2 Novembre 2014.
Era da un po’ di tempo che si pensava di andare a Tinnari.
Un’escursione sempre rinviata per vari motivi.
L’altro ieri però, visto che quest’estate non accenna a finire,
io, Oidime e Pigaro prendiamo la decisione: si và Tinnari.
Ci sono da affrontare tra andata e ritorno una cinquantina di Km,
con qualche salita bella tosta, ma diciamo subito che la difficoltà del giro non ha niente di eroico, di epico, ma è un’uscita che con un po’ di allenamento si affronta tranquillamente.
Ciò che voglio invece mettere in risalto è la meta della nostra esplorazione, cioè Tinnari.
Il luogo si trova in comune di Trinità d’Agultu, nella parte di territorio denominato Costa Paradiso.
Chi ha scelto questo nome non ha esagerato definendo così questo angolo di Sardegna.
Si tratta di un lembo di costa estremamente suggestivo per l’aspetto selvaggio delle grandi distese di granito rosa, per la fitta ed impenetrabile macchia mediterranea, per le verdi limpidissime acque.
Tinnari, a differenza dei vicini tratti di costa ormai irrimediabilmente compromessi dalla forte urbanizzazione, è rimasta ancora intatta.
A dire il vero, nei primissimi anni settanta si era pensato di creare sul monte Tinnari un’ insediamento del
tipo turistico-residenziale, e per questo era nato l’hotel Hermitage, ben inserito nella natura, ed ora in completo stato di abbandono, ed anche per questo era stata aperta la strada che conduce sino alla spiaggia.
Fortunatamente data l’impervietà del luogo ed i successivi vincoli paesaggistici la cosa non ha avuto seguito preservando così integro questo spettacolare e poco conosciuto angolo di natura.
Ma basta parole, spazio alle immagini.
Preparativi dell’escursione
Punto di partenza la foce del Coghinas a Valledoria (sullo sfondo Castelsardo)
Percorriamo per qualche chilometro la bella ciclabile che costeggia il fiume…
sino ad arrivare al ponte di Badu ‘e poiu sulla Sassari-Santa Teresa di Gallura (sullo sfondo Badesi)
costeggiamo per un breve tratto l’altra sponda del Coghinas e svoltiamo a destra dove un dedalo di stradine ci conducono sino alla spiaggia di li Junchi appena sotto Badesi.
Prendiamo la via verso Li Mindi e dopo un paio di km inizia una delle parti più dure del percorso, l’erta che porta a Paduledda, salita abbastanza lunga e con forti pendenze ma tutta in asfalto.
Da questo punto in poi il paesaggio cambia completamente: la fertile pianura con i campi coltivati dell’Anglona lasciano spazio al frastagliato ed impervio territorio della Gallura.
In cima alla salita arriviamo a Paduledda…..
…da dove si può ammirare il sottostante borgo dell’Isola Rossa
un paio di km di discesa ed ecco la bellissima spiaggia della Marinedda molto frequentata nel periodo estivo.
dopo averci lasciato alle spalle il villaggio turistico di Cala Rossa, ci immettiamo sulla sterrata che porta a Monte Tinnari.
ed eccoci giunti in cima, nel punto più alto, dove si trova una fatiscente vedetta.
anche le nostre bici si riposano (si intravede il tetto dell’Hermitage in stato di abbandono)
Il punto è molto panoramico: da una parte si può ammirare il promontorio di Li Canneddi con l’Isola Rossa sullo sfondo….
..dall’altra la splendida Costa Paradiso
…ed è proprio su questo versante che inizia la difficile e spettacolare discesa che conduce alla spiaggia di Tinnari.
Il sentiero non è proprio messo bene…
ma offre delle vedute che val la pena riprendere…
poiché sono davvero magnifiche…
per alcuni tratti il sentiero è pedalabile
…ma per molti altri bisogna camminare…
qui la natura è padrona assoluta…
…e finalmente appare lo splendido scenario di Tinnari..
due archi di sabbia e ciotoli di porfido rosso arrontodati ,dove il rio Pirastru cerca di aprirsi un varco verso il mare...
mare dalle verdi e limpidissime acque…
dove per vedere sotto non occorre la maschera…
paradiso per pochi eletti che per giungere qua via terra devono sostenere una faticaccia…
noi l’abbiamo affrontata con le nostre bici…
ma ne è valsa veramente la pena…
ed Oidime è pienamente soddisfatto
Arrivederci Tinnari.
Era da un po’ di tempo che si pensava di andare a Tinnari.
Un’escursione sempre rinviata per vari motivi.
L’altro ieri però, visto che quest’estate non accenna a finire,
io, Oidime e Pigaro prendiamo la decisione: si và Tinnari.
Ci sono da affrontare tra andata e ritorno una cinquantina di Km,
con qualche salita bella tosta, ma diciamo subito che la difficoltà del giro non ha niente di eroico, di epico, ma è un’uscita che con un po’ di allenamento si affronta tranquillamente.
Ciò che voglio invece mettere in risalto è la meta della nostra esplorazione, cioè Tinnari.
Il luogo si trova in comune di Trinità d’Agultu, nella parte di territorio denominato Costa Paradiso.
Chi ha scelto questo nome non ha esagerato definendo così questo angolo di Sardegna.
Si tratta di un lembo di costa estremamente suggestivo per l’aspetto selvaggio delle grandi distese di granito rosa, per la fitta ed impenetrabile macchia mediterranea, per le verdi limpidissime acque.
Tinnari, a differenza dei vicini tratti di costa ormai irrimediabilmente compromessi dalla forte urbanizzazione, è rimasta ancora intatta.
A dire il vero, nei primissimi anni settanta si era pensato di creare sul monte Tinnari un’ insediamento del
tipo turistico-residenziale, e per questo era nato l’hotel Hermitage, ben inserito nella natura, ed ora in completo stato di abbandono, ed anche per questo era stata aperta la strada che conduce sino alla spiaggia.
Fortunatamente data l’impervietà del luogo ed i successivi vincoli paesaggistici la cosa non ha avuto seguito preservando così integro questo spettacolare e poco conosciuto angolo di natura.
Ma basta parole, spazio alle immagini.
Preparativi dell’escursione
Punto di partenza la foce del Coghinas a Valledoria (sullo sfondo Castelsardo)
Percorriamo per qualche chilometro la bella ciclabile che costeggia il fiume…
sino ad arrivare al ponte di Badu ‘e poiu sulla Sassari-Santa Teresa di Gallura (sullo sfondo Badesi)
costeggiamo per un breve tratto l’altra sponda del Coghinas e svoltiamo a destra dove un dedalo di stradine ci conducono sino alla spiaggia di li Junchi appena sotto Badesi.
Prendiamo la via verso Li Mindi e dopo un paio di km inizia una delle parti più dure del percorso, l’erta che porta a Paduledda, salita abbastanza lunga e con forti pendenze ma tutta in asfalto.
Da questo punto in poi il paesaggio cambia completamente: la fertile pianura con i campi coltivati dell’Anglona lasciano spazio al frastagliato ed impervio territorio della Gallura.
In cima alla salita arriviamo a Paduledda…..
…da dove si può ammirare il sottostante borgo dell’Isola Rossa
un paio di km di discesa ed ecco la bellissima spiaggia della Marinedda molto frequentata nel periodo estivo.
dopo averci lasciato alle spalle il villaggio turistico di Cala Rossa, ci immettiamo sulla sterrata che porta a Monte Tinnari.
ed eccoci giunti in cima, nel punto più alto, dove si trova una fatiscente vedetta.
anche le nostre bici si riposano (si intravede il tetto dell’Hermitage in stato di abbandono)
Il punto è molto panoramico: da una parte si può ammirare il promontorio di Li Canneddi con l’Isola Rossa sullo sfondo….
..dall’altra la splendida Costa Paradiso
…ed è proprio su questo versante che inizia la difficile e spettacolare discesa che conduce alla spiaggia di Tinnari.
Il sentiero non è proprio messo bene…
ma offre delle vedute che val la pena riprendere…
poiché sono davvero magnifiche…
per alcuni tratti il sentiero è pedalabile
…ma per molti altri bisogna camminare…
qui la natura è padrona assoluta…
…e finalmente appare lo splendido scenario di Tinnari..
due archi di sabbia e ciotoli di porfido rosso arrontodati ,dove il rio Pirastru cerca di aprirsi un varco verso il mare...
mare dalle verdi e limpidissime acque…
dove per vedere sotto non occorre la maschera…
paradiso per pochi eletti che per giungere qua via terra devono sostenere una faticaccia…
noi l’abbiamo affrontata con le nostre bici…
ma ne è valsa veramente la pena…
ed Oidime è pienamente soddisfatto
Arrivederci Tinnari.