In ogni caso TUTTI i raggi, (7, 2 per ogni uscita più il primo) si sono spezzati esattamente a metà, mai sul nipplo, mai sulla testa.
Questa è curiosa.
Perché nella sezione centrale, sebbene sia ridotta rispetto alle estremità, non dovrebbero aver problemi perché mancano pieghe o filetti che sono inneschi di rottura.
Propendo per un materiale troppo incrudito al punto da aver esaurito ogni margine di ulteriore resistenza.
E' solo una ipotesi.
Si potrebbero fare dei test, se qualcuno ha dei dubbi, ma il fatto che normalmente i raggi di media/alta gamma che siano sfinati, a diametro "incostante" rende la prova poco sincera. Per fare una trazione il tratto sottoposto al carico deve avere sezione costante per poterne apprezzare i risultati.
In realtà disporre di estremità allargate per la presa rende la prova più attendibile, perché le ganasce della macchina di trazione incidono il provino e possono determinare la rottura nel punto di presa, invalidando la prova.
secondo me non dovrebbe esser del tutto vero ( che un diametro incostante renda la "prova" non sincera) perché in questo caso, i raggi sfinati son fatti x pressatura del materiale non x asportazione , quindi in realtà il materiale usato x fabbricarlo e la sua struttura è sempre quella, semplicemente venendo schiacciato si adatta alla forma prestabilita allungandosi . da qui il fatto che alla fine un raggio sfinato è più leggero in confronto al suo fratello non sfinato di pari lunghezza... !ma sul grado di robustezza non influisce anzi sulla carta le case produttrici direbbero l'opposto!
in effetti sembrerebbe così, perché la riduzione del diametro avviene per forgiatura, che in teoria dovrebbe rendere il raggio più resistente.
Poi è tutto da verificare.
I raggi sfinati sono realizzati per martellatura o con altri sistemi, tipo la rullatura; ho visto anche raggi stampati, con rimozione della bava, ma era roba vecchia, oserei dire arcaica.
http://www.samind.it/martellatrici_rotanti.asp
La martellatura è il metodo ideale, perchè consente di ridurre la sezione e incrudisce il materiale al punto che il carico di rottura aumenta notevolmente e quello di snervamento si avvicina a quello di rottura (si può arrivare a un rapporto Rs/RM anche superiore a 0,9, ovvero il carico di snervamento è più del 90% di quello di rottura.
L'allungamento si riduce moltissimo, si arriva a pochi punti percentuali.
Bisogna vedere da quale materiale si parte, perché il risultato finale dipende dal grado di incrudimento dato dalla trafilatura.
Purtroppo non ho la possibilità di eseguire prove attendibili perché, sebbene possa disporre di una macchina di trazione, questa è troppo grande per lo specifico scopo; la scala minima è di circa 49 kN (5 tonnellate), mentre un raggio arriva si e no 3 kN, l'errore di misura sarebbe assai rilevante e quindi potrei trarre solo dati indicativi.