molto MOLTO bella la via dei celti... certo più XC e meno 3ride... il che non è necessariamente un punto debole, beneinteso.
EMILIA ROMAGNA: l'itinerario più bello
- Creatore Discussione HAPLO Biker
- Data di inizio
molto MOLTO bella la via dei celti... certo più XC e meno 3ride... il che non è necessariamente un punto debole, beneinteso.
molto MOLTO bella la via dei celti... certo più XC e meno 3ride... il che non è necessariamente un punto debole, beneinteso.
Ma per te cosa vuol dire "più xc", se per te 3ride è pedalare per 2 ore in salita per poi gadere di 1 ora in discesa ti do' ragione, i sentieri dei Sassi sono un susseguirsi di cambi di pendenza spezzagambe, ma secondo me non si possono definire xc, anzi la bellezza di questi sentieri sta proprio in queste salita e discese tecniche ma relativamente corte, che rendono i trail spettacolari.
Comunque il nostro Appennino è bello tutto...
No, non è quello il discorso... dunque vediamo... per semplificare MOLTO, quando prima di una discesa vedo 3 o 4 biker scendere come nulla fosse, ed io dentro di me inizio a rimuginare sul significato della vita prima di lanciarmi... beh tendenzialmente 3ride...
oppure quando prima di un pezzo particolarmente TECNICO il mio compare di pedalata mi dice: "secondo me NON si fa..."
ed io: "si fa si fa, abbiamo fatto ben di peggio gianni !"
e SUBITO DOPO faccio in ASSOLUTO il volo più spettacolare di tutta la mia carriera da biker... ASSOLUTAMENTE 3ride...
non so se sono riuscito a rendere l'idea...
Poi sai per far paragoni tra due giri, bisogna averli fatti entrambi, tu quello che citavo io, non l'hai fatto immagino, altrimenti NON potrebbe sfuggirti la diversità di tipologia che comportano... belli belli tutti e due, ma decisamente non strettamente comparabili, credo.
Chiaro adesso. Sinceramente io sono uno che va spesso in bici ma difficilmente vado fuori dai miei soliti sentieri, non ho una gran esperienza al di fuori di Guiglia, Zocca e Montese.
Ho una curiosità da sviscerare, io vedo che al sabato e alla domenica sui sentieri dei Sassi di Rocca ci sono numerosissimi bikers, ma proprio tanti, ma non conoscendo altre realtà non ho termini di paragone. Ma come mai che qui sul forum non se ne parla mai? Forse perchè si tratta di una meta abituale ?
O forse perchè i gli itinerari di Garda e Cimone sono molto più belli?
Ho una curiosità da sviscerare, io vedo che al sabato e alla domenica sui sentieri dei Sassi di Rocca ci sono numerosissimi bikers, ma proprio tanti, ma non conoscendo altre realtà non ho termini di paragone. Ma come mai che qui sul forum non se ne parla mai? Forse perchè si tratta di una meta abituale ?
O forse perchè i gli itinerari di Garda e Cimone sono molto più belli?
Infatti... bisognerebbe dare maggiori informazioni anche sui sentieri a noi più vicini... ad esempio conosco molti sentieri belli zona Sassi e qualcuno di Zocca, ma mi è piuttosto sconosciuta la zona di Montese!!! Magari chi è di quelle parti potrebbe darci delle dritte x un qualche bel giretto!! o-o Possibilmente con belle discese su singletracks... x quanto mi riguarda la tipologia ideale è allmountain / freeride!
Quest'estate voglio esplorare bene anche la zona delle Piane di Mocogno (visto anche l'organizzazione della notturna)... ho visto che c'è del potenziale!!!
Ultimamente io sto girando spesso su sentieri intorno alla valle del Reno, beh, ce ne sono tanti e alcuni pure molto divertenti ed impegnativi!
Il "problema" (se vogliamo chiamarlo così) è che in queste zone (così come probabilmente nella zona di Zocca) girano molti gruppi che non frequentano il forum, che se conoscono da tempo immemorabile e continuano a vivere la MTB nelle loro zone senza preoccuparsi più di tanto di quello che c'è intorno. Con questo non voglio giudicare nessuno, ci mancherebbe. Credo che possa però essere questa la spiegazione del perchè non si parli mai qui di queste zone: anche a me capita di incontrare molta gente che il forum nemmeno sa cosa sia...
Garda e Cimone hanno dalla loro panormi più belli e dislivelli più marcati (nel senso che si possono fare discese da migliaia di metri di dislivello continui).
Personalmente io mi diverto parecchio anche a girare a casa mia...
Direi che forse sarebbe meglio mettere un sondaggio.
Designare 5 - 6 percorsi a provincia dai forumendoli più anziani di provincia (direi i tre più anziani)....
Poi votare il (o i più belli)...
Magari x la lista dei forumendoli più anziani bisognerebbe interpellare OboMan che tiene in mano la lista di censimento...
Designare 5 - 6 percorsi a provincia dai forumendoli più anziani di provincia (direi i tre più anziani)....
Poi votare il (o i più belli)...
Magari x la lista dei forumendoli più anziani bisognerebbe interpellare OboMan che tiene in mano la lista di censimento...
Fino al lago Scaffaiolo lo conosco, dopo no. Ma è piu bello del classico giro della granfondo ?
Quanti km sono e quanto ci vuole a fare il giro in tranquillità?
Se hai la traccia rendila disponibile per cortesia.
L'appennino modenese a mio parere sia d'estate che d'inverno è una zona fantastica!
Grazie mille
Quanti km sono e quanto ci vuole a fare il giro in tranquillità?
Se hai la traccia rendila disponibile per cortesia.
L'appennino modenese a mio parere sia d'estate che d'inverno è una zona fantastica!
Grazie mille
della serie facciamo copia incolla dalla regione veneto... quale è secondo voi l'itinerario più bello che la nostra regione offre ?
liberi di indicarlo secondo i vostri gusti più diversi: dall'xc, al freeride.... che sia pedalato o meno...
vediamo che ne viene fuori !
Inizio io... dire il più bello è sicuramente difficile, ma per panorami, tecnicità, impegno fisico e varietà questo è davvero INTERGALATTICO... mettiamoci pure che è partorito dalle dritte di Gigi...
Fanano, Lago Scaffaiolo, strofinatoio/cancellino, segavecchia, madonna acero, passo riva, fanano.
Si può partire dai ponti di fanano pedalando, o PREFERIBILMENTE parcheggiare a Capanna tassoni, lasciano un auto ai ponti per il recupero meccanizzato. PROTEZIONI consigliate.
Controllare BENE le previsioni METEO perchè il giro impone un lungo tratto sul crinale che è meglio fare con tempo stabile.
Da capanna Tassoni, si sale a passo croce arcana e poi lago scaffaiolo (rifugio con pausa caffè) poi si sale a passo strofinatoio e si scende al cancellino (piuttosto COMPLICATO per la presenza di sassoni smossi, fattibile con cautela e qualche (diciamo pure FREQUENTE) piede a terra e riposizionamento), POI dal cai121 (discesa bellissima, panoramica, lunghissimo singletrack nel bosco con una serie infinita di tornantini alternati a tratti veloci con salti e curvoni. qualche passaggino tecnico) fino a rifugio segavecchia si risale a sboccata dei bagnadori (strada forestale chiamata "Via del calvario" ...)
si scende poi da una veloce (ma piatta) forestale (grazie a Giannimiao per la precisazione... ndr) (cai323) a madonna dell'acero si risale da asfalto bello DURO alla baita del sole e su sentiero cai si rimane in quota con po' saliscendi fino a passo della riva e si rientra dal classico ed indimenticabile cappelbuso/ca' dei fuochi.
Diverse comunque le possibili varianti finali da passo riva ai ponti.
Appena l'estate lo pemetterà, sarà uno dei PRIMI giri AM che tornerò a fare...
...
diciamo che sta alla gran fondo come la mia enduro SL sta ad una bmx, tanto per rendere l'idea.
credo di averlo pubblicato su giscover, ovviamente... ma dovrei controllare.
se non c'è ti posto la traccia qui a breve.
La discesa dallo strofinatoio a segavecchia è una goduria infinita. La ricordo ancora come una delle più belle che abbia mai fatto...
Itinerario Tosco-Emiliano a cavallo tra Massa a Parma finalizzato alla infinita discesa del CAI114-116: dai 1856 m slm del monte Bragalata ai 400 m di Tavernelle in Lunigiana, praticamente senza vedere asfalto. Panorami mozzafiato sui laghi glaciali del Parco dei 100 Laghi e scendendo sul golfo di Spezia, le Apuane e le profonde valli boscose della Lunigiana.
Itinerario per amatori. Protezioni consigliate.
Partenza da Tavernelle, risalita fino al passo del Lagastrello (per asfalto), Rigoso,PratoSpilla,Lago Martini,PassoGiovarello,monteBragalata(inizio discesa),Passo Compione,Cai114,Cai116,Tavernelle. Circa 40 km.
Qualche foto
http://www.mtb-forum.it/community/forum/showpost.php?p=2215005&postcount=83
Itinerario per amatori. Protezioni consigliate.
Partenza da Tavernelle, risalita fino al passo del Lagastrello (per asfalto), Rigoso,PratoSpilla,Lago Martini,PassoGiovarello,monteBragalata(inizio discesa),Passo Compione,Cai114,Cai116,Tavernelle. Circa 40 km.
Qualche foto
http://www.mtb-forum.it/community/forum/showpost.php?p=2215005&postcount=83
bella lì Capataz... ho già l'acquolina... quanti Km ? si fa in una giornata ? hai la traccia gps... mi ci porti a primavera inoltrata ?
Oltre ai km quanto tempo ci vuole??
Grazie mille
Grazie mille
diciamo che sta alla gran fondo come la mia enduro SL sta ad una bmx, tanto per rendere l'idea.
credo di averlo pubblicato su giscover, ovviamente... ma dovrei controllare.
se non c'è ti posto la traccia qui a breve.
la traccia su giscover NON c'è perchè causa tempesta tropicale al cimone, abbiamo dovuto tagliare la discesa finale. quindi edito la traccia a video facendo un collage poi ve la posto...
quanto al tempo non saprei... un giornata bisogna metterla in conto, le discese sono MOLTO impegnative (e DIVERTENTI) ma bisogna prendere il tutto con la dovuta calma se te le vuoi godere...
no no, NON era assolutamente questo lo spirito... volevo che ognuno di noi postasse il SUO itenerario più bello (o comunque uno tra i più belli) per metterlo in evidenza in modo che altri biker potessero venirne a conoscenza ed andare a provarlo... andare a provare un giro nuovo praticamente a COLPO SICURO...
facendo un giro definito da qualcuno come "IL PIU' BELLO !", non credo si possa tornare delusi, no ?
per ora io ho già im programma quello di capataz e quello di Kabar...
Attendo che gente come Malestro, tarantola, gigi o traccia dicano la loro... anche i loro giri li farei ad occhi chiusi !
ehi Renky, dì la tua... immagino sarà un itinerario in romagna, vero ?
40 km. Si fa in una giornata "piena". La traccia ce l'ho, quando vuoi provarlo fatti sentire che vediamo se riusciamo a combinare. A te, visto che hai gradito il giro ai 100 laghi, credo piacerà.bella lì Capataz... ho già l'acquolina... quanti Km ? si fa in una giornata ? hai la traccia gps... mi ci porti a primavera inoltrata ?
No, la Romagna la lascio ai padroni di casa che hanno tantissimo da insegnare.Vorrei preparare un bel giro dalle mie parti, per il momento l'ho fatto a pezzi, alcuni collegamenti li devo ancora provare ed è tutto ancora imbastito... Quando sarà pronto ci faremo un bel giro tutti insieme!
piuttosto difficile eleggere un giro all'interno della nostra regione che si possa definire il più bello. Ma se proprio devo sceglierne uno credo che tocchi alla romagna, ovvero quello che noi ormeggiati chiamiamo il trittico.
San Piero in Bagno, passo del Carnaio, discesa Rio Petroso, agriturismo Cà di Veroli, salita da Casanova dell'Alpe fino a Siepe dell'Orso, quindi discesa su Pietra Pazza, quindi risalita direzione Mandrioli e ultima discesa sul sentiero Fosso Becca e rientro a Bagno di Romagna.
Tre salite, tre discese.. in un ambiente splendido e perfetto per il freeriding a pedali.
Ma non è nulla di nuovo. In tanti lo conoscono, forse proprio perchè merita.
San Piero in Bagno, passo del Carnaio, discesa Rio Petroso, agriturismo Cà di Veroli, salita da Casanova dell'Alpe fino a Siepe dell'Orso, quindi discesa su Pietra Pazza, quindi risalita direzione Mandrioli e ultima discesa sul sentiero Fosso Becca e rientro a Bagno di Romagna.
Tre salite, tre discese.. in un ambiente splendido e perfetto per il freeriding a pedali.
Ma non è nulla di nuovo. In tanti lo conoscono, forse proprio perchè merita.
Questo è metà in Toscana metà (circa) in Romagna, per un lungo tratto corre sul crinale.
Non so se definirlo AM o XC, forse, vista la lunghezza (oltr 60 km.) e l'assenza di discese particolarmente tecniche, non sarebbe troppo apprezzato dai FR.
L'ho tracciato personalmente e percorso per intero un paio di volte.
Si parte da Cancellino, 1,5 km. dopo il Passo dei Mandrioli in direzione Badia Prataglia. Si può tranquillamente parcheggiare nel piazzale sulla destra antistante la grande casa in pietra grigia.
Da qui si sale in bici e ci si inoltra lungo la pista forestale sbarrata che si dirige verso NORD.
I primi 2,5 km. sono di assoluta tranquillità, cerchiamo di scaldarci bene perché ci attendono alcuni strappi impegnativi: poche decine di metri prima di arrivare allo scollinamento di passo dei Lupatti si svolta a sinistra lungo un sentiero che sale bruscamente. Ci attendono tre impegnativi tratti di salita, seguendo il crinale, ed oltrepassando nellordine il Passo dei Cerrini, il passo della Crocina e Poggio allo Spillo. Da qui splendida discesa verso Passo Fangacci, poco prima di arrivarvi ignorare la deviazione per Monte Penna e poi, arrivati alla strada brecciata (attenti alle auto) svoltare a destra.
Seguiamo la brecciata in leggera salita, non facciamoci sfuggire di affacciarci sullo splendido panorama verso il lago di Ridracoli; arrivati a Prato alla Penna, oltrepassiamo la radura e pochi metri dopo svoltiamo a destra lungo il divertente sentiero 74, in discesa verso leremo di Camaldoli. Qui possiamo tranquillamente riempire le borracce e proseguire lungo la strada asfaltata. Al primo incrocio seguiamo le indicazioni per Lonnano e dopo circa 3 km. svoltiamo a destra, lungo una forestale dove cercheremo le indicazioni per Capanna Maremmana, (in questo tratto seguiremo le tabelle in legno che indicano il percorso MTB n° 8).
Ora si susseguiranno diversi saliscendi, mai troppo impegnativi ne troppo tecnici ma comunque da non sottovalutare. La salita dopo la Capanna Maremmana è costante ma abbastanza lunga (2 km., forse più), poi si inizia a scendere e allAia di Dorino si svolta bruscamente a destra: attenzione, in questo punto le indicazioni sono seminascoste e il bivio non è immediatamente visibile. Potrete riconoscere il punto dal fatto che, in onore del nome che porta, ci troviamo in una radura abbastanza ampia e pianeggiante.
Subito dopo la svolta, sulla destra, una fonte; la discesa continua ancora, poi inizierà un tratto di salita impegnativa anche se breve; oltrepassiamo un ruscello ed iniziamo un tranquillo single-track in piano che dopo alcuni chilometri si allargherà fino a diventare una strada forestale per portarci allintersezione con la statale della Calla.
La seguiremo in salita per alcune centinaia di metri; circa 100 mt. dopo il tornante successivo, svolteremo a sinistra lungo una strada forestale, la seguiamo in salita, al successivo incrocio andremo a destra e dopo poco arriveremo al passo; qui ci potremo fermare, rinfrescare e riempire le borracce; sulla sinistra si intravede un rifugio dove potremo fermarci.
Dallaltra parte della strada, guardando verso destra, imboccheremo il sentiero che segue il crinale: stiamo percorrendo il sentiero 00. Si susseguiranno alcuni impegnativi strappi, in qualche caso dovremo scendere di sella, più per le pietre che infastidiscono la pedalata che per leccessiva pendenza (che comunque non è trascurabile), ci conviene affrontare le salite con calma e rifiatare nei tratti pianeggianti. Siamo in uno splendido bosco di faggi e lambiente che ci circonda è veramente meraviglioso, non ci sfuggiranno i cartelli che vietano tassativamente di entrare nelle riserve naturali che stiamo costeggiando. Quando arriveremo a Poggio Scali, i tratti impegnativi di salita saranno definitivamente terminati, dobbiamo però ancora percorrere circa 30 chilometri.
Iniziamo a scendere, mai troppo veloci per la presenza di pietre, radici e canali di scolo dellacqua piovana e perché potremmo incontrate escursionisti a piedi. Arrivati in località Gioghetto, in presenza di un quadrivio, svolteremo a sinistra verso La Lama.
Dopo un primo tratto in sostanziale pianura, con leggeri saliscendi, svolteremo decisamente a destra e la discesa diventerà più ripida; niente di particolarmente difficile ma il fondo costellato di pietre renderà indolenzite le braccia dei meno allenati. Oltrepassati i tratti più ripidi, la pista si spianerà progressivamente fino ad arrivare alla Lama, anche qui potremo trovare acqua oltre che posti comodi dove sedersi , stendersi o, come un biker che abbiamo visto con i nostri occhi, legare unamaca tra due piante.
A nostro piacimento ripartiremo, andando verso destra, sapendo che ci attendono 20 chilometri di tranquillissima pista forestale, in salita costante ma leggerissima; possiamo dedicarci ad ammirare le foreste circostanti, a contare le pedalate che ci mancano o, per chi ne avesse ancora, a tirare il rapportone per aumentare la media di percorrenza; però non distraetevi troppo, è abbastanza frequente incrociare altri bikers, pedoni o mezzi di servizio.
Lultima parte, che abbiamo già percorso, in dolce discesa ci porterà al nostro punto di partenza.
Non so se definirlo AM o XC, forse, vista la lunghezza (oltr 60 km.) e l'assenza di discese particolarmente tecniche, non sarebbe troppo apprezzato dai FR.
L'ho tracciato personalmente e percorso per intero un paio di volte.
Si parte da Cancellino, 1,5 km. dopo il Passo dei Mandrioli in direzione Badia Prataglia. Si può tranquillamente parcheggiare nel piazzale sulla destra antistante la grande casa in pietra grigia.
Da qui si sale in bici e ci si inoltra lungo la pista forestale sbarrata che si dirige verso NORD.
I primi 2,5 km. sono di assoluta tranquillità, cerchiamo di scaldarci bene perché ci attendono alcuni strappi impegnativi: poche decine di metri prima di arrivare allo scollinamento di passo dei Lupatti si svolta a sinistra lungo un sentiero che sale bruscamente. Ci attendono tre impegnativi tratti di salita, seguendo il crinale, ed oltrepassando nellordine il Passo dei Cerrini, il passo della Crocina e Poggio allo Spillo. Da qui splendida discesa verso Passo Fangacci, poco prima di arrivarvi ignorare la deviazione per Monte Penna e poi, arrivati alla strada brecciata (attenti alle auto) svoltare a destra.
Seguiamo la brecciata in leggera salita, non facciamoci sfuggire di affacciarci sullo splendido panorama verso il lago di Ridracoli; arrivati a Prato alla Penna, oltrepassiamo la radura e pochi metri dopo svoltiamo a destra lungo il divertente sentiero 74, in discesa verso leremo di Camaldoli. Qui possiamo tranquillamente riempire le borracce e proseguire lungo la strada asfaltata. Al primo incrocio seguiamo le indicazioni per Lonnano e dopo circa 3 km. svoltiamo a destra, lungo una forestale dove cercheremo le indicazioni per Capanna Maremmana, (in questo tratto seguiremo le tabelle in legno che indicano il percorso MTB n° 8).
Ora si susseguiranno diversi saliscendi, mai troppo impegnativi ne troppo tecnici ma comunque da non sottovalutare. La salita dopo la Capanna Maremmana è costante ma abbastanza lunga (2 km., forse più), poi si inizia a scendere e allAia di Dorino si svolta bruscamente a destra: attenzione, in questo punto le indicazioni sono seminascoste e il bivio non è immediatamente visibile. Potrete riconoscere il punto dal fatto che, in onore del nome che porta, ci troviamo in una radura abbastanza ampia e pianeggiante.
Subito dopo la svolta, sulla destra, una fonte; la discesa continua ancora, poi inizierà un tratto di salita impegnativa anche se breve; oltrepassiamo un ruscello ed iniziamo un tranquillo single-track in piano che dopo alcuni chilometri si allargherà fino a diventare una strada forestale per portarci allintersezione con la statale della Calla.
La seguiremo in salita per alcune centinaia di metri; circa 100 mt. dopo il tornante successivo, svolteremo a sinistra lungo una strada forestale, la seguiamo in salita, al successivo incrocio andremo a destra e dopo poco arriveremo al passo; qui ci potremo fermare, rinfrescare e riempire le borracce; sulla sinistra si intravede un rifugio dove potremo fermarci.
Dallaltra parte della strada, guardando verso destra, imboccheremo il sentiero che segue il crinale: stiamo percorrendo il sentiero 00. Si susseguiranno alcuni impegnativi strappi, in qualche caso dovremo scendere di sella, più per le pietre che infastidiscono la pedalata che per leccessiva pendenza (che comunque non è trascurabile), ci conviene affrontare le salite con calma e rifiatare nei tratti pianeggianti. Siamo in uno splendido bosco di faggi e lambiente che ci circonda è veramente meraviglioso, non ci sfuggiranno i cartelli che vietano tassativamente di entrare nelle riserve naturali che stiamo costeggiando. Quando arriveremo a Poggio Scali, i tratti impegnativi di salita saranno definitivamente terminati, dobbiamo però ancora percorrere circa 30 chilometri.
Iniziamo a scendere, mai troppo veloci per la presenza di pietre, radici e canali di scolo dellacqua piovana e perché potremmo incontrate escursionisti a piedi. Arrivati in località Gioghetto, in presenza di un quadrivio, svolteremo a sinistra verso La Lama.
Dopo un primo tratto in sostanziale pianura, con leggeri saliscendi, svolteremo decisamente a destra e la discesa diventerà più ripida; niente di particolarmente difficile ma il fondo costellato di pietre renderà indolenzite le braccia dei meno allenati. Oltrepassati i tratti più ripidi, la pista si spianerà progressivamente fino ad arrivare alla Lama, anche qui potremo trovare acqua oltre che posti comodi dove sedersi , stendersi o, come un biker che abbiamo visto con i nostri occhi, legare unamaca tra due piante.
A nostro piacimento ripartiremo, andando verso destra, sapendo che ci attendono 20 chilometri di tranquillissima pista forestale, in salita costante ma leggerissima; possiamo dedicarci ad ammirare le foreste circostanti, a contare le pedalate che ci mancano o, per chi ne avesse ancora, a tirare il rapportone per aumentare la media di percorrenza; però non distraetevi troppo, è abbastanza frequente incrociare altri bikers, pedoni o mezzi di servizio.
Lultima parte, che abbiamo già percorso, in dolce discesa ci porterà al nostro punto di partenza.
