Per chi vuole aggregarsi e vedere quanto vanno piano alcuni dei nostri big,
domani al Tamaro ci saranno Cozzi e Gambirasio, che non solo hanno vinto alcuni titoli italiani ,ma si sono fatti onore anche all'estero.
Claudio vincitore del trofeo vouilloz come migliore allievo primo anno in cup de france e Gamby con la stessa manetta,gia' allora...ed altro...
I talenti purtroppo c'erano e per mancanza soprattutto di fondi della federazione o di altri sponsor non hanno potuto dedicare i tempi necessari per poter crescere ed essere seguiti al meglio anche perche' i genitori ''purtroppo'' lavorano.Alla federazione ciclistica il downhill da' solo fastidio. PUNTO
Quoto tutto!
Il Tamaro?....
Che ad una gara li vedi tutti assieme e ti fai un'idea nettamente migliore di come sia la DH in Italia, piuttosto che beccarli a girare per svago o che si allenano.
Anche perchè (locals a parte) quando ci sono le gare... sono alle gare e soprattutto chi compete anche in un'altra disciplina è più raro vederlo nel WE. Un'eccezione potrebbe essere il WE prima di una gara sugli impianti, ma comunque fare la gara è un'altra cosa, c'è un altro clima.
Poi il mio raro vederli si è tramutato in impossibile vederli
Mimmuz, è una cosa semplicemente statistica: in una gara vedi tutti quelli che fanno gare (per definizione), nei we non di gara, sono "distribuiti" su tutti i bike park o tracciati più utili per allenarsi, quindi c'è una minore "densità" di campioni.
Allora c'è da aggiungere alle doglianze anche "perchè dei potenziali campioni non gareggiano". Altrimenti è come sostenere che un Messi o un Nadal ce l'abbiamo anche noi, solo che giocano solo nei campetti sotto casa.
Putroppo temo sia anche così, Beggin ne è un esempio.
La Federazione (da quanto ho appreso in modo indiretto) non ha interessi per la DH, tutti i costi sono a carico degli atleti e le condizioni di gara sono spesso approssimative e lasciate al buon impegno dei singoli addetti alle gare (questo è quello che ho appreso negli anni, leggendo qui ed ascoltando testimonianze di amici).
Tutto questo disincentiva i potenziali campioni (IMHO) ed anche le nuove leve non sono di certo ingolosite: sono convinto che anche nel calcio vi siano molti potenziali campioni che non emergono per mancanza di cultura sportiva in Italia: solo la passione e l'abnegazione dei genitori porta avanti i talenti, mentre all'estero (soprattutto nazioni di cultura anglosassione) il talento sportivo viene incentivato ed accompagnato per mano verso il professionismo.
Credo sia un circolo vizioso che porta alla situazione attuale, dove il nostro atleta di spicco è fuori dalle competizioni.
Non ultimo il fatto che quando si frequentano gli spot DH, anche tra gente che gareggia con buoni risultati c'è spesso quello che ti guarda la biga come se fosse la tua carta d'identità e non è infrequente sentire commenti che fanno prudere le mani (questo da esperienza personale).
All'estero è tutto più easy, tutti amici, tutti con mezzi di qualsiasi genere... e tutti maledettamente veloci!
Tutto questo credo allontani la gente dalle competizioni... generando una sorta di "selezione avversa".
direi che la grossa differenza tra un downhiller e quello che va a fare discesa per piacere è che il primo è un atleta, si allena in settimana per quello e la domenica va a girare guardando piu il cronometro e la prestazione che il divertimento ed occupa gran parte del w-e in gare, mentre il secondo la domenica inforca la bici per occupare la giornata con quello che gli piace fare!questa è la differenza tra uno che fa downhill e uno che fa piu freeride se cosi vogliamo vederla.
Senza ricadere nel solito "fr vs dh", io vedo (nel mio piccolo) che non c'è una sostanziale differenza tra la quantità/qualità di allenamento tra chi pratica DH non competitivo, e chi partecipa alle gare.
Anzi: resto convinto (da esperienza professionale) che siano in pochi ad allenarsi tra gli atleti dal 50-esimo posto in poi, e da metà classifica in poi non è raro trovare persone che non praticano sport (per qualsiasi motivo condivisibile), cosa che ad esempio non capita nell'XC o in altre discipline sportive, dove tutti, bene o male, si allenano.
Sono putroppo convinto che anche tra i primi 50 (escludendo il primi 10, più o meno) siano in pochi a seguire allenamenti specifici, mirati e ben programmati: credo che la maggior parte siano atleti baciati da un talento raro, e sono convinto che se fossero nati altrove, dove vi è più attenzione/cultura per sport e DH, sarebbero al top mondiale.
Troppo spesso leggo/sento "la DH è soprattutto tecnica", ma si trascura il fatto che senza una adeguata preparazione, anche il più tecnico perde di lucidità e reattività... e con esse preziosi secondi (io avevo aperto un 3D che riguardasse l'allenamento DH: è sempre andato deserto, forse anche perchè confinato in sezioni dove non si parlava di DH, mentre i 3D sul "nuovo modello di questa o quella biga da DH" è sempre molto popolato.. qualcosa vorrà pur dire...).
C'è una schiera di partecipanti alle gare (la maggior parte) che partecipa solo per dire "io faccio le gare"... gente che a metà tracciato si siede per recuperare laddove occorrerebbe pedalare.
A mio parere quella non è DH, fa più DH chi si allena da sempre per passione e nel WE si lancia a missile lungo i tracciati DH.
Sarei curioso di vedere quale sia il livello medio dei partecipanti alle gare all'estero: sono abbastanza sicuro che la maggior parte sia gente che partecipa alla gara per competere e non per curiosità o poter dire "io faccio le gare".
Quanto sopra è un mio parere: io sono scarso sia di allenamento sia di tecnica, quindi non faccio testo.