Interruzione di una 24h a causa del maltempo. Cosa ne pensi?

24hpassion

Biker perfektus
Anche la 24h della Val D'Orcia è stata interrotta per diverse ore a causa della pioggia, che aveva reso difficoltosi certi passaggi.

Il mio pensiero, come già scrissi dopo la medesima interruzione della 24h di Porticella in Sicilia, è che queste interruzioni sono figlie di errori, e di mancanza di prontezza/organizzazione/previsione dei vari c.o.

Questi stop castrano le 24 ore, togliendogli il pieno significato che esse hanno.

Se un percorso diventa duro, i duri pedalano. I paurosi/incapaci, vanno in tenda e perdono posizioni.

Stop.

Ovviamente considero possibile, nonchè preferibile, intervenire sul percorso per renderlo pedalabile o comunque percorribile, ma più di tutto credo sia di primaria importanza non interrompere la gara per 7 ore come anche stavolta hanno fatto.

La sicurezza è un'utopia.

Il mio pensiero completo lo potete trovare qui

Cosa ne pensi?

Che idee avresti per ovviare?

Di' la tua.

Edit per i soliti saputelli: ovvio che se c'è un'infortunato che va soccorso, più o meno grave che sia, la gara la si interrompe per tutto il tempo necessario, se i soccorsi lo richiedono! Grazie!
 

pitban

Biker tremendus
30/1/09
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chiusdino
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Essendo tornato da poco dalla 13+4 ore della Val d' Orcia forse dovrei aspettare a scrivere a quando sarò più lucido, ma adesso mi scappa proprio di dare la mia impressione a caldo, che è questa, ho avuto l' impressione che gli organizzatori abbiano preso a scusa la pioggia per interrompere la gara poiche si erano spaventati per la caduta (che sul momento sembrava grave poichè il malcapitato diceva di non sentire più le braccia) di cui parli nell' art. sul sito, caduta avvenuta in piano con l' asciutto ( e qui nessuno può smentirmi in quanto sono arrivato sul posto appena avvenuta) non sò se per un sorpasso azzardato o semplicemente per un errore di guida quello che sò per certo è che è passato molto tempo prima che arrivasse il medico.
 

fenomeno

Biker superioris
20/6/04
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Monfalcone ( go )
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Io come pitban son tornato da poco , dopo fasi alterne mi son fermato verso la mezzanotte alle 8 ho scelto di non correre piu ( scelta non legata alla gara ).
Ora dell'incidente so pochino salvo il sentito dire ( auguri di pronta guarigione ), posso dire però che nei posti più pericolosi non c'era nessuna persona presente ( purtroppo non basta mettere un cartello di avviso ), 5 persone sul tracciato mi sono sembrate decisamente poche per un percorso del genere.

Condivido a metà quello scritto qui da Passion, di certo ci vuole capacità, audacia e molto cuore per una 24h, capisco che uno o più potrebbero scegliere di correre con il peggior tempo possibile ( parlo meteo ) ma quà credo subentri la responsabilità di chi organizza.

Non so se le assicurazioni coprirebbereo eventuali incidenti nel caso il comitato organizzatore scegliesse di non fermare la gara ...... chi mi dice che chi si fà male poi non cerchi di rivalersi sui C.O. ?

Non sto ne a sparare o difendere nessuno , dico solo che se uno vuole l' ESTREMO beh ha ben altre gare a cui partecipare .

PS prima di continuare col mio pensiero aspetto altri post.
 

evergreen

Biker serius
6/2/07
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Firenze
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ho avuto l' impressione che gli organizzatori abbiano preso a scusa la pioggia per interrompere la gara poiche si erano spaventati per la caduta (che sul momento sembrava grave poichè il malcapitato diceva di non sentire più le braccia) .... caduta avvenuta in piano con l' asciutto ( e qui nessuno può smentirmi in quanto sono arrivato sul posto appena avvenuta) non sò se per un sorpasso azzardato o semplicemente per un errore di guida ....

Ho parlato stamani in ospedale col "malcapitato", che è il mio compagno di squadra a Finale, Amedeo, e posso confermarti l'errore di guida o, piuttosto, la fatalità, trattandosi di un percorso accidentato affrontato al buio. Le conseguenze (per quanto ne so ancora non definite dai sanitari) sono state indubbiamente aggravate dal mancato sgancio del pedale. Quanto alla sospensione della corsa, ero presente nell'area degli organizzatori e anche qui ho constatato (ma me l'ha confermato anche Amedeo) che la sospensione era stata richiesta anche da alcuni bikers, poiché il ferito, che, a giudizio del medico intervenuto, non poteva essere spostato fino all'arrivo di adeguati soccorsi, si trovava in posizione che ostacolava il passaggio. Le condizioni del tempo si sono poi aggravate, vi è stato anche un black-out elettrico e quindi gli organizzatori hanno preferito sospendere. Personalmente (black-out o altri fatti eccezionali a parte) mi sento di aderire all'opinione di passion: chi fa della mountain bike deve essere consapevole delle difficoltà, dei rischi e delle sue capacità e deve scegliere responsabilmente se e come affrontare un percorso che diventa più difficile per il maltempo prendendosi, se vuole, i rischi conseguenti.

Ciao. Marco
 

24hpassion

Biker perfektus
Grazie evergreen, e te e a tutti gli altri.

Se dovessi sentire Amedeo portagli i miei auguri di pronta guarigione.

Torniamo al topic.

Le risposte sono interessanti, molte di parti in causa.

Ne vorrei di più perchè:

vedo che la discussione ha molte visite, molti entrano, leggono, e non postano.

Inviterei quindi tutti coloro che partecipano "passivamente" a dire la loro.

Il forum non è soltanto spiare cosa dicono gli altri, parlare di argomenti spiritosi, chiedere consigli, uppare i topic che interessano o promuovere queste o quelle prove.

Se possibile, dovrebbe anche servire come punto di raccolta critiche, proposte, idee.

Quindi dai, siccome un pare l'avete, fatecelo sentire.

Grazie a tutti.
 

yoda76

Redazione
30/7/06
4.664
-6
0
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aosta
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dunque dico la mia.
esco per un attimo dal topic.

io in inverno scio tantissimo. abito sul confine con la francia e adoro il fuoripista. in italia se esci dai tracciati ti fanno la multa perchè sei pericoloso, perchè se ti fai male... e menate varie.
prendo il tunnel, faccio in tutto solo 40km e sono a chamonix. qui ci sono impianti che hanno solo le funivie e non battono le piste. scii a tuo rischio e pericolo e sempre e solo fuoripista.

ecco il punto; ATUO RISCHIO E PERICOLO.

in italia ormai fa figo fare sport più o meno estremi e sentirsi dei grandi, MA, appena ci si fa male, si cerca subito di addossare la colpa a terzi.

se io decido di partecipare ad una gra di mtb e mi sfracello contro una pianta, sono io e solo io il responsabile e mai mi verrebbe in mente di denunciare il c.o.

in un mondo perfetto non sarebbe necessario sospendere la gara.
ognuno a proprio rischio e pericolo chi ne ha le capacità e il coraggio prosegue, chi non ce l'ha, si ferma.
siamo noi a decidere se e come gestirci.

qui si sta diventando come gli u.s.a.: mi mangio un pacchetto di pietre e se nessuno mi dice che mi fanno male denuncio qualcuno e divento ricco...
 

deepjoe

Biker infernalis
31/1/06
1.888
-53
0
Monghidoro (BO)
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Se possibile, dovrebbe anche servire come punto di raccolta critiche, proposte, idee.

Ed io provo a dire la mia: mi accingo ad approntare tutto il necessario per far "decollare" la 1° edizione di una gara 6 ore...quindi passando da Atleta ad Organizzatore mi sono posto tanti interrogativi riguardo la sicurezza del mio percorso, il servizio di assistenza e quello medico.
Per fare tutto sono partito dal concetto che "se MTB deve essere...MTB sia..." quindi non ho fatto troppi sconti in fatto di "facilità" di guida...volevo MTB vera.
Lo dico da atleta che da pochi o tanti anni che sia pratica tutti i tipi di gare mtb (gare XC, GF, Avalanche, DH e la neonata SuperEnduro) e perciò mi sto preoccupando del giusto presidio del percorso e dell'assistenza sanitaria.
Non ho troppe alternative di varianti al percorso...quindi se pioggia sarà pioggia ci prenderemo e considerando che la gara si svolgerà a Luglio inoltrato non sarà un acquazzone a romperci le uova nel paniere. Devo tenere duro.
Non sono un masochista...sono uno al quale non piace cadere, ma capita e capiterà ancora...capiterà a qualcuno anche durante l'evento che vado organizzando....fa parte del gioco.
Credo che ci sia da fare un distinguo fra pericolo "intrinseco" della MTB e ciò che invece possa derivare dalla poca attenzione di chi appronta un tracciato e non lo presidia...non mette in sicurezza i punti "esposti" o più malandrini!
Non voglio fare lo sbruffone o il presuntuoso...vorrei solo organizzare una gara mtb vera...poi so che la fortuna è fondamentale per tutti gli organizzatori; non essendo stato presente alla 24 ore della Val d'Orcia non posso dare un giudizio "pieno"...ma capisco che senta "castrata" una manifestazione che doveva essere vissuta diversamente.
Se piove e faccio fatica a scendere o a salire farò una cosa sempoliccisima....scenderò dalla bici...non è un disonore, dicesi intelligenza...non è una paura ingiustificata, si chiama buon senso...a ciascuno il suo. :-)
 

deepjoe

Biker infernalis
31/1/06
1.888
-53
0
Monghidoro (BO)
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dunque dico la mia.
esco per un attimo dal topic.

io in inverno scio tantissimo. abito sul confine con la francia e adoro il fuoripista. in italia se esci dai tracciati ti fanno la multa perchè sei pericoloso, perchè se ti fai male... e menate varie.
prendo il tunnel, faccio in tutto solo 40km e sono a chamonix. qui ci sono impianti che hanno solo le funivie e non battono le piste. scii a tuo rischio e pericolo e sempre e solo fuoripista.

ecco il punto; ATUO RISCHIO E PERICOLO.

in italia oprmai fa figo fare sport più o meno estremi e sentirsi dei grandi, MA, appena ci si fa male, si cerca subito di addossare la colpa a terzi.

se io decido di partecipare ad una gra di mtb e mi sfracello contro una pianta, sono io e solo io il responsabile e mai mi verrebbe in mente di denunciare il c.o.

in un mondo perfetto non sarebbe necessario sospendere la gara.
ognuno a proprio rischio e pericolo che ne ha le capacità e il coraggio prosegue, chi non ce l'ha, si ferma.
siamo noi a decidere se e come gestirci.

qui si sta diventando come gli u.s.a.: mi mangio un pacchetto di pietre e se nessuno mi dice che mi fanno male denuncio qualcuno e divento ricco...


Quoto tutto...non cadiamo nell'errore di "non essere più in grado di valutare ciò che si accingiamo a fare....sarebbe davvero troppo grave" :medita:
 

dagadalmoes

Biker serius
19/2/08
114
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0
Crema
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dunque dico la mia.
esco per un attimo dal topic.

io in inverno scio tantissimo. abito sul confine con la francia e adoro il fuoripista. in italia se esci dai tracciati ti fanno la multa perchè sei pericoloso, perchè se ti fai male... e menate varie.
prendo il tunnel, faccio in tutto solo 40km e sono a chamonix. qui ci sono impianti che hanno solo le funivie e non battono le piste. scii a tuo rischio e pericolo e sempre e solo fuoripista.

ecco il punto; ATUO RISCHIO E PERICOLO.

in italia oprmai fa figo fare sport più o meno estremi e sentirsi dei grandi, MA, appena ci si fa male, si cerca subito di addossare la colpa a terzi.

se io decido di partecipare ad una gra di mtb e mi sfracello contro una pianta, sono io e solo io il responsabile e mai mi verrebbe in mente di denunciare il c.o.

in un mondo perfetto non sarebbe necessario sospendere la gara.
ognuno a proprio rischio e pericolo che ne ha le capacità e il coraggio prosegue, chi non ce l'ha, si ferma.
siamo noi a decidere se e come gestirci.

qui si sta diventando come gli u.s.a.: mi mangio un pacchetto di pietre e se nessuno mi dice che mi fanno male denuncio qualcuno e divento ricco...

Quoto in pieno.
 

ilario.t

Biker superis
2/6/08
316
0
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Orzinuovi
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Provo a spiegarmi da due punti di vista diversi:

1) Atleta (una volta... adesso pre-pensionato...:omertà:)
L'Endurance è endurance e la 24h è la principale espressione di questa tipologia di sfidaconsestessi-avventura-gara. Una 10h + 7h riposo + 7h nonstante faccia comunque 24, non è la stessa cosa.
Quindi una sospensione PROLUNGATA di una 24h, aldilà dei giusti motivi o meno, va a snaturare l'essenza stessa della manifestazione.
E' come una tappa che viene accorciata o stravolta nel percorso (ad es. non si passa sul Mortirolo, allora saliamo dall'Aprica... oppure in vetta alla Marmolada c'è neve facciamo che si arriva a Malga Ciapela...). Non potrà essere mai la stessa cosa!

Due parole anche sulla sicurezza: in una delle ultime endurance sono rovinosamente caduto. Colpa della discesa? Colpa del vento? Colpa del percorso troppo pericoloso? No, colpa mia che non ero concentrato e che sono stato pirla... :pirletto:
Si corre in mtb se non sbaglio e il godere di percorsi off-road è scritto nel dna dei bikers, nel bene (unicità, naturalismo, difficoltà,ecc.) e nel male (pericolosità, mancanza di sicurezza, condizioni meteo avverse, assenza di comodità ecc.).
Sai che fa parte del gioco e se ti capita, al 99% è colpa tua...

2) Organizzatore (visto che ormai come atleta....:rosik:)
La responsabilità qui non è più solo per me stesso, ma per tutti quanti stanno pedalando sul percorso che ho approntato.
Cosa comporta questo? Innanzi tutto la conoscenza del percorso. Sono io che ci passo 1000 volte in un anno, che ne conosco ogni buchetta, ogni radice che sporge, ogni infido passaggio.
Quindi per farne godere anche a chi partecipa, toccherà a me indicare i punti pericolosi, proteggere le zone a rischio, studiare i servizi di assistenza ecc. Tutto questo alla luce del tipo di manifestazione che voglio organizzare. Se è un'endurance che si svolge su un anello, toccherà a me porporre un circuito adeguato alla circostanza, tenendo conto di tutte le variabili possibili (n° di atleti - tecnicità - punti pericolosi - meteo - evoluzione del tracciato durnate la gara ecc.)
Poi torniamo un pò al discorso di prima. Se dopo aver segnalato la discesa, aver ripulito il percorso dai sassi più grandi e dai rami, aver messo il personale di assistenza ai lati, arriva un temporale all'imbrunire e tu biker cercando di guadagnare una posizione in classifica non ti tendi conto della pericolosità e cadi, in tutta coscienza sono cavoli tuoi. Più di metterti a disposizione gli adeguati soccorsi ed aver pensato alle coperture assicurative non posso fare. :medita:
Ovviamente ogni volta è un caso a sè, da valutare al momento.Se devo interrompere la gara per fare intervenire i soccorsi non ci penserei due volte, così come non ci penserei due volte a farla ripartire subito dopo aver reso il tracciato nuovamente usufruibile.

Avrei ancora qualche spunto, ma preferisco chiudere qua per rendere più leggibile il tutto.
Importante: ogni considerazione espressa non è riferita assolutamente a qualsivoglia manifestazione, ma semplicemente la generalizzazione di quanto penso.
 

sembola

Moderatur cartesiano
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Moderatur
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Siena
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Bike
una nera e l'altra pure
Il punto di vista di Yoda è condivisibile fino ad un certo punto: una cosa sono i rischi connaturati con lo sport altra cosa i pericoli dovuti a carenze organizzative: visto che Yoda ha citato lo sci, una cosa è farsi male perchè si cade a terra, un'altra è sbattere in un cannone non transennato. Il guaio è che non esistendo delle "norme tecniche" per i nostri "impianti di gara", gli organizzatori non possono mai avere la ragionevole certezza di essere a posto con la legge e di non rischiare coinvolgimenti giudiziari, il che provoca decisioni che possono apparire esageratamente prudenti.
 

yoda76

Redazione
30/7/06
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-6
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aosta
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Il punto di vista di Yoda è condivisibile fino ad un certo punto: una cosa sono i rischi connaturati con lo sport altra cosa i pericoli dovuti a carenze organizzative: visto che Yoda ha citato lo sci, una cosa è farsi male perchè si cade a terra, un'altra è sbattere in un cannone non transennato. Il guaio è che non esistendo delle "norme tecniche" per i nostri "impianti di gara", gli organizzatori non possono mai avere la ragionevole certezza di essere a posto con la legge e di non rischiare coinvolgimenti giudiziari, il che provoca decisioni che possono apparire esageratamente prudenti.
chiaro sembola,
naturalmente il percorso (come la pista da sci) DEVE essere messo in sicurezza. se poi io mi schianto perchè non conosco il mio limite e non so controllare la mia velocità, oppure non sono in grado di calcolare un pericolo, allora lì sono fatti miei.
 

deepjoe

Biker infernalis
31/1/06
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Monghidoro (BO)
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Il punto di vista di Yoda è condivisibile fino ad un certo punto: una cosa sono i rischi connaturati con lo sport altra cosa i pericoli dovuti a carenze organizzative: visto che Yoda ha citato lo sci, una cosa è farsi male perchè si cade a terra, un'altra è sbattere in un cannone non transennato. Il guaio è che non esistendo delle "norme tecniche" per i nostri "impianti di gara", gli organizzatori non possono mai avere la ragionevole certezza di essere a posto con la legge e di non rischiare coinvolgimenti giudiziari, il che provoca decisioni che possono apparire esageratamente prudenti.

Secondo me abbiamo bene o male lo stesso pensiero, poi giustamente approfondisci sul fatto che in assenza di regola certe le discussioni possano degenerare...ed alcuni allora di riservino opzioni prudenti oltre misura...

Rimane il fatto che il rischio c'è e ci sarà per sempre...speriamo che crescano nel contempo le coscienze di chi pratica il nostro SPORT!

P.s.
Alle Avalanche ho visto percorsi belli tosti...botti da paura....che io sappia nessuno che abbia mai denunciato gli organizzatori....ma OPS....questa gare sono quasi tutte fuori Italia.....:omertà:
 

Francemtb

Biker novus
23/9/08
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Torino
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L'opinione di Limo in merito alle gare di endurance, che dovrebbero essere e rimanere gare di mtb, non di bici su asfalto o percorsi ridicoli alla ricerca del tracciato meno pericoloso possibile.

Vorrei aggiungere una mia considerazione personalissima su come le 24 ore sono interpretate all'italiana, per favorire a tutti i costi la partecipazione di più gente possibile: il divario tra solo e membri di un team è molto ampio nelle nostre gare perchè i team possono avere anche 8, 10, 12 membri. Se il limite fosse a 4, massimo 5 come negli USA il divario sarebbe nettamente minore,
perchè pedalando in 4 ti devi comunque fare le tue brave 6 ore a stecca (endurance) e dopo le prime 3 o 4 non andrai certo come un missile come capita ora.
france
 
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deepjoe

Biker infernalis
31/1/06
1.888
-53
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Monghidoro (BO)
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In merito ai percorsi ne abbiamo parlato anche sul topic appositi...sicuramente in Italia tendiamo ad addolcire al fine di poter far partecipare + bikers possibile...anche quelli con poca dimestichezza al MTB vero fatto di passaggi tosti in discesa e salite ardue e poco pedalibili.
Siamo i soliti...ma lo dico senza arroganza...o senza far polemica. Come detto io stesso ho cercato di approntare un percorso comunque sia privo di ostacoli "cattivi"...che mi stia afflosciando?!?!?:nunsacci:
Ritengo che la cosa migliore sia invitare la gente a provare bene (come detto dal buon Ilario....) solo l'esperienza e la lucidità permettono di correre in "quasi sicurezza" sul tracciato...di qualunque tipo o genere esso sia...ognuno userà del suo! :celopiùg:
 

sborc

Biker extra
Bene, bene, mi inserisco anch’io, tra i vari “guru” delle endurance, in questa discussione che definire “tosta” è poco.
24hpassion ha scritto:
vedo che la discussione ha molte visite, molti entrano, leggono, e non postano.
(sai, c’è anche gente che lavora :spetteguless: e deve aspettare la pausa pranzo per partecipare alle discussioni :smile:)

Appurato il fatto che in qualsiasi manifestazione (anche non sportiva) bisogna garantire, non un livello sufficiente di sicurezza, ma un livello massimo di sicurezza, ritengo che il problema principale sia dovuto ai singoli partecipanti. Provo a spiegarmi meglio. Se parliamo dell’ atleta “modello”, quello che
yoda76 ha scritto:
se poi io mi schianto perchè non conosco il mio ilimite e non so controllare la mia velocità, oppure non sono in grado di calcolare un pericolo, allora lì sono fatti miei
oppure
ilario.t ha scritto:
Sai che fa parte del gioco e se ti capita, al 99% è colpa tua...
oppure
evergreen ha scritto:
chi fa della mountain bike deve essere consapevole delle difficoltà, dei rischi e delle sue capacità e deve scegliere responsabilmente se e come affrontare un percorso che diventa più difficile per il maltempo prendendosi, se vuole, i rischi conseguenti
o ancora meglio di quello che
deepjoe ha scritto:
Se piove e faccio fatica a scendere o a salire farò una cosa sempoliccisima....scenderò dalla bici...non è un disonore, dicesi intelligenza...non è una paura ingiustificata, si chiama buon senso...a ciascuno il suo
allora possiamo tranquillamente chiudere qua la discussione ad andare a berci una birra in compagnia!! Il fatto è molto semplice:
yoda76 ha scritto:
in italia ormai fa figo fare sport più o meno estremi e sentirsi dei grandi, MA, appena ci si fa male, si cerca subito di addossare la colpa a terzi
e come se non bastasse ci si mettono anche le varie istituzioni, assicurazioni in testa! Avete mai preso in mano un contratto assicurativo? Chiarissimo! C’è scritto tutto… e niente!!!
Se ti trovi il cogli… di turno puoi avere tutte le carte in regola, aver preso tutte le precauzioni possibili, aver seminato sul percorso mille cartelli, una persona ogni metro, ma se lui vuole piantarti una grana… a meno che tu, come organizzatore, non conosca “una persona al posto giusto”! Siamo in italia, no?
Da organizzatore concordo in pieno i discorsi di deepjoe e ilario: si cerca, purtroppo o per fortuna, di trovare una via di mezzo che vada bene alla maggior parte dei partecipanti.
 

educlimb

Biker serius
Il problema è un bel problema.
A sentimento mi verrebbe da dire che se si fanno endurance si dovrebbe resistere fin in fono con qualsiasi condizione; ma se mi fermo a ripensare alle gare fatte sotto l'acqua avrei pagato per interrompere l'evento.
Penso daltrocanto che chi organizza gare debba avere il diritto di fare quel che vuole sospendere rimandare ecc.
La trance agonistica è una brutta bestia e ti fa rischiare cose che col senno di poi giudichi stupide e inutili....anche se già una 24h è utile o intelligente?
Sono questioni che sfiorano il paradossale e il personale in maniera intima e inspiegabile.
Per cui non punterei troppo il dito contro i co, loro agiscono secondo il loro modo di vedere e pensare, se non ci sta bene l'anno prossimo non ritorneremo alla loro gara.
Ciao
 

24hpassion

Biker perfektus
Il punto di vista di Yoda è condivisibile fino ad un certo punto: una cosa sono i rischi connaturati con lo sport altra cosa i pericoli dovuti a carenze organizzative: visto che Yoda ha citato lo sci, una cosa è farsi male perchè si cade a terra, un'altra è sbattere in un cannone non transennato. Il guaio è che non esistendo delle "norme tecniche" per i nostri "impianti di gara", gli organizzatori non possono mai avere la ragionevole certezza di essere a posto con la legge e di non rischiare coinvolgimenti giudiziari, il che provoca decisioni che possono apparire esageratamente prudenti.

Finalmente la discussione si anima un po'.

Dimmi Sembola, non so se hai letto il mio pezzo, quindi ti copio una parte del mio pensiero.....che chiaramente ha anche molti altri risvolti, soprattutto dal punto di vista organizzativo.

Domanda.

2- Quando un Percorso viene considerato sicuro?

Risposta

2- Viene dichiarato sicuro con gli stessi strumenti spiegati sopra: quindi mai. Una 24 Ore o la fai o non la fai. Se la interrompi non è più una 24 Ore. Punto. Endurance significa Endurance, e non: "ma, vediamo come va, altrimenti la spezzettiamo qua e la a piacimento".

Soluzioni, provocazioni.

2- A posteriori. O a priori incrociando le dita e pregando che nulla accada, se basta un temporale per togliere 1/3 di gara ogni qual volta il cielo faccia i capricci.

Sono certo se mi presentassi in tutte le gare del mondo con un foglio sul quale far firmare il c.o. che durante l'evento nessuno si può far male, rimarrei con migliaia di fogli bianchi. Non organizzare una 24 Ore, questo è in assoluto il metodo più attuabile in quanto a sicurezza. Trovo quasi impossibile farsi male ad una gara che non c'è! Oppure far svolgere la stessa in un velodromo, a corsie separate però. Altrimenti poi farebbero a spallate provocando cadute. E nelle cadute ci si fa male ricordo..........

2b- La soluzione seria era/è: interrompere la gara? Forse sì, ma giusto il tempo di modificare il Percorso, se questa è la decisione presa dal c.o.. Un'ora? Due? Abbondando, ma non può essere maggiore. Ed i Bikers rimangono in corsa, senza dar la possibilità di mandare in branda gli stanchi a riprendersi (ricordo che è una 24 Ore, caxxo riposi? Se lo fai perdi posizioni e stai zitto......).

2c- Se i tempi di modifica sono maggiori, nel frattempo si posizionano alcune persone lungo tratto considerato pericoloso, e lo stesso viene fatto fare a piedi fino all'apertura del nuovo pezzo. Oppure sempre a piedi finchè le condizioni non ritornano sicure, secondo gli organizzatori, e lo si riapre al normale traffico di Bikers.


Detto questo, il parere di ognuno è legittimo, così' come quelli del caro amico Mauro, responsabile del c.o. della 24h Val D'Orcia, il quale dice che nessuno si vuole assumere rischi di denunce penali per una caduta, e che in fondo le 24h sono le gare del pane col salame, non ci sono pro'.

Quest'ultimo è un punto che condivido, ma in ragione inversa: il comitato che organizza una 24 ore, allestisce un'evento con classifiche, non un funky day.

Da qui una delle ragioni prime è anche tutelare chi si fa 600 km di andata e altrettanti di ritorno per correre, mettendoci impegno, tempo e soldi.

I pro', o gli elìte, che vengono ad una prova, tappa o circuito, se tu fermi la gara per problemi di sicurezza, a fine mese il bonifico se lo trovano comunque.
Certo, la vittoria, gli sponsor....bla bla bla.......

Rimane il fatto che una 24 ore è fatta di 24 ore consecutive, ed i pericoli un c.o. deve calcolarli a priori quando organizza una prova simile.

Dove per pericoli intendo anche la possibilità di ricevere denunce.

In caso diverso, come detto sul sito, si specifica sul regolamento che la 24 ore potrebbe essere fatta in piccoli pezzi, nel caso piovesse 10 volte, così chi viene per correre lo sa prima e se ne sta a casa.
 

cimitero dei cani

Biker urlandum
4/8/06
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TERRAdellaLUNA
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ciao
credo che in situazioni nelle quali viene compromessa la sicurezza dei partecipanti, la cosa pù ragionevole sia che il C.O. ne discuta proprio con i diretti interessati, coinvolgendo i capitani delle squadre e di conseguenza decidere sul da farsi.
Penso che oltre ad un problema di responsabilità, indennizzi, assicurazioni, esista per chi organizza un problema di coscienza.
Ciao
 

24hpassion

Biker perfektus
ciao
credo che in situazioni nelle quali viene compromessa la sicurezza dei partecipanti, la cosa pù ragionevole sia che il C.O. ne discuta proprio con i diretti interessati, coinvolgendo i capitani delle squadre e di conseguenza decidere sul da farsi.
Penso che oltre ad un problema di responsabilità, indennizzi, assicurazioni, esista per chi organizza un problema di coscienza.
Ciao

Verissimo, ma le situazioni di coscienza, a mio parere, ce le si deve porre a priori.

Se basta una caduta seria per fermare una gara, tanto vale non organizzarla e si evita il problema.

Lasciamo perdere che l'infortunato della Val D'Orcia si è fatto male sull'asciutto, per un suo errore di guida e senza quindi nessuna colpa se non propria e di chi, a quanto pare, ha toccato durante un sorpasso.

Ciao.
 

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Classifica mensile dislivello positivo