Ho fatto un giro di ricognizione in cerca di alcune varianti per evitare i tratti a spinta della Transprealpi, e ho centrato l'obiettivo.
Tutto il tratto fino al San Boldo non presenta difficoltà tali da dover essere percorse a piedi, ma dal passo già comincia la prima salita su rocce e sassi: poco grip, traiettorie difficili, e pendenza davvero elevata. L'opzione che ho provato prevede, una volta scesi al passo, la discesa verso Signa, alla fontana svolta a sinistra e si risale seguendo la strada. Una volta finito l'asfalto, tratto di sterrato con qualche sasso, deviazione a sinistra e salita verso Casera Costa Curta. La salita ha una pendenza importante (sui 12-13%) ma è più corta e tutta pedalabile (si, ho usato il rampichino); si affrontano rampe toste ma brevi intervallate da tratti dove riposare, il fondo permette di trovare la giusta traiettoria. In men che non si dica ci si riconnette al tracciato originale e si prosegue verso il bivacco dei Loff.
(in rosso il tracciato originale, il blu la variante)
La seconda variante permette di scendere al Praderadego evitando la lunga camminata sul sentiero nel bosco che, seppur più bello a vedersi, l'ho percorso in gran parte a piedi (qualche dote tecnica e un po' di pelo lo ho).
Dopo la bella discesa verso forcella foran e il successivo comodo saliscendi, la sterrata larga si interrompe ad un bivio: traccia originale indica di scendere a destra, ma io ho svoltato a sinistra seguendo i cartelli che indicano il sentiero ''2'' (se non ricordo male...).
I primi metri sono tranquillamente pedalabili su fondo di sottobosco, poi qualche asperità (un paio di salti nascosti dall'erba) richiedono di scendere dalla bici. Segue un tratto di sentiero stretto che scende tra qualche roccia e radice, percorribile a tratti in sella. Il tutto in circa 350 metri. Ultimi passi e si imbocca una larga tagliafuoco che con fondo morbido e pendenza negativa non da trascurare, porta al passo del Praderadego.
La variante proposta è meno suggestiva (tranne la prima parte) ma permette di scendere al Praderadego più comodamente evitando lunghi tratti a piedi.
(in rosso il tracciato originale, il blu la variante)
La terza alternativa stavo scrivendola e schiacciando un tasto sconosciuto sulla tastiera mi si è cancellato tutto (-.-°
In sostanza consigliavo di salire a malga Canidi per la direttissima in cemento piuttosto che fare il lungo giro per il Boz, se ne guadagna in termini di "convenienza energetica", a scapito però della bellezza dell'ambiente dove si pedala.
(in rosso il tracciato originale, il blu la variante)
Non ho potuto percorrere interamente la traccia originale dal Praderadego a malga Canidi passando per il Boz perchè poco prima di quest'ultimo mi si è spezzato il perno passante della ruota posteriore.
4h e 16 km a piedi con bike in spalla per tornare all'auto.