In mtb nella neve [2008]

Winterhawk

Biker grossissimus
Il racconto è davvero bello; non lo scrivo per rendere uno sterile e scontato omaggio al diretur, bensì perchè a scorrerlo pare quasi di vivere la situazione, semplicemente lasciando lavorare fantasia ed immaginazione. Dalle parole traspare una moltitudine di sensazioni, tra cui si palesano in modo evidente entusiasmo e passione. Mi permetto di dire che le foto sono solo un valore aggiunto, perchè già le parole posseggono un forte potere evocativo. La capacità nel saper trasmettere le proprie emozioni a chi legge è -secondo me- l'aspetto che più di tutti conquista il lettore ed è anche il più difficile da concretizzare. Se un racconto (o anche la semplice descrizione di un itinerario) fosse privato delle emozioni di chi lo scrive apparirebbe senz'anima, come un asettico e comune report giornalistico.
I complimenti sono quindi pienamente meritati; lo metto nero su bianco perchè nel mio piccolo comprendo quanto sia difficile e faticoso scrivere (al punto che difficilmente posso dirmi soddisfatto rileggendo ciò che compongo).
Bravo Marco, spero di poter leggere molti altri di questi racconti! :-)
 

lanetwork

Biker cesareus
6/3/06
1.748
34
0
Brianza Alcolica...
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Quando la neve me lo permette...riesco a fare 600mt di dislivello senza mai mettere giù un piede raggiungendo punte del 20%,sembre incredibile ma è tutto vero,ed è meglio che salirci d'estate con la strada smossa ;-)
 

Allegati

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Domingosh

Biker meravigliosus
9/6/03
17.869
3
0
55
Torino
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In bici sulla neve....
E' da quest'estate che ci volevo provare anche io...
peccato che quà dalle parti di Torino sia già praticamente sparita tutta...sigh
Domani cmq, in qualche modo esco e vi faccio sapere!:specc:
la neve c'è ancora
Salendo dal lato di Pecetto(To), da Pera del Tesor
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quasi alla Maddelena
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in cima, il Faro della Vittoria
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vista su Torino e le Alpi
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foto fatte con N73:il-saggi:
 

xtrncpb

Biker imperialis
23/9/04
10.512
5
0
58
Milano
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La prima volta che ho provato ad andare sulla neve con la Mtb era il 1992.
Bei tempi… però non c’erano macchine fotografiche digitali, i telefonini non li avevano ancora inventati. Impossibile documentare fotograficamente il tutto.
Negli anni seguenti ho sempre cercato l’emozione sul manto bianco, ma senza preoccuparmi di scattare foto a testimonianza delle mie uscite. Mi bastava il divertimento.
Leggendo questo topic, nel corso della mia ultima uscita sulla neve ho voluto portare con me una macchinetta fotografica del “piffero” (4 Mpixel), tanto per immortalare la gita.
Da Lecco ai Piani di Artavaggio (7 dicembre 2008).
E’ un’escursione Mtb che con la neve ho già fatto una decina di volte in passato. Sempre divertente, anche quando mi si ghiacciò completamente la borraccia (il termometro del mio defunto altimetro segnava –25° all’ombra, era il 31 dicembre 2005).
Partito come sempre da Lecco centro, un po’ di asfalto in salita fino alla zona di Montalbno, poi deviazione boschiva, senza neve ma con fondo un pochino fangoso, che conduce al curvone prima di Ballabio. Lì ho incontrato la prima neve a bordo strada e nei giardini. Generalmente la strada verso i Piani di Artavaggio passa da Forcella Olino, su asfalto in salita, e poi su sentiero fino al Culmine di S.Pietro, a circa 1.300 m.slm. Dal Culmine si scende su asfalto per 1 km e ci si innesta in un’ampia strada sterrata (quando non c’è la neve) che in meno di 6 km porta ai Piani.
Ma in questa occasione la strada verso Forcella Olino era interrotta per slavina di neve, cosa che mi ha costretto a pedalare su asfalto da Ballabio fin sopra Moggio, dove c’è la funivia che porta ai Piani. Dopo Moggio la neve invadeva anche la carreggiata, però si pedalava bene perché era stata compattata dai mezzi spazzaneve e dalle auto.
Qualche automobilista che scendeva si è fermato chiedendomi se avessi delle gomme chiodate sulla mia Mtb. No, solo semplici tassellate. Un WTB Velociraptor 2.1 front (con tasselli al 40%) e un Hutchinson Chameleon 1.9 rear (tassello al 90%).
I problemi sono iniziati nel tratto boschivo innevato (trattasi dello sterrato poc’anzi citato). In passato l’avevo già provato con neve compatta. Questa volta la neve era troppo farinosa, la bici sprofondava con il posteriore. La neve era sì battuta dalle motoslitte, ma non lo era abbastanza per sostenere il peso, se non in rare occasioni. Difficile guidare anche nei pochi tratti discendenti…
Fatto sta che per compiere i circa 6 km di salita ho impiegato quasi 2 ore…
Sforzo ampiamente ripagato dal giungere sul “plateau” prospiciente i rifugi, a circa 1.600 m.slm.
Tra l’incredulità generale dei presenti, appoggio la bicicletta su una rastrelliera del Rifugio Sassi-Castelli accanto a sci da fondo e sci da discesa.
Qualcuno mi chiede se sono salito in bicicletta… risposta ovvia…
Breve sosta per una piccola barretta e un sorso di integratore idro-salino e… via !!!
Il bello doveva ancora arrivare. Le piste dedicate a bob e slittini erano perfettamente battute dai “gatti delle nevi”. Il manto era perfetto, asciutto e compatto. L’ideale per essere pedalato in salita e gustato in discesa. Purtroppo le piste erano molto affollate e non ho potuto spingermi su quella più ripida, dove in passato ho toccato anche i 60 km/h in discesa (meglio che con gli sci).
Sicchè mi sono limitato a qualche breve tratto di pista “baby”.
Ci sarà ancora tempo per pedalare sulla neve. Tanto tempo… visto come si sono messe le cose…

Link al fotoalbum: MTB sulla neve - Piani di Artavaggio

La guida sulla neve è molto divertente. Ma il fondo è variabile in base al tipo di neve.
Quella farinosa poco battuta “cattura” le ruote, somiglia alla neve fresca. E’ difficile da pedalare, perché non riesce a sostenere il nostro peso, sia in salita che in discesa.
Quella “calpestata” è insidiosa, non garantisce molta direzionalità. Buche e avvallamenti potrebbero risultare pericolosi, specialmente in discesa.
La neve molle è quasi impossibile da pedalare in salita, non offre alcun grip. In discesa è difficile gestire la direzionalità della ruota, sempre deviata dalla scarsa consistenza della neve.
La neve ghiacciata è insidiosa perché ha poco grip e potrebbe nascondere lastre durissime. Lì occorrono veramente i chiodi.
La neve compatta è come la sabbia del mare in prossimità dell’onda. Dura e consistente quanto basta per garantire il divertimento. Offre ottimo grip e direzionalità. Facile gestire le derapate, ma attenzione alle frenate brusche, assolutamente da evitare all’avantreno.
Gli pneumatici migliori per la neve sono i tassellati da fondo duro, meglio se di sezione generosa, con tasselli ravvicinati tra loro che trattengono meglio la neve. Più neve cattura la nostra ruota, migliore sarà il grip, perché il cristallo di neve ha una struttura che si lega molto facilmente agli altri.
E… buon divertimento a tutti !!! :i-want-t: :volo: :babb: :yeah!:
 

le89le

Biker poeticus
22/9/08
3.880
70
0
CO
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La prima volta che ho provato ad andare sulla neve con la Mtb era il 1992.
Bei tempi… però non c’erano macchine fotografiche digitali, i telefonini non li avevano ancora inventati. Impossibile documentare fotograficamente il tutto.
Negli anni seguenti ho sempre cercato l’emozione sul manto bianco, ma senza preoccuparmi di scattare foto a testimonianza delle mie uscite. Mi bastava il divertimento.
Leggendo questo topic, nel corso della mia ultima uscita sulla neve ho voluto portare con me una macchinetta fotografica del “piffero” (4 Mpixel), tanto per immortalare la gita.
Da Lecco ai Piani di Artavaggio (7 dicembre 2008).
E’ un’escursione Mtb che con la neve ho già fatto una decina di volte in passato. Sempre divertente, anche quando mi si ghiacciò completamente la borraccia (il termometro del mio defunto altimetro segnava –25° all’ombra, era il 31 dicembre 2005).
Partito come sempre da Lecco centro, un po’ di asfalto in salita fino alla zona di Montalbno, poi deviazione boschiva, senza neve ma con fondo un pochino fangoso, che conduce al curvone prima di Ballabio. Lì ho incontrato la prima neve a bordo strada e nei giardini. Generalmente la strada verso i Piani di Artavaggio passa da Forcella Olino, su asfalto in salita, e poi su sentiero fino al Culmine di S.Pietro, a circa 1.300 m.slm. Dal Culmine si scende su asfalto per 1 km e ci si innesta in un’ampia strada sterrata (quando non c’è la neve) che in meno di 6 km porta ai Piani.
Ma in questa occasione la strada verso Forcella Olino era interrotta per slavina di neve, cosa che mi ha costretto a pedalare su asfalto da Ballabio fin sopra Moggio, dove c’è la funivia che porta ai Piani. Dopo Moggio la neve invadeva anche la carreggiata, però si pedalava bene perché era stata compattata dai mezzi spazzaneve e dalle auto.
Qualche automobilista che scendeva si è fermato chiedendomi se avessi delle gomme chiodate sulla mia Mtb. No, solo semplici tassellate. Un WTB Velociraptor 2.1 front (con tasselli al 40%) e un Hutchinson Chameleon 1.9 rear (tassello al 90%).
I problemi sono iniziati nel tratto boschivo innevato (trattasi dello sterrato poc’anzi citato). In passato l’avevo già provato con neve compatta. Questa volta la neve era troppo farinosa, la bici sprofondava con il posteriore. La neve era sì battuta dalle motoslitte, ma non lo era abbastanza per sostenere il peso, se non in rare occasioni. Difficile guidare anche nei pochi tratti discendenti…
Fatto sta che per compiere i circa 6 km di salita ho impiegato quasi 2 ore…
Sforzo ampiamente ripagato dal giungere sul “plateau” prospiciente i rifugi, a circa 1.600 m.slm.
Tra l’incredulità generale dei presenti, appoggio la bicicletta su una rastrelliera del Rifugio Sassi-Castelli accanto a sci da fondo e sci da discesa.
Qualcuno mi chiede se sono salito in bicicletta… risposta ovvia…
Breve sosta per una piccola barretta e un sorso di integratore idro-salino e… via !!!
Il bello doveva ancora arrivare. Le piste dedicate a bob e slittini erano perfettamente battute dai “gatti delle nevi”. Il manto era perfetto, asciutto e compatto. L’ideale per essere pedalato in salita e gustato in discesa. Purtroppo le piste erano molto affollate e non ho potuto spingermi su quella più ripida, dove in passato ho toccato anche i 60 km/h in discesa (meglio che con gli sci).
Sicchè mi sono limitato a qualche breve tratto di pista “baby”.
Ci sarà ancora tempo per pedalare sulla neve. Tanto tempo… visto come si sono messe le cose…

Link al fotoalbum: MTB sulla neve

La guida sulla neve è molto divertente. Ma il fondo è variabile in base al tipo di neve.
Quella farinosa poco battuta “cattura” le ruote, somiglia alla neve fresca. E’ difficile da pedalare, perché non riesce a sostenere il nostro peso, sia in salita che in discesa.
Quella “calpestata” è insidiosa, non garantisce molta direzionalità. Buche e avvallamenti potrebbero risultare pericolosi, specialmente in discesa.
La neve molle è quasi impossibile da pedalare in salita, non offre alcun grip. In discesa è difficile gestire la direzionalità della ruota, sempre deviata dalla scarsa consistenza della neve.
La neve ghiacciata è insidiosa perché ha poco grip e potrebbe nascondere lastre durissime. Lì occorrono veramente i chiodi.
La neve compatta è come la sabbia del mare in prossimità dell’onda. Dura e consistente quanto basta per garantire il divertimento. Offre ottimo grip e direzionalità. Facile gestire le derapate, ma attenzione alle frenate brusche, assolutamente da evitare all’avantreno.
Gli pneumatici migliori per la neve sono i tassellati da fondo duro, meglio se di sezione generosa, con tasselli ravvicinati tra loro che trattengono meglio la neve. Più neve cattura la nostra ruota, migliore sarà il grip, perché il cristallo di neve ha una struttura che si lega molto facilmente agli altri.
E… buon divertimento a tutti !!! :i-want-t: :volo: :babb: :yeah!:

che roba....mi immagino le facce della gente quando ti ha visto arrivare!! :hahaha:
otttima descrizione di tutte le tipologie di neve!!
 

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