Va bene allora visto che quello che scrivo io me lo invento magari quello che dicono i produttori è piu comprensibile...
Brembo SGL Carbon Ceramic Brakes S.pA., paritetica posseduta da Brembo e SGL Group e operativa dal giugno 2009, è azienda leader nello sviluppo di sistemi frenanti in carbonio ceramico (CCM) e nella produzione e vendita di dischi freno in carbonio ceramico, esclusivamente per i mercati del primo equipaggiamento per auto e veicoli commerciali.

La società, attiva nella ricerca e sviluppo nel settore di materiali innovativi, ha come obiettivo a medio termine lo sviluppo di una nuova generazione di dischi freno in CCM per applicazioni di più ampia scala.

Brembo SGL Carbon Ceramic Brakes-opera con circa 350 persone nelle due sedi di Stezzano, presso il Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso in Italia, e di Meitingen, in Germania. 

Il materiale carbon/carbon è impiegato dagli anni '70 nei sistemi frenanti per veicoli aerospaziali e dagli anni '80 per il mondo del Racing. Dal 2000 il carbonio ceramico (CCM) viene impiegato anche per la produzione dei sistemi frenanti di automobili sportive. 

Il CCM garantisce vantaggi in termini di performance su asciutto e bagnato, peso, comfort, resistenza alla corrosione, lunga durata ed immagine tecnica.

Tra i suoi clienti,Brembo SGL Carbon Ceramic Brakes-annovera prestigiose case automobilistiche come, tra le altre: Aston Martin, Audi, Bentley, Bugatti, Daimler, Ferrari, General Motors, Lamborghini e Porsche.
Sempre da Brembo/Dorna settore moto:
Dischi Carboceramici pro e contro
Le prestazioni sarebbero migliori? “Non si sa” è la risposta. Quello che è certo invece è che a Dorna l'idea di avere tra 3-4 anni i dischi corboceramici sui prototipi piace tantissimo. Piace perché, in caso di pioggia, non ci sarebbe bisogno di cambio moto. Ne beneficerebbe lo spettacolo e, in determinate circostanze, anche la sicurezza. Oggi quando la pista è bagnata si usano i dischi di acciaio perché il carbonio non entra in temperatura e avrebbe un basso potere frenante. Al contrario l'acciaio anche se raffreddato dall'acqua fa il suo dovere. Quando però la pista non è del tutto bagnata - e visto che le Bridgestone da pioggia consentono staccate paragonabili a quelle sull'asciutto - il disco in acciaio è sottoposto a temperature estreme, si surriscalda e rischia di deformarsi. Con i dischi carboceramici questo non succederebbe.
Le argomentazioni a sfavore sono altrettanto importanti. Prima tra tutte quella economica, ma non è da sottovalutare nemmeno la resistenza dei piloti all'introduzione di novità tecniche, specialmente se si parla dell'impianto frenante.
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Ma poi tu ne hai mai avuti/provati per affermare ciò che dici?