ma infatti la questione non è sui bikerpark...per cui sono più che favorevole con forti distinguo però (legati alla qualità/quantità, ecc...), ma su un modo di vivere in generale la montagna, di interagire con essa, perché anche solo percorrendo a piedi un sentiero interagisco, e ogni mia azione ha un effetto.
Ora, gli effetti possono non essere immediatamente visibili, o singolarmente visibili, ma se protratti nel tempo, se associati e sommati ad altri sia diacronicamente che sincronicamente possono sì mostrarsi in tutto il loro "splendore".
E credo, e qui parlo da frequentatore della montagna a piedi, in bici, in sci, in tavola, ecc., che ogni volta si vada in montagna a svolgere una qualche attività, ci si debba interrogare su quali effetti potrà essa avere (comportamento che andrebbe esteso poi a ogni ambito della vita), e comportarsi di conseguenza...una ortodossia senza ortoprassi che la segua vale poco.
Ora, gli effetti possono non essere immediatamente visibili, o singolarmente visibili, ma se protratti nel tempo, se associati e sommati ad altri sia diacronicamente che sincronicamente possono sì mostrarsi in tutto il loro "splendore".
E credo, e qui parlo da frequentatore della montagna a piedi, in bici, in sci, in tavola, ecc., che ogni volta si vada in montagna a svolgere una qualche attività, ci si debba interrogare su quali effetti potrà essa avere (comportamento che andrebbe esteso poi a ogni ambito della vita), e comportarsi di conseguenza...una ortodossia senza ortoprassi che la segua vale poco.