Salzkammergut trophy 2013 - 13 Luglio

teora

Biker poeticus
5/6/05
3.621
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0
55
rimini
siralexteora.blogspot.com
Mia prima volta, forse ultima. Conquistata la maglia nera, ma che fatica. Arrivato appena in tempo, ma festeggiato come un vincitore, un esperienza che ha cambiato il mio modo di vedere la MTB.
Complimenti a tutti i partenti, anche solo provarci vuol dire avere i mar....
Una grande esperienza vissuta con Achille (il maestro), passati i 50 anno voglio avere il suo fisico!! Grazie Achille, grazie maestro!!!
Grazie anche a Teora, al 120 km alla prima crisi le sue parole al telefono mi hanno aiutato.
Grazie capitano!!

ho passato un pomeriggio davanti al pc ad aspettare i tuoi passaggi, mi hai spaventato con quella chimata, achille e cassani so che con la loro esperzienza arrivavano.
non ti immagini quanti mi sia dispiaciuto non essere con voi.
achille ti ha dato una grossa mano da quest'inverno fino a sabato. e' un po bastardo ma alla fine i suoi consigli sono sempre validi, quindi d'ora in poi lascia perdere le berrette e gira sempre con una piadina al prosciutto in tasca.

SIETE STATI IMMENSI.
 

AlfA'

Biker incredibilis
18/10/04
12.431
2
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55
pisa
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E' strano...ricordo chiaramente di aver detto ( non promesso, badate.......anche se, per me, quello che si dice-solo dice equivale a una promessa- ) alla mi moglie che se avessi finito questa, l' anno prossimo non facevo gare.....

L'anno prossimo non ce n'è per nessuno. www.mb-race.com


e ora son qui a riconsiderare ( l' avevo vista lo scorso anno ma m sembrava un pelo oltre le righe.......poi si sa " i soffitti raggiunti diventano pavimenti" e le dosi van prese sempre più grosse.........) quella che dice roberto e a quale sia l' assetto migliore per fare la Transvesubienne con una bici da xc :smile::smile::smile:.
 

achille

Biker grossissimus
E' strano...ricordo chiaramente di aver detto ( non promesso, badate.......anche se, per me, quello che si dice-solo dice equivale a una promessa- ) alla mi moglie che se avessi finito questa, l' anno prossimo non facevo gare.....




e ora son qui a riconsiderare ( l' avevo vista lo scorso anno ma m sembrava un pelo oltre le righe.......poi si sa " i soffitti raggiunti diventano pavimenti" e le dosi van prese sempre più grosse.........) quella che dice roberto e a quale sia l' assetto migliore per fare la Transvesubienne con una bici da xc :smile::smile::smile:.

Per la Transvesubienne sono troppo negato in discesa, mi sono avvicinato a questo sport troppo tardi. e per la mb-race inizialmente ci avevo fatto un pensierino, poi guardato le classifiche e parlato con xtrncpb ho capito che per me, negato nell'enduro, sarebbe stato un massacro.

Vedremo, nel 2014....
 

xtrncpb

Biker imperialis
23/9/04
10.512
5
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58
Milano
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[MENTION=3906]AlfA'[/MENTION] [MENTION=8632]achille[/MENTION]
Guardate... un mio amico ha fatto quest'anno la MB-race, partendo per cercare di fare almeno la 100 km.
Questo è uno che in discesa va bene dappertutto, è bravo.
Mi ha detto che le discese lì sono una roba allucinante, tutte radici e rocce, molto ripide e ovviamente viscide. Sono tutte impegnative, non ti rilassi mai, sempre con i freni tirati.
E le salite sono pazzesche, tutte da rapportino e con molti tratti a piedi.
Dopo 70 km era talmente stanco che ha deciso di terminare la fatica sul percorso breve, anche perchè si stava preparando per la Iron Bike (partirà venerdi mattina, è alla sua seconda partecipazione) e non voleva rischiare di farsi male.
Comunque il vincitore del percorso da 70 km ha impiegato 4h34m, quindi ha tenuto una media di 15.3 km/h, non proprio simile alle nostre marathon...
Il mio amico ha impiegato 7h18m, giungendo 113esimo.

La 140 km è terribile. Anche qui medie orarie bassissime, il vincitore ha impiegato 9h55m (media 14.11 km/h). E' andata bene che non pioveva, come invece accaduto nel 2012.
Comunque quest'anno per la prima volta è giunta al traguardo una donna, in 14.20.59, ed è la prima volta su questa distanza anche per un concorrente italiano, Marco Cenedella, 11esimo in 11.32.29 e 41esimo una settimana dopo alla Salzkammergut Extreme.
Vediamo l'anno prossimo... :i-want-t:
 

AlfA'

Biker incredibilis
18/10/04
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Mi ha detto che le discese lì sono una roba allucinante, tutte radici e rocce, molto ripide e ovviamente viscide. Sono tutte impegnative, non ti rilassi mai, sempre con i freni tirati.
E le salite sono pazzesche, tutte da rapportino e con molti tratti a piedi.

La 140 km è terribile. Anche qui medie orarie bassissime, il vincitore ha impiegato 9h55m (media 14.11 km/h). E' andata bene che non pioveva, come invece accaduto nel 2012.
Comunque quest'anno per la prima volta è giunta al traguardo una donna, in 14.20.59, ed è la prima volta su questa distanza anche per un concorrente italiano, Marco Cenedella, 11esimo in 11.32.29 e 41esimo una settimana dopo alla Salzkammergut Extreme.

bello :celopiùg:......ci faccio un pensierone....
mettendoci 12, 02.......quindi ammesso e non concesso di finire......ce se mette diciamo uguale.......:i-want-t::i-want-t::i-want-t:
quello che mi da da pensare sono i ristori: alla salz son messi in maniera chirurgica......mi è successo una sola volta di finire l' acqua nella borraccia da 500 e ho trovato il ristoro dopo un kilometro, per non parlare della effettiva munifecenza degli stessi. Io non mi fermo mai ai ristori, ma in una gara che dura così tanto sono una necessità: fossero stati un pelo più radi diventava assai più difficle di quanto già non sia......
 

xtrncpb

Biker imperialis
23/9/04
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bello :celopiùg:......ci faccio un pensierone....
mettendoci 12, 02.......quindi ammesso e non concesso di finire......ce se mette diciamo uguale.......:i-want-t::i-want-t::i-want-t:
quello che mi da da pensare sono i ristori: alla salz son messi in maniera chirurgica......mi è successo una sola volta di finire l' acqua nella borraccia da 500 e ho trovato il ristoro dopo un kilometro, per non parlare della effettiva munifecenza degli stessi. Io non mi fermo mai ai ristori, ma in una gara che dura così tanto sono una necessità: fossero stati un pelo più radi diventava assai più difficle di quanto già non sia......
Ristori della Mb-Race eccellenti, ce ne sono parecchi e tutti messi bene. E c'è un po' di tutto.
Non c'è nemmeno il timore di finire l'acqua, perchè sul percorso ci sono numerosi torrenti e sorgenti d'acqua.
Considera che sei a meno di due km dal Monte Bianco...

Il problema lì è proprio il percorso, davvero durissimo.
Basta guardare le media km/h dei vincitori e paragonarli con quelli della Salz... :paur:
 

Spirit In The Sky

Biker assatanatus
31/12/08
3.336
3
0
36
Aotearoa
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e ora son qui a riconsiderare ( l' avevo vista lo scorso anno ma m sembrava un pelo oltre le righe.......poi si sa " i soffitti raggiunti diventano pavimenti" e le dosi van prese sempre più grosse.........) quella che dice roberto e a quale sia l' assetto migliore per fare la Transvesubienne con una bici da xc :smile::smile::smile:.

Transvesubienne vai di front con telescopico e gomme un pò cazzute che non si tagliano sui fianchi.
L'anno scorso con la enduro mi sono ammazzato per spallare la bici da 16kg (almeno il 30% delle salite si spalla o si spinge).
In discesa se hai manico si fa tutto anche con la front, certo avere una full da 10-11kg sarebbe l'ideale:celopiùg:
 

ANTMAR

Biker tremendus
Sono arrivato tardi a questo topic, sarebbe stato interessante avere un po di informazioni prima della gara, magari incontrare e conoscere qualcuno di voi che l'avete fatta o magari ci siamo anche conosciuti... senza saperlo, con Alfà mi pare ci siamo sentiti qualche anno fa per la Transvesubienne, ma ormai è fatta!
Complimenti a tutti, sia chi ha fatto la extreme sia chi ha fatto le altre distanze, tutte molto impegnative.
Vi voglio rendere partecipi, così come ho letto di alcuni di voi, della mia esperienza a questa gara. Copio e incollo quanto avevo scritto sul mio profilo facebook, allora le emozioni erano fresche di gara e sicuramente sono più "genuine" che raccontarla oggi. Buona lettura per chi ha il coraggio di arrivare alla fine.


LA MIA GARA ALLA SALZKAMMERGUT TROPHY 2013

Tutto è iniziato parecchi mesi fa, anzi direi circa 1 anno fa subito dopo la Dolomiti Superbike quando si ventilò la possibilità di scegliere per il prossimo anno (cioè per il 2013) proprio la gara austriaca, la mitica Salzkammergut (nome che fino a qualche giorno fa non riuscivo a ricordare ne tantomeno pronunciare).
Un po’ per mia natura e mio carattere, avendo già in diverse gare affrontato la distanza dei 100 km, l’obiettivo doveva andare oltre: la distanza extreme, dopotutto erano solo 211 km e 7.049 di ascesa!
Al rientro dal viaggio in Patagonia (febbraio), dove insieme a Tore e Maurizio avevamo macinato un bel po’ di km, ero fiducioso. Le gambe (e le natiche) erano ben allenate sulla resistenza alle lunghe distanze e al tempo prolungato in sella, restava da migliorare la velocità. Così partii con le migliori intenzioni di allenamento. Invece, esigenze di lavoro e di famiglia, con 3 mesi di fermo quasi totale, hanno compromesso tutto. A maggio ho ripreso a fare qualche uscita (che non si poteva chiamare sicuramente allenamento), ho partecipato alle marathon regionali (con molta umiltà …. ) e, verso giugno, per mancanza di tempo, di tanto in tanto ho iniziato ad andare a lavoro in bici dove riuscivo a fare dai 100 ai 150 km (intervallati da 8 h di lavoro!). Un’unica uscita lunga su strada fatta a fine giugno dove ho macinato 277 km in 12 h pedalate e 14 h in tutto, naturalmente il dislivello manco si avvicinava un poco a quella della gara austriaca, però mi aveva ridato fiducia!
Insomma arriviamo in Austria, io tuttavia molto tranquillo, ero conscio delle mie (scarse) possibilità ma anche della caparbietà (qualcuno la chiama testa dura!) che mi contraddistingue. E infatti, questa è una gara che per oltre il 50% si disputa con la testa.
La mia strategia era semplice:
- regolare l’andatura al minimo in funzione dei tempi limite dei cancelli (ce n’erano 5), anche se la gamba andava, frenare!
- Prendere con regolarità integratori salini, i crampi, con queste pendenze, erano sempre in agguato;
- Alimentarmi continuamente senza saltare un ristoro (ce n’era la media di 1 ogni 15 km) prediligendo pane e limitando i dolci; inoltre avevo con me 2 panini imbottiti, barrette e gel, zaino idrico e borraccia con sali;
- Affrontare le rampe più pendenti con il rapporto più agile o scendendo dalla bici;
- Restare sempre concentrato ed eludere i pensieri negativi.

I giorni precedenti la gara sono trascorsi molto tranquillamente. Qualche uscita turistica con il gruppo (di cui facevano parte anche le mie due figlie), qualche uscita in bici tranquilla la mattina presto, relax e stile di vita da “vacanza”.
Il sabato della gara non ho dormito molto (ma ci sono abituato) sveglia alle 3.45, alle 4.00 colazione abbondante, alle 4.40 arrivo in griglia.
Sono già tutti li, 600 temerari ancora illuminati dalle luci dei lampioni, però si vede già l’alba, a queste latitudini le ore di luce sono più che da noi in Sardegna!
Alle 5.00 e zero secondi la partenza, il piccolo paese è già sveglio per dare tutto il suo entusiasmo agli atleti. Io nelle retrovie mi adatto al ritmo che mi ero imposto, non ero il solo, moltissimi sono dietro di me già nelle salite iniziali. Iniziano dopo pochi km di salite in asfalto le prime rampe al 20% prima in asfalto e subito dopo dentro il bosco su pietraia con radici. E’ il primo tratto a spinta, obbligatorio visto che non hai spazio per pedalare. Si riprende a pedalare dopo 500 m, sterrata buona ma sempre in salita. Dopo 11 km scolliniamo a 1.350 m, si respira e posso iniziare a lanciarmi in discesa. Qui posso rendere di più, la gravità mi aiuta e so di cavarmela benino. Iniziano i ristori, brevissime pause per bere, riempire borraccia e camel, prendere qualcosa da mangiare: massimo 2 min.
Le salite, le rampe sino al 30% (da spingere regolarmente) si susseguono. Iniziano dopo il 30 km anche i singles e le discese tecniche. Quella più famosa tra pietre e radici, che avevo già fatto tranquillamente due giorni prima, è impercorribile per il fango ed il passaggio dei primi. Chi ci prova cade davanti a me. Scendo, farmi male adesso non è il caso! I singles nel bosco continuano sino al tratto famoso del passaggio delle gallerie scavate sulla roccia. Subito dopo l’uscita con i famosi gradini in roccia, tutti scendono, io aspetto lo spazio e vado tranquillo, niente di che! Applausi dal pubblico appostato per assistere alle cadute! Poi si arriva a valle, siamo al paesetto prima di attraversare il fiume: passaggi sui gradini, ponticello stretto e di nuovo gradini. Mi diverto!
Arrivo al primo cancello di Bad Goisern (cioè di nuovo alla partenza), quello dei 37 km e delle 8.15, sono abbondantemente in orario, bene!
Si riprende a salire, prima sugli stessi percorsi poi si va verso la miniera di sale di Altaussee, chissà perché coincidono sempre con la presenza di rampe! Cambiano i paesaggi, bosco, canyon, villaggi montani, discese tecniche e salite su tagliafuoco! Sono circa le 12 e inizia a fare caldo, per fortuna siamo spesso nel bosco! Ogni due ore mi prendo una fialetta di magnesio e alterno con integratori ai ristori e dalla borraccia e acqua dal camel. So che è importantissimo idratarmi. Mangio continuamente mentre pedalo, pane, frutta, barrette, gel… inizio ad avere problemi di pancia, fastidio che diventa dolore e che mi porterò per tutta la gara e anche nei due giorni dopo… ma so che devo mangiare!
Ai 100 km il secondo cancello, quello delle 13.45, tutto Ok, ho 45’ di margine e ho già fatto circa 4.500 m di dislivello. Sto bene.
Ai 128 km sono per la terza volta a Bad Goisern, c’è il terzo cancello, quello delle 15.45, e ho fatto circa 5.000 m di dislivello, nonostante una foratura che mi ha fatto perdere 15’, finora tutto ok, ho ancora margine. Nel tratto di falso piano attorno al lago posso aumentare il passo, ci sono circa 20 km su piste ciclabili e stradette interne ma… occhio alle rampette! Ad Obertraun salto il ristoro, ho ancora tanta roba con me, mi devo alleggerire prima delle salite finali delle quali la prima, quella della miniera di Salzberg, è la più temibile, 4,5 km con pendenze che raggiungono il 25-30%!
Prima di arrivare al villaggio di Hallstatt, prima della salita, una rampa improvvisa dietro una curva che finiva passando dentro un antico caseggiato, mi trova impreparato con i rapporti, mi ferma, e qui decido di prendermi 5’ di pausa per mangiarmi uno dei miei panini imbottiti e riflettere… si, riflettere su come affrontare le ultime salite, gli ultimi 2.500 m di dislivello, quelle dopo 150 km, quelle che troncano le gambe ai più, le stesse affrontate dai miei amici sul percorso da 75 km. Un tipo, posto proprio sulla curva che probabilmente ha cercato di avvisarmi (in tedesco), mi guarda incredulo con quanta calma mordo il mio panino. E’ stata una breve pausa ma riparto ricaricato. E’ strano, a parte il mal di pancia che mi tormenta, la stanchezza che si sente, non solo sulle gambe, sono fiducioso, dopotutto mancano “solo” 60 km!
Affronto i primi tornantini in sella, superando tanti che spingevano la bici. Quando il fondo è diventato pietroso anch’io scendo e inizia la “via crucis” di Salzberg, la salita che diventa impossibile, si arriva all’asfalto, sotto il sole e con l’ultimo km al 30%. Ho visto lungo strada morti e feriti, probabilmente ha fatto più vittime questa salita dei 150 km prima!
Arrivo in cima svuotato, per fortuna c’è adesso un falso piano e poi una discesa, posso recuperare, un alto metro e sarei scoppiato!
Dopo una discesa di 12 km fatta a 60 km/h, arrivo al limite di tempo al cancello dei 178 km, mi accoglie una moltitudine di persone urlanti che mi incita a non mollare. Ora non posso più “fare con calma”, devo correre quanto posso, quanto mi resta lo devo dare adesso, mi dico. Ma c’è ancora un ultimo cancello e un ultimo picco da superare, 350 m di dislivello in 6 km… e sono stanco. E’ stata la salita più lunga, molti camminavano spingendo la bici, anch’io sono sceso 3-4 volte per far riposare il fondoschiena. Scollino e inizia l’ultima discesa che mi lancia verso l’ultimo cancello, siamo ai 191 km, il mio orologio segna 5’ di ritardo, quando arrivo trombe, trilli, urla, mi accolgono, le uniche parole che capisco sono “Go, go!”, capisco che è andata. Accelero, sono in piano e poi sarà discesa, sono gli ultimi 20 km, devo dare il massimo. Percorro questo tratto ad una media di 30 km/h, non so da dove escono più le energie ma le gambe vanno! Gli ultimi km tra gli alberi già non si vede più bene, il sole è tramontato. Ancore qualche single trek, un guado e siamo all’ingresso di Bad Goisern.
Arrivo alle 21.12, ho pedalato per 16 h e 12’ e, al mio gps, ho salito 7.250 m, ad una media di 13 km/h.
Una moltitudine di persone mi accoglie con urla di gioia, sembro io che ho vinto la gara, lo speacher nomina il mio nome, tra la folla i miei compagni che allungano le mani per abbracciarmi, Chiara e Gaia (le mie bambine) dall'altra parte che mi stringono forte, questo è il premio per me più grande. Io sorrido felice. Ci sono riuscito, ho fatto qualcosa su cui ho creduto fino all'ultimo ma che, allo stesso tempo, mi rendevo conto che era quasi impossibile. Come mi fermo subito una ragazza mi da il biglietto per ritirare la maglia, quella nera dei Finisher. Solo ora mi rendo conto che la mia fatica è finita, il sogno è stato realizzato, l’obiettivo è raggiunto. Ma so anche che, per mio carattere, una volta raggiunto un obiettivo, un mio limite, c’è ne sarà un altro, più avanti, da programmare. Quale?

p.s.
Non ho messo le foto per pigrizia, sul forum ci vuole troppo tempo. Se qualcuno di voi è su facebook, può chiedermi l'amicizia (mi trova come Antonio Marino) e vedere quanto ho caricato sul mio profilo. Ciao
 

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