La prima volta che ho provato ad andare sulla neve con la Mtb era il 1992.
Bei tempi
però non cerano macchine fotografiche digitali, i telefonini non li avevano ancora inventati. Impossibile documentare fotograficamente il tutto.
Negli anni seguenti ho sempre cercato lemozione sul manto bianco, ma senza preoccuparmi di scattare foto a testimonianza delle mie uscite. Mi bastava il divertimento.
Leggendo questo topic, nel corso della mia ultima uscita sulla neve ho voluto portare con me una macchinetta fotografica del piffero (4 Mpixel), tanto per immortalare la gita.
Da Lecco ai Piani di Artavaggio (7 dicembre 2008).
E unescursione Mtb che con la neve ho già fatto una decina di volte in passato. Sempre divertente, anche quando mi si ghiacciò completamente la borraccia (il termometro del mio defunto altimetro segnava 25° allombra, era il 31 dicembre 2005).
Partito come sempre da Lecco centro, un po di asfalto in salita fino alla zona di Montalbno, poi deviazione boschiva, senza neve ma con fondo un pochino fangoso, che conduce al curvone prima di Ballabio. Lì ho incontrato la prima neve a bordo strada e nei giardini. Generalmente la strada verso i Piani di Artavaggio passa da Forcella Olino, su asfalto in salita, e poi su sentiero fino al Culmine di S.Pietro, a circa 1.300 m.slm. Dal Culmine si scende su asfalto per 1 km e ci si innesta in unampia strada sterrata (quando non cè la neve) che in meno di 6 km porta ai Piani.
Ma in questa occasione la strada verso Forcella Olino era interrotta per slavina di neve, cosa che mi ha costretto a pedalare su asfalto da Ballabio fin sopra Moggio, dove cè la funivia che porta ai Piani. Dopo Moggio la neve invadeva anche la carreggiata, però si pedalava bene perché era stata compattata dai mezzi spazzaneve e dalle auto.
Qualche automobilista che scendeva si è fermato chiedendomi se avessi delle gomme chiodate sulla mia Mtb. No, solo semplici tassellate. Un WTB Velociraptor 2.1 front (con tasselli al 40%) e un Hutchinson Chameleon 1.9 rear (tassello al 90%).
I problemi sono iniziati nel tratto boschivo innevato (trattasi dello sterrato
pocanzi citato). In passato lavevo già provato con neve compatta. Questa volta la neve era troppo farinosa, la bici sprofondava con il posteriore. La neve era sì battuta dalle motoslitte, ma non lo era abbastanza per sostenere il peso, se non in rare occasioni. Difficile guidare anche nei pochi tratti discendenti
Fatto sta che per compiere i circa 6 km di salita ho impiegato quasi 2 ore
Sforzo ampiamente ripagato dal giungere sul plateau prospiciente i rifugi, a circa 1.600 m.slm.
Tra lincredulità generale dei presenti, appoggio la bicicletta su una rastrelliera del Rifugio Sassi-Castelli accanto a sci da fondo e sci da discesa.
Qualcuno mi chiede se sono salito in bicicletta
risposta ovvia
Breve sosta per una piccola barretta e un sorso di integratore idro-salino e
via !!!
Il bello doveva ancora arrivare. Le piste dedicate a bob e slittini erano perfettamente battute dai gatti delle nevi. Il manto era perfetto, asciutto e compatto. Lideale per essere pedalato in salita e gustato in discesa. Purtroppo le piste erano molto affollate e non ho potuto spingermi su quella più ripida, dove in passato ho toccato anche i 60 km/h in discesa (meglio che con gli sci).
Sicchè mi sono limitato a qualche breve tratto di pista baby.
Ci sarà ancora tempo per pedalare sulla neve. Tanto tempo
visto come si sono messe le cose
Link al fotoalbum:
MTB sulla neve
La guida sulla neve è molto divertente. Ma il fondo è variabile in base al tipo di neve.
Quella farinosa poco battuta cattura le
ruote, somiglia alla neve fresca. E difficile da pedalare, perché non riesce a sostenere il nostro peso, sia in salita che in discesa.
Quella calpestata è insidiosa, non garantisce molta direzionalità. Buche e avvallamenti potrebbero risultare pericolosi, specialmente in discesa.
La neve molle è quasi impossibile da pedalare in salita, non offre alcun grip. In discesa è difficile gestire la direzionalità della ruota, sempre deviata dalla scarsa consistenza della neve.
La neve ghiacciata è insidiosa perché ha poco grip e potrebbe nascondere lastre durissime. Lì occorrono veramente i chiodi.
La neve compatta è come la sabbia del mare in prossimità dellonda. Dura e consistente quanto basta per garantire il divertimento. Offre ottimo grip e direzionalità. Facile gestire le derapate, ma attenzione alle frenate brusche, assolutamente da evitare allavantreno.
Gli pneumatici migliori per la neve sono i tassellati da fondo duro, meglio se di sezione generosa, con tasselli ravvicinati tra loro che trattengono meglio la neve. Più neve cattura la nostra ruota, migliore sarà il grip, perché il cristallo di neve ha una struttura che si lega molto facilmente agli altri.
E
buon divertimento a tutti !!!