le moto e lo scempio

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

gecosbt

Biker popularis
Vedo che la situazione non è migliore nel resto d'Italia. La mia non voleva essere un'aggressione verso gli enduristi in generale, ma un constatazione di un atteggiamento di ,spero, alcuni motociclisti. nei vari interventi vedo che il problema è sempre lo scarso rispetto verso gli altri e l’ambiente. Vorrei rispondere a montefuca, a riguardo il fatto dello sforzo ,l’impegno fisico,le sensazioni che si provano a portare un enduro. Io scrivo da san benedetto del tronto e i sentieri che frequento nelle uscite domenicali sono dei normalissimi sentieri collinari che si raggiungono direttamente dal paese. Sono dei bellissimi sentieri che ti riavvicinano alla campagna facendoti anche divertire, fossi con dei microsistemi che ogni volta che ci passi ti chiedi dove mi trovo MA SEMPRE SENTIERI COLLINARI A RIDOSSO DI UNA CITTADINA.
Ora che piacere può dare un enduro a salire e scendere per questi sentieri che, ripeto noi facciamo in mtb, per me lo stesso che si possa avere frequentando una pista da cross.
Qui non parliamo di sentieri impervi di montagna dove veramente bisogna aver le pall…….
Ma ritorno a dire sono semplici sterrati in fossi, canaloni, prati.
Oltre a questo rimane sempre il fatto dell’assoluta mancanza di rispetto delle proprietà, delle persone, dell’ambiente. Bisogna anche mettersi nei panni dei proprietari dei terreni, dei casolari, dei contadini che sentono quel frastuono causato dal rumore delle moto. Che quando imboccano una sterrata a momenti non ne escono nemmeno con un trattore, e non sto esagerando. Quindi non mi sorprendo più di tanto a trovare tronchi, rami, pali di vigna, rovi di traverso ai sentieri, quindi, almeno nel mio caso, gli enduro mi fanno chiudere i sentieri e certamente non li puliscono.

:omertà::omertà::omertà:
 

desagi

Biker novus
Mi aggrego alla discussione dicendo che, secondo me, bisognerebbe che agli "smokers" vadano concessi dei percorsi autorizzati da parte delle autorità (Forestale?) per preservare appunto l'ambiente e le proprietà private . Sarebbe auspicabile che territorialmente, associazioni motociclistiche e autorità concordino dei tracciati.
Bye.
 

sembola

Moderatur cartesiano
Membro dello Staff
Moderatur
27/2/03
50.755
9.159
0
57
Siena
www.sembola.it
Bike
una nera e l'altra pure
Soluzione intelligente ma impraticabile, almeno nel paese dei cachi.

Intelligente, perchè gli ambienti hanno diversi gradi di "naturalità" o se preferisci di "valore ambientale" da cui conseguono diversi livelli di protezione. Estremizzando, girare in moto in una cava o in un'area mineraria dismessa non è la stessa cosa che girare su una mulattiera in alta montagna.

Impraticabile, perchè nella terra dei cachi è sostanzialmente impossibile fare rispettare leggi sul territorio salvo che in ristrettissime aree o in regioni che fanno parte dellì' Italia solo amministrativamente.
 

Ed il polso

Biker infernalis
1/9/04
1.985
-1
0
60
Valle Staffora
Visita sito
Questa discussione è gia stata affrontata per lo meno una decina di volte negli ultimi tre anni, con gli stessi identici STERILI risultati.
“NOI” enduristi, dico noi perché mi includo nella categoria, abbiamo torto perché la pratica di questo sport è di fatto vietata in buona parte del territorio nazionale, poco importa se L’Italia ha sfornato una sfilza di campioni che hanno fatto la storia della regolarità già ventanni prima che si cominciasse a parlare di MTB, atleti che hanno portato a casa una marea di vittorie sia singolarmente che in squadra, la realtà è che si è deciso di chiudere i sentieri alle moto quando la cosa poteva convenire politicamente per raccogliere voti con la scusa della salvaguardia dell’ambiente e non venitemi a raccontare delle balle sull’accresciuta sensibilità verso l’ambiente in un paese in cui ogni riva, ogni fosso, ogni fiume viene utilizzato come discarica per qualsiasi genere di rifiuto.
Poco importa se quelli di noi che utilizzano la moto lo fanno in modo coscienzioso evitando di girare quando le condizioni del terreno sono critiche e si fermano a raccogliere l’immondizia che lasciano in giro gli altri e rispettando gli altri frequentatori del bosco.
Noi abbiamo torto, siamo considerati al pari di quei galantuomini che vanno nei boschi a buttare le lastre di ethernit per non pagare lo smaltimento, o altre sostanze magari anche più tossiche.
Abbiamo torto perchè nessun politico ha pensato di proporre un disegno di Legge "sensato" che potesse dare una regolamentazione alla pratica dell'enduro, magari proponendo una sorta di "licenza di passaggio" con limiti temporali e legati alle stagioni tipo le licenze di caccia, con gli introiti si potrebbe finanziare la sistemazione dei sentieri nei periodi in cui ne sarebbe vietato l'utilizzo.
In qualsiasi caso, giratela come volete, abbiamo torto, questo è quello che è sempre emerso dalle discussioni quindi probabilmente sarà vero, auguro a tutti i biker (me compreso) di non ritrovarsi, a breve, nella stessa situazione anche con le MTB.
 
  • Mi piace
Reactions: kikhit

sembola

Moderatur cartesiano
Membro dello Staff
Moderatur
27/2/03
50.755
9.159
0
57
Siena
www.sembola.it
Bike
una nera e l'altra pure
In qualsiasi caso, giratela come volete, abbiamo torto, questo è quello che è sempre emerso dalle discussioni quindi probabilmente sarà vero, auguro a tutti i biker (me compreso) di non ritrovarsi, a breve, nella stessa situazione anche con le MTB.[/FONT][/COLOR]
Quando si gira su percorsi vietati da una legge regionale e senza targa come accade dalle mie parti c'è poco da giocare alle vittime.
 

cllocate

Biker marathonensis
31/12/03
4.229
-116
0
66
Ponte S. Pietro BG
Visita sito
Ci fosse un endurista ( ma per fortuna qualcuno c'è) che sappia fare una proposta intelligente dicendo esattamente cosa vuol fare dove lo vuol fare e perchè lo vuol fare sarebbe già un successo.
Siccome le sensibilità ecologiche o meno sono molto diverse dentro ognuno di noi qualcuno ha pensato di fare delle leggi, quindi o ci si muove dentro di quel perimetro o la cosa non ha nessun senso.
Gli argomenti poi sono sempre quelli non se ne può quasi più , io ho una moto che potrebbe fare i 300 kmh perchè non lo posso fare, dalle mie parti c'è una densità incredibile di cacciatori che vorrebbero sparare a tutto quello che si muove solo perchè hanno in mano un fucile ma per fortuna tutto è regolato da norme e leggi se gli enduristi non sono d'accordo le facciano cambiare e se non ci riescono ci sarà poi un motivo.
La KTM ( mitica ) è austriaca, perchè gli enduristi non organizzano delle garette in Austria, mai sentiro parlare di confisca, confisca del mezzo non solo una ridicola sanzione come da noi .
Cari enduristi ( o regolaristi come li chiamiamo ancora noi in Bergamasca) provate a guardare nel vostro di orticello senza fare troppo allorismo e coltivare le vostre idee senza sempre dare patenti ecologiste ad altri cosa che fra l'altro siete i meno titolati a fare.
Un ex regolarista, appassianato endurista/trialista ( senza moto ) e mtbikerista

:medita:
 
  • Mi piace
Reactions: tettabeta

Farnafa

Biker assatanatus
30/9/04
3.070
0
0
60
Monte Morello - Firenze
Visita sito
Se è vietata, è vietata sulla base di una norma, punto e basta.. cosa significa "di fatto vietata"?

Forse si riferisce al fatto che le normative non sono su base nazionale ma su base locale e non sono magari del tutto omogenee.

Ad esempio, qui a Firenze, prima che venissero varate normative che credo siano regionali (dico bene Sembola, o mi sbaglio?), i primi divieti di offroad furono intorno al 1985 nella zona di Monte Morello (parco territoriale) in seguito ad ordinanze comunali, e il primo comune fu quello di Sesto Fiorentino. Ci fu un periodo abbastanza lungo prima che gli altri comuni seguissero Sesto, per cui potevi per esempio scorazzare per i sentieri di Vaglia senza infrangere la legge. Però se andavi per Monte Morello con la moto, non avevi certamente la percezione di essere in un comune piuttosto che in un altro, e i cartelli con gli avvisi ovviamente li trovavi all'inizio dei sentieri sul lato sestese, non certo nel mezzo del bosco. Insomma c'erano dei margini di ambiguità, se ti beccavano i forestali con la moto potevi comunque accampare delle scuse plausibili (ma io sono partito da Vaglia, non ho visto nessun cartello, etc) ................ successe ad un mio amico e le GG.FF non lo multarono, lo fecero solo sloggiare.

Pian piano poi tutti i comuni si adeguarono, e infine arrivarono delle normative più complete a sancire definitivamente questi divieti.

Ancora oggi, non so se le normative sono uniformi in tutta Italia. Magari si potrebbe scoprire che in alcune regioni sono diverse, oppure sono su base comunale, e pertanto non dappertutto vigono i divieti, o magari è vietato solo su alcuni sentieri.

PS. Monte Morello da questo punto di vista, è un paradiso. Grazie ad un buon controllo della forestale (c'è una casermetta), non ho mai visto un mezzo a motore fuoristrada negli ultimi 20 anni.
 

Ed il polso

Biker infernalis
1/9/04
1.985
-1
0
60
Valle Staffora
Visita sito
"di fatto" perchè non tutti i sentieri sono vietati ma quando si è in mezzo ad un bosco è difficile stabilire dove finisce la parte percorribile e inizia quella vietata, in Francia ad esempio ho trovato in più di una occasione il simbolo di divieto con all'interno la MTB all'inizio dei sentieri vietati anche quelli di dimensioni ridotte, hanno fatto un lavoro capillare per ottenere un risultato positivo sotto più punti di vista: preservare il sentiero e avvisare tutti i fruitori del sentiero in modo chiaro ed inequivocabile che lì con la mtb non si può andare, certo è molto più comodo è veloce fare un bel cartello con "Divieto di accesso su tutto il territorio regionale ai sensi dell'art. bla bla bla".
Giusta affermazione! quando si gira su percorsi vietati e senza targa, non vuol mica dire che tutti quelli che vanno in moto girano su percorsi vietati e senza targa, non si tratta di far le vittime ma visto l'andazzo è plausibile ipotizzare che in un futuro i divieti potrebbero essere estesi anche alle Mtb, (non me lo auguro), se così fosse da un giorno all'altro smetteremmo veramente tutti di andare in MTB?
(Poi Sembola sulla faccenda delle moto non abbiamo speranza lo sappiamo entrambi che non troveremo mai un punto d'incontro).
 

Davide 87

Biker superioris
Con un pò di buonsenso potremmo star bene tutti, ma siccome ci sono ancora molte persone che non riescono a rispettare i luoghi dove posano le ruote ne rimette tutta la categoria, qualsiasi essa sia,
Personalmente vieterei il transito anche ai cacciatori, qui da me sono tutti attrezzati con fuoristrada da paura e ormai la caccia è secondaria, più che un'uscita di caccia sembra un raduno di 4x4
 

Ed il polso

Biker infernalis
1/9/04
1.985
-1
0
60
Valle Staffora
Visita sito
Con un pò di buonsenso potremmo star bene tutti, ma siccome ci sono ancora molte persone che non riescono a rispettare i luoghi dove posano le ruote ne rimette tutta la categoria, qualsiasi essa sia,
Personalmente vieterei il transito anche ai cacciatori, qui da me sono tutti attrezzati con fuoristrada da paura e ormai la caccia è secondaria, più che un'uscita di caccia sembra un raduno di 4x4


Lascia stare, in una precedente discussione avevo fatto la stessa osservazione mi hanno fatto notare che i cacciatori sono autorizzati a fare quello che fanno, possono fare tutti quello che più gli garba, purchè non lo facciano con una moto sotto le chiappe!!! :smile::smile::smile:
 

giamma

Biker serius
24/11/04
187
0
0
Genova
www.liguriabike.it
Soluzione intelligente ma impraticabile, almeno nel paese dei cachi.

Intelligente, perchè gli ambienti hanno diversi gradi di "naturalità" o se preferisci di "valore ambientale" da cui conseguono diversi livelli di protezione. Estremizzando, girare in moto in una cava o in un'area mineraria dismessa non è la stessa cosa che girare su una mulattiera in alta montagna.

Impraticabile, perchè nella terra dei cachi è sostanzialmente impossibile fare rispettare leggi sul territorio salvo che in ristrettissime aree o in regioni che fanno parte dellì' Italia solo amministrativamente.

Quoto. Sintesi ineccepibile. A che servirebbero nuove leggi se quelle che ci sono vengono bellamente trasgredite?
Di controlli non di leggi abbiamo bisogno.
ciao
 

Davide 87

Biker superioris
Quoto. Sintesi ineccepibile. A che servirebbero nuove leggi se quelle che ci sono vengono bellamente trasgredite?
Di controlli non di leggi abbiamo bisogno.
ciao

Quoto,
Anche qui da me li vedi ogni tanto, fermano 2 o 3 moto, gli dicono che non possono venirci, a volte si mettono anche a far multe, ma finchè non fanno vedere che controllano davvero non ci sarà mai una regola da rispettare,
 

jacopo80

Biker superis
16/7/07
425
2
0
Firenze
Visita sito
Ad esempio, qui a Firenze, prima che venissero varate normative che credo siano regionali

credo sia questa la legge cui ti riferisci.

Legge regionale 27 giugno 1994, n. 48
Norme in materia di circolazione fuori strada dei veicoli a motore.()
Bollettino Ufficiale n. 45, parte prima del 30 giugno 1994




Art. 01
- Finalità
1. Nell’ambito degli indirizzi di cui all’ articolo 4 dello Statuto e delle competenze trasferite alla Regione ai sensi del titolo V del DPR 24 luglio 1977, n. 616 , la presente legge detta la disciplina della circolazione dei veicoli a motore al di fuori delle strade indicate dagli articoli 2 e 3 del Nuovo Codice della Strada, approvato con D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285 , nonché delle strade private.
Art. 02
- Ambito di applicazione - Divieti
1. È fatto divieto a chiunque, salve le deroghe di cui all’ articolo 3 , di circolare con mezzi motorizzati al di fuori delle strade di cui all’ articolo 1 , di costruire impianti fissi per sport da esercitarsi con mezzi motorizzati idonei alla circolazione fuori strada e di allestire a qualsiasi titolo tracciati o percorsi per gare da disputare con i mezzi predetti, nelle seguenti aree:
a) zone soggette a vincolo paesaggistico ai sensi della legge 29 giugno 1939, n. 1497 , ivi comprese le categorie di beni indicati nell’articolo 1 della legge 8 agosto 1985, n. 431 ;
b) nei parchi e riserve naturali nazionali e regionali;
c) nelle ulteriori aree comprese nel sistema regionale delle aree protette, come individuate dal piano urbanistico-territoriale con specifica considerazione dei valori paesistici e ambientali approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 296 del 19 luglio 1988 e successive modificazioni;
d) negli alvei di corsi d’acqua pubblici di cui al R.D. 11 dicembre 1933, n. 1775, ad eccezione degli attraversamenti a guado colleganti strade esistenti;
e) nelle zone facenti parti del patrimonio agricolo-forestale della Regione ai sensi della R. 64/76
f) nelle zone adibite o destinate a parchi territoriali urbani dagli strumenti urbanistici comunali;
g) nei territori di protezione della fauna selvatica di cui all’art. 10, lett. a), b) e c) della legge 11 febbraio 1992, n. 157 ;
h) nelle zone soggette a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. 30 dicembre 1923, n. 3267, limitatamente alla costruzione di impianti fissi e all’allestimento di tracciati o percorsi per gare.
2. La circolazione fuori strada con mezzi motorizzati nelle aree di cui al comma 1 è altresì vietata nei sentieri a fondo naturale quali mulattiere, tratturi, di cui all’art. 3, comma 1, punto 48 del Nuovo Codice della Strada, nonché nelle piste da esbosco e cesse parafuoco.((2))
3. Il Comune può inoltre stabilire espressamente il divieto di circolazione fuori strada con mezzi motorizzati ovunque lo ritenga necessario per ragioni di polizia locale, urbana, rurale o per la tutela della stabilita’ del suolo, fermo ogni altro divieto di circolazione, disposto a norma della legislazione vigente dalle autorità competenti.((3))
Art. 03
- Deroghe
1. In deroga ai divieti di cui all’ articolo 2 , la circolazione fuori strada nelle aree ivi previste è consentita ai seguenti mezzi:
a) di soccorso, antincendio, di vigilanza ed in servizio d’istituto in dotazione agli organi ed amministrazioni statali, provinciali e comunali, nonché alle Comunità montane ed agli enti preposti a servizi di pubblica utilità;
b) delle Forze Armate, della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e del Corpo Forestale dello Stato;
c) utilizzati, occasionalmente, per attività di soccorso, antincendio o per il trasporto di invalidi;
d) adibiti all’effettivo esercizio continuativo di attività agricole e connesse, faunistiche, faunistico-venatorie, forestali e di trasporto merci. Nel caso di attività faunistiche, faunistico-venatorie, forestali e di trasporto merci è necessario il consenso scritto del titolare del fondo;
e) in uso di residenti, abitanti o dimoranti, anche in via temporanea, nonché proprietari, usufruttuari, locatari di abitazioni ivi compresi i familiari;
f) in uso di coloro che debbano accedere ai luoghi non altrimenti raggiungibili per comprovati motivi di lavoro.
2. Il Comune rilascia gratuitamente, per i casi di cui alle lettere e) ed f) del primo comma, apposito contrassegno di autorizzazione al transito.
3. Il contrassegno di cui al secondo comma è rilasciato gratuitamente, per il transito all’interno di parchi e riserve naturali nazionali e regionali, dall’Autorità preposta alla relativa gestione.
Art. 04
- Motoslitte
1. La circolazione di motoslitte è consentita, nelle aree di cui all’ articolo 2 , soltanto nei casi contemplati dall’ articolo 3
Art. 05
- Percorsi e impianti fissi o temporanei - Divieti ( 4 )
1. È fatto divieto, salvo quanto previsto dagli articoli 6, 7 e 8 , di predisporre impianti fissi, anche su terreni privati, per la circolazione fuori strada di veicoli a motore, nonché di allestire, a qualsiasi titolo, tracciati o percorsi per gare e manifestazioni, anche a carattere occasionale o estemporaneo, da disputare con i mezzi predetti, anche su sentieri, mulattiere, tratturi, piste da esbosco e cesse parafuoco.
Art. 06
- Percorsi fissi - Individuazione - Criteri e procedimento
1. Entro centottanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge ciascuna Provincia può individuare nel proprio territorio, escluse le aree di cui all’ articolo 2 , percorsi fissi nei quali sia consentita la circolazione fuori strada di veicoli a motore nello svolgimento di attività ricreative e agonistiche.
2. L’individuazione è fatta secondo criteri che minimizzino il disturbo alla quiete pubblica e gli eventuali danni all’ambiente, tenuto conto della vocazione e situazione idrogeologica dei terreni interessati.
3. La Provincia individua i percorsi previo parere vincolante dei Comuni interessati e previo consenso dei proprietari e conduttori dei fondi. Sono altresì sentite le Comunità montane, se interessate.
4. Abrogato((1))
Art. 07
- Impianti fissi - Individuazione - Approvazione del progetto -Autorizzazione alla gestione
1. Le aree nelle quali consentire la realizzazione di impianti fissi formati da un percorso chiuso di limitata estensione per lo svolgimento permanente di attività sportive ed agonistiche, possono essere individuate da ciascuna Provincia nel proprio territorio, escluso le aree di cui all’ articolo 2 , primo comma, con i criteri, secondo il procedimento e con le limitazioni di cui all’ articolo 6 L’individuazione deve altresì tenere conto dei vigenti strumenti di pianificazione urbanistica e urbanistico-territoriale con specifica considerazione dei valori paesistici.
1bis. La Provincia può individuare con le procedure di cui all’art. 6 percorsi fissi in aree degradate e marginali ancorché soggette a vincolo idrogeologico, purché verifichi la compatibilità dei percorsi con il vincolo stesso.(5)
2. Abrogato((1))
3. I progetti degli impianti fissi e delle correlate infrastrutture, corredati da uno studio di impatto ambientale, sono approvati dal Comune che rilascia, se e in quanto necessaria ai sensi delle disposizioni vigenti, la relativa concessione edilizia, ferma la necessità del previo conseguimento delle altre autorizzazioni previste ai sensi della legislazione vigente.
4. Il Comune rilascia l’autorizzazione alla gestione degli impianti di cui al terzo comma previa stipula di apposita convenzione con la quale il gestore si impegna ad adottare misure idonee a garantire la sicurezza degli impianti, nonché tutte le cautele tecniche necessarie ad evitare che le piste formate dal transito dei veicoli compromettano la stabilità idrogeologica dei terreni. Con la stessa convenzione il gestore si impegna al ripristino di luoghi nel caso di cessazione dell’attività, prestando idonee garanzie finanziarie.
Art. 08
- Gare e manifestazioni di fuori strada
1. Le gare e manifestazioni di fuori strada, anche se a carattere occasionale, si svolgono normalmente nei percorsi e impianti fissi di cui agli articoli 6 e 7
2. In via eccezionale la Provincia può autorizzare lo svolgimento di manifestazioni e gare ogni anno, ciascuna di durata non superiore ai tre giorni, sui percorsi diversi da quelli indicati negli articoli 6 e 7 , escluse comunque le aree di cui all’ articolo 2
3. L’autorizzazione è concessa previo il consenso del titolare del fondo e il parere vincolante del Comune e previa l’assunzione degli obblighi di ripristino e la prestazione delle garanzie previste dall’ art. 7 , quarto comma, da parte del richiedente.
Art. 09
- Vigilanza
1. Sono incaricati di vigilare sull’osservanza della presente legge gli organi di polizia locale, gli ufficiali di polizia giudiziaria, gli organi di polizia forestale di vigilanza ordinaria sulla caccia e sulla pesca, gli agenti giurati che ne abbiano facoltà a norma della legislazione vigente.
Art. 10
- Sanzioni amministrative
1. Chiunque violi i divieti di cui all’ articolo 2 è soggetto alla sanzione pecuniaria amministrativa da L. 300.000 a L. 1.000.000.
2. Qualora il conducente non ottemperi alla formale intimazione di fermarsi, si applica, in aggiunta alla sanzione prevista dal primo comma, la sanzione amministrativa pecuniaria dal L. 100.000 a L. 300.000.
3. Chiunque violi le disposizioni di cui all’ articolo 4 è soggetto alla sanzione pecuniaria amministrativa da L. 2.000.000 a L. 20.000.000. Analoga sanzione è stabilita per le violazioni dei divieti di cui all’ art. 5
4. Per quanto non previsto, si applica la R. 12 novembre 1993, n. 85 recante "Disposizioni per l’applicazione delle sanzioni amministrative".
Art. 11
- Disposizioni transitorie
Abrogato.(6)
Art. 12
- Pubblicità e materiale informativo
1. Presso le Province e i Comuni interessati sono predisposte e rese consultabili cartografie riportanti l’ubicazione e le caratteristiche dei percorsi destinati alla circolazione fuori strada e degli impianti fissi.
2. I proprietari e i conducenti dei veicoli atti alla circolazione fuori strada sono tenuti a prendere visione delle cartografie di cui al primo comma.
3. Con la legge di bilancio è predisposto apposito capitolo di spesa per la produzione di materiale informativo sui nuovi obblighi per i conducenti di veicoli fuori strada e per la realizzazione della segnaletica monitoria di cui all’ articolo 13
Art. 13
- Segnaletica
1. Le Province provvedono, entro trenta giorni dall’individuazione dei percorsi fissi, ad apporre apposita segnaletica:
a) di divieto di circolazione, in conformità alle tipologie vigenti, sulle strade di accesso lungo i perimetri delle aree di cui all’ articolo 2 ;
b) di individuazione dei percorsi nei quali, ai sensi dell’ articolo 6 , è consentita la circolazione dei veicoli fuori strada.
2. È fatto obbligo ai gestori di indicare con apposita segnaletica la presenza degli impianti fissi di cui all’ articolo 7






Note del Redattore:

[0]


V. anche L.R. 10 aprile 1997, n. 27 , recante: "Disposizioni in materia di sanzioni amministrative".



[1]


Comma abrogato con L.R. 16 gennaio 1995, n. 5 , art. 41.



[2]


Comma così sostituito con L.R. 25 maggio 1998, n. 26 , art. 1



[3]


Comma così aggiunto con L.R. 25 maggio 1998, n. 26 , art. 2



[4]


Articolo così sostituito con L.R. 25 maggio 1998, n. 26 , art.3.



[5]


Comma aggiunto con L.R. 25 maggio 1998, n. 26 , art.4.



[6]


Articolo abrogato con L.R. 2 aprile 2002, n. 11 , art. 1.
 

Farnafa

Biker assatanatus
30/9/04
3.070
0
0
60
Monte Morello - Firenze
Visita sito
Esatto, e come vedi la "cronistoria" che ti ho fatto prima più o meno torna, prima delle legge regionale vigevano su Morello già dal 1985 (o forse anche prima) delle ordinanze restrittive su base comunale, con il risultato che c'era un po' di confusione.
 

montefuca

Biker serius
Ok, con stasera la FMI dovrà assumermi come Public Relator in situazione di crisi! :smile:

comincniamo:

.. detto questo, io credo fermamente che sostenere che una moto da enduro sia per l’ambiente meno invasiva di un cavallo sia francamente, molto pretestuoso. Come pure sostenere che sia meno invasiva di una MTB, di qualsiasi MTB bada bene, anche da FR o da DH.

Comunque, ci mancherebbe, questa è solo la mia opinione. Fa molto piacere vedere che la categoria degli enduristi annovera tra le sue fila delle persone responsabili come te, sinceramente appassionati e rispettosi dell’ambiente, e aperti al dialogo. Ce ne fossero!!

Faccio ammenda e ridimensiono la mia affermazione precedente, io ho un'immagine che non riesco a togliermi di un sentiero di terra bagnata massacrata dagli zoccoli di cavallo a salire, ma tant'è una moto avrebbe fatto effettivamente uguale, più moto poi avrebbero fatto sicuramente peggio..

Fermo restando che un minimo di danno arrecato può essere riconducibile anche al turismo equestre, nonostante questo sia infinitesimamente minore rispetto ad altre attività, il discorso sarebbe da impostare sulla convivenza di queste due attività, per l'incolumità d'entrambe.



....non capisco comunque perche' dopo ci fanno le esercitazioni militari con i carri armati con relative scorie di amianto...boooh!


La mia spiegazione: as usual, e come per molti ambiti, siamo in Itaglia.

-Confermo anche che penso che sia meglio abbandonare un sentiero piuttosto che utilizzarlo come pista da cross (o enduro, o trial, o quad, o suv o truck) quello che ti pare sempre a motore comunque. Naturalmente se ci sono percorsi dedicati ai motori (e quindi vietati a bici, pedoni e cavalli) saranno curati dagli interessati e qui non ci interessano.
La tua affermazione che un sentiero puo' diventare inutile solo se è stato sostituito da una strada mi è incomprensibile. Ci possono essere altre mille ragioni.
Cmq quello che mi interessava evidenziare è che il mantenere aperto un sentiero non è "sempre" un'azione lodevole.

Dire che che un sentiero diventa inutile perchè sostituita da nastro d'asfalto era un'esagerazione per far notare che fare le pulci agli enduristi che vorrebbero alcuni sentieri aperti per il passaggio e non solo, è il meno dei mali quando per assurdo, alcuni di questi sono caduti in disuso perchè sostituiti da asfalto e cemento (vedasi lo sfregio alle mulattiera dei piani artavaggio e mulattiera altino )

Senza contare che non parliamo di moto da cross o niente che contravvenga al cds, targa assicurazione e testa nel casco.:smile:

-La percentuale di idioti. Questo è un tema nuovo che io non ho sollevato perche' non ci credo affatto. E' troppo comodo attribuire i problemi alle mele marce mentre è proprio il mezzo a motore ad essere fonte di inquinamento, anche quando utilizzato in modo perfetto.
Riprendo il tuo esempio: 6000 morti, decine di migliaia di feriti, forse 50000 morti per malattie correlate all'inquinamento da traffico. Se vogliamo dare tutta la colpa agli ubriachi al volante credo che siamo sulla strada sbagliata per venirne a capo.

Discorso mele marce non è per generalizzare, ma al contrario per differenziare. tutte le moto inquinano (ma anche sul discorso inquinamento ne avrei di che ridire, ma è molto vasto, arriverei anche al tanto conclamato Global warming :smile:)

Non voglio far intendere che il male dell'enduro siano SOLAMENTE le mele marce, anche perchè tutte le moto da enduro, ognuna con la propria percentuale, contribuiscono ai lati negativi attribuiti all'attività.

Mali che in un ideologico utilizzo normale e corretto di mezzi e spazi, verso il prossimo e l'ambiente, potrebbero essere benissimo assorbiti dai percorsi e qual'ora non lo siano, mi pare che sia pensiero comune endurista dire: - SIAMO PURE DISPOSTI A PAGARE e a sistemare ciò che viene danneggiato


-Per la storia dei cavalli. Forse mi sono spiegato male. Se un tizio presenta un comunicato stampa per presentare una legge che apra al trial i sentieri dovrebbe attenersi al tema e dimostrare che fa bene (alla salute, ai boschi, alle casse comunali, al turismo, a quello che ti pare) ma non fare confronti con altre attività dannose. E' un problema di metodo e non entro nel merito. Aggiungere ai danni dei cavalli i danni delle moto non serve a dimostrare la bontà del trial.

Io ho tirato fuori la storia dei cavalli (col senno di poi in maniera spropositata), perche anche a loro possono essere attribuiti atteggiamenti negati, come ai bikers, come a tutti, ma per le percentuali sono di impatto minore.

e cmq non sarebbe male un piano che integrasse più attività, per garantire una pacifica convivenza tra tutti i frequentatori di questi spazi, o quanto meno evitare situazioni spiacevoli (il rumore che spaventa il cavallo, il biker che considera i pedoni ecc ecc)

-Non avevo assolutamente intenzione di provocare, mi scuso se ho fatto qualche battuta.
-Credo che il confronto punto su punto sia un buon metodo. Evita i discorsi troppo generici.
ciao e scusa la lunghezza


Purtroppo il linguaggio scritto di un forum, sia per il tempo a disposizione sia per la mancanza di espressività della parola scritta, genera incomprensioni.
Consideriamo anche che l'argomento non è dei più leggeri, visto che tutti abbiamo a cuore l'ambiente e la libertà di praticare questo o quell'altro sport (senza ledere diritti del prossimo)

L'importante è poi capirsi e chiarirsi

Ora che piacere può dare un enduro a salire e scendere per questi sentieri che, ripeto noi facciamo in mtb, per me lo stesso che si possa avere frequentando una pista da cross.
Qui non parliamo di sentieri impervi di montagna dove veramente bisogna aver le pall…….
Ma ritorno a dire sono semplici sterrati in fossi, canaloni, prati.

Non è solo una questione di palle
E' lo stesso come per la bici, la soddisfazione arriva in parte dai percorsi che fai, ma anche dal piacere di andare, indistintamente dalla tecnicità, lunghezza o durezza.
Vuoi per stare lontano dallo stress di tutti i giorni, vuoi per staccare la testa, fare un sudata o qualsiasi altra più o meno valida motivazione.
Perchè se no dovremmo ridurci a dire che il vero enduro è solo a Bergamo, la vera bici solo in Trentino (prima località a caso nè)..
E non è proprio giusto..
E poi non è che si può iniziare dalle mulattiere impestatissime! mica siamo a BG :smile:


Oltre a questo rimane sempre il fatto dell’assoluta mancanza di rispetto delle proprietà, delle persone, dell’ambiente. Bisogna anche mettersi nei panni dei proprietari dei terreni, dei casolari, dei contadini che sentono quel frastuono causato dal rumore delle moto. Che quando imboccano una sterrata a momenti non ne escono nemmeno con un trattore, e non sto esagerando. Quindi non mi sorprendo più di tanto a trovare tronchi, rami, pali di vigna, rovi di traverso ai sentieri, quindi, almeno nel mio caso, gli enduro mi fanno chiudere i sentieri e certamente non li puliscono.

Rimando sempre al concetto di fondo, generalizzare è sbagliato. non sono tutti così, i contadini non sono tutti santi come non lo sono gli enduristi la mia libertà finisce dove inizia la tua ecc ecc

Della pratica dei contadini di allargare le proprietà non ne parla nessuno?

La miglior spiegazione che ci possa essere è quella nel post di Ed il Polso nel suo post


Mi aggrego alla discussione dicendo che, secondo me, bisognerebbe che agli "smokers" vadano concessi dei percorsi autorizzati da parte delle autorità (Forestale?) per preservare appunto l'ambiente e le proprietà private . Sarebbe auspicabile che territorialmente, associazioni motociclistiche e autorità concordino dei tracciati.
Bye.


Sarebbe bellissimo ed è quello che tutti si aspettano, collaborazione.

Che si possa essere d'accordo o meno (cosa non indispensabile dato che i politici servono anche per l'espressione delle idee di alcune minoranza), è quello che sta portando avanti il Sen.Carrara e che tutti ci auguriamo che prosegua nel suo iter.

Anche perchè negare la discussione, vuol dire negare per principio il confronto.


Ricordo però che gli "smokers" non sono delle bombe ecologiche, ma moto spesso euro3/euro2 in regola con le vigenti norme sulla circolazione, in ambito assicurativo, in ambito di normative antiinquinamento ecc ecc.

Quando si gira su percorsi vietati da una legge regionale e senza targa come accade dalle mie parti c'è poco da giocare alle vittime.

Escludiamo dai discorsi quelli senza targa, che non hanno motivo di essere chiamati in causa in quanto non enduristi, ma solo danni ambulanti. non generalizziamo please.

e in quote successivo a questo espongo le mie idee anche per discorso leggi


Quoto. Sintesi ineccepibile. A che servirebbero nuove leggi se quelle che ci sono vengono bellamente trasgredite?
Di controlli non di leggi abbiamo bisogno.
ciao

Di controlli ce ne sono, anche di zelanti persone e figure che non pur non essendo pubblici ufficiali hanno il compito di prendere le targhe ed esporre denuncia, potendo recapitarti a casa un verbale anche solo con la forza del pensiero, senza fermarti o senza possibilità di discussione.

Queste persone, si arrogano il diritto di chiederti i documenti, e minacciare verbali, quando il loro unico compito sarebbe di segnalare e solamente segnalare alle autorità determinate situazioni.

Abuso di potere?

Non lo cito per legittimare gli errori e il mancato rispetto dei divieti, ma per denunciare che di cacchiate, oltre a farne, gli enduristi ne subiscono a loro volta.


Ci fosse un endurista ( ma per fortuna qualcuno c'è) che sappia fare una proposta intelligente dicendo esattamente cosa vuol fare dove lo vuol fare e perchè lo vuol fare sarebbe già un successo.
Siccome le sensibilità ecologiche o meno sono molto diverse dentro ognuno di noi qualcuno ha pensato di fare delle leggi, quindi o ci si muove dentro di quel perimetro o la cosa non ha nessun senso.
Gli argomenti poi sono sempre quelli non se ne può quasi più , io ho una moto che potrebbe fare i 300 kmh perchè non lo posso fare, dalle mie parti c'è una densità incredibile di cacciatori che vorrebbero sparare a tutto quello che si muove solo perchè hanno in mano un fucile ma per fortuna tutto è regolato da norme e leggi se gli enduristi non sono d'accordo le facciano cambiare e se non ci riescono ci sarà poi un motivo.
La KTM ( mitica ) è austriaca, perchè gli enduristi non organizzano delle garette in Austria, mai sentiro parlare di confisca, confisca del mezzo non solo una ridicola sanzione come da noi .
Cari enduristi ( o regolaristi come li chiamiamo ancora noi in Bergamasca) provate a guardare nel vostro di orticello senza fare troppo allorismo e coltivare le vostre idee senza sempre dare patenti ecologiste ad altri cosa che fra l'altro siete i meno titolati a fare.
Un ex regolarista, appassianato endurista/trialista ( senza moto ) e mtbikerista

:medita:

Sono in parte d'accordo con il tuo discorso,(eccezio fatta per le moto da 300 km/h, discorso simile a quello della autostrade e limiti ecc ecc), con il basta chiacchere e basta nascondersi dietro un dito.

E' verissimo che tedeschi ed austriaci a casa loro verrebbero evirati e ce li ritroviamo qui armati di gps, a danneggiare quei microequilibri che gli enduristi locali si sono creati.

Non sono d'accordo sul discorso riguardante la legislatura, in quanto cacciatori per esempio hanno quanto di più chiaro e comprensibile, oltre che a mio avviso abbastanza giusto (cacciatori correggetemi). sanno quando, dove, per quanto e a cosa sparare e cosa rischiano (penale).
Mi sembra che i cacciatori abbiano più da lamentarsi per la scarsità di fauna che di possibilità di azione, o sbaglio?

Per l'enduro è secondo me diverso il discorso, non puoi vietare punto e stop una pratica, in modo disomogeno, senza una normativa nazionale, uniforme chiara per tutti intransigibile e visibile nei percorsi (come è stato riportato più sotto per esempio in francia).

al momento è vietato perchè è così, punto.

non si cerca il dialogo, fa più comodo sanzionare e fare multe, anzichè capire.

e ghettizzare gli enduristi, facendoli appariri brutti sporchi e cattivi, e qui torniamo al discorso iniziale..

C'è una proposta, è discutibile, ma è una proposta..

Non ho capito il discorso di patenti ecologiche affibiate agli altri, anche perchè sono gli enduristi che solitamente ne prendono da diverse altre categorie, senza far vittimismo.

Sempre in ambito di disparità di trattamento, sapete che in valcamonica, i residente ma anche i visitatori, a fronte di una spesa annua nell'ordine dei 150 euro e di pagamenti a gettone per i vacanzieri possono avere libero accesso sulla rete dei sentieri locali?
senza nessuna multa, limitazione o quant'altro?

perchè questo è permesso?

Cosa distingue chi gira nella valcavallina da chi gira a bergamo, brescia, o sull'appennino?

:cucù:
 

cllocate

Biker marathonensis
31/12/03
4.229
-116
0
66
Ponte S. Pietro BG
Visita sito
Sono in parte d'accordo con il tuo discorso,(eccezio fatta per le moto da 300 km/h, discorso simile a quello della autostrade e limiti ecc ecc), con il basta chiacchere e basta nascondersi dietro un dito.

E' verissimo che tedeschi ed austriaci a casa loro verrebbero evirati e ce li ritroviamo qui armati di gps, a danneggiare quei microequilibri che gli enduristi locali si sono creati.

Non sono d'accordo sul discorso riguardante la legislatura, in quanto cacciatori per esempio hanno quanto di più chiaro e comprensibile, oltre che a mio avviso abbastanza giusto (cacciatori correggetemi). sanno quando, dove, per quanto e a cosa sparare e cosa rischiano (penale).
Mi sembra che i cacciatori abbiano più da lamentarsi per la scarsità di fauna che di possibilità di azione, o sbaglio?

Per l'enduro è secondo me diverso il discorso, non puoi vietare punto e stop una pratica, in modo disomogeno, senza una normativa nazionale, uniforme chiara per tutti intransigibile e visibile nei percorsi (come è stato riportato più sotto per esempio in francia).

al momento è vietato perchè è così, punto.

non si cerca il dialogo, fa più comodo sanzionare e fare multe, anzichè capire.

e ghettizzare gli enduristi, facendoli appariri brutti sporchi e cattivi, e qui torniamo al discorso iniziale..

C'è una proposta, è discutibile, ma è una proposta..

Non ho capito il discorso di patenti ecologiche affibiate agli altri, anche perchè sono gli enduristi che solitamente ne prendono da diverse altre categorie, senza far vittimismo.

Sempre in ambito di disparità di trattamento, sapete che in valcamonica, i residente ma anche i visitatori, a fronte di una spesa annua nell'ordine dei 150 euro e di pagamenti a gettone per i vacanzieri possono avere libero accesso sulla rete dei sentieri locali?
senza nessuna multa, limitazione o quant'altro?

perchè questo è permesso?

Cosa distingue chi gira nella valcavallina da chi gira a bergamo, brescia, o sull'appennino?

In ordine sparso:
Acquistando una moto che fa i 300 all'ora non acquisto il diritto di farli, acquistando una moto da enduro potrebbe starci anche che la posso usare solo strada o impianti fissi e in Lombardia piaccia o no oggi è così.

Il Sig. Carrara deve anche prendere in considerazione che la legge Regionale 27 / 2004 e successive modifiche
http://www.agricoltura.regione.lomb...Id=1787&SezioneId=2500000000&action=Documento
che vieta la circolazione è passata all'unanimità dunque si chiarisca con i suoi compagni di partito invece di far finta di nulla e cercare consensi in Valle.
Nella patria dei federalisti convinti mi sembra strano sentire evocare leggi nazionali omogenee.

E' verissimo che l'eccessiva tolleranza nelle nostre Valli sta portando furgoni con targhe di Province vicine e estere con conseguenti inasprimenti è quasi inevitabile.

Il dialogo lo devono cercare gli enduristi nessuno gli offrirà niente su un piatto d'argento e comunque le amministrazioni per vari motivi ci sentono poco.
Poi io tutti questi enduristi dotati di pala e picconi a sistemare sentieri non li ho ancora visti.
Ho visto immagini su riviste di settore che leggo abitualmente di notturne organizzate sulla via Mercatorum appena ristrutturata con soldi pubblici con tanto di presidente di Moto Club e di indicazioni per raggiungere i luoghi alla faccia delle leggi.
Pensare di fare una proposta del tipo: adottare qualche kilometro di sentieri a fine stagione intervenire economicamente per la ristrutturazione e sistemazione con l'impegno da parte dei motoclub a non riutilizzarlo per un numero ics di anni è mai stato fatto.
Sarebbero soldi risparmiati in multe ( poche per altro ) e avreste un ritorno d'immagine enorme.

Patenti ecologiche. Di queste giorni sulla stampa locale i motoslittisti che danno degli inquinatori a chi sale a Passo San Marco in macchina cosa non vietata mentre è vietato girare in motoslitta ovunque, e questo errore lo fanno anche gli enduristi preoccupatevi di salvare la vostra immagine non di tirare di mezzo chi fa cose consentite dalle leggi, in pratica distribuire patenti ecologiste.

Mi piacerebbe anche capire di che figure parli quando dici di sanzioni fatte da non pubblici ufficiali.

Non mi risulta che esistano deroghe possibili alla legge Forestale se non per quanto riguarda le agrosilvopastorali che con un escamotage i comuni fanno rientrare nei fini turistici e con regolamento comunale previo pagamento di pedaggio possano essere usate da chiunque.( nota a margine il giorno in cui dovessero avvenire incidenti mortali su queste strade con pedaggio non vorrei essere nei panni dei Comuni in tribunale)

Detto questo continuo a restare un appassionato di enduro ( senza moto ) ma nel rispetto delle leggi sempre, a costo di girare solo al Paglio di Dossena che va raggiunto su strada e non su mulattiere.

:medita:
 
  • Mi piace
Reactions: sembola

sembola

Moderatur cartesiano
Membro dello Staff
Moderatur
27/2/03
50.755
9.159
0
57
Siena
www.sembola.it
Bike
una nera e l'altra pure
Come sempre in Italia, la discussione viene spostata perchè "i problemi sono altri".

Io vedo un fenomeno semplice e chiaro: stradelli di bosco e viottoli erosi dal passaggio di svariate moto nel periodo invernale, che diventano impraticabili nel breve periodo per via del fango e nel lungo periodo per via dell' erosione.

Tutto il resto è rumore di unghie sui vetri, comprese le speranze di una legge nazionale che non può (grazie alla riforma "federalista" della Costituzione) intervenire su settori di esclusiva competenza delle Regioni.

@jakarta87: mi riferivo ad aree oggettivamente piccole e controllabili come alcune riserve e parchi nazionali, ed alla regione AltoAdige che è Italia dal punto di vista amministrativo ma che dal punto di vista dello spirito civico è Europa.
 

montefuca

Biker serius
Come sempre in Italia, la discussione viene spostata perchè "i problemi sono altri".

Io vedo un fenomeno semplice e chiaro: stradelli di bosco e viottoli erosi dal passaggio di svariate moto nel periodo invernale, che diventano impraticabili nel breve periodo per via del fango e nel lungo periodo per via dell' erosione.

Tutto il resto è rumore di unghie sui vetri, comprese le speranze di una legge nazionale che non può (grazie alla riforma "federalista" della Costituzione) intervenire su settori di esclusiva competenza delle Regioni.

No no, che spostare i problemi!! in molti vorremmo fossero affrontati di petto.

Mi fate capire una cosa, c'è qualche cacciatore? come viene regolamentata la caccia? a livello nazionale o regionale?

Non voglio fare polemica coi cacciatori, ma partire da una base di legislazione già in vigore, e che funziona abbastanza bene può essere un'idea.

Per la tua visione dell'enduro, :medita: cosa posso dire. ci si limita a voler vedere il peggio, e come non darti torto.

Se si potesse quanto meno discutere su eventuali proposte, intelligenti come quelle di cllocate :celopiùg:, si aprirebbero maggiori possibilità di confronto, e in buona parte, li svantaggi che tu vedi, sarebbero ampiamente diminuibili.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Classifica giornaliera dislivello positivo

Classifica mensile dislivello positivo