese 0.2 - 0.7
Altro
0.15 max
Silicio 0.35 max
Titanio 0.01 - 0.05
Zinco 4.0 - 5.0

Questa è invece una lega a base Zinco e Magnesio. Lo Zinco contribuisce a migliorare notevolmente la resistenza meccanica e rende, in combinazione con il Magnesio, la lega particolarmente prona ad essere temprata tanto da essere definita "autotemprante" (ovvero che prende anche tempra in aria calma). Questo gli conferisce ottime caratteristiche di saldabilità all'arco elettrico in atmosfera inerte. Presenta resistenze meccaniche intorno ai 350 MPa. Della tenacità a frattura invece non ho trovato indicazioni valide in giro.

In definitiva? Io preferirei il 7005 se ben fatto. Il 6061+T6 invece lo scelgo se non mi fido troppo delle saldature. Indicazioni maggiori per un confronto potrebbero venire dalla tenacità a frattura e magari anche da esami specifici di caduta della tensione massima a rottura per fatica, un fenomeno metallurgico che affligge pesantemente le leghe di alluminio e di cui magari parlerò in seguito.

'notte,
Alessandro
 

vndlrt

Biker dantescus
4/7/06
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sei un grande... ma ti occupi di materiali anche per lavoro???

visto che a me interessa parecchio (ps: si suppone io sia designer... quindi puoi capire...) potresti parlare di un altro punto fondamentale: spesso si vedono telai misti: alu-carbonio, titanio-carbonio ... variamente distribuiti tra carro e triangolo anteriore... forse capire "cosa succede nei punti di contatto" tra i materiali (i primi telai misti mi pare siano andati incontro a problemi non indifferenti di fratture..) e perchè sia meglio usare uno piuttosto che l'altro in quel punto... beh: non saebbe male!!!

ps: e manca anche lo scandio...

così ti do gli spunti!!!:saccio:
 

xiasar

Biker serius
29/8/06
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diciamo che vado d'accordo con i materiali, abbiamo un lungo e prolifico rapporto di reciproca stima :bacetto:


spero più che altro che serva per saper scegliere!

l'informazione è tutto giorno d'oggi e chi vende lo sa benissimo puntando all'informazione quasi sempre parziale, finalizzata ai suoi scopi e non alla salute del biker o a dargli un prodotto adeguato alla spesa che sta affrontando :i-want-t:

bello lo scandio, roba "russa" (gli americani neanche sapevano fosse possibile usarlo in leghe di alluminio fino al '64.....alla faccia di chi la mena con i prodotti Made in USA :smile:)

entro oggi due paroline su quest'altro metallo tecnico, magari a poterne colare qualche chilo per testarlo a se stante :artista:
 

derfel

Biker tremendus
7/3/06
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val pusteria
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be molto interessante tutto ciò che hai detto, però lo scandio e il magnesio sono alla finae dei semplici(per modo di dire ) alliganti delle leghe dell'alluminio eppure tutti li vautano come leghe a se stanti, lo scandio se non sbaglio viene applicato superficialmente (mediante trattamento termico ) sulle varie leghe d'alluminio, il magnesio sono quelle della serie 5xxx-6xxx

puoi accennare qualcosa anche sulla 7075 utilizzata sopratutto per le componeti meccaniche quali paccopignoni moltipliche
 

xiasar

Biker serius
29/8/06
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beh beh ora

il magnesio fa anche lega a se stante oltre ad essere un alligante per le leghe di Al e non solo, spesso vedo componenti in magnesio pressofuso

lo scandio è invece inserito nel bagno della lega come elemento alligante (datemi un attimo che vi scrivo qualcosa) delle leghe di Al

potrebbe (se non fosse così raro e pertanto costosto) anche trovare applicazioni come lega a se stante ma sarebbero soltanto, per ora, campo di ricerca e non applicazioni chiare (a quanto mi risulta)

non confondere i trattamenti termici (come il T6, ma anche il T0, T1, T2, etc) con i trattamenti superficiali (più o meno termici) che, sull'alluminio (anodizzazione per esempio) per bikes, non vengono praticati

sì, dopo lo scandio anche qualcosa sulla 7075 che trovo molto interessante, grazie per avermela ricordata
 

xiasar

Biker serius
29/8/06
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Lo scandio è uno di quei metalli tecnici che mi piacerebbe provare nudo e crudo o alligato. E' altofondente (1541°C) e contemporaneamente "leggero" (densità di circa 3 gr/cc!), caratteristiche raramente accoppiate e indice di un ottimo legame atomico. I costi proibitivi dovuti alla sua scarsità ne proibiscono l'uso come metallo ma hanno fatto sì che venisse provato come alligante e con l'alluminio c'è stato subito un grande feeling, amore a prima vista si direbbe. :bacetto:.

Andiamo subito a dire cosa fa e cosa non fa:
Innazitutto ne bastano piccole percentuali per ottenere un miglioramento netto nella microstruttura. E' un forte affinante di grano se aggiunto praticamente in ogni lega di Al esistente.
Nota bene: grano piccolo = migliori proprietà meccaniche (tensione di snervamento e tensione massima di rottura).
E già così sarebbe gradito. Qualsiasi affinante di grano è sempre ben accetto in lega. Si comporta inoltre da inibitore della crescita del grano durante i successivi trattamenti termici.

Non vi sto ora a raccontare delle dinamiche di precipitazione dei composti Al3Sc dalla soluzione sovrassatura ma sappiate che esistono i precipitati che contribuiscono al rafforzamento per invecchiamento. Il loro effetto nel rafforzare la lega è tuttavia piuttosto ridotto, soprattutto se confrontato con l'effeto del Mg o del Cu.

That's all, si può dire che complessivamente mi sembra un buon legante. Non ci sono fonti scientifiche e tecniche che attestino le variazioni di tenacità a frattura (spesso trascurata poverina) ma temo ci sia un calo per la presenza di precipitati secondari a bordo grano (luogo preferenziale di precipitazione).

A poi con la lega 7075 e con il problema giunzioni disomogenee. :saccio:

cià,
Alessandro
 

xiasar

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Fonte di innumerevoli problemi le giunzioni disomogenee non trovano grandissime giustificazioni. La moda ora vuole che vengano accoppiati, su un telaio di alluminio o di titanio dei carri posteriori in fibra di carbonio. Perchè? Nell'uso su strada la maggior rigidità dell fibre, unita con il damping, le rendono candidati ideali e sono quindi una toppa al costo elevato di un buon telaio monoscocca in fibra. Nelle MTB inveve? Mah. :????: Rimane un mistero per me, non le adotterei.

Quando due materiali disomogenei vengono accoppiati nascono parecchi problemi. Innanzitutto l'accoppiamento (o saldatura) deve resistere meccanicamente agli sforzi a cui va incontro la struttura ed in secondo luogo, non deve danneggiare nessuna delle due parti accoppiate. Praticare dei fori strutturali per il fissaggio per esempio su fibra di carbonio non è una buona idea ed infatti si trovano delle alternativa (vedi le soluzioni di deda elementi per farsi un'idea). Così tentare un'improbabile saldatura... :))):

Altri problemi vengono fuori nel tempo: 1. i materiali non si dilatano (e restringono) tutti allo stesso modo con le variazioni di temperatura, quindi i cicli termici giorno/notte combinati con quelli stagionali sollecitano continuamente le giunzioni disomogenee. 2. la corrosione viene esaltata, per effetto galvanico, quando si accoppiano due materiali diversi quindi lavate ed asciugate bene le vostre bighe.

:sumo:


Alessandro
 

vndlrt

Biker dantescus
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quindi, almeno in mtb, gli accoppiamenti (ma solo di materiali!!! mi raccomando!!!) sono da evitare... almeno si va sul sicuro...

posto ciò: mi pare di capire che l'alluminio (ad oggi) risulti il più indicato per uso off-road (più leggero dell'acciaio, meno "delicato" rispetto al carbonio...). discorso a parte per il titanio (visto che è direttamente proporzionale alla qualità della lavorazione...)...

lega 7005 da preferire (e direi che i maggiori costruttori hanno competenza tale per gestirla al meglio), e ancora di più se legata con scandio...

sbaglio?
 

xiasar

Biker serius
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quindi, almeno in mtb, gli accoppiamenti (ma solo di materiali!!! mi raccomando!!!) sono da evitare... almeno si va sul sicuro...

posto ciò: mi pare di capire che l'alluminio (ad oggi) risulti il più indicato per uso off-road (più leggero dell'acciaio, meno "delicato" rispetto al carbonio...). discorso a parte per il titanio (visto che è direttamente proporzionale alla qualità della lavorazione...)...

lega 7005 da preferire (e direi che i maggiori costruttori hanno competenza tale per gestirla al meglio), e ancora di più se legata con scandio...

sbaglio?

io mi fermo alle considerazioni tecniche, se puoi vuoi trarne delle conclusioni per costruire bici beh.....:-|

il realtà andando a guardare i parametri di progettazione è bene ottimizzare una biga in funzione del suo uso, può essere molto più valida la scelta di puntare sull'acciaio o sul titanio se si voglioni altissima prestazioni meccaniche, l'alluminio va scelto con cura (mica c'è solo la 7005!) e trattato altrettanto bene (hai letto quei post con bici che si piegavano in due appena cavalcate? mancava l'invecchiamento......si sono sbagliati ed hanno allestito un telaio non trattato :-))


disegni bici???
 

vndlrt

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io mi fermo alle considerazioni tecniche, se puoi vuoi trarne delle conclusioni per costruire bici beh.....:-|

il realtà andando a guardare i parametri di progettazione è bene ottimizzare una biga in funzione del suo uso, può essere molto più valida la scelta di puntare sull'acciaio o sul titanio se si voglioni altissima prestazioni meccaniche, l'alluminio va scelto con cura (mica c'è solo la 7005!) e trattato altrettanto bene (hai letto quei post con bici che si piegavano in due appena cavalcate? mancava l'invecchiamento......si sono sbagliati ed hanno allestito un telaio non trattato :-))


disegni bici???

no no... sono solo curioso... la bici è un ottimo esempio di bilanciamento di tecnica-funzionalità ed estetica (a me la "tecnologia in vista" piace molto)in un oggetto dinamico che poi è relativamente semplice (paragonato. alle automobili, moto etc... ovviamente!!!).. mi sto solo appassionando sempre più a questo mondo, e cercavo di capire.
soprattutto perchè il telaio è la componente più importante, e i costruttori adottano scelte differenti e nessuna, alla fine è ottimale (come è anche ovvio che sia: ma voglio sapere perchè!)... idem dicasi per i piccoli artigiani delle due ruote
 

derfel

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io mi fermo alle considerazioni tecniche, se puoi vuoi trarne delle conclusioni per costruire bici beh.....:-|

il realtà andando a guardare i parametri di progettazione è bene ottimizzare una biga in funzione del suo uso, può essere molto più valida la scelta di puntare sull'acciaio o sul titanio se si voglioni altissima prestazioni meccaniche, l'alluminio va scelto con cura (mica c'è solo la 7005!) e trattato altrettanto bene (hai letto quei post con bici che si piegavano in due appena cavalcate? mancava l'invecchiamento......si sono sbagliati ed hanno allestito un telaio non trattato :-))


disegni bici???

bene allora tu che genere di materiale consigliesti a me se dovessi comprare una bici front per xc-marathon? alluminio o acciaio (che preferisco)? non dirmi carbonio se noti sputo in un occhio (mi sta abbastanza su maroni)
rispondimi pure per mp se no si scatena un pandemonio, comunque sappi che prenderò il tuo consiglio con le dovute precauzioni perchè alla fine sono un mix di variabila che ci fa optare per un telaio o per un altro
 

xiasar

Biker serius
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bene allora tu che genere di materiale consigliesti a me se dovessi comprare una bici front per xc-marathon? alluminio o acciaio (che preferisco)? non dirmi carbonio se noti sputo in un occhio (mi sta abbastanza su maroni)

xc o marathon? per la prima valuta solo il peso dei due telai puntando sul più leggero visto che la differenza nel confort la senti meno (essendo le gare corte), per la seconda invece meglio l'acciaio per il migliore comportamento smorzante o, se non si hanno limiti di spese, il titanio

rispondimi pure per mp se no si scatena un pandemonio, comunque sappi che prenderò il tuo consiglio con le dovute precauzioni perchè alla fine sono un mix di variabila che ci fa optare per un telaio o per un altro

non mi sento bocca della verità, ogni situazione/allestimento/telaio/che-cacchio-ho-mangiato-a-pranzo-quando-ho-scelto porta a scelte diverse :il-saggi:

saluti!
 

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