Bene ragazzi, anche questa volta ce l'abbiamo fatta.
Dire che il meteo non prometteva niente di buono può sembrare banale in quest'estate che non c'è, ma questa volta direi che abbiamo davvero esagerato con un sabato costellato da nubifragi e allagamenti un pò dappertutto. Inutile dire che il telefono friggeva con gente che si informava, che rinunciava, che aveva voglia di provarci ma però ......... Comunque sabato sera andiamo a letto con un bel cielo stellato e la speranza che previsioni di sole per la domenica fossero state giuste. Ma come spesso succede chi visse sperando ......... E così al risveglio domenica mattina un bel cielo plumbeo rallegrava la nostra mattina. Ma lo spirito degli irriducibili non è completamente estinto e quindi 19 eroi si sono infilati nell'ovovia che ci ha portato sulla cima del gomito completamente avvolta nella nebbia. Partenza col botto e prima foratura sulla pietraia che porta alla selletta. Visto che eravamo in pochi si sceglie di stare il più possibile assieme e quindi si aspetta che Luca faccia la riparazione e ci si butta nel bosco. La discesa dalla selletta è un ottimo modo per iniziare, umida, tecnica, veloce ci si diverte tutti tra slide e traversi. Poi via nella foresta demaniale, si attraversano i ponticini che portano alla secchia e poi giù verso Rivoreta, da dove si prende il sentiero degli Albinelli, che è sempre tanta roba, pulito, scenografico e soprattutto molto divertente. Ancora qualche inghippo con Luca che prima fora di nuovo e poi rompe la
catena, il gruppo va avanti verso la funivia e ci ricompattiamo al primo ristoro. Gli amici della Doganaccia ci fanno trovare salumi e formaggi e visto che l'ora si avvicinava al mezzogiorno tutti ci facciamo tentare volentieri. A quel punto, tutti in salita verso la croce con i frontisti a guidare il gruppo e Luca, perso ...... Dopo una prima proposta di ammutinamento e conseguente giustizia sommaria sul posto prevale la componente umana e lo aspettiamo prima di buttarci giù verso Capanno Tassoni, tra sassi resi viscidi dalle piogge dei giorni precedenti e tronchi che sembravano passati nel sapone ....... Ma la discesa è sempre discesa e quindi si arriva tutti in branco a Capanno con Clemente che prima ci taglia un salame e poi tira fuori la pizza e alla fine visto che Delio aveva iniziato a pensarci già dall'Abetone gioca il carico da 11 con la torta : marmellata di arance, cioccolata e amaretti .......... Rovinati ............. Si riparte per il colombino, che è la salita più dura della giornata, sia per i postumi della torta, sia perchè effettivamente la strada sale ....... Però, arrivati in cima al colombino la discesa su Fanano dal 425 merita tutti gli sforzi della giornata, uno spettacolo, più impegnativo del solito perchè anche qui l'acqua non aveva dato tregua. Però quando si arriva in fondo la soddisfazione è stata generale. Solo che Ilario aveva lasciato la gabbia del cambio su un sasso e quindi è stato approntato un recupero con furgone dal ponte di Fanano, recupero che, visto che oramai il furgone era lì, è stato gradito anche da qualcun'altro .......... A quel punto i 15 sopravvissuti hanno iniziato a salire verso Sestola dove tra la seggiovia e la funivia hanno trovato un altro pò di cibo utile per carburare durante la picchiata finale verso Fiumalbo dove tra sorpassi e pieghe da Moto Gp siamo arrivati tutti insieme sani e salvi.Da lì i frontisti hanno pedalato fino all'Abetone e gli enduristi hanno approfittato dei furgoni per ritornare alla partenza dell'ovovia. Alla fine di un giro lunghissimo, neanche una goccia di pioggia, neanche un graffio, amicizie che si formano e si rinnovano e la soddisfazione di aver portato a termine uno dei giri più epici dell'appennino ........... Alla prossima ragazzi !!
P.S. Sembola non pervenuto, alla fine mi toccherà venirti a prendere a casa. Appunto, alla prossima ..............