Tech Corner Workshop: il parafango fatto in casa

  • Orbea lancia la nuova Rise, la sua ebike leggera che ha fatto discutere tantissimo i nostri lettori. Io e Stefano abbiamo avuto modo di provarla in anteprima a Terlago, da oggi la potete toccare con mano al Bike Festival di Riva del Garda.
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rigetto

Biker superis
27/11/13
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Si in fatti, poco spazio là dietro, mi si incastrerebbero le foglie misto fango da dalle mie parti sono una ricetta diffusa.



ot

per le gomme estive io andrò di RocketRon 2.25 davanti e dietro.

per inverno sto usando HighRollerII 2.3 (2.2 reali) e Ardent dietro, sono gomme aggressive per una bici front Xc come la mia, ma non mi interessa guardare al grammo in inverno, quando le rocce umide e la fanghetta sono li pronte a farti predere grip.

D'estate una gomma meno aggressiva me la posso anche giocare.


L'altro ieri:
anugeva8.jpg
 

makkot

Biker velocissimus
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(29+) e (fat)
L'altro ieri---

heeheh, non male per essere un percorso pedalabile. Belin!

Io sono riuscito a fare di peggio ma in un punto lungo fiume dove si poteva solo camminare. Con passaggio lato frana, e kili di fango e foglie,
e la cosa assurda è che la ruota si impantanava mentre la spingevo a mano !

Ho rinominato quella traccia gps come NO INVERNO lol


Comunque le gomme da fango sono un miraggio secondo me. Se si parla di track puliti, da gara o da bike park possono avere un senso.
Ma le gomme da fango nei sentieri sporchi di foglie, con le pozze dei rivi che scorrono, ramoscelli....è una poltiglia che nessuna gomma può risolvere.

ed il parafanghi tanto meno purtroppo
 

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Biker superis
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heeheh, non male per essere un percorso pedalabile. Belin!

Io sono riuscito a fare di peggio ma in un punto lungo fiume dove si poteva solo camminare. Con passaggio lato frana, e kili di fango e foglie,
e la cosa assurda è che la ruota si impantanava mentre la spingevo a mano !

Ho rinominato quella traccia gps come NO INVERNO lol


Comunque le gomme da fango sono un miraggio secondo me. Se si parla di track puliti, da gara o da bike park possono avere un senso.
Ma le gomme da fango nei sentieri sporchi di foglie, con le pozze dei rivi che scorrono, ramoscelli....è una poltiglia che nessuna gomma può risolvere.

ed il parafanghi tanto meno purtroppo


Alla fine la ruota aiuta a rimanere in piedi senza scivolare troppo e a non riempire il parafango. Si fa comunque una gran fatica, i 15 km più faticosi della mia breve carriera.
Ormai quando scendo e proseguo a piedi sollevo la bici per il discorso che dicevi tu. Anzi, a spingerla è peggio che a pedalare, perché la gomma è leggera e non pesca in profondità, ma sullo strato più molle e colloso.
Il parafango è comodo perché invece di avere la faccia piena di m...a mi capita solo qualche zolla sugli occhiali di quando in quando.
Per ora non lo smonto.
 

makkot

Biker velocissimus
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[MENTION=153683]rigetto[/MENTION]
no no. nemmeno io lo smonto il parafango, intendevo dire che non può "parare" tutto, ma questo è scontato.
io quando so che rischio tanto fango lo monto sia ant. che post !
 

rigetto

Biker superis
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no no. nemmeno io lo smonto il parafango, intendevo dire che non può "parare" tutto, ma questo è scontato.
io quando so che rischio tanto fango lo monto sia ant. che post !


Infatti io mi devo costruire quello per il deraglia, magari da un detersivo, già piegato, così lo fisso al foro centrale, ho poco spazio per piegarlo e fascettarlo. Tipo quello che ha postato [MENTION=154848]lucasta[/MENTION] per dirne uno.
Alla fine il paraculo serve solo se c'è molto bagnato. Almeno, io per poco fango nel fondoschiena non lo compro. Poi è bello infangarsi!!!
 

jackySB

Biker serius
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oggi ho fatto un progetto per il copri deragliatore...
una domanda, dato che in 3 punti devo piegarlo con angoli di circa 90°, se scaldassi la plastica, farei una cagata ?
 

xtrncpb

Biker imperialis
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oggi ho fatto un progetto per il copri deragliatore...
una domanda, dato che in 3 punti devo piegarlo con angoli di circa 90°, se scaldassi la plastica, farei una cagata ?
Se si tratta di polietilene, vai tranquillo che è un bijoux.
Lo scaldi facilmente e lo pieghi come vuoi.
Io ho realizzato il parafango posteriore per la bici da 20" di mia figlia utilizzando un flacone di ammorbidente, e l'ho forgiato sulla fiamma come desideravo.
 

jackySB

Biker serius
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Se si tratta di polietilene, vai tranquillo che è un bijoux.
Lo scaldi facilmente e lo pieghi come vuoi.
Io ho realizzato il parafango posteriore per la bici da 20" di mia figlia utilizzando un flacone di ammorbidente, e l'ho forgiato sulla fiamma come desideravo.

ok perfetto, grazie.
Di questi giorni posterò qui delle foto
 

TheBiker

Biker assatanatus
26/5/04
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Albano Laziale
www.thebiker.it
PARAMANI

Eccomi qui, scusate il ritardo con il quale vi scrivo.
Vi dico subito che non ero alla ricerca di qualcosa per costruire i paramani, ma l’idea mi è balenata vedendo il flacone dal quale poi ho ricavato il prodotto finale, esteticamente non bello ma certamente efficace.
Cliccate sulle foto per ottenere gli ingrandimenti voluti.



Per costruire un paramani occorre un flacone, meglio se di generose dimensioni, come questo da 2 litri, che può essere ridotto e sagomato in base alla forma di leve e comandi sul manubrio. E' in Polietilene ad alta densità (PEHD).
Il falcone deve avere una pancia molto ampia, perché è proprio quella che risulterà protettiva per le nostre mani. I contenitori in PET come le bottiglie dell’acqua o delle bibite sono troppo allungati e stretti, risultando perciò poco protettivi. Inoltre sono anche sottili e si piegano troppo facilmente con il flusso dell’aria.
Quelli dell’ammorbidente sono robusti e molto ampi frontalmente, ma hanno poca profondità. Ciò non toglie che possano essere adattati alle personali esigenze, perchè si possono modellare facilmente con il calore di una fiamma.
Il paramani può essere anche sagomato da un foglio di PVC o PP (polipropilene), ma non è semplicissimo da modellare, perché occorre produrre una struttura che copra le mani in tre direzioni diverse (sopra, sotto e frontalmente) e che vada poi a congiungersi alle estremità del manubrio, con il punto di fissaggio principale sulla parte centrale del manubrio oppure sui cavi freno/cambio posteriore. Però tutto è possibile, questi materiali plastici si modellano bene con il calore di una fiamma e un pizzico di manualità artistica.

Attenzione a tenere un minimo di distanza tra il paramani e la leva del freno, che per un impianto frenante idraulico non dovrà mai entrare in contatto con il paramani, pena un brusco, indesiderato arresto. Per prevenire tale situazione, si può mettere uno spessore di polistirolo o di sughero (sufficiente anche un banale tappo di bottiglia, opportunamente sagomato) sulla parte frontale del serbatoio leva freno, fissandolo con elastici, in modo da creare un appoggio per la struttura paramani.
Nessun problema invece per gli impianti frenanti di tipo meccanico (cantilever, v-brake, dischi meccanici).



Mediante un cutter si pratica un taglio nel profilo del dorso del flacone, al fine di rimuovere tutta la parte che non interessa e che dovrà lasciare spazio ai movimenti delle nostre mani. Il cutter è ideale per tagliare inizialmente il flacone, poi si può procedere anche con una forbice.



Rimosso il dorso, dovremo poi tagliare l’imbocco, decisamente più robusto. In tal caso è necessario un seghetto (lama per metalli, a dentellatura fine, quella per legno non va bene perché troppo grossolana), con il quale praticheremo una scanalatura che seziona completamente l’imbocco. Questo per farlo passare nei cavi/tubi freno o sul manubrio.



Personalmente avevo l’esigenza di coprire una mtb dotata di prolunghe laterali al manubrio e freni cantilever, quindi nessun problema se il paramani andava a toccare la leva del freno, poiché il contatto accidentale non provoca alcun effetto frenante. Diverso è il discorso per i freni idraulici, per i quali occorre un escamotage descritto poche righe sopra.





Nel mio caso il fissaggio portante è quello della prolunga al manubrio, ottenuto mediante filo di ferro fatto passare da due forellini praticati sul fondo del falcone (per far ciò ho utilizzato un trapano con punte per legno/metallo). L’imbocco del flacone serve solo per agganciarlo alle guaine frontali di freno/cambio.
Chi dispone di manubrio con tappi laterali, potrà agganciare il paramani a questi.



Ognuno di noi può realizzare un modello specifico di paramani che soddisfi le proprie esigenze e risulti conforme all’ergonomia della bici.
E’ sufficiente prendere un foglio di carta stagnola abbastanza ampio, accostarlo come fosse un paramani alla bici e creare una sagoma che copra ciò che desideriamo. Non dimenticate che va ancorato lateralmente (ai tappi o alle prolunghe manubrio) e frontalmente (al manubrio o alle tubazioni del freno).
Poi si toglie la parte in eccesso e lo si distende.
A questo punto lo si rifinisce e si può riportare la sagoma su una struttura più solida (foglio di PVC o PP).
Si taglia la struttura e la si piega mediante calore di una fiamma per renderla identica al nostro modello paramani di carta stagnola.
E’ certamente un procedimento più lungo che non tagliare banalmente un flacone già pronto, però i risultati saranno più che soddisfacenti.
Ovviamente il tutto può essere verniciato o rivestito di carta adesiva per rendere il prodotto più “cool”.

cose che neanche nei campi ROM si vedono....
FATE RETRO
:-)
 
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burdenbike

Biker immensus
Forse volevi dire VADE RETRO, ma fa lo stesso, è il forum delle mtb, non dell'accademia della crusca.
:)
Fate Retro...può essere interpretato...:
a) esortativo di "fate la retromarcia"...
b) tipica pronuncia da biker altoatesino...

(comunque quel paramani "nun se pò vedè"... al di là della pronuncia e della "crusca"... :-)
in realtà non capisco a cosa possa servire quel paramani...)

(del resto anche il tuo nick si esprime in questo senso... :-) )
 

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