Purtroppo non è paradossale... direi più che altro scontato. L'asfalto non nasce per le biciclette, ma per i veicoli a motore, in primis autovetture e camion. Certo si può circolare con la bici su alcune strade, non è vietato... ma è maledettamente pericoloso. Gli incidenti tra vetture/camion/moto sono contemplati, ci possono stare e non sono ad oggi evitabili. La sicurezza attiva e passiva verso i conducenti si è mossa verso l'uso di cinture di sicurezza, abs, airbags, telai a deformazione programmata, sistemi elettronici di frenata in base alla distanza del veicolo che procede etc...
In tutto questo si muovono i ciclisti a bordo delle loro bici da 6kg con un casco molto ventilato e poco protettivo, non ancora obbligatorio ma solo consigliato dalla legge. Voi capite che in caso di impatto (che è sempre dietro l'angolo) le conseguenze sono spesso devastanti.
Cosa differenzia un motociclista (obbligato a indossare almeno un casco omologato per impatti di una certa entità) da un ciclista? Il fatto che un motociclista possa cadere a 150km/h o più lungo una strada? Ok ci sta (anche se in discesa i ciclisti da strada raggiungono velocità folli). E se il ciclista sta pedalando a 15km/h e viene preso in pieno da un'automobilista distratto o che ha perso il controllo della propria vettura?
Non dico che un motociclista ne uscirebbe tanto meglio, ma sicuramente il casco da moto ha una protezione passiva maggiore di quelli da bici.
Un anno fa ho subito la frattura di tibia e perone in mtb, cadendo in un bob. Qualche mese fa ho iniziato la riabilitazione pedalando su strada, riconvertendo una mia vecchia MTB con gomme stradali. Premetto che non ho mai praticato il ciclismo stradale e vi giuro che mi sono cagato sotto ad ogni km percorso... auto e camion che ti passano a pochi cm e io che costantemente mi giravo dietro per paura che qualcuno mi centrasse. Quello che credevo uno sport tranquillo e fin troppo "piatto" si è rivelato uno sport estremo... !
Appena la gamba me lo ha permesso sono tornato in fuoristrada, dove puoi sempre farti male, anche gravemente, ma almeno il fattore di rischio nella maggiorparte dei casi dipende unicamente da te e non da alberi e rocce che ti sorpassano o ti tagliano la strada a velocità folli.
HUGEen
Non è questione di rispetto, non in tutti i casi purtroppo... come non in tutti i casi di incidenti tra vetture si è mancato di rispetto. Se la disattenzione, l'approssimazione, il rispondere al cellulare, la distrazione di un attimo si può tradurre in un incidente stradale tra 2 veicoli a motore può avvenire anche tra uno di questi e un ciclista... senza che ci sia stata mancanza di rispetto.
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Ripeto per me la bicicletta dovrebbe avere le sue strade (utopia) e NON può coesistere nello stesso lembo di asfalto con veicoli a motore, non per questione di rispetto (anche occupare tutta la corsia è mancanza di rispetto verso gli automobilisti). Se continueranno ciclisti e veicoli a motore a percorrere le stesse strade questo non sarà l'unico dramma e altri ce ne saranno. Lo scorso anno in Italia sono morti 309 ciclisti coinvolti in incidenti con autovetture (ISTAT).
Non è l'obbligo del caschetto, o futuribili airbag gonfiabili inseriti nello stesso, che potranno salvare tutte le vite dei ciclisti da strada... l'importante è che se ne abbia coscienza e che quando si è su asfalto si ha la stessa possibilità di essere coinvolti in un incidente stradale tra veicoli a motore... solo che a differenza di questi si è nudi!
Daje che?! fa na cosa rileggi bene (sempre parlando di rispetto, eh!) quanto ho scritto cosi eviti di lanciarti in sproloqui senza senso (e senza attinenza con quanto gli altri scrivono)....HUGEen
Daje...
si... vabbe', quindi? "il destino è quel che è non c'è scampo più per me"?!HUGEen
tu parlavi di strafottenza degli automobilisti, arroganza... ripeto qualsiasi sia la causa, distrazione, essere drogati, sotto i fumi dell'alcol, per scarsa visibilità, per malore, se ti centrano con un veicolo a motore spesso finisci sotto terra... poi liberi di fare come si vuole... spesso la morte ti prende alle spalle (http://www.ilmondo.it/attualita/2012...a_167755.shtml ) e quando si scende in bici su strada non si ha coscienza del rischio a cui si va incontro, compresa la massaia che va a fare la spesa con la Graziella.
basta valicare le Alpi per scoprire quanta utopia c'è in atto in questo momento... e magari pure un po' di reciproco rispetto...HUGEen
Poi se si vogliono eliminare i morti dalle strade o vanno via le auto o le bici... se si crede nell'utopia si può continuare a sperare, ma a fine anno si faranno sempre i conti con i decessi... e purtroppo questa è realtà oggettiva!
il controllo lo perdi per "fatalità" (macchia d'olio, guasto meccanico imprevedibile, malore improvviso, daino che ti attraversa la strada et similia) o perché andavi a 140 su una strada con limite di 50???.... perché la statistica ci dice che il secondo caso è infinitamente più frequente del primo..... e nel primo caso parlare di rispetto non ha senso nel secondo direi proprio di si... uno con la propria vita ci fa quel che vuole, con quella degli altri no....HUGEen
Se sono in auto da solo e perdo il controllo della vettura e finisco contro un muro o un fossato la frase "il rispetto è inversamente proporzionale a quanto te ne sbatti i coglioni degli altri" non ha più senso giusto? Perchè di base ho rispetto verso me stesso... e se nella malaugurata ipotesi tra me e il muro o il fossato c'è un ciclista? Ho ucciso me stesso e il ciclista... eppure avevo grande rispetto di me e il ciclista proporio non l'ho visto.
già.... ma che c'entra con quanto ho detto... boh?! mistero....HUGEen
I ciclisti non muoiono per mancanza di rispetto verso loro stessi, ma perchè sono una pallina di terracotta in un flipper con mille biglie d'acciaio!