@oniriko77
Il fatto di mettere il ginocchio in verticale sul pedale ha a che vedere con l'angolo che si forma tra tibia/perone e femore e l'angolo sulla caviglia. Per la massima efficienza e' quindi importante l'altezza della sella ma anche l'angolo tra coscia e corpo (ergo, altezza del manubrio).
L'effetto di questa disposizione muscolo scheletrica e' che i punti morti sul giro dei pedali si vanno a trovare all'incirca sulla verticale (rispetto al terreno) che passa dal centro delle corone.
In pianura questa configurazione funziona.
Vediamo in salita.
La direzione della forza di gravita' non coincide piu' con la perpendicolare al terreno. Usiamo una parte dei nostri sforzi per non scivolare indietro sulla sella. Ci abbassiamo verso il manubrio per spostare avanti il baricentro; chi puo', blocca la forcella affondata.
Gli angoli coscia-gamba-piede non son cambiati ma l'angolo coscia corpo e' diminuito. I punti morti sul giro pedali sono ancora perpendicolari al terreno.
Complessivamente, l'efficienza della pedalata e' diminuita.
Come posso migliorarla?
Sposto avanti la sella, la alzo e la ruoto in avanti.
Porto i punti morti del giro pedali a coincidere con la direzione della forza di gravita'. In pratica ricalcolo la verticale ginocchio-pedale rispetto alla direzione della forza di gravita'.
Gli angoli tornano tutti, compreso quello tra coscia e corpo e... non scivolo piu' sulla sella.
Ora, siccome non ci si puo' fermare a ruotare, alzare far avanzare la sella, e' evidente che si deve trovare un compromesso.
Un buon metodo per andare forte in salita e' slittare avanti sulla sella (magari di quelle incurvate davanti) e usare le appendici sul manubrio per ristabilire la giusta lunghezza sedere-mani.
Comunque, come ha fatto notare Adexu da un'altra parte, ci sono bici che hanno il tubo verticale piu' ruotato in avanti dei soliti 73°, e questo, proprio per favorire la pedalata in salita.