Lei: "Ha mai fatto uso di Epo?"
Lui: "Sì".
Lei: "Ha praticato trasfusioni e ha fatto uso di testosterone?"
Lui: "Sì".
Lei: "Ha alterato le sue prestazioni in tutte le competizioni?"
Lui: "Sì".
Lei: "È umanamente impossibile vincere 7 Tour de France senza ricorrere al doping?
Lui: "Sì".
Lei: "Ora che ha confessato, che cosa farà?"
Lui: "Voglio tornare alle gare: il bando a vita è una condanna a morte".
Pochi giorni fa; l´intervista che ha sconvolto il mondo. Lei è Oprah Winfrey. Lui è Lance Armstrong.
L´eroe: "Cosa provavi quando mi vedevi correre?"
Il ragazzo: "Gratitudine. Fin da piccolo mi buttavo dagli alberi per provare a volare. Mi attaccavo alla schiena i sacchi della spesa, ali di cartone e di polistirolo. Ma niente; precipitavo giù. Poi ti ho visto in pista. E mi è bastato guardarti per staccare l´ombra da terra".
L´eroe: "Hai mai cercato di imitarmi?"
Il ragazzo: "Tutte le volte che vedevo una strada dritta ed ero in ritardo. Tutte le volte che vedevo una strada buia e avevo paura".
L´eroe: "Se io avessi cominciato a perdere tutte le gare, mi avresti amato lo stesso?"
Il ragazzo: "Sì".
L´eroe: "Se io non avessi mai vinto nessuna gara, mi avresti amato lo stesso?"
Il ragazzo: "Sì".
L´eroe: "Come si può amare qualcuno che non è famoso?"
Il ragazzo: "Era il mio amore che ti rendeva famoso; non l´hai ancora capito?"
L´eroe: "Che cosa hai fatto quando, dopo i miei 100 metri da record, alle Olimpiadi, mi hanno squalificato per doping?"
Il ragazzo: "Mi sono arrampicato su un albero. Ho pianto. Non ho più guardato una gara in vita mia".
Tanti anni fa; il dialogo immaginario che sconvolse i miei sogni. L´eroe era Ben Johnson. Quel ragazzo ero io.
© Giancarlo Marinelli, Il Giornale di Vicenza 21/01/2013, pag. 1