Tutta colpa di mio fratello
Firenze-Bologna in MTB 12/13 maggio 2012
Lidea è di mio fratello.
Un suo amico emiliano, Massimiliano Il Merlo, sta organizzando con un gruppo di amici la Transappenninica Firenze-Bologna in mtb
:
Mmmmmmh, sta a vedere che la mia sorellina ci andrebbe volentieri.
Tempo due secondi e sono già nel gruppo facebook dedicato allevento.
Un veloce scambio di informazioni e
iscritta! Sul filo del rasoio aderisce anche Bobo.
Pochi secondi ancora ed è overbooking.
Posti 25, iscritti 25.
Chi cè cè. Noi ci siamo.
Non saranno le mie amate Alpi ma unesperienza sugli Appennini mi attrae non poco
il percorso è nuovo, vario e tosto, come piace a me.
Scarico la traccia ed effettivamente non è proprio un giretto, per kilometraggio e dislivello
3600 D+ e 140 km circa in due giorni.
Nellattesa della partenza fitto scambio di informazioni, soprattutto sulle condizioni meteo del week-end.
Avverse.
Si aspetta venerdì ma la situazione per domenica non cambia.
Tra rinunciatari, indecisi e irriducibili vincono questi ultimi. Rimaniamo in 18
..si parte!
Ci troviamo in stazione a Bologna sabato mattina per il treno delle 6,16. Facce assonnate ma bici in perfetto ordine
anche con personalizzazione
una figata!
Il viaggio in carrozza passa veloce tra una chiacchiera e laltra.
Alcuni realizzano lì per lì che non sarà proprio un giretto
ma non cè tempo per ripensamenti.
Siamo a Firenze già pronti per il clik.
Ci sono ben 3 donne su 18: che goduria, praticamente siamo in maggioranza
Ci sono i maranellesi/modenesi irriducibili, compagni di cordata nelle situazioni più impervie.
Ci sono i forumendoli stam78, andrea-v83, dr.zero
e tutti gli altri componenti di questo fantastico gruppo.
Dal Veneto ci siamo io e Bobo: alla fine ci hanno chiamato i duri del Nordest ma se lo avessimo saputo alla partenza avremmo tenuto da subito un contegno più consono al ruolo
e invece...
Soprattutto cè il grande mitico Il Merlo, artefice dellavventura al quale va il mio infinito TKS!
Insomma cè un bellissimo gruppo di 18 simpatici bikers pronti ad affrontare gli Appennini. Ora vai coi pedali
Per dovere di cronaca, seppur con il rischio di essere (giustamente) bannata, devo dire che i primi 5 km trascorrono sotto le improperie toscanacce di automobilisti inviperiti. Azzzz, la traccia ci conduce su una strada stretta
in contro-mano!!!
Chissà che i sacramenti vari che ci prendiamo alla fine portino bene
Ci allontaniamo dalla città
e arriviamo a Fiesole
Poi in sali e scendi su prati e boschi, sterratoni e single track
e qualche divertente discesa
La salita verso il Santuario di Monte Senario è breve ma decisamente dura. Non a caso una via crucis.
Il ghiaino di recente posa non aiuta, anzi.
Anche i non credenti, in cima, vedono la Madonna
Ma le fatiche vengono ben ripagate con soddisfazione dello spirito, dello stomaco e dell'occhio.
Dopo la sosta si riparte in discesa.
Le mille gradazioni del verde riposano gli occhi e la mente.
Dopo lungo peregrinare siamo di nuovo nella piatta, calda pianura
iniziamo a scioglierci sotto i 35°C.
Una bibita fresca ci sembra unottima idea.
Fresca sì ma gelata no, come uno dei nostri purtroppo sperimenta in prima persona beccandosi una gran poco piacevole congestione.
Soffrendo, ma ce la farà
bravo!
Si riparte in salita verso il passo dellOsteria Bruciata.
Sarà il caldo, sarà la pendenza, sarà il fondo smosso
procedere in sella è veramente dura.
Si pedala e si cammina, si cammina e si pedala e intanto si sale
Cè anche, con sommo gaudio di alcuni (uno in particolare), da spallare un po.
Ed eccoci al punto di valico tra il Mugello e la Valle del Santerno: il famoso Passo dellOsteria Bruciata.
Il gruppo si ricompatta e si gode un po di fresco, finalmente.
Poi si riparte con il traguardo ormai più vicino.
Si arriva alla Futa e poi giù al Campeggio dove ci attende una mitica doccia calda.
E sera e ci diamo dentro con unabbondante e meritata mangiata
Si va a nanna contenti ed ottimisti sotto un ampio cielo stellato.
Ma lindomani le stelle hanno lasciato il posto a fitti nuvoloni minacciosi, ben supportati da un forte vento a raffiche e da un temperatura non proprio tiepida (6°C).
Non piove forte ma ha tutta lintenzione di farlo quanto prima
Rapida consultazione di fronte a cappuccino e brioche.
Molti dicono no, con questo tempo non ci sto.
Ma unocchiata di intesa corre tra gli sguardi di alcuni.
Sì partiamo!
Siamo gli irriducibili del Nordest e di Maranello.
Ognuno attrezzato come può.
Il primo tratto in fuoristrada è insidioso per la presenza di rami resi alquanto scivolosi dalla pioggia
Proseguiamo, nostro malgrado, su asfalto.
Il forte vento ci costringe a spingere forte sui pedali, anche in discesa.
Apprendo in questa situazione che non sempre magro è (e leggero) è bello.
Inizio ad invidiare le decine di chili che alcuni miei compagni di viaggio hanno in più.
La cosiddetta massa critica che io non ho, azzzz
e il vento ne approfitta (stronzo!)
Sul versante bolognese la pioggia intensa mette a dura prova la resistenza dellattrezzatura tecnica e
mentale.
Ma pedala pedala e in breve siamo a Bologna.
Ore 12,30 già in auto, con il cruccio che forse si poteva fare tutto su sterrato
bah, forse no
.
Nellincertezza meglio così.
La montagna mi ha insegnato che a volte rinunciare significa avere coraggio. Vale sulle Alpi, credo anche sugli Appennini
Un grande bacio a tutti i miei compagni di gita...
...e uno speciale al mio fratellone, grandissimo biker e uomo dalle ottime idee
(Foto mie e di Nomad 42 integrate da Stam78, Davo Dievel, Gianluca e Anacleto che ringrazio)