Io avevo un modello che forse si chiamava "ciclocross" freni a tamburo e udite udite "cerchi in lega"! un giorno gli amici della via (milano zona precotto) iniziano a sfottermi dicendo che i cerchi in lega fanno scena ma sono fragili; io, per dimostrare il contrario detto fatto prendo un rincorsa di 100 m ed in velocità senza impennare affronto il più alto marciapiede del quartiere, quasi alto quanto la ruota:
1 io volo a catapulta per diversi metri
2 il cerchio anteriore ne esce illeso
3 gli steli della forcella tranciati entrambi di netto sotto la piastra
cavolo che ricordi! tutti i cantieri stradali erano nostri per farci circuiti, poi sono arrivate le bmx...
non so se la mia si chiamasse saltafoss ma ricordo che era un'atala da cross con sospensioni davanti e dietro, monomarcia, rossa,con sella tipo chopper, interamente in acciaio(paura!),incredibilmente robusta tranne la forcella che si è rotta almeno tre volte all'altezza della prima piastra e che per ben tre volte è stata saldata ad acetilene dal vicino sordomuto.....ricordo gli innumerevoli salti costruiti con tavole di ogni genere e le temibili ronde ricavate sopra al garage di un amico:
eravamo talmente MALATI che prendevamo delle saponette, le legavamo sotto alle scarpe usandole come pattini sul fondo piastrellato che in seguito veniva cosparso di acqua...a turno giravamo in un otto ricavato con delle pietre sul pavimento mentre gli altri tiravano i manici di scopa cercando di infilarli nei raggi per farti ruzzolare in terra...altro che playstation!!!!
e per non parlare dei guadi e dei camel-trophy ricavati lungo il corso del torrente che passava sotto casa!
.....mi viene malinconia ripensandoci; erano veramente bei tempi dove tutto veniva fatto sempre assieme all'inseparabile bici da cross!