Qui i consigli, gli aiuti e le esperienze....dei CUBISTI

IddoCop

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LEZIONE 11

Le coordinate chilometriche

Oltre alle coordinate geografiche esitono anche quelle chilometriche che fanno riferimento al sistema UTM di cui abbiamo parlato nella seonda lezione. Con queste diamo le coordinate usando delle distanze chilometriche e non angolari, quindi ci sono anche più utili perchè noi possiamo calcolare una distanza nella realtà e non degli angoli.
Queste sono anche quelle più usate nelle nostre attività. Naturalmente bisogna avere una cartina con questo reticolato. Le IGM hanno già riportato questa griglia e adesso anche alcune cartine della Tabacco che coprono le nostre montagne friulane. Nelle cartine da noi normalmente usate nella scala 1:25.000 questi linee sono perpendicolari tra loro a 90° e distano una dall'altra di 4cm, corrispondenti ad un chilometro sul terreno. Alle estremità di queste linee, sul bordo della carta, vi è indicato un valore che indica la distanza in Km dal parallelo e dal meridiano di riferimento di cui abbiamo già parlato. A volte questi numeri sono riportati anche all'interno della carta a cavallo delle linee.
coordchilo.jpg
Se il punto cade nell'incrocio di due linee come ad esempio il punto A le sue coordinate saranno date dai due valori delle singole linee, nel nostro caso Long. 42 e Lat. 44
Vedremo poi come si indicano correttamente.
Il punto B invece non cade su un'intersezione, ma a differenza delle coordiante geografiche qui non servono le proporzioni. Basta misurare con il righello le distanze dalle due linee. Sappiamo che ad ogni millimetro sulla carta corrispondono 25m sul terreno.
La Long. sarà 43Km ossia il valore più vicino a sinistra del nostro punto più 24mm x 25= 600m
ossia indicheremo 4360 i metri non vengono considerati.
La latitudine sarà 45Km ossia il valore più vicino al disotto del punto più 28mm x 25=700m
perciò indicheremo 4570.
Alcuni indicano le coppie con tre soli numeri ma è un'indicazione meno precisa.
Se siete in possesso di un coordinatometro queste misure saranno immediate. Questo è riportato nel bordo della carta. Vedi lezione tre.

Designazione delle coordinate
Anche di queste avete trovato alcune indicazioni sulla lezione tre, infatti sul bordo destro delle carte IGM viene spiegato come indicare le coordinate chilometriche. Questa desinazione serve a far capire a chiunque le diate il punto esatto che di cui state parlando. Se date le due sole coppie di numeri queste non servono a niente.
Vediamo perciò la designazione corretta.​
desigcoord.JPG
Bisogna indicare la designazione della zona, che troviamo sul bordo della carta, ad esempio in questo caso 33T, seguito dall'identificazione del quadrato di 100Km di lato, nel nostro caso UM di solito questo è anche riportato al centro della carta. A questi facciamo seguire le due coppie di numeri, prima il valore della longitudine e poi quello della latitudine, ossia prima x e poi y.
Avremo perciò la seguente designazione per i due punti A e B:
per il punto A: 33TUM42004400
per il punto B: 33TUM43604570
Come vedete anche nel punto A bisogna aggiungere i due zeri dei decametri.
Solo dando queste indicazioni tutti in tutto il mondo sapranno di che punto state parlando
Determinazione delle coordinate geografiche
Se il punto si trova nell'intersezione delle maglie del reticolato, le coordinate hanno il valore del meridiano e del parallelo che lo attraversano. Ma generalmente il punto cade all'interno di questo.
puntogeografico.jpg
Ad esempio il punto A che cade nell'intersezione di un meridiano e di un parallelo avrà coordinate:
latitudine 41°55'00" + 1' = 41°56'00"
aggiungiamo cioè al valore del vertice un tratto nero sulla cornice che equivale ad 1'
longitudine 0°37'30" + 30" = 0°38'00"
come vediamo il tratto sulla cornice non è completo, infatti abbiamo un valore di 30" cioè a metà tratto, quindi alla fine del tratto avremo un secondo completo.
Per una definizione precisa delle coordinate diremo che il punto A ha coordinate:
Lat. 41°56'00" Nord
Long. 0°38'00" Est
La latitudine può essere Nord o Sud, a seconda che siamo sopra o sotto l'equatore e può avere un valore massimo di 90° quando siamo ai poli.
La longitudine può essere Est o Ovest a seconda della rispettiva posizione rispetto al meridiano di Greenwich e può avere un valore massimo di 180°.

E' possibile anche sapendo le coordinate di un punto trovarlo sulla cartina, il procedimento è l'inverso di quello usato.
Come al solito esercitatevi per far pratica.​
 

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LEZIONE 12

Il coordinatometro

coordinatometro.jpg

Si realizza su un foglio di acetato trasparente in modo da poterlo utilizzare direttamente sulla carta, basta fare in modo che sia in scala. Vi sarà di estrema utilità, perchè in esso vi sono tutti gli strumenti che vi servono per fare topografia. Non dovrete più portarvi dietro righelli, goniometri ed altro.
Per trovare le coordinate basta posizionare il quadrato centrale con il lato inferiore sulla linea del reticolo chilometrico subito sotto il punto, quindi fatelo scorrere sulla linea fino a quando il lato destro del quadrato si posiziona sopra il punto. A questo punto vedete il punto in cui il reticolo incrocia il lato inferiore del quadrato, questo sarà il valore della longitudine, mentre il valore che leggete sul lato destra sarà la latitudine.
Ogni divisione piccola corrisponde a 20m, quelle numerate a 100m. Semplice no.
coordinaesemp.jpg
Ad esempio nella foto qui accanto il punto A sarà:
Long. 07 chilometri scritta in rosa prima del punto + 30 letto sulla freccia
Lat. 22 chilometri scritta in rosa sulla linea di base del quadrato al di sotto del punto + 40 letto in corrispondenza del punto sulla scala.
Le coordinate saranno perciò:
0730 2240
Naturalmente bisogna indicare anche la designazione che trovate sulla cartina.
 

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LEZIONE 13

La declinazione magnetica

declinacor.jpg
Le carte sono riferite al Nord geografico, mentre l'ago della bussola segna il Nord magnetico.
Questi due Nord non coincidono, infatti mentre in Nord geografico è situato al Polo Nord, il Nord magnetico si trova all'isola Bathurst, nell'Arcipelogo Artico canadese a una distanza di circa 2.200 km dal Polo Nord. Inoltre annualmente il Nord magnetico cambia posizione.
L'ago della bussola non punta al Nord geografico, ma è leggermente spostato verso occidente di alcuni gradi. Molte bussole hanno sul cerchio graduato un piccolo segno colorato: è l'indicazione approssimata del Nord magnetico. Utilizzando la bussola, devi far coincidere l'ago con questo punto e non con il Nord.
Altre invece hanno la possibilità, tramite una vite di regolare la declinazione magnetica.

L'angolo formato dalla direzione del Nord magnetico e da quella del Nord geografico si chiama declinazione magnetica. Dato che il Nord magnetico cambia posizione, anche la declinazione magnetica varia. Il suo valore e quelli delle sue variazioni annuali sono riportati sulle carte
topografiche.
In Italia la declinazione magnetica assume valori piuttosto bassi e, per piccole distanze (1 o 2 km), l'errore che si commette trascurandola è generalmente accettabile (qualche decina di metri).
Per distanze maggiori, o se devi effettuare una misurazione molto precisa, devi tenere conto della declinazione magnetica.
Il valore della declinazione magnetica è riportato sul margine destro delle carte topografiche dell'I.G.M., insieme alla data in cui è stata rilevata.
Calcolo della declinazione
Calcola quanti anni sono trascorsi dalla data della carta fino ad oggi.
Moltiplica gli anni per 7' (la declinazione magnetica diminuisce ogni anno di 7').
Il risultato della moltiplicazione è il valore ad oggi della declinazione magnetica della tua carta. Per avere l'orientamento corretto devi sottrarre a 360° la declinazione magnetica: questa sarà la direzione del Nord.

La declinazione magnetica può essere occidentale ed orientale quando lago magnetico devia verso ovest o verso est rispetto alla direzione del meridiano che ci interessa: essa dipende dal fatto che i poli magnetici non coincidono con i poli geografici ma distano moltissimo da questi.
La declinazione magnetica è sempre annotata nelle carte IGM e quelle militari europee: sulle nostre carte IGM (vedi figura sotto) sono inoltre indicati l'anno di osservazione del fenomeno e l'aumento (o diminuzione) annuale: il tutto è contenuto in un apposito rettangolo, nel quale si trova anche un grafico che illustra le zone di anomalia magnetica eventualmente presenti nell'area rappresentata. Qualora si dovesse operare in località dell'europa settentrionale sarà opportuno tenere il problema nella dovuta considerazione​
declinmagn.JPG
Nella cartina sopra dal 1959 ad oggi sono passati 47 anni, quindi 6'30"x47 anni ci dice che la declinazione è diminuita di 5°05'30" perciò 2°01' - 5°05'30"= -3°04'30" questo significa che oggi la declinazione è passata da Ovest ad Est.
Si dice infatti declinazione ovest quando il nord magnetico è a sinistra rispetto al nord geografico e viene considerata negativa, mentre si dice declinazione est quando è a destra come nel nostro caso e viene considerata positiva.
Questa variazione ci serve anche per orientare la cartina con lo strumento visto nella lezione3, come quello riportato nella figura sopra a destra.
Quando parleremo dell'azimut, nella prossima lezione vedremo anche queste differenze e come tener conto di questa variazione annuale.​
 

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LEZIONE 14

L'azimut

Quando si parla di azimut molti pensano che questa parola significhi "direzione"
azimut.jpg
, ma questo è inesatto perché l'azimut non è una direzione ma un angolo.
L'azimut di un certo oggetto (ad esempio una albero) rispetto a te, è l'angolo formato dalla
direzione del Nord e dalla direzione nella quale tu vedi l'albero.
In altre parole l'azimut dell'albero è l'angolo, del quale tu sei il vertice, formato fra la linea della direzione Nord e la linea che va da te all'albero.
L'azimut si misura in gradi (in senso orario).
Azimut 0° vuol dire che l'oggetto si trova esattamente a Nord rispetto a te, azimut 90° che a te si trova ad Est, azimut 180° che si trova a Sud e così via.
Misurazione di un azimut
Chiarito quindi, che uno dei due lati di un azimut è sempre la direzione Nord, vediamo come usare la bussola per determinare il valore di un azimut.
Esistono vari tipi di bussola e quindi vari modi per farlo, qui spieghiamo un metodo, infatti con alcune la misurazione è diretta.
Portare la bussola all'altezza degli occhi e, con l'aiuto del mirino, punta l'oggetto del quale vuoi misurare l'azimut. Fatto ciò ruota il cerchio graduato fino a far coincidere lo zero (0°) o la N con il Nord dell'ago della bussola.
A questo punto leggi il valore dell'azimut sul cerchio graduato in corrispondenza del mirino. Per eseguire questa operazione senza perdere il puntamento dell'oggetto, devi servirti dello specchio, mettendolo in modo da vedere il cerchio graduato mentre traguardi nel mirino e ruoti il cerchio graduato.

Descritte così, tutte queste operazioni ti possono sembrare complesse.
Prendi la bussola e prova a misurare un azimut, seguendo le istruzioni.
La prima volta incontrerai qualche difficoltà, poi, con la pratica, ti accorgerai invece che è abbastanza semplice. Occorre però essere molto precisi. Abituati a utilizzare spesso la bussola in modo da essere in grado di svolgere tutte le operazioni senza esitazioni.
Azimut sulla carta topografica
Per misurare l'azimut sulla carta topografica occorre il goniometro. Se vuoi misurare l'azimut di un oggetto da un certo punto, prendi una matita sottile e traccia una linea leggera fra il punto e l'oggetto del quale vuoi misurare l'azimut. Poi, sempre con la matita, traccia la direzione del Nord passante per il punto. Quindi, con un goniometro, misura l'angolo formato dalle due linee: questo angolo è l'azimut cercato.
Relazioni fra azimut geografico, magnetico e rete
La misurazione degli azimut sulla carta viene effettuata in riferimento ai meridiani geografici o rete. Sul campo la bussola ci fornisce un azimut magnetico. Vediamo che tutti questi azimut sono tutti diversi tranne in alcuni rari casi.
Doppiamo perciò stabilire che rapporto esiste fra questi tre tipi per poter passare dall'uno all'altro senza errori.
La differenza tra il Nord geografico e il Nord rete (quello usato per il reticolo chilometrico) è un valore fisso, che viene riportato sullo specchietto della declinazione magnetica, questo angolo si chiama Convergenza Rete e si indica con gamma γ.
L'azimut geografico si calcola aggiungendo questo valore all'azimut rete, se il Nord rete è ad est del Nord geografico o lo si sottrae in caso contrario.
La differenza tra il Nord geografico e il Nord magnetico si definisce Declinazione Magnetica di cui abbiamo parlato ampiamente, esso viene indicato con delta δ.
L'azimut geografico si calcola aggiungendo questo valore all'azimut magnetico, se il Nord magnetico è ad est del Nord geografico o lo si sottrae in caso contrario.
La differenza tra il Nord magnetico e il Nord rete si chiama Variazione Magnetica e si indica con V.
Se questi sono entrambi ad est o ad ovest del Nord geografico la V è uguale alla differenza di delta e gamma se sono su lati opposti si sommano. La variazione magnetica si dice positiva se il Nord rete è a Ovest del Nord magnetico o negativa nel caso opposto.
Se ad esempio abbiamo una V positiva e abbiamo rilevato un azimut con la bussola, basta aggiungere a quest'ultimo la V per poter riportare il valore sul reticolo della carta.​
variaziom.jpg

variazion.jpg
Con un po' di esercizio imparerete a districarvi tra tutti questi valori, basta farci un po' l'occhio e capire bene a cosa servono. Magari per piccoli percorsi queste variazioni sono quasi ininfluenti, ma per lunghe distanze o gare di precisione sono rilevanti. Nel caso la V sia pari o inferiore a 1° si può trascurare.
Utile è farsi uno schemino per capire come sono disposti i vari Nord, magari a matita potete correggere quello sulla carta, così da non doverlo rifare ogni volta.
Vedendo la cartina della lezione precedente abbiamo che γ = 1°47' mentre abbiamo calcolato il valore di δ = 3°04'30".
Come abbiamo detto γ non varia la sua posizione, perciò si trova ad Ovest rispetto al Nord geografico, mentre abbiamo visto che δ è passato da Ovest ad Est rispetto al Nord geografico, perciò la V = δ - γ = 3°04'30" - (- 1°47') = 3° 51' 30" praticamente 4° visto che sia la bussola che il nostro goniometro non hanno una scala più precisa di 1° abbiamo messo γ negativo perchè si trova ad Ovest del nord geografico. Vediamo che in questo caso la Variazione magnetica è positiva. Dopo un chilometro una differenza di 4° corrisponde a quasi 120m.
Azimut reciproco
L'azimut reciproco è l'azimut del tuo punto di partenza rilevato dalla posizione in cui sei giunto.
Se α è l'azimut con cui vedo B dal punto A, l'azimut reciproco è l'azimut con cui vedo A da B, cioè β.
L'azimut reciproco si ottiene aggiungendo o togliendo 180° da quello di andata, a seconda che sia minore o maggiore di 180°​
azimutreci.jpg
Ad esempio, se stai seguendo un azimut di 60°, l'azimut reciproco sarà 60° + 180° = 240°.
L'azimut reciproco ti sarà utile per controllare la tua direzione mentre sei in cammino, oppure quando sarai giunto al punto di arrivo del tuo azimut.
Potrai servirti anche per tornare al punto di partenza.​
 

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LEZIONE 15

La bussola

La bussola è costituita da un ago magnetico posto su un quadrante. L'ago magnetico è poggiato su un piccolo perno ed è libero di ruotare. Essendo attratto dal polo magnetico della Terra, l'ago si orienta secondo una direzione costante Nord - Sud. L'ago della bussola ha una parte bianca e
una colorata (in genere nera o rossa).
La parte colorata indica il nord. Attento a non confondere la parte colorata con quella bianca perché potresti avere spiacevoli sorprese.
Inoltre, quando usi la bussola, mettiti lontano da metalli (cancellate, automobili, ecc.) e da campi elettrici (linee elettriche, pile, ecc.) in quanto l'ago magnetizzato ne viene influenzato e l'orientamento ne risulta falsato.
E' opportuno perciò rispettare le seguenti distanze:
linee elettriche 60m
automezzi 20m
reti metalliche 10m
Inoltre durante la misura non tenetela vicina a oggetti metallici che avete addosso.
La bussola, però, non ti serve solo per trovare il Nord, ma,
con il goniometro che è riportato su di essa, ti aiuta a misurare un azimut, cioè l'angolo formato fra il Nord e un'altra direzione.
Ci sono due tipi fondamentali di bussole terrestri quelle trasparenti, tipo Silva, che si possono usare anche come rapportatore e quelle tipo a prisma, più precise che hanno un prisma per la lettura dei gradi.
La bussola serve a misurare gli azimut magnetici.
bussolatrasp.JPG
Bussola Trasparente
Queste hanno l'ago magnetico oscillante su un perno inserito all'interno di un involucro tondo, capsula, libera di ruotare su se stessa. Questa è graduata con la scala a 360°. Sullo sfondo della capsula sono marcati alcuni segmenti paralleli fra loro, disposti sulla direttrice nord-sud, che servono per poter posizionare la bussola in coincidenza con le linee verticali del reticolo segnato sulla carta.
Una freccia posta al centro e sulla parte anteriore della bussola rappresenta la linea di fede, traguardo per il nostro azimut. Puntando al nostro obiettivo, e ruotando la ghiera sino a far combaciare lo 0° con l'ago del nord, ci dirà il nostro azimut leggendolo sulla tacca di riferimento della freccia direzionale.
bussoladp10.jpg

bussolapri.JPG
Bussola a prisma
La bussola a prisma invece dell'ago ha un disco magnetico oscillante con la gradazione riportata su di essa.
Qui possiamo vederne due modelli, il più tradizionale sotto, e uno più moderno sopra, che integra anche le funzioni della bussola trasparente.
Questi dispongono anche del clinometro per determinare le pendenze.
Per determinare l'azimut con questi modelli basta traguardare lungo la linea di fede e si ha immediatamente il valore del nostro angolo.
Nel modello sotto, con coperchio notiamo la linea di mira sul coperchio, anche questa dotata di ghiera mobile indipendente.
Dotata di prisma per una lettura di precisione, è infatti possibile con queste bussole misurare il 1/2 grado.
Dispone anche di livella per assicurarsi che sia in piano.
Naturalmente il costo di questo modello è molto più elevato.

La bussola trasparente è meno precisa ma più rapida nel suo utilizzo, infatti è molto usata nello sport dell'orienteering. La bussola a prisma è più precisa, ma non molto adatta per l'uso diretto sulla carta.
Alcune come abbiamo detto hanno già incorporato il clinometro, altre hanno la possibilità di regolare la declinazione magnetica.
In molti casi può comparire e scomparire una bolla d'aria nel liquido dello strumento con il variare della pressione atmosferica e della temperatura. Finchè è di piccole dimensioni non ifluisce sul buon funzionamento.
Una buona e rapida bussola dovrebbe avere la capsula trasparente con sopra incisi i segmenti paralleli, il mirino con il tragurado, la graduazione almeno ogni due gradi, una lente d'ingrandimento, uno specchio o una lente per la lettura durante il puntamento.​
 

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LEZIONE 16

Orientamento della carta

Orientamento della carta con la bussola

orientcart.jpg
La prima funzione della bussola è quella di permettere l'orientamento della carta topografica. Per fare ciò è sufficiente allineare il bordo laterale piatto della bussola con la cornice laterale della carta, quindi orientare la carta fino a che l'ago non si congiunge con l'indice.
In altre parole, l'ago, il bordo laterale della bussola e il bordo laterale della carta devono essere perfettamente paralleli.

Per maggiore precisione si ricordi che nell'angolo in alto a destra della carta topografica va corretta la linea del Nord con la declinazione magnetica, cioè la correzione da apportare rispetto al nord magnetico per le misure effettuate nell'area cartografata. Solitamente questa correzione non è necessaria, a meno che non vi sia una notevole anomalia magnetica.
orienttrasp.jpg
Bussola Trasparente
- Posizioniamo la carta su un piano orizzontale, in modo tale che l'ago possa ruotare liberamente.
- ruotiamo la capsula in modo che coincidano la freccia di direzione con la tacca 0°.
- poniamo il bordo della bussola sulla cornice verticale della cartina che indica la linea Nord-Sud, tenendo conto della declinazione magnetica.
- ruotiamo il tutto tendo solidali carta e bussola, finchè l'ago mangetico si posiziona sul Nord.
(anche se non è un modello trasparente ha lo stesso funzionamento)
Nel caso si voglia orientare la carta senza tracciare il nuovo nord magnetico, basterà ruotare la ghiera dei gradi calcolati in senso orario se è orientale (est) o in senso antiorario se occidentale (ovest)
orientprism.jpg

Bussola a prisma
Il procedimento è lo stesso, in questo caso dobbiamo aprire completamente il coperchio e far coincidere la linea di mira con la linea Nord-Sud.

In entrambe i casi la linea rosa di riferimento Nord-Sud è stata corretta con la declinazione magnetica attuale tracciando una nuova linea dal punto di riferimento P e correggendola dei gradi calcolati, con la scala riportata in alto.
Orientare la carta senza bussola
La carta può anche esser orientata anche senza bussola con il metodo a vista.
Apriamo la carta davanti a noi.
Individuiamo dei punti particolari del paesaggio, come cime, campanili, incroci stradali, ecc.
Quindi giriamo la carta fino a quando le direzioni dei punti noti coincidono.
E' anche possibile usare il sistema dell'allineamento, conoscendo una strada, basta allinearla con quella della carta, ruotandola fino ad averle parallele.​
orientpar.jpg

Metodo dell'allineamento
orientdir.jpg

Metodo direttrici​
Vedremo che ci sono anche altri sistemi per determinare il nord e quindi che potrebbero essere utili ad orientare la carta.​
 

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LEZIONE 17

Calcolo dell'azimut

Dopo aver visto che cosa è un azimut e come si fa a misurare un azimut con i vari tipi di bussola e il momento di vedere come si passa da un azimut rilevato con la bussola alla cartina e viceversa. Prima vediamo però come si misura un azimut sulla carta.
Azimut sulla carta con il goniometro
azimutgoni.jpg

Tracciamo una linea che congiunga i due punti di cui vogliamo conoscere l'azimut, in modo tale che intersechi una linea verticale del reticolo.
Posizioniamo il centro del goniometro sul punto di intersezione delle due linee e facciamo combaciare la tacca 0° con il nord del reticolo.
Leggiamo i gradi indicati dall'altra linea.
-Se la nostra linea è entro un certo angolo farà fatica ad incontrare un reticolo verticale, andrà bene perciò anche una linea orizzontale del reticolo, basterà poi orientare il goniometro sull'asse 270°/90° sulla linea del reticolo da Ovest ad Est, e poi determinare l'azimut sempre dallo 0°.
Azimut sulla carta con la bussola trasparente

topografia017.gif
La bussola sulla cartina si usa come un goniometro non tenedo conto dell'ago.
Posizioniamo il bordo più lungo sulla linea che congiunge i due punti, con la freccia diretta nella direzione che vogliamo raggiungere.
Facciamo scorrere la bussola lungo la linea fino ad incontrare una linea verticale del reticolo.
Ruotiamo la capsula della bussola fino a quando le linee sul fondo non siamo parallele al reticolo, in modo che il Nord della bussola sia orientato correttamente.
Leggiamo il nostro azimut sotto la freccia direzionale.
Dalla carta alla bussola
Bussola Trasparente
Dopo aver rilevato sulla carta il valore dell'azimut, con il sistema sopra descritto, dobbiamo correggerlo in base alla declinazione magnetica, se usiamo il reticolo chilometrico, lo correggeremo della variazione magnatica.
Quindi ruotiamo la bussola senza toccare la capsula (o ghiera), fino a che l'ago non corrisponda con la freccia del Nord impressa sul fondo della capsula.
La direzione indicata dalla freccia direzionale della bussola è il nostro azimut sul campo.​
azimutt.jpg
Bussola a prisma
Dopo aver rilevato l'azimut con il goniometro, dobbiamo correggerlo in base alla declinazione magnetica, se usiamo il reticolo chilometrico, lo correggeremo della variazione magnatica.
A questo punto ruotiamo su noi stessi finchè sotto la linea di fede non abbiamo i gradi del nostro azimut corretto.
Quella che abbiamo nel traguardo è la nostra direzione.
Dalla bussola alla carta
Il procedimento sarà l'opposto di quello indicato sopra. Individuato l'azimut con i due sistemi di bussole come abbiamo già visto, non ci resta che correggere il valore con la declinazione o variazione magnetica, a seconda del reticolo usato.
Bussola Trasparente
Basta posizionarla sulla carta in modo che le linee di fondo siano parallele al reticolo (fate sempre attenzione a cosa vi riferite), poi scorrete fino a quando il bordo non passa per il punto noto da cui avete fatto la rilevazione e tracciate una riga. Questo sarà il vostro azimut sulla carta.
Sulla carta la posizione dell'ago della bussola non è significativa.
(vedi 4° disegno sopra e poi riporta sulla carta con il 2° disegno)
Bussola a prisma
azimutcar.jpg
Dovrete usare il goniometro. Posizionate il centro sul punto noto da cui avete fatto la rilevazione, in modo che lo 0° sia sulla verticale nord di questo punto.
Poi segnate l'angolo del vostro azimut sulla carta (B) e quindi tracciate una linea passante fra il punto noto e quello appena marcato col goniometro, la linea sarà la direzione del vostro azimut.
Nell'esempio vede che dal punto noto è stata tracciata la direzione del Nord parallela al reticolo, qui è stato messo il centro del goniometro, e poi in B è stato riportato l'azimut di 260° rilevato.

Vi sembra complicato? Fate qualche prova e vedrete che in pratica è molto più semplice che a parole. Da questi esempi vedete subito come sia più semplice l'uso della bussola trasparente.
Il metodo della bussola trasparente è anche detto SILVA.​
 

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LEZIONE 18

L'azimut suoi utilizzi sul campo

In molte occasioni può succedere di dover seguire una qualsiasi direzione sul terreno con l'aiuto della bussola. L'arrivo della nebbia o più semplicemente della notte in una zona con pochi riferimenti come una vasta pianura o una zona boscosa, può obbligare l'uso della bussola per continuare la nostra escursione. Bisognerà saper trovare sulla carta il punto raggiunto e quello verso il quale si vuole proseguire.
Questo sistema di mantenimento della direzione prende il nome di Marcia all'azimut.
Marcia all'azimut
Con questo nome si indica un percorso effettuato seguendo una direzione assegnata tramite un azimut.
Per usare la tecnica della marcia all'azimut bisogna essere muniti di una semplice bussola con la quale mirare dei punti presi come riferimento e valutare la gradazione Nord.
I punti di riferimento non devono quindi trovarsi a distanze notevoli ma devono essere relativamente vicini al fine di garantire la precisione dei rilevamenti fatti con la bussola (un maggior numero di riferimenti garantisce una notevole precisione).
Individuato l'azimut sulla carta, sappiamo già come individuarlo anche con la bussola.
In mare aperto basterebbe seguire una linea retta, ma nel nostro caso il nostro terreno di esplorazione è vario e dovrai attraversare valli, monti, fiumi e simili, occorrerà fare in un altro modo.
Puntiamo la nostra bussola ed individuiamo un punto intermedio ben evidente sulla nostra direzione. Scegli punti evidenti e che potrai vedere anche da altre angolazioni o quando ti sarai avvicinato, infatti non è importante seguire una linea retta, ma avere sempre a vista d'occhio il punto da raggiungere. Poi mettiti in cammino e raggiungi questo oggetto.
Se per caso non ci fosse completamente visibilità e nemmeno punti di riferimento, dovremo farci aiutare dal nostro compagno. Andrà più avanti di noi nella direzione stabilita e controllando con la bussola si farà deviare il primo compagno, in modo da tenere la direzione voluta più esatta possibile. Bisogna ricordare che non è facile andare dritti in mancanza di visibilità, perché si ha la tendenza a piegare a destra o a sinistra. Basterà indicargli da che parte spostarsi per ritornare nella direzione giusta. Quando avremo raggiunto il punto stabilito, o quando inizieremo a far fatica a vedere il nostro compagno, ci fermeremo e stabiliremo un nuovo punto sulla nostra rotta, come abbiamo appena fatto, fino a raggiungere la meta.

Facciamo un esempio:
Dato un punto di partenza denominato P marciamo per 315 gradi Nord fino a raggiungere un punto C posto ad una distanza x. Se il punto C non è visibile dal punto P per l'eccessiva distanza troviamo con la bussola dei punti intermedi tra P e C posti sempre a 315 gradi Nord fino a giungere al punto C che ci interessa. Da li procedendo allo stesso modo si può, mediante altre indicazioni raggiungere punti successivi. Con questo metodo è tollerabile un errore di 250 m rispetto all'obiettivo prefisso.​
marciazim.jpg
Abbiamo detto che in caso di visibilità che ci fa vedere il terreno al di là dell’ostacolo, dovremo individuare con la bussola un elemento riconoscibile nella nostra direzione di marcia e raggiungerlo dopo aver aggirato l’ostacolo, per poi riprendere la nostra direzione. Ma nel caso fossimo costretti a deviare dal nostro percorso (un altura, un recinto, un fabbricato) che costituisce anche una barriera ottica (cosa che ci impedisce sia di prendere un riferimento al di la di esso, sia di traguardare al punto di partenza dopo averlo superato), in questo caso dovremo aggirarlo.
Aggirare un ostacolo
Come facciamo ad aggirarlo senza perdere il nostro azimut? Ci sono due modi.

Sistema degli Angoli Retti

Il modo più semplice è quello di deviare a destra o a sinistra di 90°, continuare in questa direzione il pezzo necessario contando i passi per determinare la distanza percorsa, ritornare nella direzione precedente e senza tenere conto di altri riferimenti proseguire in questa direzione fino a superare l'ostacolo; deviare nuovamente nella direzione opposta di 90° e percorrendo la stessa quantità di passi della prima deviazione, raggiungerete così la nuova posizione sul prolungamento dell’itinerario primitivo e con una conversione di 90° riprendere quindi il percorso nella direzione voluta.
marciazost.jpg

Nel nostro esempio stiamo percorrendo un azimut di 73° arrivati in prossimità dell'altura deviamo a destra di 90°, cioè ci dirigiamo a 163° e contiamo i doppi-passi percorsi, quando vediamo che sulla nostra sinistra il percorso è libero, giriamo a sinistra di 90°, cioè ci dirigiamo sull'azimut iniziale di 73° e percorriamo un tratto di percorso fino ad avere campo aperto sulla nostra sinistra (non serve contare i passi), quindi deviamo a sinistra di 90°, cioè con direzione 343° e facciamo lo stesso numero di doppi-passi compiuti nella prima deviazione. Fatti questi ci fermiamo, siamo ritornati sull'allineamento che avevamo dovuto abbandonare. Giriamo a destra di 90° e riprendiamo l'azimut iniziale di 73°.
Sistema dei 60° usato nelle bussole Recta
Con questo sistema praticamente uguale al precedente, non serve calcolare gli angoli, ma basta utilizzare le apposite tacche della bussola.
Se si desidera aggirare piccoli ostacoli (boscaglie, paludi, colline, laghi), procedere come segue:
a) Avviarsi tempestivamente sulla rotta di deviazione II. (regolare l’ago N sotto le due tacche di deviazione).
Contare i passi.
b) Appena la via è libera, proseguire nella direzione normale I. (uguale a quella normale).
c) Una volta superato l’ostacolo, avviarsi sulla rotta di deviazione III. (regolare l’ago N sotto le altre due tacche di deviazione). Tornare nella direzione per lo stesso numero di passi contati per la rotta di deviazione II..
d) Successivamente è possibile proseguire nella direzione di marcia originaria.
azimutagg.jpg

Questo metodo può essere usato su tutte le bussole che hanno riportate queste tacche, magari con angoli diversi in base al modello.​
 

IddoCop

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LEZIONE 19

Il punto di stazione

Abbiamo visto tanti modi per usare la bussola, abbiamo visto come trovare un punto sulla carta e come darne le coordinate, come seguire un percorso, ma la cosa più importante è sapere dove siamo. Certo se conosciamo il posto è molto facile, ma nel caso ci fossimo persi, come facciamo a capire dove siamo.
Non è facile, specie se siamo alle prime armi, ma qui vi spieghiamo alcuni metodi.
Innanzitutto il punto sul terreno dove si trova l'osservatore e il corrispondente sulla carta prendono il nome di punto di stazione (P.S.).
Ricordo solo che un punto è dato da un azimut e da una distanza. L'azimut non è un punto.
Metodo a vista
E' forse il più facile se sappiamo leggere bene la carta e se siamo in una zona con molti riferimenti, in mezzo ad un bosco può essere quasi inutile.
Consiste nel determinare il P.S. facendo riferimento a particolari circostanti e vicini sicuramente individuabili sulla carta topografica. Qui ad esempio abbiamo un incrocio, con una casa sulla sinistra, che riusciamo ad individuare anche sulla carta e noi ci siamo vicini, quindi sappiamo dove siamo.​
puntovista.jpg
Metodo della carta lucida
Su un foglio di carta lucida si prende un punto P a caso. Si tracciano gli allineamenti (o gli azimut) a tre punti noti sul terreno A,B,C. Si posiziona il foglio lucido sulla carta andando a far coincidere gli allineamenti con i tre punti noti, il punto P sarà il nostro P.S.
Questo metodo può essere fatto anche senza la bussola, come il precedente. Basta porre ad esempio uno spillo al centro del foglio e usarlo per traguardare ai tre punti e andando a tracciare una linea per ogni direzione. Tale metodo può essere usato anche in zone di anomalia magnetica.​
puntotrasp.jpg
Metodo degli azimut reciproci
Si individuano visivamente almeno due obiettivi la cui posizione sia identificabile sulla carta (campanile, cimitero, incrocio stradale, cima di un monte, ecc.). Se i punti sono tre è meglio, l'errore sarà minore, inoltre è bene che questi punti non siamo vicini tra loro e nemmeno a 180°, in quel caso sapremo solo che ci troviamo tra questi due, se sono due punti meglio che l'angolo formato rispetto a noi sia di 90°, basta usare le nostre braccia per verificarlo. Se prendiamo tre punti l'ideale sarebbe che questi si trovino a 120° l'uno dall'altro.​
puntotriang.gif
Puntando la bussola nella direzione degli obiettivi, se ne rileva l'azimut (che ormai dovremmo saper fare), e lo annotiamo su un pezzo di carta.
Si calcola l'azimut reciproco, che dovreste saper fare. (lezione 14)
Si tracciano questi azimut nella carta come abbiamo visto in precedenza, in modo che si incrocino.
Ad esempio dal punto sulla carta della chiesa tracciamo il nostro azimut reciproco, come se fosse il nostro azimut che abbiamo visto come riportare sulla carta. Con la bussola trasparente non serve nemmeno calcolare il reciproco, basta solo prolungare la retta che parte dal punto rilevato.
Generalmente si formerà un triangolo, in cui si trova il nostro P.S. più è piccoli più siamo stati precisi ed il nostro punto sarà maggiormente definito.
Metodo delle coordinate polari
Si sceglie sul terreno un punto caratteristico riportato sulla carta. Si misura l'azimut magnetico rispetto al punto di stazione e si misura la distanza naturale.
Si calcola l'azimut reciproco e si riporta sulla carta dal punto di riferimento, così come la distanza sulla semiretta disegnata, ottenendo così il punto di stazione.​
 

IddoCop

Biker grossissimus
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LEZIONE 20
Orientamento con altri strumenti

Orientarsi con il metodo della posizione del sole.

Ore​


Posizione del sole


6


EST


9


SUD-EST


12


SUD


15


SUD-OVEST


18


OVEST

orientarsi1.gif

Orientarsi con il metodo dello scout Americano
Pianta nel suolo un bastoncino, puntandolo verso il sole in modo che non faccia ombra sul terreno.
Dopo 15-20 minuti apparirà l'ombra alla base del bastone. Questa ombra punta ad Est. Aspetta fino a quando l'ombra è almeno lunga 15 cm.
Traccia la perpendicolare alla direzione dell'ombra per avere il Nord.​


E' stato inventato da uno scout americano.
orientarsi3.gif


Orientarsi con l'orologio
Metti l'orologio ben orizzontale.
Appoggia un fiammifero o un bastoncino al bordo del quadrante e ruote l'orologio fino a far coincidere l'ombra con la lancetta delle ore.
Dividi a metà l'ora segnata dalla lancetta delle ore (conta le ore da 0 a 24). La direzione del Nord è quella che va dal centro dell'orologio verso questa ora.
ES. Se l'orologio segna le 8, il nord è dato dalla direzione che va dal centro dell'orologio verso le 4. Se l'orologio segna le 16, la direzione che va dal centro verso le 8 è la direzione del Nord.
orientarsi4.gif

orientarsi5.gif

Orientarsi con le stelle
orientarsi2.gif
Nell'emisfero Settentrionale, in una notte senza nuvole, é facile riconoscere la stella polare, che
indica quasi esattamente (con un grado di errore) il Nord. Per individuare la stella polare bisogna
riportare cinque volte la distanza delle ultime due stelle dell'Orsa Maggiore e il punto trovato
coincide con il Nord.​
 

gazzelladvd71

Biker novus
10/6/08
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lo credo anch io chi ha la full sta dalla parte delle full e viceversa chi ha la front?
poi perche quelli che fanno gare hanno solo front?



Affermazione esatta....
Il quesito sarà vecchio come il c:::: ma vedo che resta sempre attuale.Di fatto rimane il dubbio sull acquisto ma.......adesso mi vado a studiare le 20 lezioni sull'orientamento e la cartografia....... ci diventerò :il-saggi:

Ciao ciao
 
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Capo sono uno di parola......
ritorno per un secondo sul discorso che avevo lasciato in sospeso moooooooooooooooooooooooooooooooooooolto tempo fa, riguardo il lavaggio della biga...
c'è una ditta in germania (www.dirtworker.de) che produce una idropulitrice da 150€, trasportabile, che va benissimo per lavare la biga... guardare le foto per credere....

cit.
[...]
Ein weiterer großer Unterschied ist der angepasste Wasserdruck. Herkömmliche Hochdruckreiniger arbeiten mit einem Wasserdruck von bis zu 70/80bar. Ein Druck, der nicht nur Dichtungen durchdringen, sondern sie sogar zerstören kann. Der Dirtworker arbeitet mit max. 6 bar. Dabei lässt sich der Wasserdruck und die Strahlausdehnung/härte stufenlos einstellen – so haben Sie für jeden Einsatz den richtigen Wasserdruck und die passende Strahlform.
[...]

trad.
[...]
un'altra grande differenza sta nella pressione impostata. Le normali idropulitrici lavorano con una pressione che può arrivare ai 70/80 bar. Una pressione, che non solo può rovinare le guarnizioni, ma le può addirittura rompere. Il Dirtworker lavora con al max 6bar. In aggiunta la pressione e il getto si può regolare in modo da avere per ogni impiego la giusta pressione e il giusto getto.
[...]

ergo

l'idropulitrice si può usare per lavare la biga...:smile::smile::smile:
 

david_jcd

Redazione
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Capo sono uno di parola......
ritorno per un secondo sul discorso che avevo lasciato in sospeso moooooooooooooooooooooooooooooooooooolto tempo fa, riguardo il lavaggio della biga...
c'è una ditta in germania (www.dirtworker.de) che produce una idropulitrice da 150€, trasportabile, che va benissimo per lavare la biga... guardare le foto per credere....

cit.
[...]
Ein weiterer großer Unterschied ist der angepasste Wasserdruck. Herkömmliche Hochdruckreiniger arbeiten mit einem Wasserdruck von bis zu 70/80bar. Ein Druck, der nicht nur Dichtungen durchdringen, sondern sie sogar zerstören kann. Der Dirtworker arbeitet mit max. 6 bar. Dabei lässt sich der Wasserdruck und die Strahlausdehnung/härte stufenlos einstellen – so haben Sie für jeden Einsatz den richtigen Wasserdruck und die passende Strahlform.
[...]

trad.
[...]
un'altra grande differenza sta nella pressione impostata. Le normali idropulitrici lavorano con una pressione che può arrivare ai 70/80 bar. Una pressione, che non solo può rovinare le guarnizioni, ma le può addirittura rompere. Il Dirtworker lavora con al max 6bar. In aggiunta la pressione e il getto si può regolare in modo da avere per ogni impiego la giusta pressione e il giusto getto.
[...]

ergo

l'idropulitrice si può usare per lavare la biga...:smile::smile::smile:
Io ho visto gli occhi di Christian quando uno gli ha detto che avrebbe lavato la bici con l'idro... è come se provasse compassione per la bici... sono ancora commosso :cry:
Tipo: devo lavare la bici
Christian: Con l'idro?
T: Si!
C: No, dai!!
 
Io ho visto gli occhi di Christian quando uno gli ha detto che avrebbe lavato la bici con l'idro... è come se provasse compassione per la bici... sono ancora commosso :cry:
Tipo: devo lavare la bici
Christian: Con l'idro?
T: Si!
C: No, dai!!


penso che forse molti per idro intendano questa
168f116261bb4bfee4b2c7e7ce806996.jpg


quando pure questa
dirtworker_hi.jpg


lo è....
e questa è grande come una 24h e l'alimentazione è a 12volt...
 

avofabio

Biker tremendus
10/4/08
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c'è una ditta in germania (www.dirtworker.de) che produce una idropulitrice da 150€, trasportabile, che va benissimo per lavare la biga... guardare le foto per credere....

cit.
[...]
Ein weiterer großer Unterschied ist der angepasste Wasserdruck. Herkömmliche Hochdruckreiniger arbeiten mit einem Wasserdruck von bis zu 70/80bar. Ein Druck, der nicht nur Dichtungen durchdringen, sondern sie sogar zerstören kann. Der Dirtworker arbeitet mit max. 6 bar. Dabei lässt sich der Wasserdruck und die Strahlausdehnung/härte stufenlos einstellen – so haben Sie für jeden Einsatz den richtigen Wasserdruck und die passende Strahlform.
[...]

trad.
[...]
un'altra grande differenza sta nella pressione impostata. Le normali idropulitrici lavorano con una pressione che può arrivare ai 70/80 bar. Una pressione, che non solo può rovinare le guarnizioni, ma le può addirittura rompere. Il Dirtworker lavora con al max 6bar. In aggiunta la pressione e il getto si può regolare in modo da avere per ogni impiego la giusta pressione e il giusto getto.
[...]

ergo

l'idropulitrice si può usare per lavare la biga...:smile::smile::smile:

uuuuaaaoooooooooh un'idropulitrice che butta fuori l'acqua alla stessa pressione di una canna dell'acqua.....:smile::smile::smile::smile:
ecco qui un'ottima soluzione per buttar via un po di soldi!!!:smile::smile::smile:
 

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