Gestione freni in discesa

SavetheNature86

Biker assatanatus
21/12/09
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Novi Ligure
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Allora spero di dare un contributo...ho letto un po tutto,premetto che i miei consigli sono derivati maggiormente dall'uso della moto (enduro)(ora mi bannano!!:espulso!:) che poi io autometicamente trasporto per osmosi alla bici o q qualsiasi mezzo a 2 ruote:saccio:...
Se si va in fuoristrada si cade (centinaia di volte...si centinaia!!!!) e poi si impara:smile:...da consigli,errori ecc.Personalmente i freni li uso entrambi,servono entrambi secondo me e l'importante è modularli!;-) ovvio che in certe situazioni usi più il posteriore altre l'anteriore,tutto dipende (secondo punto fondamentale) si dalle sospensioni (aiutano molto) ,dal battistrada e suo setup (anch'esso aiuta) ma sopratutto dal trasferimento pesi:i-want-t:.Mi spiego se siamo in discesa si sta in piedi più indietro possibile braccia morbide possibilmente non tese uso prevalente freno dietro ma anche un buon 30% anteriore,la concentrazione e la stanchezza (ve lo assicuro) sono fondamentali!:loll: In pianura si tende comunque a frenare posizionando il corpo all'indietro per arretrare il baricentro (stando in piedi è il massimo,è difficile ma funziona).
Per concludere conta TANTISSIMO il terreno,pensare che i migliori adottano uno stile per ogni tipologia di terreno (ghiaia,sabbia,fango,neve ecc) e quindi...:il-saggi: esperienza!!
Spero di averdato suggerimenti utili :celopiùg: ciao!
 

Danybiker88

Redazione
4/9/04
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Io distinguerei due situazioni, che richiedono due approcci completamente diversi: sentiero tecnico e discesa veloce.

Nel sentiero tecnico non si può prendere velocità e spesso i passaggi vanno affrontati a velocità piuttosto basse, vuoi per la pendenza, vuoi perchè la linea da seguire per superare il tratto spesso non è rettilinea e quindi è necessario effettuare variazioni di direzione. In queste situazioni si usano entrambi i freni, ovviamente modulando opportunamente. Ad esempio avvicinandosi ad un gradone roccioso in pendenza, si frena prima del gradone con una frenata 50-50, arrivati in procinto del gradone e per tutto il tempo in cui si affronta l'ostacolo la frenata va ripartita più sul posteriore (30-70 o addirittura su passaggi particolari, al limite, si deve mollare il freno davanti per poi rallentare successivamente) per evitare impuntamento e solo una volta superato l'ostacolo si può ritornare ad una frenata ripartita. Mollare i freni su un sentiero veramente tecnico è impossibile, se tale tecnica funziona significa che non si tratta di un sentiero di tecnico lento.

Su sentieri veloci nei quali comunque si incontrano sessioni più tecniche (ma che possono essere affrontate in velocità), tipo rock garden, tratti con radici, o tratti gradinati allora l'approccio varia completamente. In queste situazioni, se necessario ridurre la velocità, si deve frenare prima dell'ostacolo per poi lasciare correre la bici sulla sezione tecnica. La staccata va fatta modulando la frenata e senza arrivare al bloccaggio (maggiore efficienza di frenata) e per il trasferimento dei carichi sarà necessariamente sbilanciata all'anteriore (30-70). Una volta ridotta la velocità, sul passaggio il freno davanti è da dimenticare (come diciamo noi "bastonata sulle dita se tocchi ancora quel freno!") e se necessario bisogna utilizzare solo il freno posteriore (dico se è necessario perchè generalmente la bici su tratti scassati perde naturalmente velocità e quindi non sempre è necessario frenare).
Frenare di anteriore sui tratti sconnessi è deleterio perchè il peso si trasferisce in avanti, la forca si comprime e la bici supera con minore facilità gi ostacoli, tendendo ad impuntarsi. Se si frena col posteriore invece la bici al limite si scompone leggermente (ma non è difficile mantenerne il controllo) e comunque non tende ad insaccarsi o ad impuntarsi.

Altra cosa (che spesso si da per scontato, ma che in realtà certe volte non è) è l'utilizzo dei freni in curva. In curva NON si deve frenare o al limite si deve pelare leggermente il posteriore se c'è bisogno di chiudere la traiettoria. La frenata (staccata) va fatta solo in ingresso curva in modo da impostare la velocità di ingresso. In curva l'ideale è non toccare i freni o se necessario toccare solo il posteriore, pena perdita di grip all'anteriore, con conseguente facciata se si andava sufficientemente decisi.
 

le89le

Biker poeticus
22/9/08
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Io distinguerei due situazioni, che richiedono due approcci completamente diversi: sentiero tecnico e discesa veloce.

Nel sentiero tecnico non si può prendere velocità e spesso i passaggi vanno affrontati a velocità piuttosto basse, vuoi per la pendenza, vuoi perchè la linea da seguire per superare il tratto spesso non è rettilinea e quindi è necessario effettuare variazioni di direzione. In queste situazioni si usano entrambi i freni, ovviamente modulando opportunamente. Ad esempio avvicinandosi ad un gradone roccioso in pendenza, si frena prima del gradone con una frenata 50-50, arrivati in procinto del gradone e per tutto il tempo in cui si affronta l'ostacolo la frenata va ripartita più sul posteriore (30-70 o addirittura su passaggi particolari, al limite, si deve mollare il freno davanti per poi rallentare successivamente) per evitare impuntamento e solo una volta superato l'ostacolo si può ritornare ad una frenata ripartita. Mollare i freni su un sentiero veramente tecnico è impossibile, se tale tecnica funziona significa che non si tratta di un sentiero di tecnico lento.

Su sentieri veloci nei quali comunque si incontrano sessioni più tecniche (ma che possono essere affrontate in velocità), tipo rock garden, tratti con radici, o tratti gradinati allora l'approccio varia completamente. In queste situazioni, se necessario ridurre la velocità, si deve frenare prima dell'ostacolo per poi lasciare correre la bici sulla sezione tecnica. La staccata va fatta modulando la frenata e senza arrivare al bloccaggio (maggiore efficienza di frenata) e per il trasferimento dei carichi sarà necessariamente sbilanciata all'anteriore (30-70). Una volta ridotta la velocità, sul passaggio il freno davanti è da dimenticare (come diciamo noi "bastonata sulle dita se tocchi ancora quel freno!") e se necessario bisogna utilizzare solo il freno posteriore (dico se è necessario perchè generalmente la bici su tratti scassati perde naturalmente velocità e quindi non sempre è necessario frenare).
Frenare di anteriore sui tratti sconnessi è deleterio perchè il peso si trasferisce in avanti, la forca si comprime e la bici supera con minore facilità gi ostacoli, tendendo ad impuntarsi. Se si frena col posteriore invece la bici al limite si scompone leggermente (ma non è difficile mantenerne il controllo) e comunque non tende ad insaccarsi o ad impuntarsi.

Altra cosa (che spesso si da per scontato, ma che in realtà certe volte non è) è l'utilizzo dei freni in curva. In curva NON si deve frenare o al limite si deve pelare leggermente il posteriore se c'è bisogno di chiudere la traiettoria. La frenata (staccata) va fatta solo in ingresso curva in modo da impostare la velocità di ingresso. In curva l'ideale è non toccare i freni o se necessario toccare solo il posteriore, pena perdita di grip all'anteriore, con conseguente facciata se si andava sufficientemente decisi.

bel intervento! :celopiùg:
purtroppo non posso darti ancora rep......

Altra cosa (che spesso si da per scontato, ma che in realtà certe volte non è) è l'utilizzo dei freni in curva. In curva NON si deve frenare o al limite si deve pelare leggermente il posteriore se c'è bisogno di chiudere la traiettoria. La frenata (staccata) va fatta solo in ingresso curva in modo da impostare la velocità di ingresso. In curva l'ideale è non toccare i freni o se necessario toccare solo il posteriore, pena perdita di grip all'anteriore, con conseguente facciata se si andava sufficientemente decisi.
questo chi va in moto lo sa bene!! :smile::smile::smile:
col motard toccare in curva il freno anteriore significa andare in terra! :hahaha:
 

solosiesta

Biker popularis
Allora vi racconto la mia. Ieri faccio un giretto con due amici. Decidiamo per un tutto asfalto (sich!!), un giretto soft per riprendere confidenza con la montagna. Alla fine della salita ci buttiamo per una discesa (10% circa) asfaltata. Si va relativamente piano. Ad un tratto vedo un lastrone di ghiaccio di circa 2 mt di lunghezza. Freno quanto posso e poi prima di entrare nel ghiacciolo mollo i freni ed entro più dritto possibile. Primo metro tutto ok poi a metà lastrone parte il posteriore, subito dopo anche l'anteriore, finisce il ghiaccio e .... vammi a ricordare cosa ho ancora pinzato!!!! ...tento di riprenderla e lei si impunta. Con gli occhi vedo che dopo il primo lastrone c'è un secondo più corto, ma oramai sono troppo scomposto. Sto cercando di tenerla su quando passo sopra il secondo lastrone..... voila'... a terra e alla grande. Adesso sto scrivendo con un ginocchio depilato e fortemente sbucciato. E pensare che la scorsa settimna ero andato a vedere le protezioni della ufoplast!!!
Morale della favola: tutti abbiamo uno stile di guida che ci permette di avere la maggior confidenza possibile con la ns biga, però è l'imprevisto che il più delle volte ci fa cadere. Se pensiamo alle ns. passate cadute probabilemente non ci ricordiamo se per evitarla abbiamo pinzato dove non dovevamo e questo perchè l'attenzione del nostro cervello è focalizzata sul punto di impatto e tutto il resto diventa all' 80%... istinto. Se ben allenato continuerà a gestirci come al solito altrimenti...
Per quanto mi riguarda anche io preferisco pinzare all' anteriore per avere una frenata pronta.... anche se più aumentano le escursioni della forcella e più tendo a tenerla dura.
Allego un video di un mio amico. Passaggio tecnico con una front da 100 ( credo ). Il posto è il single trek che affianca la diga che si incontra salendo al rifugio Scarfiotti ( direzione Sommeiller, val susa ). Lui è molto bravo ...
http://www.youtube.com/v/uM6gcTzFw2...600f&color2=0xfebd01&border=1"></param><param
 

Danybiker88

Redazione
4/9/04
12.241
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Torino
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Quando padroneggi la corretta tecnica, anche in caso di pericolo o di imprevisto viene automatico fare la cosa giusta. Per questo è imporatante mettere in pratica i movimenti e comportamenti corretti, anche se magari non siamo gente che scende a coannone. Non solo ci aiuta per affrontare passaggi sempre più difficili o scendere più forte, ma anche se si dovesse presentare una situazione di pericolo (ostacolo improvviso, perdita di controllo) istintivamente ci comportiamo nel modo corretto.

@solosiesta: conosco quei tagli... Ci sono un paio di passaggi interessanti poco prima dello scarfiotti! Se vi piacciono percorsi tecnici, sentiamoci in MP! Noi siamo sempre alla ricerca di nuovi sentieri...
 

Fuocoz

Biker augustus
8/12/08
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provincia MI
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Io distinguerei due situazioni, che richiedono due approcci completamente diversi: sentiero tecnico e discesa veloce.

Nel sentiero tecnico non si può prendere velocità e spesso i passaggi vanno affrontati a velocità piuttosto basse, vuoi per la pendenza, vuoi perchè la linea da seguire per superare il tratto spesso non è rettilinea e quindi è necessario effettuare variazioni di direzione. In queste situazioni si usano entrambi i freni, ovviamente modulando opportunamente. Ad esempio avvicinandosi ad un gradone roccioso in pendenza, si frena prima del gradone con una frenata 50-50, arrivati in procinto del gradone e per tutto il tempo in cui si affronta l'ostacolo la frenata va ripartita più sul posteriore (30-70 o addirittura su passaggi particolari, al limite, si deve mollare il freno davanti per poi rallentare successivamente) per evitare impuntamento e solo una volta superato l'ostacolo si può ritornare ad una frenata ripartita. Mollare i freni su un sentiero veramente tecnico è impossibile, se tale tecnica funziona significa che non si tratta di un sentiero di tecnico lento.

Su sentieri veloci nei quali comunque si incontrano sessioni più tecniche (ma che possono essere affrontate in velocità), tipo rock garden, tratti con radici, o tratti gradinati allora l'approccio varia completamente. In queste situazioni, se necessario ridurre la velocità, si deve frenare prima dell'ostacolo per poi lasciare correre la bici sulla sezione tecnica. La staccata va fatta modulando la frenata e senza arrivare al bloccaggio (maggiore efficienza di frenata) e per il trasferimento dei carichi sarà necessariamente sbilanciata all'anteriore (30-70). Una volta ridotta la velocità, sul passaggio il freno davanti è da dimenticare (come diciamo noi "bastonata sulle dita se tocchi ancora quel freno!") e se necessario bisogna utilizzare solo il freno posteriore (dico se è necessario perchè generalmente la bici su tratti scassati perde naturalmente velocità e quindi non sempre è necessario frenare).
Frenare di anteriore sui tratti sconnessi è deleterio perchè il peso si trasferisce in avanti, la forca si comprime e la bici supera con minore facilità gi ostacoli, tendendo ad impuntarsi. Se si frena col posteriore invece la bici al limite si scompone leggermente (ma non è difficile mantenerne il controllo) e comunque non tende ad insaccarsi o ad impuntarsi.

Altra cosa (che spesso si da per scontato, ma che in realtà certe volte non è) è l'utilizzo dei freni in curva. In curva NON si deve frenare o al limite si deve pelare leggermente il posteriore se c'è bisogno di chiudere la traiettoria. La frenata (staccata) va fatta solo in ingresso curva in modo da impostare la velocità di ingresso. In curva l'ideale è non toccare i freni o se necessario toccare solo il posteriore, pena perdita di grip all'anteriore, con conseguente facciata se si andava sufficientemente decisi.

Poche righe ma chiare e precise, rep per te :prost:
Io non faccio testo però la paura di perdere l'anteriore mi fa fare inconsciamente quelle che hai scritto, più o meno
 

fastandfurious200

Biker superioris
24/5/14
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Asnago Beach
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ragazzi Buongiorno ho una domanda:

l'altro giorno stavo affrontando una discesa a circa 20/25km/h in mattoni bagnata/umida, e alla fine della discesa il disco era rovente e faceva uno strano rumore ( probabilmente dovuto al surriscaldamento, xke una volta raffreddato non lo ha piu fatto). prwmetto che ho usato per la maggiore il freno anterione e solo dopo mi son documentato che in discesa va usato il posteriore.
x le discese meglio usare prima un freno e poi l'altro in modo da lasciar raffreddare il disco e in extremis anche l'anteriore e in entrambi i casi arretrando il baricentro?

oppure, voi come affrontate le discese ( sassi ecterra e asfalto/mattoni)?

ps: i miei freni gli auriga comp idraulici con dischi da 160mm

Grazie per l'attenzione e grazie per eventuali risposte

Inviato con un aereoplanino di carta comandato dal mio S4
 

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