Domenica 07 Dicembre, giornata libera...evvai, si parte con [MENTION=95929]VigBuck[/MENTION], Soto e Eddie alla volta di Campione del Garda.
Ancora una volta prendo spunto da un altro “famoso” giro dell'amico Bdb [MENTION=1035]compagigi[/MENTION] ricalcando pari pari la sua utilissima traccia.
Arrivati a Campione ci troviamo però di fronte ad una “grossa” sorpresa...un considerevole smottamento
...di circa diecimila metri cubi risalente a mercoledì 19 novembre staccatosi dal soprastante Monte Falesia ha parzialmente invaso il paese senza, per fortuna, causare conseguenze agli abitanti.
La zona è praticamente interdetta al passaggio e delimitata dai consueti nastri biancorossi...che fare a questo punto...il nostro giro piegherebbe subito a destra lungo l'antica via di collegamento per la carrozzabile principale che sale a Pieve Tremosine...e allora via, più veloci della luce, lontano da sguardi indiscreti per iniziare il nostro giro, sapendo ahimè che nel pomeriggio il rientro a Campione dovrà passare dal sentiero 267 probabilmente vietato anche quello al passaggio.
Come dice [MENTION=95929]VigBuck[/MENTION]...”paura e soldi mai avudi”...penseremo più avanti sul da farsi...viviamo no alla giornata ma minuto dopo minuto.
Raggiungiamo Pieve Tremosine dall'ardita strada di collegamento che sale nella Val Brasa
pieghiamo a destra verso l'abitato di Priezzo e lungo il segnavia 209 oltrepassiamo la località Ponti iniziando a salire lungo la dura stradina di fondo valle costellata da diversi masi ristrutturati mirabilmente.
Sbuchiamo più avanti, non senza fatica, sulla strada di collegamento Vesio – Pieve e con un successivo bel traverso alto superiamo il piccolo e caratteristico caseggiato di Voiandes.
Il tratturo seguente ci fa penare non poco per il fondo bagnato e a dir poco dissestato.
Improvvisamente riguadagniamo il bitume seguendo le indicazioni per Bocca di Nevese, cima Coppi del giro,
dove sostiamo per un veloce spuntino.
Il successivo traverso e discesa dal 206 è una libidine allo stato puro...piacevolmente filante con qualche assaggio di passaggi per niente banali.
Piombati sulla carrabile per Pregasio ha inizio la prima vera discesa del giro verso il fondo della Valle di S. Michele seguendo le indicazioni “il Ponticello”.
La prima parte è bella filante, la seconda, poiché molto bagnata e a tratti esposta, è risultata praticamente non pedalabile se non per qualche brevissimo tratto.
La forra che si inabissa sotto il ponticello senza
protezioni (attenzione) è davvero incredibile.
Il tragitto sull'altro versante della valle inizia con un tratto a spinta della durata di circa quindici minuti e prosegue fino a raggiungere la sterrata pedalabile che velocemente ci fa conquistare l'abitato di Prabione.
Prossimo obbiettivo di giornata la salita al Santuario della Madonna di Monte Castello e alla croce di Monte Cas.
La salita sale bella ripida prima asfaltata fino al santuario
e poi sterrata molto impegnativa fino alla sommità del monte
...i panorami sul lago sono davvero unici e sensazionali, in giornate belle limpide le foto si sprecherebbero.
La seconda discesa della giornata è davvero impegnativa, scalinate su pietre squadrate che in queste condizioni col bagnato sono davvero impedalabili...
ci rassegniamo e proviamo qualche passaggio più sicuro...
è la prima volta che percorro questo tratto per cui la curiosità prevale sul fatto di dover fare qualche passaggio con la bike al fianco.
Con discesa più agevole giungiamo quindi nella parte bassa di Prabione da dove ha inizio un altro tratto tosto di discesa con fondo smosso fino al bivio per Campione.
Come sospettavamo alla partenza, il passaggio è precluso con un cartello di ammonimento e sbarrato con le consuete fasce biancorosse...l'arrivo è lì...circa 120 metri più in basso e anche gli addetti della Protezione Civile sono lì che ci attendono...proseguendo gli arriveremo praticamente in “pasto”.
La tentazione di scendere subito e chiudere l'anello è alta, in pochi minuti il giro sarebbe portato a casa come si dice in gergo ed in più abbiamo poco tempo ancora a disposizione poichè altri impegni incombono...nonostante tutto questo, considerato pure che già in partenza abbiamo azzardato il passaggio seppur distante dall'evento franoso, la coscienza e la buona condotta del pedalatore escursionista ci fanno desistere dallo scendere e armati di sano principio decidiamo di continuare salendo faticosamente in “portage” fin quasi sotto Pregasio prendendo di seguito a dx il segnavia 202.
La speranza successiva era quella di individuare, ormai la luce stava calando inesorabilmente, il taglio del sentiero, già visto la mattina, che ci avrebbe portato sulla ex carrabile per Pieve da Campione percorsa in partenza.
Invece niente, vuoi appunto per il calar delle tenebre, vuoi per la frenesia di arrivare in tempi decenti sbuchiamo con un altro tratto in salita fra gli abitati di Arias e Pieve.
Il rientro è presto fatto, ormai a notte fonda ma in sicurezza con i faretti notturni lungo il bitume di Pieve, il conclusivo atto al cardiopalma sulla Gardesana e lungo la galleria addirittura bypassando anche il ritorno interdetto fatto in mattinata.
In conclusione, gran bel giro dagli ambienti più vari e disparati che mai, con tratti, anche per me, nuovi...da rifare magari con condizioni di fondo del terreno più asciutto per “provare” qualche passaggio in più...da rifare magari variando il percorso e inserendo il gran finale non percorso a causa dello smottamento con discesa su Campione.
Un doveroso, un sentito grazie ai miei fedeli compagni di avventura nel vero senso della parola visto com'è andata e a n'altra de pù bele.
Sid.
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