presentazione

Viskoviz

Biker novus
27/9/12
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Padova
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Saluti a tutti.

è ormai da un po' che, pur essendomi iscritto, mi limito a lurkare e basta: diciamo che da neofita quale sono sto sfruttando alla grande tutte le sezioni possibili del forum per istruirmi. Anche con discreto profitto, direi.. vabbè che partendo da zero.... :mrgreen:

Ringrazio comunque tutti per le info, di tutti i generi, che ho reperito qua. Mi sono state, e sono, di grande aiuto.
Vaben, dato che è una presentazione vi conto un po' su a ruota libera (e come altro sennò?) la storia dell'orso sul perché e percome mi son dato alla MTB a cinquant'anni passati, oggi ho poca voglia di lavorare (e non rubo niente a nessuno, ché sono io il padrone di me) e poi tanto sto sproloquio lo leggeranno in due-tre, mi sa :mrgreen:

Escludendo estenuanti tour adolescenziali di gruppo sull'asfalto dei colli euganei, con bici penosamnete inadatte, la due ruote l'ho sempre usata per muovermi in città e ho poi sempre guardato ai bitumari come a dei poveri scemi che amavano il profumo degli scarichi, il brivido dell'arrotamento e in più rompevano le palle ammucchiandosi a gruppetti compatti per la strada. Con i MTbikers non andava molto meglio: frequentando la montagna, per arrampicare in primis e poi escursionismo d'estate e fondo d'inverno, trovarmi spesso sui sentieri estivi questi esagitati delle ruote grasse mi faceva girare un po' i maroni, soprattutto perché ho avuto la sfiga di trovare troppo spesso degli incredibili cafoni su ruote. :duello: e un paio di volte son quasi venuto alle mani... con tedeschi però, devo dire :mrgreen:
Insomma, non vedevo la MTB di buon occhio, nonostante venisse praticata da amici alpinisti e arrampicatori che me ne parlavano un gran bene. Non me ne fregava una beata mazza di andare in montagna in bici. Se non arrampicavo preferivo camminare. Anche se, ogni tanto, lungo eterne e noiosissime sterrate, spuntava il pensiero che venir giù in bici sarebbe stato nettamente meno fastidioso, come con gli sci da fondo.
Poi, la primavera scorsa, la lenta svolta.
Dopo un forzato periodo di scarsa attività decido di rimettermi un po' in sesto e, non potendo andare a correre per via dei problemi alle caviglie (consumate) che iniziano a rendermi fastidioso anche camminare a lungo sui monti, decido di prendermi una bicicletta migliore dell'osso che uso per girare in città e iniziare a far corse in bici per gli argini di Padova. Di bici so poco o niente, compro una ibrida con delle forcelle ammortizzate, una robetta discreta per quel che costa, e inizio con gli argini. E cominciano i guai. Trovo subito troppo divertente andare per sterrati e mi spingo un po' troppo in là ad esplorare i punti più infigati, rimediando da subito una quantità impressionante di forature, e comincio a rendermi conto che forse mi piacerebbe fare qualcosetta di più, però la bici non è proprio adatta.

Ad agosto 2012, con la morosa, passiamo un po' di giorni a casa sua in Piancavallo. Passeggiate e qualche arrampicata spostandomi in Dolomiti. Un giorno di cazzeggio, a Piancavallo, prendiamo a nolo un paio di MTB... no, non quelle del Funk Park ma un paio di cancelli assurdi che stanno assieme con lo sputo (con gli scossoni cambiavano da sole) e facciamo due/tre ore in giro per sterratine varie, andando tecnicamente del tutto a caso, è chiaro.
Non ripeteremo l'esperienza ma ormai è fatta. Ostie, sta roba mi piace proprio.
Al rientro trovo in un negozietto di roba usata una MTB Bianchi di dieci anni fa a 70 euro e, per scherzo, la regalo alla morosa, che ha un osso di bici ancora peggio del mio da città.
La svolta continua, inizio a pensare seriamente di provare con una vera MTB e inizio ad informarmi, ed è qua che incontro questo forum. Leggo un sacco di cose... e ne capisco forse la metà, ma non importa, ho deciso: devo avere una MTB, anche se sono un po' confuso su quanto è bene che spenda (schei non ce ne sono un granché in sto momento) e anche su cosa è meglio. Poi il caso mi mette di fronte ad una Mondraker Finalist Pro da 29 quasi nuova ad un prezzo che, seppure quasi doppio del budget che mi ero dato, mi sembra conveniente. Ora è fatta, sono entrato nel tunnel.
Riprendo i tour sugli argini col nuovo giocattolo. Rispetto alla ibrida va che è una favola. Riprovo con le esplorazioni degli angoli infigati e divento espertissimo nella risoluzione delle forature.
La morosa a fine settembre ha una settimana di ferie, dove si va? Ovvio: Asiago e MTB. Ci scammelliamo così una discreta serie di giri, anche lunghetti e con un po' di dislivello (sorvoliamo sui tempi di esecuzione). La bionda naoniana, che è tenace ma tutt'altro che supersportiva, è eroica col suo cancello d'epoca e arriva giù con i crampi alle mani a furia di frenare. Io, ignorante come una capra, tengo le gomme belle gonfie "per non rischiare pizzicature" e sullo scassato salto ovviamente come la capra che sono. Questo non ci impedirà di fare, partendo dall'albergo, anche un tour per le cenge del Salto dei Granatieri, senza neanche smontare troppe volte dalla bici.
Tra un giro e l'altro uso anche sapientemente lo spray per lubrificare il pacco pignoni. Oltretutto stando dalla parte sbagliata. Ops! ho lubrificato anche il disco del freno, probabilmente non è per nulla una buona cosa. Consulto il forum da cellulare in cerca di una soluzione e la trovo: corsa frenetica in supermercato a prendere stracci e sgrassatore. La vacanza (e la faccia) è salva.
A dicembre convinco la Bionda a prendersi una MTB vera, la scelta cade su una Merida TFS500, per i giri che abbiamo in mente di fare va benone. Sulla mia faccio sostituire il disco anteriore da 160 con uno da 180.

C'è l'idea di fare un po 'di esperienza e gamba sui colli durante l'inverno e la primavera ma il meteo mette abbastanza i bastoni (o, meglio, il fango) tra le ruote. Riesco però, tra le altre, ad andare un paio di volte con un vecchio socio di arrampicata (bravo in bici, lui, e ha una bella Stereo) per "imparare". Rimedio quasi subito un cappottone imperiale su tornantino cercando di stargli dietro, ma non importa, si continua, e seguiranno anche altri cappottamenti con relativi danni fisici (non alla bici per fortuna) ma chissenefrega, è troppo divertente. Più della moto, che ho venduto da un po' .
L'unica volta che mi son pentito di non avere iniziato prima un'attività diversa dall'arrampicare, più che altro perché mi rendo ben conto che per certe cose in bici che ORA mi piacerebbe fare, al di là della tecnica pura e semplice da imparare ci vogliono una reattività e una forma fisica che a questa età non credo riuscirò a raggiungere. Se fai una cosa da anni, tecnicamente ad un certo punto entra in gioco il mestiere, ma quando stai imparando, e non sei più così giovane, è un altro discorso. Lo vedo bene con l'arrampicata, sia quando la pratico che con quelli cui insegno. Del resto è normale, e comunque meglio tardi che mai, no? :mrgreen:
Mi ci sto divertendo un sacco, questo agosto fatte le seconde bikevacanze in pusteria (Bionda eroica nuovamente, nonostante la Merida.. e una pervicace ostilità all'apprendimento di un uso sensato delle marce) e sto già iniziando a pensare ad una full per l'anno prossimo.. se divento un po' più bravino però.

Bon fioj, finito il pistolotto, spero di non avervi annoiato troppo. Vado a cenare.

Ciao a tutti.
 

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