Alla fine sono andato. Purtroppo il video faceva schifo, metto qualche screenshot, ma includo la traccia cosi' la guardate su Google Earth :D
Partito da Braccano, sono salito per una comoda strada bianca fino all'abbazia di Roti (con quei pascoli doveva essere uno spettacolo di posto).
Poi ho proseguito a destra su strada/sentiero fino alla sterrata panoramica per Canfaito.
Qui scopro che ho perso le
ginocchiere nuove, indossate 3-4 volte... fra qui e Braccano, potrebbero essere ovunque :(
Continuo verso il San Vicino e visito la grotta di San Francesco. Mangio mezzo panino pensando a come doveva essere la vita quando quell'anfratto gocciolante e arieggiato era "un riparo". E alle ginocchiere.
Giu' per i Trocchi di San Vicino fra neve e fango, i
freni fanno un casino da vergognarsi, e senza ginocchiere non ero per niente sicuro. Ai trocchi poi sbaglio e vado a sinistra. Aggiungo 1,5km di strada bianca al conto.
Visito Elcito, che per essere un paesino abbandonato e' tenuto in maniera eccezionale. Trovo il punto reso celebre dalla foto di Barbonis ma scopro che il paesaggio e il paese si meriterebbero un sacco di altre foto! Guardo giu' verso Valfucina ma decido di tornare indietro per la strada per risparmiare energia. Quanto ho fatto bene!
Ripercorro la mia traccia attraverso Canfaito, e poco prima del punto-di-non-ritorno (la discesa) ... le ginocchiere!
Stanco e felice come un bambino le indosso e riattraverso per la terza volta la bella faggeta, stavolta godendomela. Riprendo il giro come previsto: Sasso Forato e Bocca de Pecu.
Su OSM (e mi sa anche in una traccia in rete) avevo visto la possibilita' di arrivare al sentiero in maniera piu' diretta, invece che per quel semi-stradone. Imbocco il sentiero da una curva della strada asfaltata (@monster74: ero li' quando mi hai chiamato) ma le uniche impronte nella neve erano di cinghiali e si passava a fatica fra gli arbusti. Poi prosegue giu' per un fossetto. Fattibile e divertente, ma forse a piedi! Troppi alberelli, non si passava. Dopo un centinaio di metri e maledizioni torno su alla strada...
Senza altri intoppi arrivo al sasso forato, davvero suggestivo. Di luce ancora ce n'era, ma me lo ricordo come un posto buio!
All'Acqua dell'Olmo mi butto a costeggiare la forra Bocca de Pecu. Il sentiero, con dei bei tornantini ripidi, e' completamente scavato. Spesso mi sono trovato a dover scendere, davvero un peccato.
Arrivato sul fondo del fosso mi pare di essere finito sul Conero, giu' per il Quattro. L'ambiente e' molto simile in effetti, ma con una scala totalmente aumentata (senza salti pero'). Difficile riuscire a pedalare sulle pietre del fondo. Poi il fosso si allarga e la traccia inizia a tagliarlo in piu' punti, ma senza grosse difficolta'.
Il fosso finisce e inizio a salire sulla destra orografica, per aggirare la Gola di Jana sull'altro lato rispetto alla mattina. Devo spingere fino in cima. Poi inizia la discesa su pietraia ripida, sempre vergognandomi dei freni, e con attenzione ai punti un po' esposti raggiungo di nuovo il fondovalle, piccolo guado e riprendo la strada dell'andata.
Infreddolito e distrutto dai 42km x 1600m, pedalo gli ultimi metri sognando il bar accanto a cui avevo parcheggiato. Ma era chiuso.
Che giornatona!!!
la traccia:
http://www.gpsies.com/map.do?fileId=waqcvpolevlxfyfm
(occhio che la quota del gps ha svarionato)