ma ... di mestiere fai l'avvocato?
Sono d'accordo che ci siano percorsi che,
personalmente, ritengo migliori.
La pubblicità funziona grazie agli slogan, che problema c'è se usano frasi "rimaneggiate" del '95 per attrarre i clienti? Quando i ciclisti sono qui poi trovano anche altri giri!
Riprenditi che poi andiamo a fare un giro e ci facciamo 4 risate
e 2 birre o-oo-o, le cose scritte sul forum sembrano molto più polemiche di quanto siano veramente:
!!!
Qualunque giro eccetto la Val Travenanzes, la quale è vietata
alle biciclette in quanto all'interno di un parco naturale e ,come già scritto
innumerevoli volte sul forum, non solo per motivi di affollamento, ma anche per protezione del suolo, flora, fauna, ..., bla, bla, bla !!!!
P.S. Piccolo suggerimento di un giro da fare in zone non frequentate da nessuno, se si ha voglia di spingere un po':
Salita al rif. Palmieri (eventuale cima Coppi a f. Anbizola per guardare Pelmo, Civetta, Pale di S. Martino, Marmolada, ...), birra, caffè e dolce al rifugio (un po' di soldi bisogna pur lasciarli nei posti in cui si va), ponticello e sent. 457: si attraversa la piana, si oltrepassa una piccola costruzione recentemente ristrutturata, poco dopo si sale sulla morena rinverdita (c'è un palo con segnavia, ma le mucche lo abbattono sfregandosi contro), discesa per sentiero PARECCHIO impegnativo (sassi e fango). Il sentiero un po' si perde, i segnavia sono alquanto sbiaditi, basta andare un po' a naso. A metà strada fra il rifugio e la forcella Sonforcia (non quella del Cristallo) ho abbandonato il sentiero (anzi, l'ho perso) e sono sceso fino al "c
ason de Col Jarinei" (rustica costruzione in ameno prato con acqua corrente), lì ho guardato 4 cavalli galoppare liberi fra una mandria di mucche! Salita faticosa verso sx su erba fino all'agognata forcella.
NOTA: l'aver perso il sentiero è stato un bene, perché sono rimasto quasi sempre in sella, il sentiero in costa non è pedalabile.
Dalla forcella si riprende il sentiero corretto e si prosegue in costa (altra costruzione rustica) e si scende (tratto non ciclabile di 1 min su ghiaia, poi è ciclabile su terra), si arriva in una radura paludosa ovale (nota come
pian dei moscite), a quel punto SI TORNA INDIETRO di qualche decina di metri e ci di accorge di aver sbagliato sentiero, (se non sbagliate siete delle giovani marmotte), il sentiero corretto scende in sx orografica in costa. Il tratto è ripido ma fattibile. Dopo un po' di discesa divertente (ma sicuramente non è la più bella del modo, quella è stata definita in modo
immutabile nel '95) si arriva ad un bivio (tabella assente causa idioti) e si tiene la dx. si attraversa un ruscello e SI SALE UN PO'. Si riprende a scendere in maniera divertente fino ad innestarsi su una mulattiera scassata per poi giungere su una bella mulattiera in loc.
pian de ra baita. Lì ci sono tre alternative:
- scendere dritti per la val Orita su mulattiera con rampe cementate (si riesce a fare anche in salita, ottimo test per le gambe)
- scendere a sx su mulattiera, attualmente in via di sistemazione passando per el crojà e col de vido.
- andare a dx sotto el Becolongo per il sent 457 (soluzione scelta da me). Il sentiero alterna tratti stupendi ad altri da spingere (disperazione ogni qual volta succede). Poi si arriva su una mulattiera ripida che testerà i vostri dischi, quindi, svolta a sx sul 426 e per i Ronche -> lago de Pianozes rientro a Socol
Cercherò di far sistemare il sentiero, con qualche segnavia aggiornato, qualche ramo in meno, ...
Buon divertimento