Periplo del Montalbo III vs Caronte

su sforzu

Biker tremendus
9/10/07
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gutturu mannu
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Allora, già avermi accostato a malixeddu mi mette un senso di nausea:
Lui è esperto di gps e ammenicoli vari.
Io non sono per nulla esperto di gps mentre invece mi piace perdermi nei libri e nelle carte topografiche anche se non mi fa esperto di libri e carte topografiche ! Intanto quello che vorremmo fare è già stato fatto da altri, Gli imprevisti sono il sale delle uscite, senza quelle cambierei passione...
ajò a Bolotana !

dai Antò non essere troppo modesto, sulle carte sei in drago, devi solo migliorare la pronuncia dei toponimi :hahaha::hahaha:

Ajò a Perda Crapias !
 

andejos

Biker novus
12/3/10
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Siniscola
www.andejos.com
Quando scoprimmo il sentiero (percorso la scorsa settimana con Angiolino), lo feci con Paolo Melino nell'agosto 2010 con circa 40 gradi di temperatura, partenza da Siniscola alle 11 circa del mattino, in salita da Locoli verso Sar Latatzeddas. Allora ero certo del fatto che nessuna ruota di MTB avesse mai calpestato quello sterrato nè quelle rocce calcaree. Documentammo l'escursione con un mio post su facebook: [url]https://www.facebook.com/media/set/?set=a.138801549491266.1340[/URL] ed avevo da poco tempo la mia prima biammortizzata, la Zesty.
Ci stavamo dirigendo verso Dispensa Golletti quando, superata un collina di notevole pendenza, scorgemmo sulla destra un sentiero che penetrava un bosco di oleandri. Lo abbiamo percorso per oltre un'ora, senza sapere verso dove ci stessimo dirigendo, e con nostra grande sorpresa si apriva uno dei percorsi più affascinanti del territorio di Siniscola, che l’Ente Foreste aveva iniziato a ripulire. Fino a quel momento si faceva riferimento ad una vecchia guida, la prima per l'escursionismo in MTB in Sardegna, che non arrivava a Sar Latatzeddas, bensì da Pranu Altudè proseguiva all'interno della vallata in direzione Santu Jaccu e andava a finire nel vecchio sentiero dei carbonai, meraviglioso ma completamente distrutto, che arrivava difatti esattamente di fronte alla Dispensa. La maggior parte degli escursionisti che decidevano di avventurarsi in questa zona, puntualmente inforcavano il sentiero, impossibile da pedalare e un poco pericoloso. Altra alternativa è salire da Pranu Altudè e arrivare a Sar Latatzeddas dopo aver attraversato un bosco di lecci parzialmente giovani, ricresciuto dopo la distruzione dei primi 50 anni del secolo scorso, ma abbastanza difficile da percorrere in sella. La discesa da Sar Latatzeddas è poi meravigliosa, ma arrivarci da Altudè non è sicuramente facile, e non è altrettanto bello quanto la discesa da Janna Ferularju.
Dopo aver scoperto il sentiero da Locoli verso Sar Latatzeddas, cercando su google earth e le mappe dell’ente foreste, ho trovato alfine il percorso CAI 106, che scollinava su Janna Ferularju e ci dava la congiunzione verso Sar Latatzeddas. Quando si arriva a Janna Ferularju, i riferimenti per trovare l’ingresso nel bosco sono pressoché inesistenti, oltre ad un terreno impraticabile e alcuni ometti distrutti come unica indicazione. La prima volta che abbiamo percorso il sentiero salendo dal percorso 106 (Guzzurra, per intenderci), eravamo in 3, io, paolo e Cavallo, e per la prima volta, all’ingresso del bosco, vedemmo un’intera famiglia di mufloni.
Dulcis in fundo, non so se siamo stati i primi a percorrere il sentiero di Sar Latatzeddas, ma ho ragionevoli dubbi per pensare di si. Non è vero che tutto è scoperto, molto resta ancora da scoprire e da percorrere, chi avrà poi la forza, pure in sella ad una MTB (ad es. da Janna Ferularju verso Sa Janna ‘e Petru Arche e verso Sar Venas), robe per cuori forti e gambe allenate.
Per Angiolino: Il sentiero italia si trova sul libro di Dedola, scaricabile da qui: http://www.sardegnaturismo.it/documenti/1_100_20060615131626.pdf
 

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