La principale differenza è che in PP c'è più nebbia e meno vento rispetto alle Fiandre
L'altra grossa differenza, presumo (parlo per le aree rurali) è l'assenza di infrastrutture dedicate, o anche solo strade che siano percorribili in bici senza infilarsi nel traffico di uno stradone. Se uno dei paesi del circondario vuole venire in città (o nel paese più grosso attorno agli altri) in bici, o è un amante della disciplina stradale o tempo due giorni gli passa la voglia.
L'assurdo è che non si può nemmeno tagliare per campagne, perché buona parte dei viottoli e delle stradine campestri sono private, sbarrate, non collegate tra loro, guai a te e via discorrendo.
Quanto a Milano, non la prenderei come esempio: è arrivata in ritardissimo sulla mobilità ciclabile, ha una viabilità incasinatissima e che metterebbe a dura prova la pazienza di un santo e non ha spazi per lasciare niente da nessuna parte. Ci sono però anche in Italia realtà minori dove la bici è un comunissimo e usatissimo mezzo di locomozione.