CAI e MTB: il mio pensiero !

maxgastone

Biker spectacularis
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Ricordo a tutti che dal 3 al 6 ottobre avrà luogo il Raduno nazionale Mtb CAI 2013 in quel di Torino, anche se il campo base è a Pinerolo (logisticamente perfetta per tutte le uscite)...

Informazioni sempre aggiornate qua

www.mtbcai150.it :-)

... Se avete dubbi chiedete informazioni al sottoscritto...

Siamo anche presenti su Facebook e su Twitter [MENTION=10721]MTBC[/MENTION]ai150

Non avete scuse per dire "... Ma non sapevo..."

Ciaooooo
 

capataz

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Rocky Mountain Altitude Rally
Beh allora....siete tutti spariti ? Dai su chi viene al raduno nazionale a Pinerolo ??
Io quest'anno faccio il "pierino" e vengo giovedi e venerdi e il weekend torno all'ovile.
Da Parma saremo sicuramente in tre ma chissà magari si aggiunge qualche altro sfaticato che non ha voglia di lavorare ;-)
 

Domingosh

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"Lettere" su Montagne360 di settembre
Mi auguro che qualche dirigente caimtb abbia l'accortezza di rispondere al sig. Bruno Telleschi, del Cai di Massa all'affermazione "in montagna si va a piedi, non in bicicletta"
 

capataz

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Mah....ormai abbiamo superato questa fase. Il signore in questione è un semplice socio che dice la sua, fra l'altro a Massa c'è pure una piú che attiva commissione MTB. Farei piuttosto notare come sul medesimo numero della rivista si faccia la pubblicitá alla prima pubblicazione di itinerari in Mtb edita dal CAI: una novitá assoluta che fa capire molto meglio la direzione che piano piano il club ha imboccato.
 

Domingosh

Biker meravigliosus
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Mah....ormai abbiamo superato questa fase. Il signore in questione è un semplice socio che dice la sua, fra l'altro a Massa c'è pure una piú che attiva commissione MTB. Farei piuttosto notare come sul medesimo numero della rivista si faccia la pubblicitá alla prima pubblicazione di itinerari in Mtb edita dal CAI: una novitá assoluta che fa capire molto meglio la direzione che piano piano il club ha imboccato.

Se lettere di questo tipo arrivano e vengono pubblicate dalla redazione, vuol dire che sussiste ancora una certa ignoranza ( ovvero che ignorano) sull'uso della mtb in montagna
Persone che ritengono che i soli escursionisti siano i depositari della chiave di accesso e fruizione dei sentieri montani
Inoltre, equipara bike park e cicloescursionismo: una vera confusione mentale
 

monorotula

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"Lettere" su Montagne360 di settembre
Mi auguro che qualche dirigente caimtb abbia l'accortezza di rispondere al sig. Bruno Telleschi, del Cai di Massa all'affermazione "in montagna si va a piedi, non in bicicletta"

Di lettere gliene arriveranno parecchie, tra cui la mia; è da vedere se ne pubblicheranno qualcosa. A me sa tanto di flame, tanto per vivacizzare un po' l'ambiente soporifero.
 
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Biker serius
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Quoto in pienissimo Dom, il problema non è il singolo socio che ignora e spara sentenze, il problema è, bisogna ammetterlo, il CAI, ovvero in questo caso una redazione ottusa e non umile, limitata e chiusa sui soliti schemi, ferma alle solite amicizie e ganci storici... Come ci si può infatti dimenticare del famoso articolo di un giornalista-stradista totalmente ignorante di MTB, che ci dava dei maleducati??!! Vien da domandarsi se in redazione leggono quello che vien loro passato??!! Vorrei vedere se in una lettera qualcuno denigrasse a tabula rasa la categoria degli alpinisti!!!!
 

maxgastone

Biker spectacularis
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Anche a me verrebbe da scrivergli una letterina ma per il momento aspetto perché adesso sono troppo arrabbiato. Aspetto di vedere se a ottobre leggiamo un ulteriore attacco (e sarebbe il 4rto) o un qualcosa che ci renda merito di essere uno movimento serio come e quanto gli altri frequentatori della montagna

Ps stesso triste teatrino visto 20 anni fa con la diatriba chiodi a pressione e spit. Un problemone etico mastodontico!
 

trapanio

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Avezzano
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Anche a me verrebbe da scrivergli una letterina ma per il momento aspetto perché adesso sono troppo arrabbiato. Aspetto di vedere se a ottobre leggiamo un ulteriore attacco (e sarebbe il 4rto) o un qualcosa che ci renda merito di essere uno movimento serio come e quanto gli altri frequentatori della montagna

Ps stesso triste teatrino visto 20 anni fa con la diatriba chiodi a pressione e spit. Un problemone etico mastodontico!

La penso allo stesso modo e aggiungerei pure che, quando il CAI snobbava l'arrampicata, il mondo degli arrampicatori ha trovato spazio in una federazione sportiva, con il risultato che il CAI ha perso migliaia di potenziali soci.
Credo che oggi stia succedendo la stessa cosa.
E' assurdo che il CAI ancora non sia organizzato per poter offrire una copertura assicurativa ai soci al di fuori delle attività "Istituzionali".
Chiunque pratichi la montagna, con qualsiasi mezzo lo faccia, è evidente che non lo fa solo ed esclusivamente nell'ambito sociale.
Chi scrive alla nostra rivista lo fa liberamente e liberamente può esprimere la propria opinione, anche dimostrando la propria ignoranza. Altrettanto liberamente gli si può rispondere provando a spiegare la differenza tra cicloecursionismo, XC e DH.
 

maxgastone

Biker spectacularis
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La penso allo stesso modo e aggiungerei pure che, quando il CAI snobbava l'arrampicata, il mondo degli arrampicatori ha trovato spazio in una federazione sportiva, con il risultato che il CAI ha perso migliaia di potenziali soci.
Credo che oggi stia succedendo la stessa cosa.
Stava per succedere ma stavolta hanno capito che sbagliare per la seconda volta sarebbe stato folle... dopo che ci fu l'aventino nella FASI cercarono di riparare al danno fatto creando la figura dell'istruttore di Arrampicata libera ma non so con che risultati

E' assurdo che il CAI ancora non sia organizzato per poter offrire una copertura assicurativa ai soci al di fuori delle attività "Istituzionali".
Chiunque pratichi la montagna, con qualsiasi mezzo lo faccia, è evidente che non lo fa solo ed esclusivamente nell'ambito sociale.
Beh qua la vedo dura siamo più di 350.000 sicuramente praticanti non più di un terzo e trovare un'assicurazione che sia disposta a fare una polizza per attività extra la vedo dura soprattutto con la mentalità italiana... già sono andati a bagno nel primo anno di rivoluzione dove si assistette alla "fuga" della società assicuratrice...

Chi scrive alla nostra rivista lo fa liberamente e liberamente può esprimere la propria opinione, anche dimostrando la propria ignoranza. Altrettanto liberamente gli si può rispondere provando a spiegare la differenza tra cicloecursionismo, XC e DH.
Vero... ma rimane sempre il dubbio che non ci sia un filtro :-)
 

trapanio

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Stava per succedere ma stavolta hanno capito che sbagliare per la seconda volta sarebbe stato folle... dopo che ci fu l'aventino nella FASI cercarono di riparare al danno fatto creando la figura dell'istruttore di Arrampicata libera ma non so con che risultati

Beh qua la vedo dura siamo più di 350.000 sicuramente praticanti non più di un terzo e trovare un'assicurazione che sia disposta a fare una polizza per attività extra la vedo dura soprattutto con la mentalità italiana... già sono andati a bagno nel primo anno di rivoluzione dove si assistette alla "fuga" della società assicuratrice...

Vero... ma rimane sempre il dubbio che non ci sia un filtro :-)

Già che siamo in discussione . . . . discutiamone:

Riguardo il discorso delle iscrizioni e delle assicurazioni, bisogna considerare che se solo il 10% degli iscritti alle federazioni sportive che accolgono iscritti non agonisti per soli motivi assicurativi (sport invernali, arrampicata, ciclismo, equitazione, parapendio, nordik walking, canyoning . . . .) probabilmente il numero degli iscritti potrebbe facilmente raddoppiare ma, sopratutto, se uno si deve fare, oltre alla tessera CAI altre due o tre tessere appoggiate ad altri enti, non vedo perché non possa essere il CAI stesso a contrattare una polizza assicurativa extra per le pratiche al di fuori di quelle definite in calendario?
Io personalmente sono sciatore, climber, biker ed in passato andavo anche in kayak ed ho fatto un po' di escursionismo a cavallo.
Attualmente sono socio CAI e FCI e rinuncio a tesserarmi alla FASI ed alla FISI per contenere le spese ma, comunque tiro fuori già 100 euro all'anno. Complessivamente, per un istituto assicurativo, conviene la polizza multidisciplina, poiché se sono a sciare non posso essere contemporaneamente a pedalare. Inoltre chi si allena corre meno rischi di farsi male di chi saltuariamente partecipa alla gitarella della domenica con annessa mangiata ed abbondante bevuta.

Riguardo le lettere alla rivista, non credo che servano filtri, tutti possono esprimere la propria opinione, ma sarebbe opportuno da parte della rivista rispondere, senza innescare inutili polemiche. Gli organi del CAI si sono già espressi in merito e la posizione del Club è chiara ed esplicita: "La montagna è libera e libera ne è la sua frequentazione" salvo fatte le dovute eccezioni per motivi di salvaguardia di specie protette ed altri motivi per i quali esistono specifici divieti, di solito di competenza degli enti locali.

CHIUNQUE PUO' ANDARE IN MONTAGNA A PIEDI, IN BICICLETTA, CON IL CAVALLO, CON IL CALESSE, CON IL MONOCICLO, CON LE CIASPOLE, CON LA MOTO, CON IL QUAD, CON LE PINNE, CON I TRAMPOLI E CON QUALSIASI ALTRO MEZZO PURCHE' RISPETTI L'AMBIENTE E LE ALTRE PERSONE CHE LO FREQUENTANO!!!!!
 
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gammaray

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E' assurdo che il CAI ancora non sia organizzato per poter offrire una copertura assicurativa ai soci al di fuori delle attività "Istituzionali"...

domanda che arriva dal fondo della sala:
tempo addietro avevo sentito parlare di una copertura assicurativa per gli ASE-C valida anche al di fuori delle "gite comandate" ...

c'e' qualcuno tra gli AE-C che ce l'ha?
Se si, se la paga da solo o gliela paga la sua sezione CAI?
 

maxgastone

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Già che siamo in discussione . . . . discutiamone:

Riguardo il discorso delle iscrizioni e delle assicurazioni, bisogna considerare che se solo il 10% degli iscritti alle federazioni sportive che accolgono iscritti non agonisti per soli motivi assicurativi (sport invernali, arrampicata, ciclismo, equitazione, parapendio, nordik walking, canyoning . . . .) probabilmente il numero degli iscritti potrebbe facilmente raddoppiare ma, sopratutto, se uno si deve fare, oltre alla tessera CAI altre due o tre tessere appoggiate ad altri enti, non vedo perché non possa essere il CAI stesso a contrattare una polizza assicurativa extra per le pratiche al di fuori di quelle definite in calendario?
Io personalmente sono sciatore, climber, biker ed in passato andavo anche in kayak ed ho fatto un po' di escursionismo a cavallo.
Attualmente sono socio CAI e FCI e rinuncio a tesserarmi alla FASI ed alla FISI per contenere le spese ma, comunque tiro fuori già 100 euro all'anno. Complessivamente, per un istituto assicurativo, conviene la polizza multidisciplina, poiché se sono a sciare non posso essere contemporaneamente a pedalare. Inoltre chi si allena corre meno rischi di farsi male di chi saltuariamente partecipa alla gitarella della domenica con annessa mangiata ed abbondante bevuta.
sulla carta potrebbe anche essere facile... ma sapendo che si ha a che fare con una struttura pubblica la vedo dura che un giorno si potrà anche avere una assicurazione che copra la propria attività. Per ora questo "privilegio" è automatico per i titolati (dal regionale al nazionale) e pagando personalmente per i titolati sezionali

Riguardo le lettere alla rivista, non credo che servano filtri, tutti possono esprimere la propria opinione, ma sarebbe opportuno da parte della rivista rispondere, senza innescare inutili polemiche. Gli organi del CAI si sono già espressi in merito e la posizione del Club è chiara ed esplicita: "La montagna è libera e libera ne è la sua frequentazione" salvo fatte le dovute eccezioni per motivi di salvaguardia di specie protette ed altri motivi per i quali esistono specifici divieti, di solito di competenza degli enti locali.
sono il primo a dirlo che non servono filtri... ma non sono così convinto che non ci siano ;-) ora

CHIUNQUE PUO' ANDARE IN MONTAGNA A PIEDI, IN BICICLETTA, CON IL CAVALLO, CON IL CALESSE, CON IL MONOCICLO, CON LE CIASPOLE, CON LA MOTO, CON IL QUAD, CON LE PINNE, CON I TRAMPOLI E CON QUALSIASI ALTRO MEZZO PURCHE' RISPETTI L'AMBIENTE E LE ALTRE PERSONE CHE LO FREQUENTANO!!!!!
Se tutti i soci (e non solo loro) applicassero questo modo di pensare non avremmo aperto neanche questa discussione e soprattutto non avremmo atteso anni prima di vederci riconosciuti all'interno del sodalizio :loll:
 

maxgastone

Biker spectacularis
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domanda che arriva dal fondo della sala:
tempo addietro avevo sentito parlare di una copertura assicurativa per gli ASE-C valida anche al di fuori delle "gite comandate" ...

c'e' qualcuno tra gli AE-C che ce l'ha?
Se si, se la paga da solo o gliela paga la sua sezione CAI?
ai titolati di qualsiasi specialità (quindi anche gli ae-c) l'assicurazione base è automatica, se uno vuole si può pagare o farsi pagare dalla sezione o dalla scuola il raddoppio dei massimali della polizza.

Un sezionale invece ha diritto ad una assicurazione che copra l'attività annuale o anche meno compilando entro fine anno l'apposito modulo 4. Le quote saranno richieste alla sezione perchè è lei che presenta il modulo o i moduli: quindi in base agli accordi il sezionale se la può pagare tutta, una parte o nulla se la sezione/scuola si accolla le spese (per i sezionali di alpinismo è caldamente richiesta)

qua si hanno tutte le informazioni ;-) http://www.cai.it/index.php?id=764&L=0
 

Little Eagle

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"Lettere" su Montagne360 di settembre
Mi auguro che qualche dirigente caimtb abbia l'accortezza di rispondere al sig. Bruno Telleschi, del Cai di Massa all'affermazione "in montagna si va a piedi, non in bicicletta"

Bah, non mi preoccuperei più di tanto... Ormai quello che parla sono i documenti ufficiali, la completa sinergia tra escursionismo "classico" e cicloescursionismo nelle regioni del Nord-Ovest (area LPV - Liguria, Piemonte e VdA), la presenza di decine di gite e manifestazioni in mtb che compaiono ogni mese nel programma nazionale di CAI150 diffuse in tutto il territorio nazionale (manca solo il Trentino...).
Lettere come quella dimostrano solo ignoranza: di chi non sa o non si è accorto che il CAI è un'associazione dinamica che è cambiata rispetto a quando quei signori si sono iscritti. Inutile infierire, basta pazientemente aspettare il ricambio generazionale (che è già inesorabilmente in atto).
 
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gammaray

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... Inutile infierire, basta pazientemente aspettare il ricambio generazionale (che è già inesorabilmente in atto).

io non se sarei cosi' convinto...per carita' non mi riferisco all'eta' media dei "soci CAI" o ai "veterani" (la mia sezione e' onorata di avere un socio che quest'anno ha festeggiato l'80° anniversario di iscrizione, quanto piuttosto alla relazione morale del Presidente, nella quale ha rimarcato oltre alle difficolta' economiche legate alla crisi, alla scarsita' di fondi per la gestione delle opere, come ad esempio i rifugi, e, ultimo ma purtroppo una delle cose piu' critiche...la scarsita' di nuovi iscritti al sodalizio.

Quindi io di grandi ricambi generazionali almeno nell'ambito della mia sezione non ne vedo all'orizzonte. IMHO.
 

Little Eagle

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io non se sarei cosi' convinto...per carita' non mi riferisco all'eta' media dei "soci CAI" o ai "veterani" (la mia sezione e' onorata di avere un socio che quest'anno ha festeggiato l'80° anniversario di iscrizione, quanto piuttosto alla relazione morale del Presidente, nella quale ha rimarcato oltre alle difficolta' economiche legate alla crisi, alla scarsita' di fondi per la gestione delle opere, come ad esempio i rifugi, e, ultimo ma purtroppo una delle cose piu' critiche...la scarsita' di nuovi iscritti al sodalizio.

Quindi io di grandi ricambi generazionali almeno nell'ambito della mia sezione non ne vedo all'orizzonte. IMHO.

certo, è un problema comune a molte sezioni. La nostra piccola esperienza però dimostra il contrario: quando abbiamo cominciato a fare mtb (era il 1994) nel giro di pochi anni abbiamo raddoppiato il numero di soci. Ultimamente c'è stato un ulteriore aumento (a due cifre percentuali) da quando abbiamo cominciato a fare attività di alpinismo giovanile, compresi i corsi in mtb per ragazzi.
 

Little Eagle

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Comunque, la miglior risposta alla lettera del socio di Massa pubblicata da Montagne360 è una massiccia partecipazione al raduno nazionale di inizio ottobre (vedi [url]www.mtbcai150.it[/URL]).
Non servono tante parole, dimostriamo con i fatti che siamo "degni" di essere soci CAI, perché animati da sincere intenzioni di conoscenza e rispetto della montagna. Non solo a piedi: anche e soprattutto in bicicletta. :celopiùg:
 

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