Alto Garda: la nostra proposta

marco

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Chiusura dei sentieri ad Arco: una decisione che fa discutere


La decisione del Comune di Arco di chiudere alcuni fra i più bei sentieri pedalabili della zona dell’Alto Garda ha lasciato perplessi molti biker italiani e stranieri. La regione del Garda è forse la più amata a livello europeo dai biker, che la scoprirono una decina di anni fa. Una fitta rete di carrarecce militari e di vecchi sentieri poderali offre la possibilità agli amanti della bici da montagna di pedalare su itinerari variegati con diverse difficoltà tecniche, senza per altro venire in conflitto con gli escursionisti a piedi, i quali preferiscono zone montane più spettacolari come le vicine Dolomiti del Brenta.
La zona dell’Alto Garda approfitta del turismo su mountainbike durante una stagione che comincia ad aprile e termina a fine ottobre, riuscendo così ad avere alberghi e ristoranti pieni anche quando il turista classico è già tornato in città dalle ferie estive.
A tali benefici per la regione non fanno riscontro altrettante infrastrutture per i biker. I sentieri non vengono praticamente mai tenuti in manutenzione (se si escludono pochissimi casi), non esiste una segnaletica unitaria, non ci sono discese attrezzate con salti e paraboliche per i numerosi biker che amano salire con lo shuttle-bus e fare della downhill e l’unica strada ciclabile che da Riva del Garda porta nella zona del Tremalzo (la vecchia strada del Ponale) è chiusa da anni.
Con questa lettera proponiamo ai vari comuni interessati una collaborazione con i biker che prevede di colmare alcune delle lacune citate poco sopra. Se da un lato alcuni sentieri devono venire chiusi, dall’altro si dovrebbero predisporre dei veri e propri percorsi per i biker che vadano al di là della strada forestale, poco interessante per la gran parte del pubblico su due ruote. Parliamo di veri e propri sentieri attrezzati secondo il modello canadese, con diversi gradi di difficoltá, da dare in manutenzione ed in gestione ai biker stessi. Una soluzione, questa, che, oltre a risolvere la diatriba dei sentieri di Pianaura ad Arco, porterebbe l’Alto Garda all’avanguardia nel campo della mountainbike europea. Proprio come ai tempi della “scoperta” di questa stupenda regione.

La community di www.mtb-forum.it
Contatto: Marco Toniolo, [email protected]
 

pixel

Diretur
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27/4/03
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brianza
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Anche a me sembra una buona idea.

Ho solo un dubbio: non è che a forza di passerelle drop artificiali ecc ecc si perde il gusto della passeggiata nel bosco? e se uno vuole solo percorrere un sentiero tra gli alberi con calma?
 
Per come la vedo io, gli enti preposti alla manutenzione dovrebbe muoversi, sia con consulenza sia con appoggio materiale (forza lavoro) di un gruppo "imparato" di biker.

Per il Bike Park "only DH", il discorso si fa complesso, soprattutto per il discorso "responsabilità" nel caso di infortuni (ricordo che a Whistler, ogni giorno finisce all'ospedale uno su otto di quelli che fanno il giornaliero).

Ciao
 

marco

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roy batty ha scritto:
Per come la vedo io, gli enti preposti alla manutenzione dovrebbe muoversi, sia con consulenza sia con appoggio materiale (forza lavoro) di un gruppo "imparato" di biker.

Per il Bike Park "only DH", il discorso si fa complesso, soprattutto per il discorso "responsabilità" nel caso di infortuni (ricordo che a Whistler, ogni giorno finisce all'ospedale uno su otto di quelli che fanno il giornaliero).

Ciao

non si tratterebbe di una roba "alla whistler", ma più di sentieri "alla Laax". Insomma, con segnaletica e ogni tanto qualche ostacolo facoltativo (vi si può girare attorno).
 

muldox

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Max ha scritto:
pixel ha scritto:
Ho solo un dubbio: non è che a forza di passerelle drop artificiali ecc ecc si perde il gusto della passeggiata nel bosco? e se uno vuole solo percorrere un sentiero tra gli alberi con calma?

concordo.

Credo che nessuno abbia intenzione - e nemmeno sarebbe fattibile - di attrezzare tutti i sentieri a quel modo. Lo spazio rimarrebbe ancora per chi, e mi includo fra quelli, con la mtb cerca altro tipo di emozioni :-) .
 

marco

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marco ha scritto:
roy batty ha scritto:
Per come la vedo io, gli enti preposti alla manutenzione dovrebbe muoversi, sia con consulenza sia con appoggio materiale (forza lavoro) di un gruppo "imparato" di biker.

Per il Bike Park "only DH", il discorso si fa complesso, soprattutto per il discorso "responsabilità" nel caso di infortuni (ricordo che a Whistler, ogni giorno finisce all'ospedale uno su otto di quelli che fanno il giornaliero).

Ciao

non si tratterebbe di una roba "alla whistler", ma più di sentieri "alla Laax". Insomma, con segnaletica e ogni tanto qualche ostacolo facoltativo (vi si può girare attorno).

post di poco sopra :-o
 

Max

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Credo che nessuno abbia intenzione - e nemmeno sarebbe fattibile - di attrezzare tutti i sentieri a quel modo. Lo spazio rimarrebbe ancora per chi, e mi includo fra quelli, con la mtb cerca altro tipo di emozioni :-) .[/quote]

Qualche sentiero attrezzato e la pista di motocross di Arco per il DH, come ha proposto il Verza, sarebbe una bella storia.
I posti turistici dovrebbero imparare dai ragazzi del funride di Parma che hanno attrezzato una bella pista 4x illuminata in una città che di certo non vive di MTB turismo.
 

Balo

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Max ha scritto:
Qualche sentiero attrezzato e la pista di motocross di Arco per il DH, come ha proposto il Verza, sarebbe una bella storia.
I posti turistici dovrebbero imparare dai ragazzi del funride di Parma che hanno attrezzato una bella pista 4x illuminata in una città che di certo non vive di MTB turismo.

Grazie Max :-o :-o :-o . La lettera sarebbe un bell'incentivo per gli enti del posto. A chi sarebbe mandata? Per quanto ne so sono le istituzioni che dormono visto che le proposte da parte dei local e dei negozi ci sono state.
Per la convivenza tra fr e xc, non vedo molti problemi, a Les Gets girano tutti dal xc race al dh di coppa del mondo. Serve solo un pò di organizzazione: qualche sentiero attrezzato per il fr con tanto di segnaletica di pericolo, qualche giro tabellato per gli xc, e una organizzazione logistica centrale e funzionale che gestisca interventi di emergenza, bus e navette, promozione dei percorsi, SENSIBILIZZAZIONE all'uso della mountain bike, etc. etc.
Sarebbe il paradiso

Balo
 

marco f.

Biker serius
11/1/03
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gaggiano (mi)
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Bel colpo Diretur,sono comunque perplesso dato il poco interesse delle amministrazioni a spendere denaro in affari dove non possono lucrare,sopratutto se si tratta di sport che non sia il calcio.
Estenderei la proposta a tutto il Garda,salvo ovviamente dove monti non ce ne sono.
 

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