Ieri sera, come è stato postato, abbiamo creato una tavola rotonda, tra bikers e il direttore del Parco della Vena del Gesso, dott. Massimiliano Costa.
In sintesi Costa ha parlato di ciò che è ad ora la regolamentazione frutto di dissapori tra privati e il parco stesso per via di una certa frequentazione delle bici all'interno delle loro proprietà, minacciado l'ente parco che sarebbero arrivati, indistintamente da trekker o biker, a chiudere qualsiasi forma di sentiero all'interno delle loro proprietà. Il Parco, insieme ai proprietari privati e al CAI, hanno deciso di regolamentare l'affusso dei bikers vietando la loro percorrenza tranne nei casi che si avvalga di una guida MTB del parco o nel caso di gare o raduni apposistamente segnalate. Detto ciò, i problemi tra i privati e i bikers in questi mesi non si sono estinti, e permangono tutt'ora i divieti sulle tratte del CAI 511 (ingresso basso rifugio Carnè a Via Rio Cavinale zona "Castelnuovo") e CAI 511B. In questi sentieri vige l'attuale regolamentazione senza "se e senza ma".
Sulle restati tratte le norme verranno modificate. Ovvero sulle tratte:
"Anello Ca Carné": variante Rontana (511/A) dalla cima del Monte Rontana allacarraia di ingresso del Centro Visite.
"Anello Monte Mauro": percorso di cresta dal Monte della Volpe al Monte Mauro e al Monte Incisa.
"Anello Riva di San Biagio": percorso di cresta da Sasso Letroso al passo della Prè.
In queste tratte verranno apposte cartellonistiche informative sulla percorribilità del sentiero e quant'altro, in modo da informare gli utenti della sentieristica sopraindicata. In questo caso il parco, nella cartellonistica, vorrà sottolineare che in queste tratte sconsiglia vivamente il transito in bicicletta, in modo da scaricare ogni qualsiasi responsabilità chi volesse affrontare queste tratte.
Il tratto dellAnello Ca Carnè, dalla Via Rontana (parcheggio alto) al Centro Visite, che non poteva essere percorso in discesa, ma esclusivamente in salita, verrà anch'esso modificato con le stesse cartellonistiche informative, ma senza che il parco vieti o sconsigli l'utiizzo, bensì apporrà limiti relativamente bassi di velocità e cartelli di attenzione, in quanto i fine settimana e i festivi, questo tratto è molto frequentato da persone a piedi.
In questo modo abbiamo recuperato quasi tutta la sentieristica precedentemente "limitata" ad eccezzione delle tratte che sono di proprietà privata. Su questo tema non sò se si arriverà nuovamente a uno stato "meno restrittivo" di quello che è ad ora.
Tocca da qui in avanti a noi far sì che nuovamente non vengano applicate delle restrizioni o vincoli al passaggio di trekker o bikers, cercando di informare capillarmente i bikers e ceracndo come è stato detto ieri sera di non andare ad intasare queste zone con raduni o gare in successsione e "a fotocopia".
Ringrazio vivamente chi ha contribuito in modo sostanziale al ribaltamento di questo punto di vista e per aver promosso questa nostra battaglia. In particolar modo vorrei ringraziare l'avvocato Lisa Spiga, i ragazzi della Val Lamone MTB, Stefano Quarneti (Romagna Bike Grandi Eventi), Laura Bettoli (MTB CAI Faenza) , Mirko Dal Prato (Bike Passion). Inoltre ringrazio chi ha partecipato alle riunioni, tutti in un modo impeccabile sotto l'aspetto della sensibilità e dell'educazione! Grazie ancora a tutti!