Alla fine abbiamo fatto quello che volevo fare io e stavolta esaminando il giro a bocce ferme devo dire che ci avevo preso alla grande, il sentiero 131 o imbuto che scende dalla Cima del Vettore fino a S. maria del Pantano è, secondo me naturalmente, il sentiero più bello che c'è sui Sibillini perchè: lungo da 2475 a 1100, tutto sentiero e single track ma single proprio, ambiente spaziale, particolarissimo e selvaggio e poco frequentato anzi forse è il tratto meno conosciuto dei Sibillini almeno d'estate (la vista sopra l'imbuto e il Sassone sono una cosa da seghe), sentiero tecnico ma senza gradoni, la tecnicità è data dal fatto che corre sempre sul filo del baratro ( a dx del sentiero) con tornantini non particolarmente difficili di per se ma tutti con vista baratro
insomma un vero e proprio spettacolo, il sentiero è comunque tutto ciclabile al 99% c'è solo da scendere in alcuni punti ma si tratta di metri.
Ma veniamo al giro, partiti dall solita Forca di Presta dobbiamo arrivare a quel puntino lassù lo Zilioli
stamani i miei compari Violator e Bigstones sono in gran forma e forse perchè abituati a posti ben più tosti come Laga e Gran Sasso in 1 ora e 20 un po pedalando (poco è
)
un po spingendo (parecchio è
) almeno per quanto ci rugarda però perchè i due compari che abbiamo incontrato all'inizio della salita e che poi ci hanno accompagnato per tutto il giro se la sono fatta praticamente tutta in sella (eccetto il pezzino con le scale)
siamo lassù, e comunque visto che sono 665 mt di dislivello non è male.
IL tempo di fare le foto di rito che comunque da quassù meritano sempre
il pizzo del diavolo
qui invece due diavoli a confronto
e poi su fino in cima al Vettore che con i suoi 2475 mt è la cima coppi di quest'anno
lassù ci aspettano i nostri nuovi amici Nando e Emanuele incontrati all'inzio della salita che nel frattempo hanno già avuto il tempo di farsi la doccia
e quindi dopo l'immancabile foto di rito
e quella ai Laghi di Pilato dall'alto che meritano uno scatto
ci bardiamo e andiamo a daffrontare il sentiero 131 detto anche Imbuto. Di questo sentiero ne avevamo sentito parlare poco e ne erano state dette di tutti i colori (sentiero molto pericoloso con ghiaione instabile che ti frana sotto i piedi cit. Vencemario
) ma in realtà il sentiero è si esposto ma il ghiaione forse se lo sono portato via per costruirci qualche casa
Prima parte con cresta super aerea
poi più avanti di qui non si può più andare perchè servirebbero le corde o il paracadute
e quindi si gira secco a sx per il famoso grande imbuto
stando attenti a non essere risucchiati
il sentiero ci passa proprio sopra e la vista dall'alto è spettacolare
all'inizio il sentiero si mantiene quasi sempre in costa e scende lentamente con numerosi tornanti da chiudere senza guardare di sotto però perchè sennò la vista del baratro indurrebbe a scendere di sella e anche sui tratti più filanti la velocità è molto bassa perchè di sotto c'è un bel dislivello da fare, qui sulla dx si vede benissimo il breccione del Vence che è stato scansato appositamente per noi per consentirci il passaggio agevolmente
e infatti Violator passa benissimo in sella
ammirando l'imbuto
poi il sentiero si accosta sotto i bastioni di roccia del Monte Torrone
anche sui tratti che sembrano più banali bisogna stare in campana perchè una scivolta potrebbe essere fatale, Bigstones ne sa qualcosa ed è riuscito a riprendersi per la rotta della cuffia
comunque tra sotto e sopra il paesaggio è fantastico
e finalmente possiamo vedere dal vivo anche il famoso Sassone
il single complice la bassa velocità sembra non finire mai e questo non può che farci piacere, qui uno dei pochi tratti molto ripidi
inoltre è tutta discesa eccetto due piccole risalitine
in realtà gli imbuti sono due, l'imbuto e l'imbutino
aggrappati come ragni alla parete
l'ultima parte invece abbandona il baratro e si può così procedere allargando finalmente un po le chiappe
anche se anche qui i tornantini non mancano
girarsi e guardare il sentiero da dietro fa più impressione di quando ci stavi sopra
ma oramai è fatta la dietro c'è la fonte del pastore
ma il single track non è finito c'è ancora il tratto fino a S. Maria in Pantano
da li poi Gas e ritorno per l'asfalto (breve tratto con aiutino
) fino a Forca di Presta. Ma il giro ancora non è concluso c'è l'ultimo single fino ad Arquata che è il sentiero 104 che si prende poco dopo il rifugio degli alpini (e qui se volete farlo non seguite la mia traccia ma imboccatelo subito dalla strada sterrata seguendo i segni bianco rossi ben evidenti), un single a tre facce direi, prima parte aerea carina
poi c'è un tratto molto ripido con breccione (sarà stato questo il breccione del Vence ?
) dove si finiscono i
freni che a noi non è piaciuto e infine la parte finale nel bosco molto ma molto divertente anche se non lunga perchè l'ultimo pezzo è purtroppo stradone. Noi comunque non siamo arrivati ad Arquata ma siccome ci aspettavano gli altri a Camartina al Ristornante preso lo stradone abbiamo girato a sx e siamo sbucati, sempre su stradone, con la bici diritti diritti sulla tavola
che dire giro bello bello e nemmeno durissimo (1500 di dislivello), che merita alla grande anche perchè si svolge in un ambiente tra i meno frequentati dei sibillini e più selvaggi.
E anche per styavolta è tutto.
tutte le foto qui:
https://plus.google.com/photos/115018898203313426787/albums/6173466777747915345
e la traccia gps: