I Sibillini...quei "monti azzurri"

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andrea66

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donca town
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Appunto, in teoria, in pratica qualsiasi attività ha conseguenze, l'impatto zero è impossibile. Quello che conta è se l'impatto è sostenibile, considerando non solo le "qualità" intrinseche all' attività ma anche le "quantità" o il momento.

Se mi si presentano dati scientifici che dimostrino che il passaggio delle bici sui sentieri, in generale o in particolare, rappresenta una pratica non sostenibile sono il primo ad accettare un divieto di buon grado.

Peccato che i (pochi) studi in merito non dicano questo.

l'ho già scritto un'altra volta, forse proprio su questa discussione, che il recente regolamento di uno dei più vecchi parchi italiani (se non ricordo male, il primo), ossia il Parco del Gran Paradiso, costituisce un bell'esempio di equilibrio tra impatto ambientale e tutela del territorio.

Tale regolamento prevede che i cicloescursionisti, al pari degli escursionisti a piedi e a cavallo, possono utilizzare i sentieri del parco per le escursioni. E' invece vietato percorrere il territorio al di fuori dei sentieri già tracciati, mentre vi è un generale divieto per i mezzi a motore.

Ne viene che la bici, quanto alla fruizione della rete sentieristica, è considerata un mezzo non invasivo, o comunque a basso impatto ambientale, al pari dell'escursionismo a piedi e a cavallo.

E di animali e specie vegetali da tutelare ne hanno.....
 

Etrusco

Biker extra
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La notizia che la zona A dei Sibillini venga chiusa ai ciclo-alpinisti è stata una mazzata per me e tutti i miei compagni di ventura.

Detto questo volevo capire se c'era effettivamente un modo per far sentire le nostre rimostranze e indignazione, oppure possiamo solo scrivere sui forum...?

Sono contento di vedere che in tanti si siano lamentati, ma esiste un modo per agire in contrasto a questa limitazione?

Grazie
 

sembola

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Detto questo volevo capire se c'era effettivamente un modo per far sentire le nostre rimostranze e indignazione, oppure possiamo solo scrivere sui forum...?

Sono contento di vedere che in tanti si siano lamentati, ma esiste un modo per agire in contrasto a questa limitazione?
Come è scritto nel comunicato originale, si possono inviare osservazioni dal 24 aprile al 24 maggio.

E ovviamente si potrebbe ricorrere in sede giurisdizionale. Cosa un po' difficile in un paese dove ognuno fa gli affarucci propri e si guarda bene dal fare massa critica.
 

Etrusco

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Come è scritto nel comunicato originale, si possono inviare osservazioni dal 24 aprile al 24 maggio.

E ovviamente si potrebbe ricorrere in sede giurisdizionale. Cosa un po' difficile in un paese dove ognuno fa gli affarucci propri e si guarda bene dal fare massa critica.

IL Comunicato l'ho visto molte volte, ma l'idea di scrivere ognuno la sua opinione mi pare un'inutile perta di tempo: per loro è solo la scocciatura di cestinare qualche centinaio di mail.

Proprio questo intendevo, non ha senso, secondo me, andare ognuno per la sua strada, tutt'altro sarebbe altroché utile pensare a qualcosa di comune per sensibilizzare anche l'opinione pubblica....
 

sembola

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IL Comunicato l'ho visto molte volte, ma l'idea di scrivere ognuno la sua opinione mi pare un'inutile perta di tempo: per loro è solo la scocciatura di cestinare qualche centinaio di mail.

Proprio questo intendevo, non ha senso, secondo me, andare ognuno per la sua strada, tutt'altro sarebbe altroché utile pensare a qualcosa di comune per sensibilizzare anche l'opinione pubblica....

Fermo restando che cestinare una mail o una petizione online è più facile e veloce che cestinarne qualche centinaio, "qualcosa di comune" è un po' difficile. Per prima cosa occorrerebbe avere "qualcosa di comune" sul serio per un numero significativo di persona, cosa che evidentemente non è; senza contare che in genere in Italia "qualcosa di comune" significa soltanto "qualcosa che fa qualcun altro".

E infine per me è inutile cercare di sensibilizzare "l'opinione pubblica", perchè all' "opinione pubblica" non interessa nè può interessare una roba del genere. Interessa solo a chi è toccato direttamente, a gente come il Tottero che rappresenta lo zerovirgolazero del "movimento" e degli interessi in gioco.

Scusate il pessimismo, anche se temo che sia semplicemente realismo.
 

Etrusco

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Fermo restando che cestinare una mail o una petizione online è più facile e veloce che cestinarne qualche centinaio, "qualcosa di comune" è un po' difficile. Per prima cosa occorrerebbe avere "qualcosa di comune" sul serio per un numero significativo di persona, cosa che evidentemente non è; senza contare che in genere in Italia "qualcosa di comune" significa soltanto "qualcosa che fa qualcun altro".

E infine per me è inutile cercare di sensibilizzare "l'opinione pubblica", perchè all' "opinione pubblica" non interessa nè può interessare una roba del genere. Interessa solo a chi è toccato direttamente, a gente come il Tottero che rappresenta lo zerovirgolazero del "movimento" e degli interessi in gioco.

Scusate il pessimismo, anche se temo che sia semplicemente realismo.
Si, temo che il tuo sia pessimismo... anche se ormai a pensar male ci si azzecca sempre! ;-)
Però è altrettanto vero che in Italia il lamentarsi è lo sport nazionale... ma l'agire spesso manca.

Che la cosa interessi "poca gente" non credo, la comunità dei biker che qua affronta sentieri di quota soprattutto in estate è abbastanza nutrita... vero è che se la confrontiamo con quella degli escursionisti è ovviamente più limitata.
Sempre parlando di escursionismo, anche quello non so se può dormire sogni tranquilli: se la tendenza è creare un parco senza utenti ben presto anche gli escursionisti vedranno limitare la propria libertà di movimento (questa pero' e' solo una mia personale opinione).

La mia domanda voleva solo capire se già qualcuno sul forum si stava mobilitando per evitare ancora una volta iniziative piccole e disordinate.
 

sembola

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Che la cosa interessi "poca gente" non credo, la comunità dei biker che qua affronta sentieri di quota soprattutto in estate è abbastanza nutrita... vero è che se la confrontiamo con quella degli escursionisti è ovviamente più limitata.
La mia opinione, per quello che può valere, invece è che interessi pochissimi anche tra i biker, figuriamoci tra la "gente comune" che dei parchi e della montagna in genere conosce solo il parcheggio, la funivia ed il rifugio :omertà:


Sempre parlando di escursionismo, anche quello non so se può dormire sogni tranquilli: se la tendenza è creare un parco senza utenti ben presto anche gli escursionisti vedranno limitare la propria libertà di movimento (questa pero' e' solo una mia personale opinione).
Anche qua permettimi di esprimere un'opinione diversa. L'escursionismo tradizionale non verrà mai limitato, sia perchè pregiudizialmente è visto come "accettabile" a prescindere, sia perchè dove esiste sul serio è alla base di un enorme indotto. In Trentino infatti han vietato le bici, e non gli scarponi (per poi "ringambare" nella zona del Garda che con le bici ci campa, alla faccia della coerenza).


La mia domanda voleva solo capire se già qualcuno sul forum si stava mobilitando per evitare ancora una volta iniziative piccole e disordinate.
Personalmente invierò una lettera articolata sulla principale letteratura scientifica. Vale poco, nè più nè meno di una analoga missiva firmata da un'associazione, ma del resto l'unica cosa di cui possono avere un minimo di considerazione è il rischio di un ricorso giurisdizionale.
 

monster74

Biker assatanatus
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Specialized SJ FSR Evo '15, Fantic XF1 180, Specialized Diverge carbon '19
Appunto, in teoria, in pratica qualsiasi attività ha conseguenze, l'impatto zero è impossibile. Quello che conta è se l'impatto è sostenibile, considerando non solo le "qualità" intrinseche all' attività ma anche le "quantità" o il momento.

Se mi si presentano dati scientifici che dimostrino che il passaggio delle bici sui sentieri, in generale o in particolare, rappresenta una pratica non sostenibile sono il primo ad accettare un divieto di buon grado.

Peccato che i (pochi) studi in merito non dicano questo.

approposito di impatto 0
mi hai fatto venire in mente di un articolo che lessi un po di tempo fa:
diceva che i laghetti di alta montagna (tra cui i Laghi di Pilato) risultano inquinati di quella sostanza che usa l'industria dell'abbigliamento per impermeabilizzare le giacche a vento..... quindi sarebbe da vietare anche agli escursionisti che salgono con le giacche, e consentire l'ascesa solo a chi cammina con maglie di lana o cotone naturale!

PS eccolo qui
 

sembola

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mi hai fatto venire in mente di un articolo che lessi un po di tempo fa:
diceva che i laghetti di alta montagna (tra cui i Laghi di Pilato) risultano inquinati di quella sostanza che usa l'industria dell'abbigliamento per impermeabilizzare le giacche a vento..... quindi sarebbe da vietare anche agli escursionisti che salgono con le giacche, e consentire l'ascesa solo a chi cammina con maglie di lana o cotone naturale!

PS eccolo qui

Putroppo quella sostanza e quelle analoghe sono ormai reperibili anche negli oceani, dove di giacche a vento non se ne vedono molte...
 

Stex_mtb

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macchia
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Santa Cruz Bronson
Mi risulta difficile scrivere o provare a comunicare su questo tema sapendo che dall'altra parte mi ritrovo un "movimento" difficilmente identificabile, ormai radicato sempre con più forza a tutti i livelli, politici e sociali.

Tale movimento, all'apparenza ambientalista, a mio avviso ha tutti i fini tranne quelli di tutela dell'ambiente e soprattutto di chi ci vive. Personalmente li ritengo dei pseudo ambientalisti che fanno leva sulla sensibilità delle persone e del loro amore per la natura “in senso teorico”, difficilmente infatti sono fruitori della montagna quelli che li supportano. In questo modo riescono ad allargare il loro consenso e sostegno.

In merito ai Sibillini hanno iniziato con il monte Bove (con la storia dei camosci), poi Castelluccio di Norcia (divieti per camper), ora con la zona A (divieti per cicloescursionisti)…siamo sicuri che il loro fine sia la tutela dell’ambiente sopra i 1800 mt?
Secondo me NO!
A mio avviso è un moderno modo di esercizio di potere imponendo delle regole che non hanno nessuna giustificazione morale e scientifica, per questo quindi è inutile portare la discussione su questi piani.
Il fatto che molti contributi europei abbiano la stessa direzione da loro cercata, mi fa nascere qualche dubbio, anzi molti!

Per questo motivo mi trovo impotente ad utilizzare i normali modi di comunicare. Cosa e con chi dovrei comunicare e confrontarmi?io/noi siamo fruitori della montagna, persone comuni, identificabili!!loro chi sono?

Personalmente avrei indirizzato le forze per aumentare la cultura della montagna e della natura in genere, verso un maggiore rispetto dell’ambiente e di chi, con molte difficoltà, ci vive o prova a aprirci attività economiche per sopravviverci!!!

Purtroppo non è così. Per questo motivo, mi trovo le “armi spuntate”. Posso solo dire che continuerò a frequentare in mtb la zona A e non solo come ho sempre fatto, nella piena consapevolezza di quello che faccio.

Almeno io ce l’ho, loro non lo so!

o-o
 
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sembola

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Mi risulta difficile scrivere o provare a comunicare su questo tema sapendo che dall'altra parte mi ritrovo un "movimento" difficilmente identificabile, ormai radicato sempre con più forza a tutti i livelli, politici e sociali.

Tale movimento, all'apparenza ambientalista, a mio avviso ha tutti i fini tranne quelli di tutela dell'ambiente e soprattutto di chi ci vive. Personalmente li ritengo dei pseudo ambientalisti che fanno leva sulla sensibilità delle persone e del loro amore per la natura “in senso teorico”, difficilmente infatti sono fruitori della montagna quelli che li supportano. In questo modo riescono ad allargare il loro consenso e sostegno.

In merito ai Sibillini hanno iniziato con il monte Bove (con la storia dei camosci), poi Castelluccio di Norcia (divieti per camper), ora con la zona A (divieti per cicloescursionisti)…siamo sicuri che il loro fine sia la tutela dell’ambiente sopra i 1800 mt?
Secondo me NO!
A mio avviso è un moderno modo di esercizio di potere imponendo delle regole che non hanno nessuna giustificazione morale e scientifica, per questo quindi è inutile portare la discussione su questi piani.
Il fatto che molti contributi europei abbiano la stessa direzione da loro cercata, mi fa nascere qualche dubbio, anzi molti!

Per questo motivo mi trovo impotente ad utilizzare i normali modi di comunicare. Cosa e con chi dovrei comunicare e confrontarmi?io/noi siamo fruitori della montagna, persone comuni, identificabili!!loro chi sono?

Personalmente avrei indirizzato le forze per aumentare la cultura della montagna e della natura in genere, verso un maggiore rispetto dell’ambiente e di chi, con molte difficoltà, ci vive o prova a aprirci attività economiche per sopravviverci!!!

Purtroppo non è così. Per questo motivo, mi trovo le “armi spuntate”. Posso solo dire che continuerò a frequentare in mtb la zona A e non solo come ho sempre fatto, nella piena consapevolezza di quello che faccio.

Almeno io ce l’ho, loro non lo so!

o-o

Capisco l'amarezza ed in gran parte la condivido.

Non condivido le conclusioni, però.
 

stefanoscott

Biker dantescus
6/5/10
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Castiglione del lago (PG)
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"Il passaggio delle mountain bike è percepito dalla fauna selvatica come un pericolo improvviso e può rappresentare un rischio per la conservazione di specie particolarmente protette e vulnerabili come, ad esempio, il Camoscio appenninico."

si dallo spavento glie pia n'infarto e muore :smile::smile::smile:
mamma mia che roba :arrabbiat::arrabbiat::arrabbiat:
 

sembola

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che con la mtb sia più facile arrivare a breve distanza dalla fauna selvatica senza essere percepiti, e quindi spaventarla è difficile da negare, anche se può accadere solo in discesa. Resta da vedere quanto e quando possa essere dannoso...e questo è parecchio più difficile da dimostrare, tanto più che quando il disturbo è massimo (in inverno col terreno innevato e la massima difficoltà di alimentazione) le bici, guarda caso, non ci sono... ma visto che non ci sono limitazioni all'escursionismo, che è in grado di produrre altrettanto disturbo, non è difficile capire che si tratta di una posizione ideologica e non scientifica.
Nulla di nuovo, purtroppo. Non è certo la prima volta che in questo paese si decide con la pancia e non con la testa.
 

tottero

Biker dantescus
Scusate, ma per chiarirmi le idee, dove posso trovare la descrizione della zona A?

Giusto..l'avevo trovata a suo tempo nel sito del parco Sibillini.net

Comunque non star a impazzire...da 1800 in sù dal Fargno a Forca di Presta(Nord-Sud), dalla Sibilla al Porche (EST-OVEST) è ZONA A..

Zona A , un nome una garanzia, per le tasche del Cacciator Perco:

Io in generale gli animali li osservo con amore, al massimo li impaurisco, come da "comprovati studi"...

Con lo schioppo si pettinano con altrettanto amore, complimenti a questi PSEUDO-AMBIENTALISTI! :arrabbiat:
 

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