Islanda:pedalando con i troll

mtbbike

Biker serius
Ragazzi che bello sentire tanti racconti sull'Islanda forse il viaggio che mi è rimasto più nel cuore. Lo feci nel 1995 e se avessi avuto internet tutte queste informazioni sarebbero state utili. Invece partii con una tenda estiva e delle borse schifose della ferrino dove entrava acqua e dove ritrovavo i vestiti bagnati! Era l'estate più fredda degli ultimi 50 anni con bufere di neve nel deserto di Kiolyur ma alla fine la bellezza dei paesaggi è stata immensa più grande del principio di ogni sofferenza o altro. Mi ricordo un giorno che uscendo dalla tenda il sole si specchiava nei ghiacciai e così si formarono 4 arcobaleni insieme!!!E la gente cerca di veder tutto questo con la droga!Alla fine dei 1700km siam passati da un luogo straordinario Landamanalaugar le montagne colorate senza parole....un saluto a tutti voi
 

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mtbbike

Biker serius
Ecco il percorso nella mappa. Sono disponibile per qualsiasi informazione anche se nel 1995 non esistevano quasi da nessuna parte i ponti quindi guadi anche più volte durante la giornata ma i paesaggi saranno rimasti straordinariamente belli!
 

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Malin

Biker urlandum
17/5/07
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Frosinone
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. Lo feci nel 1995 e se avessi avuto internet tutte queste informazioni sarebbero state utili. Invece partii con una tenda estiva e delle borse schifose della ferrino dove entrava acqua e dove ritrovavo i vestiti bagnati!

Per me internet è stata una risorsa senza la quale non sarei riuscito a fare quel viaggio.
Mi spiego meglio,partiamo da questo:ho fatto il mio primo campeggio in Islanda. E per di più non avevo accanto una auto,ma una bici!
Non conoscevo nessuno che era appassionato di campeggio o che minimamente aveva un'esperienza simile. Quindi nessun mentore. Senza la rete,necessariamente,avrei dovuto imparare da me il know how per fare una cosa simile. E per imparare avrei dovuto avere la libertà di sbagliare. Libertà che si ha forse nel classico campeggio al mare ad un ora di auto,non in mezzo ad un deserto subartico.
Avrei dovuto fare un percorso propedeutico. Step by step. Invece grazie alla rete sono riuscito a bypassare questo livello. Facendo però un minuzioso lavoro di ricerca. Giusto per dirne una,ho imparato a fare i nodi con you tube :-)
Per non parlare delle centinaia di pagine che ho letto prima di orientarmi per la tenda. Sul guscio,sono perfino andato a contattare direttamente un tecnico della Mammut per avere più info.
E poi tutto il mare di informazioni e consigli sull'Islanda,reperibili sui vari siti.
Insomma,massimo rispetto per chi era una viaggiatore pre internet,eravate molto più vicini a Livingstone o a Scott di quanto sia possibile ora!
Ciao
 

mtbbike

Biker serius
Caro Malin
ha proprio azzeccato la questione!In un mondo dove oggi esistono internet, i cellulari i GPS dove spesso prima di uscire si chiede a qualche amico” mi lasci la traccia” sembrano distanti anni luce i tempi quando la traccia era una linea tracciata su delle vaghe mappe o uno stralcio di giornale letto chissà quando. Così si partiva quasi alla cieca e si doveva provare quasi tutto sulla propria pelle! Innanzitutto per il percorso l'unica fonte di informazione che trovai era un'associazione "amici dell'Islanda" molto gentili ma a quel tempo ci sconsigliarono assolutamente di avventurarci all'interno non essendoci completamente ponti ed isolamento totale. Mi ricordo ancora che però dentro di me c'era qualcosa di tremendamente forte che mi spingeva verso l'interno dell'isola così arrivammo da Reykjavic all'entrata del deserto di Kiolyur aspettammo alcune ore affinchè incontrata una jep chiesimo se era possibile attraversare il deserto in bici e loro ci risposero che gli sembrava difficile ma un mountain biker lo avevano incontrato, solo a quel punto capimmo che il nostro viaggio doveva puntare nel cuore dell'isola, ci caricammo di cibo ed entusiasmo ma senza lasciare totalmente le paure ci avventurammo verso il deserto sub-artico! Anche a mio parere la strada che compie il periplo dell'Islanda è molto bella ma quello che ti offrono i deserti interni è qualcos’altro sono esperienze emotive oltre lo spazio ed il tempo. Ancora più affascinante è la zona di landamanalugar "le montagne colorate " dove pare che un artista pazzo abbia gettato secchiate di colore sul paesaggio! Lì però ricordo che abbiamo dovuto attraversare una ventina di guadi! Altro problema a proposito sono state le borse, in Italia a quei tempi si parlava di teli antipioggia per le borse che vanno bene per il cicloturismo classico ma, dove si devono guadare decine di fiumi con l'acqua fino ai fianchi sono un colabrodo. Arrivare in tenda e ritrovarsi indumenti e sacco a pelo umidi è una delle esperienze che non auguro a nessuno. La stessa tenda si piegava quasi completamente sotto il soffio delle raffiche (con le aste che battevano per tutta la notte sulla testa), dovevamo cucinare spesso col fornello tra le gambe ( avendo l’abside troppo piccola) e con la bombola del gas congelata ed una fiammella che a stento rendeva l’acqua tiepida; ricordo ancora la pasta pressoché croccante (non al dente). E come poter dimenticare quando vidi guadare un fiume da un tedesco con le Ortlieb ( borse termosaldate completamente stagne che ormai quasi tutti conoscono) e lo vidi successivamente cucinare in un bivacco con un potentissimo fornellino a benzina! A quel punto capii che sarebbero bastati quei giusti consigli per non far diventare il nostro viaggio quasi una tragedia! Ora grazie a questi nuovi mezzi d’informazione molto è cambiato anche se spesso le esperienze sono soggettive e le stagioni climatiche anche. Bisognerebbe far tesoro delle esperienze personali e dei viaggi degli altri naturalmente sentendo più opinioni e sperimentando a piccoli gradi. Volevo precisare che però l’Islanda ci ha saputo ripagare di tutte le difficoltà affrontate con gli scenari unici che ogni giorno ci offriva.
Altra cosa che ho imparato è che ogni viaggio è diverso, ogni luogo ha le sue peculiarità, bellezze e difficoltà e c’è sempre qualcosa di nuovo che ti mette alla prova Così anche se il viaggio successivo in Marocco partii con le borse Ortlieb e il fornellino a benzina, ruppi un cerchio e la benzina sporca africana bloccò il mio fornello!Per il cerchio, ne aspettai vanamente uno dall’Italia in un aereo porto alle porte del deserto che non arrivò mai (era fermo alla dogana di Casablanca) e dovetti risolvere con un cerchio marocchino di ferro che però mi fece compiere 1500km; per il fornello rischiavamo di non mangiare visto che molto del cibo era liofilizzato allora dopo aver aperto e svuotato una scatoletta la riempii di alcool inventando così un nuovo tipo di fornello proprio quello ad alcool che ci fece intanto mangiare quella sera ed andare avanti per alcuni giorni! Con questo quello che desidero dire è che le informazioni varie come internet e l’esperienza possono aiutare di gran lunga il viaggiatore ad affrontare l’avventura nel modo migliore ma, non bisogna mai pensare di essere invincibili o possedere tutto l’indispensabile perché in ogni luogo del pianeta è unico può accadere qualcosa di diverso da qualsiasi altro viaggio, in qual caso non si deve sperare che da casa ti possano aiutare (come feci per il cerchio), ma è lì che devi comprendere la soluzione migliore osservando fuori (sia oggetti che persone che ti possano venire in aiuto) e dentro di te, è la fusione di ambedue le visioni che spesso riesce a far superare difficoltà al primo impatto impossibili. Ogni ostacolo che ci arriva non è per punirci ma per metterci alla prova e farci crescere!Un caro saluto a presto
 

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ellyll

Biker novus
30/9/10
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Ciao a tutti, mi inserisco nella discussione chiedendo a quanti di voi ci sono stati che tipo di carte topografiche avete utilizzato e se eventualmente si trovano tracce gps dello Spengisandur...che vorre fare questa estate (2012) con alcuni amici
 

Malin

Biker urlandum
17/5/07
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Ciao a tutti, mi inserisco nella discussione chiedendo a quanti di voi ci sono stati che tipo di carte topografiche avete utilizzato e se eventualmente si trovano tracce gps dello Spengisandur...che vorre fare questa estate (2012) con alcuni amici

Le carte geografiche migliori sono quelle che puoi comprare in Islanda in qualsiasi ufficio turistico o libreria. Sono 4 e dividono l'isola in 4 parti. Sud-Ovest;Nord-Ovest;Nord-Est;Sud-Est.
C'è segnato tutto,strade,piste interne,campeggi,rifugi,aree di servizio...

Per lo Sprengisandur sicuramente troverai qualche traccia in rete,ma non serve. Le piste interne islandesi sono delle vere e proprie strade"bianche"(o meglio,nere :-) ). Sono ben segnalate e non c'è possibilità di perdersi. Fuori questi percorsi è vietato andare in MTB.

Per tutti gli amanti dell'Islanda

[URL="http://vimeo.com/31158028"]MADE IN ICELAND on Vimeo[/URL]
 

mtbbike

Biker serius
Ciao a tutti, mi inserisco nella discussione chiedendo a quanti di voi ci sono stati che tipo di carte topografiche avete utilizzato e se eventualmente si trovano tracce gps dello Spengisandur...che vorre fare questa estate (2012) con alcuni amici

Confermo che le mappe islandesi sono molto dettagliate ci sono diverse scale ti consiglio quelle 1:250.000.Non so se negli ultimi anni le piste sono così ben segnalate (un decennio fa non benissimo) ora probabilmente si da come leggo da che è stato più recentemente ma, avere una buona mappa quando si è in mezzo ad un deserto sub-artico è sempre bene, a me servì molto perchè incontrammo una tempesta con nebbia e neve ed oltre ad aiutarci nell'orientamento, nella mappa era segnalato un bivacco che quella notte fu la nostra salvezza!
 

ellyll

Biker novus
30/9/10
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Grazie mille per le info.....
A Bologna esiste una libreria specializzata dove chiederò di reperire queste carte, la scala 1:250000 è un po' piccola come scala ma se sono fatte bene possono ancora andare...
Inoltre poroverò (se dotate di reticolo UTM o altro tipo di coordinate) a georeferenziarle per crearmi a casa le tracce gps in modo da aver un aiuto nel caso anche io "incontri" una.....bella bufera di neve !!
 

seby13

Biker tremendus
9/3/06
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molinetto (BS)
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Grazie mille per le info.....
A Bologna esiste una libreria specializzata dove chiederò di reperire queste carte, la scala 1:250000 è un po' piccola come scala ma se sono fatte bene possono ancora andare...
Inoltre poroverò (se dotate di reticolo UTM o altro tipo di coordinate) a georeferenziarle per crearmi a casa le tracce gps in modo da aver un aiuto nel caso anche io "incontri" una.....bella bufera di neve !!

Guarda non farti troppi problemi sulla scala della carta, li di strade ce ne sono gran poche e quando all'incrocio prendi la direzione giusta nella maggior parte delle volte per i prossimi 20km sei a posto.
Calcola che io ho fatto un giro di 15 giorni con una cartina gratuita che ho preso all'aeroporto. Sono riuscito quasi a perdermi solo a Reykjavik.
L'unica cosa importante che serve veramente sono le distanza fra i paesi e gli'incroci. E tante volte e meglio non sapere quanto manca al prossimo paese.

Comunque e un posto magnifico, io voglio assolutamente tornarci nei prossimi anni.
 

ellyll

Biker novus
30/9/10
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Bene ragazzi....il viaggio stà lentamente prendendo forma !
Al momento sono ancora nella fase di acquisizione di materiale ed informazioni e ormai c'è ne davvero parecchio e si rischia di fare anche confusione....
Nel frattempo altra grande incognita...ancora da decidere.....è l'itinerario, di cose belle ce ne sono davvero tante, ma l'isola è grande e tutte non si possono certo fare ! L'ideale sarebbe fare lo Sprengisandur magari assieme al Kjolur....ma anche la pista che porta all'Askja passando dietro il Vatnajokull di cui parla Malin dev'essere davvero incredibile......
 
Che emozione vedere le foto: sono stato in Islanda qualche anno fa, facendo il giro completo di tutta l'isola, in macchina. Farlo in bicicletta deve essere stato stupendo, la natura islandese e' qualcosa di veramente straordinario, capace di regalarti nel volgere di pochi km paesaggi lunari e vulcanici, ghiacciai, praterie verdi, fanghi ribollenti e geyser!!! Che voglia di tornarci, questa volta pero' in mtb: di sicuro sara' stata per te un'esperienza di grande valore!!

Stefano:i-want-t:
 

mtbbike

Biker serius
Bene ragazzi....il viaggio stà lentamente prendendo forma !
Al momento sono ancora nella fase di acquisizione di materiale ed informazioni e ormai c'è ne davvero parecchio e si rischia di fare anche confusione....
Nel frattempo altra grande incognita...ancora da decidere.....è l'itinerario, di cose belle ce ne sono davvero tante, ma l'isola è grande e tutte non si possono certo fare ! L'ideale sarebbe fare lo Sprengisandur magari assieme al Kjolur....ma anche la pista che porta all'Askja passando dietro il Vatnajokull di cui parla Malin dev'essere davvero incredibile......

Se riuscissi ad inserire Landamanalaugar ....non te ne pentirai
 

ellyll

Biker novus
30/9/10
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BOLOGNA
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Se riuscissi ad inserire Landamanalaugar ....non te ne pentirai

Grazie per il consiglio, se decidiamo per la pista che porta all'Askja passando dietro il Vatnajokull termineremo col Landamanalaugar...ma è bello tosto !!

Altrimenti il più classico Kjolur verso nord fino a Akureyri e poi ritorno per lo Sprengisandur.....

Ciao !! :i-want-t:
 

Malin

Biker urlandum
17/5/07
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Grazie per il consiglio, se decidiamo per la pista che porta all'Askja passando dietro il Vatnajokull termineremo col Landamanalaugar...ma è bello tosto !!

Altrimenti il più classico Kjolur verso nord fino a Akureyri e poi ritorno per lo Sprengisandur.....

Ciao !! :i-want-t:
F910:hail:
se mai tornerò in Islanda,sarà il mio vero obiettivo!!!
Però ragazzi preparatevi bene,ho letto* racconti e visto filmati da brividi. Un inferno in terra...oppure per chi non sta tanto bene con la testa come me(noi),un paradiso!:-)

*ho letto di guadi alti fino al cofano,di pista talmente dissestata da poter fare 70 km in 7 ore. Non male per una bici in quei posti,peccato che stavano su un potente fuoristrada :!:
 

mtbbike

Biker serius
Grazie per il consiglio, se decidiamo per la pista che porta all'Askja passando dietro il Vatnajokull termineremo col Landamanalaugar...ma è bello tosto !!

Altrimenti il più classico Kjolur verso nord fino a Akureyri e poi ritorno per lo Sprengisandur.....

Ciao !! :i-want-t:

Così intero sarebbe il sogno di tutti! Fatto così avresti bisogno di un'autonomia di cibo di almeno 5/6 giorni per essere sicuro. Se è la prima volta che vai in Islanda il consiglio è quello di attraversare prima Kjolur e poi decidere li se osare tanto o no. Altrimenti se non i vuoi unire i due percorsi puoi fare o solo l'Askja o solo Landamanalaugar e ti assicuro che ambedue sono da sogno
 

picasso70

Biker dantescus
6/10/07
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Montescudo (RN)
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Posti incredibili!!! Ci sono stato in vacanza a Luglio 2011, fatto il trekking da Skogar a Thorsmork risalendo la stupenda cascata Skogarfoss. Credo che non dimenticherò mai quei paesaggi, ma c'è l'obiettivo di tornarci!!
Avvistati parecchi ciclisti che avevano tutti la mia totale e piena ammirazione!!
 

ellyll

Biker novus
30/9/10
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BOLOGNA
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....a volte in bici su fondi particolarmente difficili si possono aver meno problemi di un fuoristrada...seppur potente !! Il vero problema per noi potrebbero essere i guadi, il vento e se dovesse nevicare !! Vedremo, stò ancora studiando gli itinerari.......
 

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