Il nocciolo del problema sta qui. Io il problema lo ho rilevato concretamente, purtroppo, dopo una prova effettiva di 20 km fatta alcuni giorni dopo ma il venditore ha negato la presenza di un difetto.
Poichè la rottura non la ho provocata io, perchè lo so, evidentemente è stato il padreterno o il caso.
Ammesso che il venditore non ne fosse a conoscenza e la bici si fosse rotta durante il trasporto nella sede di vendita ( li era già presente il difetto visto che avevo notato il ritorno del cavo mollato, cosa a cui, come specificato in altro messaggio, non avevo al momento attribuito importanza) almeno ci si sarebbe potuti acccordare su sconto/restituzione.
Intanto ieri ho aggiunto 200 euro per ritirare la bici riparata.
escludendo a priori la malafede del venditore (che in termini strettamente giuridici dovrebbe essere provata dall'acquirente), di contro se fosse stato in malafede non ti avrebbe messo in condizione di provare la bici e inoltre non ti ha taciuto difetti da te rilevati durannte la prova, è proprio questa l'alea di un acquisto di un mezzo usato... ossia il fatto che un qualunque componente possa rompersi anche dopo pochi chilometri o giorni e questo è il motivo per cui un bene usato si paga sensibilmente meno di uno nuovo e uno più vetusto si paga ancora meno di uno meno vetusto...
nel tuo caso posso anche provare a pensare che l'ammo fosse parzialmente guasto già priima della vendita ma che il venditore non lo sapesse tant'è che ti ha fatto provare senza remore la bici e da qui che si evince la buona fede e quindi l'onere della prova a tuo carico nel dimostrare l'eventuale mala fede.
Ma poniamo pure il caso che il venditore fosse in malafede.
La circostanza che l'acquirente possa aver potuto provare la bici e che il venditore non abbia taciuto la presenza di difetti su espressa richiesta dell'acquirente, a mio avviso, libera il venditore da qualunque responsabilità di natura giuridica.
Così come abbiamo ipotizzato la malafede del venditore ipotizziamo pure che l'ammo si sia guastato nei tuoi primi chilometri di utilizzo dela bici...
circostanza teoricamente da non scartare a priori e anche probabilisticamente possibile dal momento che si parla di una bici usata...
a tutti noi è capitato purtroppo di avere una bici perfettamente funzionante alla partenza e dopo pochi chilometri trovarsi con la forcella floscia o con il cambio ripiegato su se stesso...
io terzo che dovrei decidere sulla questione come posso dire che ci sia stata malafede del venditore dal momento che la bici è stata provata dall'acquirente e trovata idonea all'uso previsto?
come potrei scartare l'ipotesi che il danno si è verificato nei primi 10 km di utilizzo da parte dell'acquirente a causa di un suo errore o perchè essendo una bici usata da quasi due anni può essere fisiologico che alcune parti si rompono?
A mio avviso è questa l'ottica con cui affrontare questa "diatriba".
E se l'ammo si fosse guastato dopo 50 km il venditore era in buonafede?
insomma quando cessa la responsabilità del venditore? dopo quanti km?
dopo quanti giorni?
Ecco, questo mi sembra un intervento ragionevole. Ammetto che avrei dovuto fare quanto indicato da te correttamente ma la mia buona fede ad oltranza da una parte e la voglia di sostituire la mia vecchia bici dall'altra hanno portato a questa situazione.
Grazie per l'intervento
Ecco è stata proprio la tua naturale e umana voglia di utilizzare la bici che ha portato a questo...
io in questi casi sono peggio di mio figlio...
comprendo il tuo disappunto ma come detto da molti alla fine hai, tuo malgrado, anticipato la revisone dell'ammo...
adesso si che la tua bici è praticamente nuova...