Da San Godenzo al Tiravento e ritorno questa la maratona nel parco che abbiamo fatto ieri. Giro veramente da 5 stelle e completo in tutto e per tutto che consiglio di fare assolutamente magari anche in più tappe o in giorni diversi per chi non ha sulle gambe tutto questo dislivello. A dire il vero il giro originale che aveva a suo tempo ideato e fatto il Cangia che secondo me è il più grande conoscitore e guru dei sentieri del parco
e di cui ho spudoratamente copiato gran parte del giro
ma che ringrazio per l'idea,
era dal muraglione al tiravento ma visto che il dislivello di quel giro era solo poco meno di 1800 metri
abbiamo deciso di allungarlo un poco sennò finivamo troppo presto.
Arrivati a San godenzo troviamo però al parcheggio la bici dell'ultima persona che aveva provato a fare questo giro
Ma noi non ci perdiamo d'animo e alle 7.40 siamo già in sella e cominciamo a salire su al muraglione anche se il sole ancora non ha illuminato tutta la vallata
Dal muraglione prendiamo il panoramico e bel single track della variante bassa dello 00 che però è vietato alle bici anche se a dire il vero il cartello di divieto è messo solo alla fine del sentiero ma oramai indietro non si torna
Il sentiero a differenza di quando l'avevo fatto l'altra volta è tutto super pulito e tirato a lucido e in men che non si dica arriviamo all'imbocco del 401 che con continui sali e scendi ci porta per forestale bella larga fino alle tre aie. Da li dopo esserci imbrattati ben bene con la cacca di vacca ben nascosta dall'erba
(a me era entrata anche nella carta del parco) il sentiero diventa bellissimo tutto immerso in una faggeta stupenda e tutto ben pedalabile in salita fino ad arrivare a monte Pian Casciano
da li comincia una bellissima discesa flow nel bosco con tanti appoggi naturali in curva che sembrano quasi finti e costruiti da quanto sono fatti bene. la discesa non è lunga ma ci fa veramente divertire (oh per dirlo io che una discesa flow è bella
)
anche se a dirla tutta un gradoncino l'abbiamo scovato anche li
La discesa termina sulla forestale che viene su da San Benedetto, noi la prendiamo e ci dirigiamo verso il cucco anche se durante il tragitto si vedono dei bei crinali interessanti
così come la variante per il rifugio del Cucco sulla quale ci fiondiamo senza nemmeno pensarci due volte. Al rifugio del Cucco troviamo poi la casa di Geppetto e due dei famosi gnomi di cui parlavamo qualche post fa
e poi finalmente la discesa del Cucco o poggio cavallaro oramai divenuta un'autostrada da quanto è battuta e segnata dal passaggio delle bike. Qui facciamo la conoscenza di due nuovi amici biker che ci accompagnano sia sulla discesa che sulla successiva risalita a fiumicello e poi su al finestrone
che è sempre un bel belvedere
dopo le nostre strade si separano in quanto loro scenderanno per ca Petriccio noi invece dal Tiravento dandoci un arrivederci in quanto dicono che vorranno venire a fare un giro con noi prossimamente ma io li metto subito in guardia dicendogli che se prendono la prima dose dopo non potranno più farne a meno e saranno spacciati per sempre
ma guarda un po chi fa capolino
il tiravento è sempre il tiravento e tra il crinale sopra, il flow nel bosco e l'integrale con gradoni prima e tecnico poi per me è la discesa più bella che c'è in romagna
Sbucati a premilcuore ci dirigiamo nuovamente verso fiumicello ma stavolta tiriamo dritti fino al gorgolaio e poi su a spinta per il 339 che ci da subito l'antipasto di quello che troveremo poi
Il sentiero, dopo un breve tratto a spinta, riscende in single track caruccio fino a ricongiungersi allo stradone che porta al molino di castel alpe
da li dopo un breve tratto di 100 metri a smacchio come per incanto si aprono le porte del paradiso:
la selvaggia valle del rabbi: un sentiero pulitissimo anche se non segnato che risale quasi sempre parallelo tutto il corso del fiume rabbi in un ambiente che dire fantastico è riduttivo
e poi tutto pedalabile al 100% (anche se in alcuni punti ci vuole una buona gamba) con la ciliegina sulla torta di qualche passaggio tecnico mai estremo però
poi man mano che si sale si abbandona il corso del fiume e la valle si apre con spazi più aperti
e belle vedute
fino ad arrivare a Valdonnetto dove il sentiero finisce
da li stradone fino ai tre faggi e poi visto che la variante bassa l'avevamo fatta poco prima su per lo 00 fino al poggio degli orticari e il bel tratto di discesa scassata fino al muraglione.
dal Muraglione la bella scoperta del 6 fino a Soagi un trialino corto ma incazzatissimo per chi la conosce direi molto simile a rocca san michele con la differenza che questo ha dei bei gradoni nella parte iniziale però
risbucati all'asfalto facciamo un piccolo trasferimento fino a cavallino e poi l'ultima discesa fino a San Godenzo che si rivela però un'autentica ciofeca da non fare ne in discesa ne in salita secondo me, un insulso largo sentiero prima su castagneta poi su campi che però in modo velocissimo ci riporta dopo quasi 11 ore in bici e 65 km e 2469 mt di dislivello un po stanchi ma felici a destinazione.
Un salutone dai super tossici Stefanoscott, Collese e Milas27
e anche per stavolta è proprio tutto.
tutte le foto qui:
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