mtb troppo grande soluzini??

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borderlain

Biker infernalis
ciao raga ho bisogno di un consiglio ho preso una bici apparentemente della mia misura lo provata e andava benone sarà stata la foga ma poi quando sono arrivato a casa ho notato che è leggermente alta questione di piu o meno 5 cm
secondo voi posso cambiare i cerchi metterli leggermente piu' piccoli cosi da abbassarla visto che la sella e al minimo e tocco con le punte? fatemi sapere grazie mille:i-want-t:

L ho provata e andava benone sarà stata la foga ma poi quando son arrivato a casa......

Appuriamo appuriamo che se ho torto non ho nessun problema a chiedere scusa ..acquisto internet,inserzione bla bla . basta questa frase x tirare conclusioni certo che se poi uno esprime male un concetto ...
 

Veleno30

Biker poeticus
31/10/09
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Prima occorre appurare se c e stata Truffa o incauto acquisto come giustamente hanno scritto altri .

Nel caso di truffa come la continuo a chiamare io ovvero se al venditore era palese che la bici era grande informo l interessato che si può rivalere x la risoluzione del contratto x errore.

Cose ne scrivete tante ma utili a chi vi interpella poche ed accanirsi contro di me per un termine ancora da appurare se sbagliato e' inutile io sono bordelain

Sarà il caso che rileggi la discussione , ho commentato allegando uno smile sul discorso di legarla attorno al collo, mi sembra un ovvia battuta tanto più che e' rivolta a nessuno sul forum xcio nessuno ho offeso . ho scritto chiaramente che bisogna appurare la cosa ed ho scritto che se fosse andata come dico io la considero una truffa. Poi ho anche messo delle nozioni legali...quelle vanno bene?

Nozioni legali, vorrebbe dire che sono nozioni basate sulle leggi italiane (visto che siamo in Italia) non sono quelle di Paperopoli o di un codice civile che ti sei inventato tu perchè ti piace e ti sembra giusto cosi.
Se uno si compra una cosa della misura sbagliata, non è stato truffato e non c'è nessun obbligo del venditore a far consulenza, ne tantomeno ha alcun diritto ad essere risarcito, da un privato. Ti dirò di più, nemmeno in un negozio fisico, un venditore professionale non ha nessun obbligo legale a sostituire un articolo, il diritto di recesso esiste solo per gli acquisti a distanza.
Vogliamo dire che è scorretto vendere una cosa della misura sbagliata? Ok, vogliamo dire che il 99,9% dei commercianti professionali sostituiscono gli articoli o fanno un buono d'acquisto (i soldi non te li ridanno nemmeno loro) ? ok, vogliamo dire che sono obbligati a farlo? No nemmeno per sogno.
 
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Solda Gianluc

Biker augustus
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SBCF-1 29er + Sid Brain 100mm 8.890kg
è una L (le cui misure sono associabili ad una 20) ed è alto 1,65
Neanche con una pipa da 40 senza spessori ci si avvicina ad avere le quote per lui. Unica opzione cambiare o scambiare telaio ma su un mezzo del genere non so se conviene.
Comunque direi di fare due conti e vedere se come altezza sella, arretramento e ov con qualche aggiustamento c'è la si fa.
Io comunque non tocco mai a terra da seduto in sella. Ci tocco con le punte e basta come è giusto che sia
 

borderlain

Biker infernalis
Nozioni legali, vorrebbe dire che sono nozioni basate sulle leggi italiane (visto che siamo in Italia) non sono quelle di Paperopoli o di un codice civile che ti sei inventato tu perchè ti piace e ti sembra giusto cosi.
Se uno si compra una cosa della misura sbagliata, non è stato truffato e non c'è nessun obbligo del venditore a far consulenza, ne tantomeno ha alcun diritto ad essere risarcito, da un privato. Ti dirò di più, nemmeno in un negozio fisico, un venditore professionale non ha nessun obbligo legale a sostituire un articolo, il diritto di recesso esiste solo per gli acquisti a distanza.
Vogliamo dire che è scorretto vendere una cosa della misura sbagliata? Ok, vogliamo dire che il 99,9% dei commercianti professionali sostituiscono gli articoli o fanno un buono d'acquisto (i soldi non te li ridanno nemmeno loro) ? ok, vogliamo dire che sono obbligati a farlo? No nemmeno per sogno.

Mi spiace deluderti ma la risoluzione del contratto x errore se riconoscibile e' prevista dalla tua costituzione non mi invento nulla.

Quello che il commerciante e' obbligato a fare non lo dici tu che leggi qualche link su internet ma lo dice un giudice dopo una causa xcio stiamo discutendo di niente.
 

Ubermensch

Biker ultra
28/2/14
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Si avevo capito e quindi?

Allora questa frase è assolutamente inutile al fine del problema e anche fuorviante...:
"Tralasciando i dati tecnici e misure antropometriche io non ho mai visto nessuno che seduto sulla sella tocchi x terra comodamente anche xke se cosi fosse la pedalata non sarebbe corretta."

La sella o meglio il tubo sella non ha un altezza di pedalata minima e se tutta giù ha la pedalata rotonda l'altezza e' quella , fermo restando che la bici e' grossa ovviamente.
La bici si può usare cmq magari ha la pipa da 10 cm ne mette una da 3 e voilà che la lunghezza orizzontale e' uguale alla taglia corretta....ma cosi giusto x non demoralizzare l interessato. Fosse per me la piego attorno al collo di chi mi ha truffato...:smile:
Assolutamente no, la sella ha una altezza minima.
La taglia, a livello di cavallo, è ricavata dalla somma della lunghezza delle pedivelle, piantone e reggisella/sella. Quest'ultima viene quasi sempre mantenuta tra i 25 e i 28cm di altezza in qualsiasi taglia (salvo alcuni casi) e il piantone si ricava di conseguenza.
Se per pedalare deve scendere sotto la altezza minima di sella, non avrà mai il giusto dislivello sella manubrio, sarà sempre mal posizionato e i pesi saranno mal distribuiti, e non ci saranno attacchi corti o "et voilà" vari che risolveranno alcun problema...
 

emmellevu

FAT-Biker meravigliosus
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Salsa Bucksaw, Specialized Diverge
L onesta' la ritengo una cosa dovuta. ...
Poi chiudiamola qua che siamo o.t.

Io avevo chiuso, ma vedo che hai scritto diversi altri messaggi.

Che tu ritenga l'onesta' una cosa dovuta e' un'affermazione di principio che ti fa onore. Pero' sarebbe bene passare sempre dai principi ai fatti. E allora ti chiedo: e' onesto dare del truffatore a qualcuno senza aver prima appurato per lo meno che fosse a conoscenza di vendere una taglia grande? Perche' il venditore potrebbe anche lui essere un utente poco esperto che di taglie non ne capisce nulla, da quanto ne sappiamo.
E, per cortesia, non mi rispondere con frasi fatte sulla presunzione di colpevolezza del venditore.

Uhmmmmm ... direi "beyondtheborderlain"
 

zebra70

Biker superioris
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come tanti hanno suggerito vendi la mtb e prendi una con la taglia adatta a te: fai attenzione però che ogni casa ha misure differenti, controlla bene le misure del telaio.
tra l'altro, molti suggeriscono che se si è a cavallo delle due taglie, di orientarsi su quella più piccola per prediligere la manegevolezza. La cosa migliore è affidarsi a un rivenditore capace e onesto.
 

Veleno30

Biker poeticus
31/10/09
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Mi spiace deluderti ma la risoluzione del contratto x errore se riconoscibile e' prevista dalla tua costituzione non mi invento nulla.

Quello che il commerciante e' obbligato a fare non lo dici tu che leggi qualche link su internet ma lo dice un giudice dopo una causa xcio stiamo discutendo di niente.

Guarda per "deludere" dovresti almeno scrivere delle cose che reggono.
A parte che per cominciare una cosa è una truffa, un'altra è un errore nell'acquisto.
Quello di cui parli tu, la risoluzione per errore prevede che ci sia un "errore di vizio", che tradotto vuol dire che se tu entri in un negozio e quelli ti fanno credere che per te ci vuole una taglia L e ti vendono quella, poi realizzi che per te ci sarebbe voluta una S e sei in grado di dimostrarlo ( dimostrarlo vuol dire che hai delle prove certe che sia andata cosi, non che lo dici tu e conta solo la tua parola) allora potresti ottenere la risoluzione del contratto: reso del bene (in condizioni pari a quando l'hai comprato, quindi MAI usato) e restituzione dei soldi, previo pagare un avvocato e infilarti in una causa civile che durerà 15 anni se va tutto bene.
Se diversamente entri in un negozio dicendo: "buongiorno vorrei quell'articolo taglia L paghi ed esci", non esiste proprio nessun errore di vizio, se realizzi di aver sbagliato per la legge ti arrangi, peggio per te.
Il commerciante non è obbligato a far proprio nulla, ti sostituisce l'articolo o ti fa un buono di acquisto se te lo vuole fare, per sua cortesia e solo come servizio verso il cliente
 

razj

Biker tremendus
23/4/14
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prov. RM
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Bisogna sempre ricordarsi che il principio di buona fede e correttezza è principio fondante anche dell'autonomia negoziale privata, e tra consumatore e professionista è ancora più importante così come prescritto anche dal codice del consumo: il consumatore ha il diritto all'esercizio delle pratiche commerciali secondo principi di buona fede, correttezza e lealtà, e li diritto alla correttezza e trasparenza ed equità nei rapporti contrattuali. Diritti del consumatore significano obblighi del venditore professionale sanzionabili giuridicamente.
Di fatto se io entro in un negozio per comprare una bici tg. L e sono 1.65 il venditore ha il dovere di informare il compratore sulla possibile erroneità dell'acquisto perché anche il semplice silenzio sempre secondo la nostra legge è sanzionabile. Il cod. cons. infatti prevede sia la fattispecie di azioni ingannevoli che di omissioni ingannevoli: omissione di informazioni rilevanti di cui il consumatore medio ha bisogno in quel contesto per prendere una decisione consapevole. Ti dirò di più in questo caso la mancanza di informazioni idonee costituisce anche il possibile verificarsi di un errore essenziale del consenso perché il consumatore non avrebbe altresì comprato quel prodotto se avesse avuto le giuste informazioni e tale errore era riconoscibile con la normale diligenza richiesta al commerciante di bici.
Quindi non è proprio vero che entri in un negozio ed esci con la bici sbagliata e per la legge ti arrangi. Tendenzialmente non serve neanche andare in giudizio nella maggior parte dei casi basta una raccomandata con la minaccia del giudizio per farsela cambiare o restituire i soldi.

Per le compravendite tra privati è chiaramente diverso e ci sono meno tutele ma non significa che anche tra privati non possano essere ravvisabili errori del consenso. Comunque in questo caso più che parlare di truffa direi che entrambi i privati non avevano le informazioni adeguate per concludere correttamente la vendita. Però ci tengo a ricordare che la Cassazione considera anche il silenzio maliziosamente serbato su circostanze rilevanti come elemento costitutivo della truffa quindi non necessariamente il raggiro o l'artifizio deve essere una condotta attiva.
 

bikerlento

Biker Cinghialikus
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non l'ho presa in negozio ma da un privato cioè riesco ad andarci pero penso che già impennare sia impossibile secondo me avete ragione provo a vedere di darla dentro in negozio o di venderla come privato e prenderne un altra
mi sa che e' l'unica soluzione

ma questo compra una L al posto di una S, pedala con tutto il reggisella abbassato e l'unica cosa di cui si occupa è di NON RIUSCIRE AD IMPENNARE e voi ancora perdete tempo a dare consigli?
 
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Veleno30

Biker poeticus
31/10/09
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Bisogna sempre ricordarsi che il principio di buona fede e correttezza è principio fondante anche dell'autonomia negoziale privata, e tra consumatore e professionista è ancora più importante così come prescritto anche dal codice del consumo: il consumatore ha il diritto all'esercizio delle pratiche commerciali secondo principi di buona fede, correttezza e lealtà, e li diritto alla correttezza e trasparenza ed equità nei rapporti contrattuali. Diritti del consumatore significano obblighi del venditore professionale sanzionabili giuridicamente.
Di fatto se io entro in un negozio per comprare una bici tg. L e sono 1.65 il venditore ha il dovere di informare il compratore sulla possibile erroneità dell'acquisto perché anche il semplice silenzio sempre secondo la nostra legge è sanzionabile. Il cod. cons. infatti prevede sia la fattispecie di azioni ingannevoli che di omissioni ingannevoli: omissione di informazioni rilevanti di cui il consumatore medio ha bisogno in quel contesto per prendere una decisione consapevole. Ti dirò di più in questo caso la mancanza di informazioni idonee costituisce anche il possibile verificarsi di un errore essenziale del consenso perché il consumatore non avrebbe altresì comprato quel prodotto se avesse avuto le giuste informazioni e tale errore era riconoscibile con la normale diligenza richiesta al commerciante di bici.
Quindi non è proprio vero che entri in un negozio ed esci con la bici sbagliata e per la legge ti arrangi. Tendenzialmente non serve neanche andare in giudizio nella maggior parte dei casi basta una raccomandata con la minaccia del giudizio per farsela cambiare o restituire i soldi.

Per le compravendite tra privati è chiaramente diverso e ci sono meno tutele ma non significa che anche tra privati non possano essere ravvisabili errori del consenso. Comunque in questo caso più che parlare di truffa direi che entrambi i privati non avevano le informazioni adeguate per concludere correttamente la vendita. Però ci tengo a ricordare che la Cassazione considera anche il silenzio maliziosamente serbato su circostanze rilevanti come elemento costitutivo della truffa quindi non necessariamente il raggiro o l'artifizio deve essere una condotta attiva.

Quindi se ora tu vai in un supermercato ed acquisti un coperchio diametro 22cm, con sopra un bel cartellino con scritto "diametro 22cm", il negozio ha il dovere giuridico di piazzare li un commesso/a pronto come un falco a dirti: " Signore lei sa che acquistando questo coperchio se lo mette sopra una padella da 24cm ci cade dentro? ", altrimenti è sanzionabile? Se tu magari gli rispondi al commesso/a " mah, sa io questo coperchio lo compravo cosi, per metterlo in cucina poi vedo se va su qualche padella che ho in casa", cosa fa il commesso in quel caso, ti prende il coperchio dal carrello e ti impedisce di comprarlo? Dovrebbe fare cosi, altrimenti è sanzionabile, guai se LORO ti inducono a comprare un coperchio che potrebbe non andare bene sulle tue padelle.

Se uno entra e mi domanda a piglio sicuro una gomma, gli devo fare il terzo grado per capire le misure del suo cerchio? Se lui non le sa e vuole la gomma lo stesso, che faccio? Lo caccio via perchè sono io a dover sapere se sta comprando una gomma che gli va bene? Se invece mi domanda una corona da 36 per il mono? Sono anche tenuto a sapere se in grado di tirarla? Cosa faccio lo metto sui rulli a macinare km con il cardio? Altrimenti nisba, la corona non te la vendo? Che poi per la cronaca, se mi rifiuto di vendere qualcosa a qualcuno, si che mi fanno il mazzo.
L'ho già scritto ed anche bello chiaro, una cosa è se un cliente chiede assistenza e consiglio per la taglia ed il commerciante gli vende consapevolmente una taglia sbagliata. Ben altra cosa e se tu cliente entri in un negozio dicendo che vuoi una taglia ben precissa e ti compri quella in tua piena autonomia, in quel casi si esattamente "ti arrangi" è l'espressione più calzante.
 

photoDangerous

Biker serius
12/7/10
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Mantova
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Potresti cambiare telaio, mantenendo i componenti attuali, ma non lo prenderei nuovo e spendere una barca di soldi, perchè sapendo i componenti che monta la Yukon è sprecato.
Te la dovresti cavare con 70-100€ per un telaio usato.
 

razj

Biker tremendus
23/4/14
1.094
12
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prov. RM
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Quindi se ora tu vai in un supermercato ed acquisti un coperchio diametro 22cm, con sopra un bel cartellino con scritto "diametro 22cm", il negozio ha il dovere giuridico di piazzare li un commesso/a pronto come un falco a dirti: " Signore lei sa che acquistando questo coperchio se lo mette sopra una padella da 24cm ci cade dentro? ", altrimenti è sanzionabile? Se tu magari gli rispondi al commesso/a " mah, sa io questo coperchio lo compravo cosi, per metterlo in cucina poi vedo se va su qualche padella che ho in casa", cosa fa il commesso in quel caso, ti prende il coperchio dal carrello e ti impedisce di comprarlo? Dovrebbe fare cosi, altrimenti è sanzionabile, guai se LORO ti inducono a comprare un coperchio che potrebbe non andare bene sulle tue padelle.

Se uno entra e mi domanda a piglio sicuro una gomma, gli devo fare il terzo grado per capire le misure del suo cerchio? Se lui non le sa e vuole la gomma lo stesso, che faccio? Lo caccio via perchè sono io a dover sapere se sta comprando una gomma che gli va bene? Se invece mi domanda una corona da 36 per il mono? Sono anche tenuto a sapere se in grado di tirarla? Cosa faccio lo metto sui rulli a macinare km con il cardio? Altrimenti nisba, la corona non te la vendo? Che poi per la cronaca, se mi rifiuto di vendere qualcosa a qualcuno, si che mi fanno il mazzo.
L'ho già scritto ed anche bello chiaro, una cosa è se un cliente chiede assistenza e consiglio per la taglia ed il commerciante gli vende consapevolmente una taglia sbagliata. Ben altra cosa e se tu cliente entri in un negozio dicendo che vuoi una taglia ben precissa e ti compri quella in tua piena autonomia, in quel casi si esattamente "ti arrangi" è l'espressione più calzante.

Guarda, tu puoi pensarla come ti pare e sei più o meno libero di esprimere la tua opinione, però evitiamo di affermare implicitamente che quello che si scrive è la verità dei fatti perché così non è. Il fatto che tu lo "scriva ed anche bello chiaro" non significa che tu abbia necessariamente ragione.

Il vizio del consenso (dato per errore) E' una condizione per l'annullamento del contratto, se tale vizio è essenziale, riconoscibile, ed incide sul processo formativo della volontà dell'acquirente. Il che significa che se l'acquirente erroneamente compra una bici della taglia sbagliata e quell'errore è essenziale (e riconoscibile dalla controparte) nel senso che a saperlo non l'avrebbe comprata allora ci sono tutti i presupposti per l'azione di annullamento. E' chiaro che sarà poi l'acquirente a dover dimostrare in giudizio l'essenzialità dell'errore e la riconoscibilità da parte della controparte dell'errore stesso secondo canoni di normale diligenza. Poi starà al giudice decidere sull'errore in sè e sulla presenza o meno dei presupposti per l'annullabilità.

Onestamente non credo ci sia giurisprudenza in merito e magari mi sbaglio ma mi sembra lecito pensare che l'errore sulla taglia di una bici sia configurabile come error in substantia e quindi causa di annullabilità del contratto.

Tutti gli esempi che hai scritto nella prima parte del tuo post sono assurdi (non è la prima volta che argomenti per assurdo... ma non è che aiuti molto la discussione) e poco attinenti visto che in quel caso non sono errori riconoscibili con la NORMALE diligenza. Il commesso che ti si piazza sulla spalla come un falco pronto a farti il terzo grado per sapere se stai comprando quello che veramente ti serve non è normale diligenza. Il commerciante di bici a cui si chiede una bici da comprare invece può sicuramente riconoscere l'errore nella taglia visto che nella normalità dei casi alla compravendita della bici segue una seppur limitata messa in sella dell'acquirente con tutte le eventuali regolazioni del caso, ed in quel momento l'errore sulla qualità dell'oggetto sarebbe assolutamente riconoscibile perché l'attività cognitiva richiesta al commerciante rientra nella normale diligenza specifica per quel tipo di attività. Il commerciante di bici ed acquirente che effettuano una compravendita nei locali d'esercizio ad occhi chiusi senza quantomeno provare l'oggetto seppur brevemente è fuori dal mondo ed assolutamente lontano da quella che è invece la prassi. Nel momento in cui io salgo in sella tu devi accorgerti che la taglia è sbagliata perché questa è la normale diligenza richiesta in quella fattispecie. Se poi proprio vogliamo ragionare per assurdo allora se l'acquirente è stato talmente -------- da comprare fisicamente la bici e scappare via senza neanche provarla allora è chiaro che molto probabilmente non ci saranno i presupposti per un'azione di annullamento ma quello è sempre il giudice che deve deciderlo e non certo la legge che dice "t'arrangi".


Pur rimanendo nell'ampia libertà data dal nostro legislatore all'autonomia negoziale privata raramente (anzi direi mai) la legge lascia spazi vuoti di tutela, quindi almeno ASTRATTAMENTE al "ti arrangi" non ci si arriva mai; al massimo sarà poi il giudice competente ad accertare l'esistenza o meno del diritto vantato in giudizio.
 

Veleno30

Biker poeticus
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Guarda, tu puoi pensarla come ti pare e sei più o meno libero di esprimere la tua opinione, però evitiamo di affermare implicitamente che quello che si scrive è la verità dei fatti perché così non è. Il fatto che tu lo "scriva ed anche bello chiaro" non significa che tu abbia necessariamente ragione.

Il vizio del consenso (dato per errore) E' una condizione per l'annullamento del contratto, se tale vizio è essenziale, riconoscibile, ed incide sul processo formativo della volontà dell'acquirente. Il che significa che se l'acquirente erroneamente compra una bici della taglia sbagliata e quell'errore è essenziale (e riconoscibile dalla controparte) nel senso che a saperlo non l'avrebbe comprata allora ci sono tutti i presupposti per l'azione di annullamento. E' chiaro che sarà poi l'acquirente a dover dimostrare in giudizio l'essenzialità dell'errore e la riconoscibilità da parte della controparte dell'errore stesso secondo canoni di normale diligenza. Poi starà al giudice decidere sull'errore in sè e sulla presenza o meno dei presupposti per l'annullabilità.

Onestamente non credo ci sia giurisprudenza in merito e magari mi sbaglio ma mi sembra lecito pensare che l'errore sulla taglia di una bici sia configurabile come error in substantia e quindi causa di annullabilità del contratto.

Tutti gli esempi che hai scritto nella prima parte del tuo post sono assurdi (non è la prima volta che argomenti per assurdo... ma non è che aiuti molto la discussione) e poco attinenti visto che in quel caso non sono errori riconoscibili con la NORMALE diligenza. Il commesso che ti si piazza sulla spalla come un falco pronto a farti il terzo grado per sapere se stai comprando quello che veramente ti serve non è normale diligenza. Il commerciante di bici a cui si chiede una bici da comprare invece può sicuramente riconoscere l'errore nella taglia visto che nella normalità dei casi alla compravendita della bici segue una seppur limitata messa in sella dell'acquirente con tutte le eventuali regolazioni del caso, ed in quel momento l'errore sulla qualità dell'oggetto sarebbe assolutamente riconoscibile perché l'attività cognitiva richiesta al commerciante rientra nella normale diligenza specifica per quel tipo di attività. Il commerciante di bici ed acquirente che effettuano una compravendita nei locali d'esercizio ad occhi chiusi senza quantomeno provare l'oggetto seppur brevemente è fuori dal mondo ed assolutamente lontano da quella che è invece la prassi. Nel momento in cui io salgo in sella tu devi accorgerti che la taglia è sbagliata perché questa è la normale diligenza richiesta in quella fattispecie. Se poi proprio vogliamo ragionare per assurdo allora se l'acquirente è stato talmente -------- da comprare fisicamente la bici e scappare via senza neanche provarla allora è chiaro che molto probabilmente non ci saranno i presupposti per un'azione di annullamento ma quello è sempre il giudice che deve deciderlo e non certo la legge che dice "t'arrangi".


Pur rimanendo nell'ampia libertà data dal nostro legislatore all'autonomia negoziale privata raramente (anzi direi mai) la legge lascia spazi vuoti di tutela, quindi almeno ASTRATTAMENTE al "ti arrangi" non ci si arriva mai; al massimo sarà poi il giudice competente ad accertare l'esistenza o meno del diritto vantato in giudizio.

Il punto non è che le cose stanno in una maniera perchè io lo scrivo bello chiaro, ne tantomeno perchè argomento sull'assurdo.
Il punto è che voi vi andate ad inventare cose che non stanno ne in cielo, ne in terra, uno è convinto che il venditore (privato) sia un truffatore perche questo tizio gli ha comprato una bici di due taglie sbagliate. Allora fatemi capire io adesso metto in vendita due ruote da 29'', se me le compra qualcuno che poi viene a postare che sullla sua 26 non ci stanno viene fuori che sono io ad averlo truffato? Ma per favore va.
Tu sostieni che i commercianti hanno un obbligo professionale sanzionabile giuridicamente, sono parole tue è, non mie, ma obbligo di che ? e sanzionabile da chi? Ti ho fatto un esempio molto pratico, se tu entri un qualsiasi negozio, scegli e compri una cosa, la paghi ed esci, ma con chi cavolo te la vuoi prendere se hai comprato una cosa sbagliata?
Non ti è chiaro, te lo spiego meglio, se ti vendo una bici da enduro è colpa mia se tu non sei capace ad usarla? Sarei io sanzionabile per averti venduto una mtb per te di fatto inutilizzabile?
 
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