PRATOPIAZZA, MISSIONE FALLITA MA
Sabato 3 marzo, San Vito di Cadore
molto bello.
mi vergogno un po' a dirlo, ma non conosco praticamente nessuno dei posti che hai indicato. mi sa che è ora di porre rimedio...
questa sì che è una con le ovaie!
PRATOPIAZZA, MISSIONE FALLITA MA
Sabato 3 marzo, San Vito di Cadore
PRATOPIAZZA, MISSIONE FALLITA MA…
Sabato 3 marzo, San Vito di Cadore
La giornata è splendida...
io, la mia bici, la neve e il fantastico mondo che mi circonda.
La solitudine non è esser da soli in mezzo alla natura ma è essere in mezzo a persone del tutto estranee.
Noto che non hai avuto necessità dei chiodati
Complimentissimi, anche per il report!!, alla faccia del ginocchio "scavesà"....
Complimenti per l'uscita...ma col ginocchio a posto cosa ti facevi i 100km/D2000?
molto bello.
mi vergogno un po' a dirlo, ma non conosco praticamente nessuno dei posti che hai indicato. mi sa che è ora di porre rimedio...
Brava Laura
Sono queste missioni fallite che riempiono il cuore... Altro che solitudine! So cosa provavi e la buona invidia mi pervade lasciando un po' di posto ai ricordi e tanto alle future cose da fare in quel paradiso...
Che dire......un complimento grandissimo a tutti e due A Bobo che si conferma un grande scalatore con tutti i mezzi di sellamuniti e a alla New Entry Laura, molto tenace e brava anche a raccontare e istoriare ( Bobo forse Docet ) la sua avventura......Bravi Bravi tutti e due.....
fantastica!
quei posti li ho già vissuti in bike ma mai con la neve e nemmeno con gli sci.
bel report e belle parole...brava, brava, ora ho ancora di più la fregola di pedalare un giorno con te!
sulle piste da fondo!? ahi! ahi! ahi! se ti beccavo io...
beh! perdonata solo perchè le condizioni della pista erano pietose e chi sciava non meritava rispetto dato che non ne avevano a loro volta per i propri sci!!!
io i miei li tratto come se fossero gli unici rimasti di questo mondo!!!
@lacek: complimenti, giro di tutto rispetto per le condizioni e bel report, molto molto brava o-o
PRATOPIAZZA, MISSIONE FALLITA MA…
Sabato 3 marzo, San Vito di Cadore
Ecco si preparano tutti, marito e figli, per andare a sciare ma io, aihmè, non posso far parte del gruppo.
La lesione al legamento crociato del ginocchio, ancora troppo fresca di infortunio, me lo impedisce.
La giornata è splendida e mentre loro armeggiano con scarponi, caschi e attrezzature varie io già mi consolo pregustandomi un’ottima alternativa.
Prendere il sole in baita, qualche vasca in centro, aperitivo in piazza…giammai!
Ho ben altro programma in mente…
E infatti inforco la mia Ibis e via, destinazione Pratopiazza.
Procedo tranquilla verso Cortina gustandomi magiche visioni.
Le avrò viste un miliardo di volte ma è sempre come fosse la prima.
Il Pelmo, l’Antelao, il Sorapiss, le Tofane…
…Bec de Mesdì e Croda da Lago
Passo Cortina ed inizia la neve, abbastanza compatta.
La pista da fondo è chiusa, a parte un breve tratto, così posso procedere senza infastidire nessuno…
intanto il sole gioca con la mia figura a fare ghirigori sulla neve.
Passo il Col Rosà…
…e procedo verso Cimabanche: io, la mia bici, la neve e il fantastico mondo che mi circonda.
Nessun altro intorno…
Dopo Ospitale il fondo si fa più battuto.
La pista da fondo è aperta.
Poco più avanti incrocio uno sciatore, che mi osserva strabiliato.
Più stupito che arrabbiato per la mia intrusione. Bene.
Speriamo però che non ce ne siano altri.
Procedo, nessuno in vista.
Inizio a sentire freddo, il Garmin segna -2°C.
Sono alla polveriera di Cimabanche, non a caso nota per essere uno dei posti più gelidi d’Italia. Osservo il sentiero che sale a Forcella Lerosa, pieno di neve.
Chissà se riuscirò a salire a Pratopiazza…chissà.
Dopo poco sono a Cimabanche ed esco furtiva dalla pista prima che i fondisti, diventati numerosi, mi buttino fuori a racchettate.
Sono subito al bivio ed inizio a salire nel bosco su un fondo di neve compatta.
Fantastico, non potevo sperare di meglio ma…dura poco.
Al primo tornante inizio ad arrancare sulla neve molliccia.
Vado avanti, mi fermo, riparto, slitto, scendo, cammino, riparto, pedalo… vado avanti, mi fermo…e via così nella speranza che salendo, oltre il bosco, la situazione migliori.
Ma non è così, anzi, sempre peggio.
Non ho proprio voglia di farmi a piedi i 400 metri di dislivello che mancano al Rifugio.
Mentre penso il da farsi sento in lontananza una voce.
I Cadini mi chiamano.
Rispondo senza esitare.
Giro la bici, saluto Pratopiazza e volto le spalle alla Croda Rossa con la sua parete insanguinata, come ricorda la truce leggenda.
La discesa è divertente, con la bici che slitta non più di quel che serve per tenerla comunque sotto controllo.
Incrocio due persone che salendo si fermano ad osservarmi stupite.
Dopo 20 km di fondo nevoso e 600 D+ prendo di buon grado l’asfalto.
Direzione Cadini di Misurina.
15°C, sto morendo dal caldo…
Provo a salire verso il Rifugio Bosi al Monte Piana, sempre su neve, ma dopo poco desisto.
Esco sull’asfalto e salgo al Lago d’Antorno.
Si apre una magica visione sulle Tre Cime.
Mi allungo fino al Rin Bianco per una veloce sosta che si conclude con un corroborante caffè.
Fuggo quanto prima dalla folla che si accalca nel terrazzo assolato dopo aver osservato le facce di gente insipida arrivata fin qui per lo più in motoslitta.
La solitudine non è esser da soli in mezzo alla natura ma è essere in mezzo a persone del tutto estranee.
Torno in fretta dove la solitudine non esiste.
Ammiro le montagne che incorniciano il mio passaggio e mi sento di nuovo bene, benissimo.
Sbircio la salita verso il Rifugio Auronzo ben sapendo che la neve oggi non è ciclabile.
Ma è sicuramente pedalabile la pista da sci, deserta, che scende a Misurina.
Mi guardo attorno, non c’è nessuno e allora….via!
Poco più giù mi immetto nella pista da motoslitte e velocemente arrivo al lago di Misurina dove mi attende il Sorapiss, maestoso e imponente, come sempre.
Proseguo e le Marmarole fanno capolino…
…mentre salgo al Passo Tre Croci per gli ultimi 200 D+. Arrivata.
Ora si va solo in giù. Scendo come e dove posso in base alle condizioni della neve e del terreno tagliando dove possibile per il sentiero, per il bosco e poi giù per i prati fino a Cortina.
Di fronte a me le Tofane, in tutto il loro splendore.
Più avanti incontro nuovamente Antelao e Pelmo che mi avevano salutato alla partenza.
Il giro in Paradiso si conclude a San Vito.
Non è esattamente il percorso che avevo programmato ma va bene così.
Anzi benissimo…
68 km, 1545 D+, grazie al mio mezzo ginocchio che ha retto alla grande. Grazie all'altra metà, quella lacerata, che mi ha regalato questa stupenda giornata.
si stanno allenando per la Liegi-Bastogne-Liegi di aprile e sinceramente ho il timore di perderli definitivamente!@nomad: anche perse e dario in bdc? questa non la sapevo!
PRATOPIAZZA, MISSIONE FALLITA MA
Sabato 3 marzo, San Vito di Cadore
E meno male andavi con una gamba sola, dove saresti arrivata con due!!!complimenti!!
Veramente bravi tutti e 2, Bobo perchè sfrutta ogni ocasione per farci partecipi delle sue uscite e Lacek per il fantastio giro e l'ottimo report, sei stata grandiosa.
Grandeee! (alla Renato Zero)
bravi...vi fate proprio delle belle girate! magari con dei trai differenti dai miei gusti ma comunque dei gran bei giri
complimenti o-o
Visto che qua non si possono dare le rep ecco un + simbolico
Bel report, SportivoCulturalGastroAmbientale