Il turismo sostenibile nelle nostre montagne

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
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cessna

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Ciao, vi posto questo articolo che in buona parte condivido, ovvio che l'essere "talebani" dell'idea che la montagna è solo mia e gli altri non sono degni di poterne godere non porta mai a nulla, ma molte problematiche che affronta le condivido... potendo anche io quando ho la fortuna di lasciare il nostro appennino per dirigermi sulle nostre splendide montagne scelgo posti meno battuti possibilmente in zone prive di impianti, perchè odio il casino in montagna... poi vedendo i video delle file interminabili agli impianti come i rifugi trasformati in discoteca rabbrividisco...
cit ....per non venire a contatto con la gente che considera il silenzio millenario della montagna un attentato alla sicurezza della loro psiche ed ecco che allora noi gli andiamo incontro con festosi altoparlanti di musica a tutto volume sulle piste, con i bar selvaggi ad alta gradazione alcolica distribuiti a mezzacosta e lungo il tracciato....



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monorotula

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Se si vuole evitare la folla basta restare nel nostro appennino, tra Lazio e Abruzzo si riesce a girare un intero giorno incontrando nessuno o quasi
Per restare ci devi già essere! Per i meno fortunati tocca invece in effetti fare acrobazie, soprattutto in bici: a piedi puoi andare un pò dappertutto. con la bici è diverso, oltre a pedoni ed altre bici ti tocca sopportare spesso auto e moto.
Ormai è da molti anni che le mie gite più soddisfacenti vengono fuori nei giorni feriali.
 
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Ciao, vi posto questo articolo che in buona parte condivido, ovvio che l'essere "talebani" dell'idea che la montagna è solo mia e gli altri non sono degni di poterne godere non porta mai a nulla, ma molte problematiche che affronta le condivido... potendo anche io quando ho la fortuna di lasciare il nostro appennino per dirigermi sulle nostre splendide montagne scelgo posti meno battuti possibilmente in zone prive di impianti, perchè odio il casino in montagna... poi vedendo i video delle file interminabili agli impianti come i rifugi trasformati in discoteca rabbrividisco...
cit ....per non venire a contatto con la gente che considera il silenzio millenario della montagna un attentato alla sicurezza della loro psiche ed ecco che allora noi gli andiamo incontro con festosi altoparlanti di musica a tutto volume sulle piste, con i bar selvaggi ad alta gradazione alcolica distribuiti a mezzacosta e lungo il tracciato....



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sì, tutto bello, peccato che il signore dell'articolo dimentica com'erano quei posti PRIMA del turismo: da miseria nera, dove lui per primo non ci sarebbe mai andato.
 

lillipuz73

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"rampichino"... non sentivo questo termine dall'83!
massì, tutto vero, ma vorrei dire all'autore che sto articolo mi sembra una frignacchiata fine a se stessa. tipo quelli che andavano in giro durante il lockdown per poi lamentarsi di quanta gente c'era in giro.
 
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Mauro-TS

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Secondo il mio modesto parere, professionalmente vicino al mondo del turismo ma anche amante della montagna, ci sono cose condivisibili e altre meno. Come sempre dipende dal contesto!
Alcune considerazioni:

- Il turismo della montagna esiste da molto tempo ed è molto praticato un po' ovuque, quindi è qui per rimanere (almeno un altro po').
Vale quindi la pena "canalizzare" quello di massa in posti dove ci sono le strutture e gli spazi per farlo, "sacrificando" un territorio già atropizzato e non di particolare pregio naturalistico/paesaggistico; ma per questo serve una visione politica a monte. Di conseguenza -->

- I parchi naturali vanno protetti senza se e senza ma, poiché da qualche parte va posto un limite, ma soprattutto va fatto rispettare!
Purtroppo dalla citazione "Anche i parchi naturali sono sbeffeggiati negli ultimi tempi, dove nonostante i cartelli si fa man bassa di funghi, mirtilli, pigne, sassi e legna indisturbati, perché se multi i turisti l’anno dopo questi non tornano, chiaro no? Che ci diamo la zappa sui piedi?" si evince che il denaro tutto può e l'ipocrisia impera.

- "Last but not least", l'atteggiamento del singolo nel rispetto della natura, del territorio e del prossimo può fare un eneorme differenza, ma lo sappiamo che l'educazione e il senso civico non sono stati distribuiti in modo omogeneo tra i turisti.
Quindi, chi promuove un turismo sostenibile, poi dovrebbe fare anche lo sforzo di informare, educare e correggere le distorsioni, altrimenti sarebbe soltanto marketing "pro sacoccia".
 

Fermo80

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Io la faccio facile: il turismo, specie se di massa, ben difficilmente è sostenibile.
E soprattutto, come tutte le attività economiche, cerca di andare incontro ai gusti della gente che paga, e che si aspetta determinate cose.
Non è un mistero né una novità dell'ultima ora che certe zone delle alpi, in alcuni periodi, siano un carnaio. Ma fortunatamente ormai la stagione estiva dura un semestre, quindi volendo si può scegliere con più attenzione.
 
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montagnoso

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Hightower LT
Anche io sono fruitore, di tanto in tanto, di bikepark e mi piace trovare sentieri puliti per le bici, ma la domanda me la pongo:
come mai più andiamo avanti e più abbiamo così tanto evidente bisogno di trasformare la natura che ci circonda in un immenso parco giochi ? molte zone dell'arco alpino si sono trasformate in Gardaland a cielo aperto per "sportivi", in genere abbastanza attempati, dove tutto è accessibile a tutti e dove gli orsi ci stanno bene solo se si comportano come pupazzi di peluche.
Certo i soldi ci girano, perché, anche se ci lamentiamo, i soldi da far girare evidentemente ce li abbiamo,
ma io la domanda me la pongo, "quando stiamo andando" (cit.)? che cosa andiamo cercando ?
 
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cessna

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sì, tutto bello, peccato che il signore dell'articolo dimentica com'erano quei posti PRIMA del turismo: da miseria nera, dove lui per primo non ci sarebbe mai andato.
Certamente Marco, quello che personalmente faccio fatica a capire è il voler "riminizzare" a tutti i costi anche posti che col turismo di massa avrebbero poco a che fare. Poi fortunatamente è un trend che si conferma principalmente in quelle zone cool battute da fighetti (vedi madonna, cortina o la val di fassa). Che poi tutti a lamentarsi del prezzo del superski ma le file interminabili agli impianti non mancano mai...
Questo sicuramente porta benessere e lavoro ma il prezzo da pagare in termini ambientali rimane. Fortunatamente ci sono ancora tante zone (appennini in primis) che rimangono veramente molto selvagge.
 

Reptilian90

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Soprattutto cosa si cerca: è naturale cercare di rivivere le sensazioni di 30 anni fa, ma occorre rendersi conto che si tratta di un utopia, ci si adatta o si cambia meta, mettersi a piangere serve a poco.
infatti. personalmente a volte cercavo la comodità, e a volte cercavo la fatica. Giravo per il trentino e potevo scegliere il da farsi, se volevo più servizi nei pressi o non ne volevo nemmeno mezzo, o non volevo vedere nessuno.

qua da me la montagna è un posto da escursioni e negli anni è diventato mainstream, e ci sta, soprattutto dopo l'avvento dei social, ma evito pareri personali su ciò
 

danyswimmer

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Articolo scritto male.
E' vero che piegando le montagne al benessere economico ne deriva uno sfruttamento esagerato, sul quale è giusto porsi delle domande (non inizio l'elenco, se n'è già discusso abbastanza).
Ma è anche vero che non ha senso vivere le montagne come nel dopoguerra (leggi spopolamento).
La sfida è trovare la via di mezzo.
 

Fermo80

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La spazzatura però è un problema di educazione e civiltà che è a monte di tutti i discorsi, e non riguarda solo i turisti (per decenni le montagne sono state la discarica dei locali, e lo sono ancora; una volta ho persino trovato una ruota da camion, cerchio + pneumatico, in un posto talmente assurdo che si stentava a crederlo).
Chiaro che maggiore è la folla e maggiore sarà il carico di schifezze lasciate per terra, visto che siamo in massima parte incivili verso tutto ciò che non è di nostra proprietà, ma paradossalmente se nessuno buttasse a terra nulla i problemi nelle aree densamente frequentate resterebbero comunque.
 

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