Commercianti contro ChainReaction

booger

Biker ciceronis
14/10/06
1.451
-19
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Torino
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Da negoziante quale sono, quoto molti vostri pensieri, e spezzo due lance, una a favore dei negozianti, ed una a favore di CRC e tutti gli altri mail order!

Al giorno d'oggi pensare di concorrere con mail order come CRC è completamente folle.
Nessun negozio fisico potrà mai offrire una vastità di disponibilità prodotti come il CRC di turno, ma mi pare ovvio questo!
Forse si ma forse una qualche forma di concorrenza la si può ipotizzare.
Qualcuno diceva

'i negozianti di strada si aprano anche loro un canale su ebay o su internet'.

A che pro mi chiedo? Quando competi con uno che ha 10.000mq di magazzino non c'è storia.
CRC compra dalle case produttrici almeno 100 volte più roba di qualsiasi medio negozio di città. Ovvio che con loro abbia un potere contrattuale della madonna.

Starà a noi negozianti trovare le valide alternative per stare a galla, per fare bene il proprio lavoro e vivere ancora della nastra passione!
Consorziatevi, fate rete, in modo da creare gruppi di acquisto molto estesi verso le grandi case. Più merce comprate dai distributori e più vi sarà facile "fare il prezzo" della merce.
Troppo facile? Forse.....

Si dovrà puntare su ciò che CRC non offre, un servizio valido (e dico valido) di assistenza meccanica (mica tutti mettono le mani al proprio mezzo), consigli, scambio pareri, uscite in bici assieme, vendita di prodotti soprattutto bici di un certo tipo, che per forza di cose ancora vengono acquistate nei negozi fisici, offerte sul ritiro di usato, etc....
Giusto.
Puntare su piccoli marchi che CRC non ha ma che hanno una valida produzione.
Ci sono eccome, ma nessuno o pochi li conoscono, pochissimi li vendono.

Ai negozianti dò un'altra idea (tanto io non la farò mai): diventate dei pick-and-pay nei confronti di CRC o di HiBike.
Non sapete come mi rompe, a me che lavoro sino a tardi e a casa non c'è mai nessuno, ricevere le notifiche di giacenza in Posta.....
E tanto poi se mi compro una forca nuova.....mica me la monto io, alla fine devo andare dal mio mecca di fiducia.
Tanto vale che la merce me la ritiri lui (pagando un tot, ovvio) e poi me la monti pure (pagando un altro tot).

Ciao!
 
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pipe100

Biker serius
7/3/10
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BIELLA
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Se avessi un negoziante "di fiducia" con cui poter parlare o chiedere consigli senza molte volte avere l'impressione di dare fastidio, volentieri darei quei 10-20€ anzichè comprare online . La fidelizzazione del cliente è alla base del commercio,avrò un brutto carattere io ma se vado a comprare un qualcosa o porto al bici a riparare da una persona che manco a momenti mi ascolta o parla con qualcun'altro e ovvio che piuttosto risparmio acquistando su internet e per la riparazione mi arrangio (salvo di aver rotto l'irreparabile). Sono il primo che piuttosto da i soldi a una persona fisica, ad un volto. All'inizio ero diffidente a comprare qualsiasi cosa online per paura di fregature, mi è capito anche di riceve qualcosa di "fallato" ma ho sempre sistemato ,quindi concordo con quello che dice qualcun'altro sul valore aggiunto che il negoziante deve avere rispetto a un venditore online. Pensare di competere con i volumi di acquisto presso i fornitori per un negoziante èdura competere con un magazzino tipo Crc.

Ps mi piacerebbe fare un giro dentro al magazzino di Crc!!!! Un bambino in un paese dei balocchi!!!!!:smile:
 

giobiker

Biker superis
17/12/02
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BdG
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Mde
...il libero mercato a volte può penalizzare gli operatori nazionali (siano essi "fisici" o "ecommerce"), soprattutto nell'ordine, per:
a) differenti costi fiscali (non solo di IVA, ma di tutto il resto...);
b) differenti costi della rete distributiva (politiche di prezzo dei brands, problematiche di distribuzione/logistica, ecc.).

Purtroppo Chainreaction ha come "colpa" di
a) aver creduto fino in fondo nella bontà dell'idea, ben sapendo che on-line non ci sono mezze misure: o riesci ad arrivare a volumi interessanti in breve tempo e con un servizio ottimo, in modo da soddisfare i clienti e guadagnare pur mantenendo prezzi mediamente bassi (ma non sempre i più bassi...) o sei morto;
b) essere in un paese che (almeno fino a qualche tempo fa) garantisce un trattamento fiscale migliore di molti altri paesi europei.
Che si chiami Chain o Pincopallo, che sia in Irlanda o in Italia o in Spagna, dati gli elementi di cui sopra e la capacità di gestirli al meglio, il business avrebbe avuto successo comunque. E come tutti gli esempi di successo, sono i concorrenti a piangere, reali o virtuali che siano.
PS: nel mercato globale, è sempre più il servizio che fa la differenza nella fidelizzazione del cliente. Se ti metti a combattere solo sui prezzi e risiedi in Italia, meglio che ti spari...
 

POLL

Biker superis
22/9/09
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hinterland Est Milano
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Bike
Focus
Si dovrà puntare su ciò che CRC non offre, un servizio valido (e dico valido) di assistenza meccanica (mica tutti mettono le mani al proprio mezzo), consigli, scambio pareri, uscite in bici assieme, vendita di prodotti soprattutto bici di un certo tipo, che per forza di cose ancora vengono acquistate nei negozi fisici, offerte sul ritiro di usato, etc....

Insomma...credo che si possa continuare a convivere, mail order e sivende...a ognuno il proprio, basta darsi da fare, aver onesta, serietà e passione! ;)

Ora a costo di andare leggermente OT ti chiedo che trovare un negozio come descrivi tu è come fare il superenalotto, ovvero la coperta è sempre un po corta, ovvero o questo o quello...

Alcuni esempi io ho un sivende che nella componentistica fa praticamente gli stessi prezzi dei mail order, anzi a volte anche meno considerando le spese postali sul singolo componente, ma i meccanici te li raccomando...

...inoltre non faccio nomi ma negozi (e anche blasonati!!!) che ti vendono a prezzo di listino sono una vergogna: venderti a 170 euro un manubrio Carbon, quando chiunque e tu dovresti saperlo esendo negoziante, può fare il 20% anche su UN solo componente ordinato!!!

Altri esempi camere d'aria di piombo vendute a 5/6 euro, bombolette CO2 a 3 euro, lavaggi a prezzi con cui lavi una station, secondo me sono le piccole cose che un sivende deve puntare per fidelizzare i clienti!

Ciao
 

brenbyke

Biker serius
19/11/09
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Padova
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Bike
Mia
Se acquisti in negozio di solito sono disposti a fare anche la manutenzione della bici, i negozi online non hanno questa possibilità.
ma ci sono altri vantaggi come la varietà di scelta, e i prezzi.
 
i negozi tradizionali hanno vissuto fino ad oggi grazie all'ignoranza di molti dell'e-commerce, del computer con rete banda larga e la diffidenza di fare acquisti online.
a mio parere le cose sono cambiate per due fattori:
-la minor liquidità nelle tasche di tutti per colpa del momento storico mondiale non proprio favorevole;
-la maggior diffusione della rete internet e dalla presa di coscienza dell'esistenza del mondo dei negozi online e di ebay.
il vantaggio del fare acquisti online non è data solo dal risparmio, c'è anche il discorso della libera scelta e del confronto senza l'uscire di casa, verificare la disponibilità della merce e spese di spedizione contenute o addirittura nulle. di contro il contatto umano con un professionista del settore va a farsi benedire...
i negozianti tradizionali dal canto loro forse non riescono a stare al passo con i tempi o meglio con i prezzi del mercato online.
spesso si dice che i negozi tradizionali dovrebbero offrire altri servizi che la rete non riesce a dare... onestà, serietà, qualità, disponibilità, garanzie date dal contatto umano.... chi riesce a offrire queste e chissa quali altri servizi di certo non avrà la puara di cadere catturato nella "rete".
i produttori non penso abbiano la testa carica di rimorsi nel distribuire in lungo e in largo i loro prodotti, infischiandosene se il negozio sia online o tradizionale, o meglio se il ricarco del negoziante, virtuale o reale, sia del 5%, 15%, 30% o 50%.
 

booger

Biker ciceronis
14/10/06
1.451
-19
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Torino
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Tralasciando la questione dell'incompetenza e/o della "furbizia", piaghe che affliggono diversi venditori, molti interventi si scagliano contro i prezzi alti praticati dal venditore con negozio su strada.
Io sinceramente alcuni di questi li conosco e vedo che non se la passano proprio bene...non fanno vita da nabbabbi.....segno che i guadagni sono proprio pochini.

Forse è vero che il commerciante medio sbaglia strategia....con poco smercio di prodotto punta a fare un grosso ricarico su una singola vendita...il che lo porta a proporre cose a prezzi troppo elevati rispetto all'online.
Risultato: il venditore vende pochissimo, guadagna pochino e viene bollato dai clienti come "troppo caro".

Tutti scontenti...un pessimo risultato commerciale.

Allora dovrebbe guadagnare sulla quantità....stile outlet....io venditore faccio poco ricarico sui singoli pezzi ma punto a fare guadagno sulla alte quantità di prodotto venduto.
Di queste forme di vendita sul settore bike al momento non ne vedo.

Tuttavia c'è anche da rilevare che taluni distributori non permettono ai negozianti di abbattere troppo il prezzo dei loro prodotti. Ci sono sorte di "protezione del valore" di certi marchi....qualcuno non permette ai negozianti di abbattere i prezzi di certi prodotti per timore che si connotino come prodotti low-cost, quindi di bassa qualità.

Sono realtà che solo i venditori/negozianti (per la verità ne ho visti pochi intervenire in questo topic) protrebbero ben spiegare.
 

Rix

Biker dantescus
24/2/08
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Villa Rosa (TERAMO)
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Tralasciando la questione dell'incompetenza e/o della "furbizia", piaghe che affliggono diversi venditori, molti interventi si scagliano contro i prezzi alti praticati dal venditore con negozio su strada.
Io sinceramente alcuni di questi li conosco e vedo che non se la passano proprio bene...non fanno vita da nabbabbi.....segno che i guadagni sono proprio pochini.

Forse è vero che il commerciante medio sbaglia strategia....con poco smercio di prodotto punta a fare un grosso ricarico su una singola vendita...il che lo porta a proporre cose a prezzi troppo elevati rispetto all'online.
Risultato: il venditore vende pochissimo, guadagna pochino e viene bollato dai clienti come "troppo caro".

Tutti scontenti...un pessimo risultato commerciale.

Allora dovrebbe guadagnare sulla quantità....stile outlet....io venditore faccio poco ricarico sui singoli pezzi ma punto a fare guadagno sulla alte quantità di prodotto venduto.
Di queste forme di vendita sul settore bike al momento non ne vedo.

Tuttavia c'è anche da rilevare che taluni distributori non permettono ai negozianti di abbattere troppo il prezzo dei loro prodotti. Ci sono sorte di "protezione del valore" di certi marchi....qualcuno non permette ai negozianti di abbattere i prezzi di certi prodotti per timore che si connotino come prodotti low-cost, quindi di bassa qualità.

Sono realtà che solo i venditori/negozianti (per la verità ne ho visti pochi intervenire in questo topic) protrebbero ben spiegare.

ecco appunto...gli e-commerce...
 
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alexx89

Biker forumensus
1/4/10
2.027
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Bergamo
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Tuttavia c'è anche da rilevare che taluni distributori non permettono ai negozianti di abbattere troppo il prezzo dei loro prodotti. Ci sono sorte di "protezione del valore" di certi marci....qualcuno non permette ai negozianti di abbattere i prezzi di certi prodotti per timore che si connotino come prodotti low-cost, quindi di bassa qualità.

Questa è una cosa che leggo e sento spesso: distributori o addirittura case che non permettono di fare sconti o di fare sconti beffa (un noto sivende della bergamasca mi disse che cube gli permetteva di fare solo il 5% di sconto, cosa a cui credo molto poco). Però quello che mi sono sempre chiesto è: perchè non cambiate marche? Senza voler pubblicizzare nessuno (ma citando solo a titolo d'esempio) M2 bike che è intervenuto in questo topic vende materiale di tribe distribution e nello specifico Kali. Sono prodotti validi, prezzi onesti e via dicendo. Ho provato a cercare gli stessi prodotti su Hibike e ho notato che mi sarebbe costato di più il mail order rispetto a M2.
Questo è solo un esempio che ho avuto modo di verificare e alla luce del quale continuo a chiedermi: perchè ci si ostina a trattare marchi che hanno politiche di vendita assurde e poi ci si lamenta che non si riesce a guadagnare e si architettano congiure anti mail order?
 

booger

Biker ciceronis
14/10/06
1.451
-19
0
Torino
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ecco appunto...gli e-commerce...

Sicuramente gli e-commerce.
Ma non solo. Sono discorsi che si possono fare anche su store tradizionali.

E comunque un singolo negoziante poni che decida di chiudere baracca&burattini e di fare solo più il canale internet.
Da solo, con pochi mezzi e non troppi soldi da investire....mah....IMHO non ce la può fare.
Conta che dall'altra ti scontri con giganti come Hibike e CRC.

Non so se si ha presente cosa significhi metter su un negozio online ben fornito, connesso con il magazzino in tempo reale, con convenzioni con paypal/carte di credito ecc, convenzionato con spedizionieri che pratichino prezzi vantaggiosi per il pubblico....
 

M2 Bike

Biker serius
1/3/10
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0
Gessate
www.m2bike.it
Ora a costo di andare leggermente OT ti chiedo che trovare un negozio come descrivi tu è come fare il superenalotto, ovvero la coperta è sempre un po corta, ovvero o questo o quello...

Alcuni esempi io ho un sivende che nella componentistica fa praticamente gli stessi prezzi dei mail order, anzi a volte anche meno considerando le spese postali sul singolo componente, ma i meccanici te li raccomando...

...inoltre non faccio nomi ma negozi (e anche blasonati!!!) che ti vendono a prezzo di listino sono una vergogna: venderti a 170 euro un manubrio Carbon, quando chiunque e tu dovresti saperlo esendo negoziante, può fare il 20% anche su UN solo componente ordinato!!!

Altri esempi camere d'aria di piombo vendute a 5/6 euro, bombolette CO2 a 3 euro, lavaggi a prezzi con cui lavi una station, secondo me sono le piccole cose che un sivende deve puntare per fidelizzare i clienti!

Ciao

E' vero hai ragione, è difficile trovare negozi fisici con prezzi giusti, onesti, con capacità meccaniche valide, con serietà e passione, professionalità, con prodotti validi.....ma secondo me, proprio per questa difficoltà nel reperire sul mercato tutto ciò, che le realtà valide lo saranno sempre di più e si affermeranno o resteranno valide e affermate, e realtà meno valide saranno invece più in difficoltà col passare degli anni...

Sul discorso prezzi...certo diversi componenti possono essere venduti con le stesse scontistiche o quasi di un CRC di turno...altri un po' meno....
Poi ognugno attua la sua politica commerciale....a qualcuno frutta, ad altri meno, qualcuno se la prende con CRC, altri (tra cui io) ci convivono senza dannarsi l'anima e puntano su altro dove possono essere concorrenziali...
Insomma...il mondo...anche quello ciclistico/commerciale...è bello perchè è vario! :celopiùg:
 
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Fuocoz

Biker augustus
8/12/08
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provincia MI
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E' concorrenza, ci sta!
Starà a noi negozianti trovare le valide alternative per stare a galla, per fare bene il proprio lavoro e vivere ancora della nastra passione!
Si dovrà puntare su ciò che CRC non offre, un servizio valido (e dico valido) di assistenza meccanica (mica tutti mettono le mani al proprio mezzo), consigli, scambio pareri, uscite in bici assieme, vendita di prodotti soprattutto bici di un certo tipo, che per forza di cose ancora vengono acquistate nei negozi fisici, offerte sul ritiro di usato, etc....

Insomma...credo che si possa continuare a convivere, mail order e sivende...a ognuno il proprio, basta darsi da fare, aver onesta, serietà e passione! ;)

Queste parole fanno onore.

Anche considerando che in alcuni negozi se non hai preso la bici da loro ti guardano pure male quando entri :nunsacci: (è un esempio estremo, però capita anche questo)

Ci sono poi altri meccanici che invece fanno ancora di più, leggevo sul blu di un utente/mecca che si faceva spedire i pacchi dei clienti direttamente in negozio!!!

Alla fine giusto o no, il primo vedrà sempre meno gente, mentre il secondo sempre di più...
 

SPILLO781

Biker infernalis
23/12/09
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La Motta
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Se avessi un negoziante "di fiducia" con cui poter parlare o chiedere consigli senza molte volte avere l'impressione di dare fastidio, volentieri darei quei 10-20€ anzichè comprare online . La fidelizzazione del cliente è alla base del commercio,avrò un brutto carattere io ma se vado a comprare un qualcosa o porto al bici a riparare da una persona che manco a momenti mi ascolta o parla con qualcun'altro e ovvio che piuttosto risparmio acquistando su internet e per la riparazione mi arrangio (salvo di aver rotto l'irreparabile). Sono il primo che piuttosto da i soldi a una persona fisica, ad un volto. All'inizio ero diffidente a comprare qualsiasi cosa online per paura di fregature, mi è capito anche di riceve qualcosa di "fallato" ma ho sempre sistemato ,quindi concordo con quello che dice qualcun'altro sul valore aggiunto che il negoziante deve avere rispetto a un venditore online. Pensare di competere con i volumi di acquisto presso i fornitori per un negoziante èdura competere con un magazzino tipo Crc.

Ps mi piacerebbe fare un giro dentro al magazzino di Crc!!!! Un bambino in un paese dei balocchi!!!!!:smile:

...allora smettila di andare dal Gigi.....:smile::smile::smile::smile::smile::smile::smile:
 

sembola

Moderatur cartesiano
Membro dello Staff
Moderatur
27/2/03
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Siena
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Bike
una nera e l'altra pure
ciao a TUTTI...

Contro l'abuso di posizione dominante, che sembra essere la preoccupazione espressa da tale documento, esistono appositi mezzi di difesa all' interno dell' Unione Europea. Esattamente come ne esistono contro i "cartelli" che invece vorrebbero proporre come rimedio.

La sensazione che ho io è che la preoccupazione per la libertà del mercato non sia al primo posto nei loro pensieri...;-)
 

babylonboss26

Biker velocissimus
22/9/09
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Italia
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la società si evolve, il commercio si evolve. E' la regola della natura, tutto cambia, altrimenti potremmo vivere benissimo come nel medioevo!!!
La sfida negozio online vs negozio fisico non può nemmeno esistere, come molti settori ormai scomparsi, i negozi fisici dovranno valutare l'idea che i tempi d'oro sono finiti e che solo i migliori sopravviveranno e molti, forse la maggioranza, chiuderanno. Nessuno di buon senso si fà spennare da un sivende. Ormai la gente acquista dove risparmia e trova servizi rapidi ed economici. Andare in un negozio fisico dove ancora ti propongono componenti datate e obsolete non sono pochi e molti commercianti, come in tutti i settori ormai, dovrebbero ''aggiornarsi'' e conoscere ogni settore del loro campo. Questo spesso non si verifica.
Credo che solo i grandi marchi sfuggano un pò a questa logica, perchè prima di comprare una bike, è cmq sempre meglio vederla di persona e magari provarla, ma credo che si possa ridurre a GIANT, SPECIALIZED, CANNONDALE, SCOTT.
L'unico modo per continuare ad andare avanti per i negozi fisici sarebbe quello di unirsi in un'unica società e creare 3-4 punti vendita in tutta italia con un punto vendita enorme, con tutte le componenti da vedere e toccare con mano, assistenza, ecc.... Insomma creare una sorta di IKEA ma per la bici e forse riuscirebbero ad avere maggiori soddisfazioni.
In fondo anche noi ci ''spariamo'' km per andare in questi assurdi centri commerciali e sicuramente faremmo lo stesso se avessimo un grande punto vendita, tipo CRC, ma con il vantaggio di avere gli stessi prezzi, lo stesso assortimento e la possibilità di toccare con mano le cose.
 

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