News Andreas Tonelli muore cadendo in bici nelle Dolomiti

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gargasecca

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e comunque e' una caduta che poteva succedere a chiunque di noi su un qualsiasi sentiero esposto. E spesso sei obbligato a fare sentieri esposti senno' non riesci a chiudere un giro.

Quindi che si fa? Si mettono ringhiere su tutti i sentieri esposti? Oppure si vietano tutti?

Esempio che chi e' di roma e dintorni puo' capire facilmente.. il sentiero che passa sotto il monte autore dalla croce delle vedute (zona di monte livata). E' un sentiero pressoche' liscio ma molto esposto, con poca pendenza e dei passaggi su roccia, dove se ti impunti facilmente fai un bel volo di 200 e oltre metri nel burrone. Sentiero molto frequentato. Io personalmente la prima volta l'ho fatto pure troppo spavaldamente, dopodiche' una volta capito il rischio i passaggi su roccia me li sono sempre fatti a piedi con la bici rivolta a valle per non rischiare nulla... e se vola la bici.. e' una bici, basta che non volo io!

Non a caso recentemente (penso dal 2024, ma le prime volte che l'ho fatto non c'era nulla) hanno messo delle staccionate a protezione su buona parte della parte esposta. Anche se dubito fortemente che reggano una ebike + pilota (la maggioranza di bici che transitano li sono ebike perche' il giro e' abbastanza "tosto" come salite e non per tutti).


Quindi la morale della favola e', inutile fare moralismi.. inutile fare polemica... occhi sempre aperti e mai sottovalutare la montagna.

Fatto sabato scorso...con le dovute attenzioni, nonché il passaggio su doppio gradino a piedi...ma a parte il "caxxeggio" goliardico tra i compagni e sul forum qui tra pochi addetti ai lavori, tra amici e conoscenti, non andiamo...e il punto secondo me è proprio questo... :il-saggi:

Mia opinione, senza alimentare flame,
Se il video del poveretto è finito postumo nel tritacarne, per carità è una schifezza e sono decisamente d'accordo, potrebbe essere figlia del fatto che fosse spavaldo e ostentato, in alcuni frangenti anche poco simpatico...e lo si capiva leggendo i suoi interventi.
Io non conoscendolo mi fermo sicuramente ad una analisi superficiale, ma per chi si interfacciava sui social questo vedeva...e purtroppo per lui ha pagato caro.

Poi ci stanno tutti i ragionamenti, le riflessioni, il dolore, il rispetto, ma non mi stupisco che sia andata a finire così in tutti i sensi purtroppo...:roll:
 
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marco

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...in dieci pagine di commenti, a parte le poche condoglianze, questo è l'unico che ha dignità.

Da conoscente e "compagno di avventure" di Andreas (perchè l'amicizia è un altra cosa) posso solo dire di essere disgustato da queste discussioni, dai vostri giudizi, dalla vostra morbosità, dalla vostra arroganza, dalla mancanza assoluta di rispetto per una persona che non c'è più e di chi sta soffrendo per la sua perdita.

....per fortuna non ho social media, perchè non immagino che tipo di sproloqui girino in quelle pattumiere....senza contare il presunto video, che siete tutti corsi a cercare e guardare, bravi....
siete veramente degli uomini piccoli, molto piccoli.

@marco se avessi un minimo di decenza e morale, chiuderesti questo cesso di discussione e lasceresti solo l'articolo con i RIP sotto.

ale

Se avessi un "minimo di decenza e morale"? Ma che modi sono? Non vuoi vedere questa discussione, non cliccare sul link, come ti hanno già detto altri.
Non mi avete visto oggi qui nel forum perché avevo bisogno di pedalare a lungo per distogliere la mente da questo incidente. Ieri sera mi sono studiato il video della caduta, oggi ne ho discusso con @iron.mike83 e sono completamente d'accordo con:

Maurizio Lutzemberger, guida alpina, dice che le esperienze negative degli altri sono preziosissime e bisogna farne tesoro, perchè aiutano a crescere e a responsabilizzarsi, senza che si debba sperimentarle in prima persona.

I video degli incidenti in valanga sono fondamentali per imparare a riconoscere le situazioni di pericolo. Come riconoscere un accumulo pericoloso, individuare la linea migliore, programmare la discesa in modo da includere le vie di fuga in caso di imprevisti, quali trappole euristiche evitare, dove i margini di errore si assottigliano anche se apparentemente non vi è esposizione.

Questo video non fa eccezione. Tu potrai pensare che io sia "piccolo", ma ho imparato molto da quel video.
Da oggi in poi, ogni passaggio che avrà quelle caratteristiche, mi farà accendere un campanello e aggiungere uno scenario a cui prestare attenzione.

Ovvero, magari quando si saranno calmate le acque, mi piacerebbe chiedere ai genitori di Andreas di poter commentare il video, senza far vedere la parte finale in cui cade nel dirupo, perché si possono imparare tante cose.
Faccio qualche esempio:
1. La ruota dietro si è letteralmente impallata su un sasso che si è staccato da terra, andando a bloccarla e facendo scodare la bici, purtroppo nel punto del dirupo. È una cosa che mi succede regolarmente, ne avevo parlato anche ad una presentazione Yeti con i proprietari, perché c'è un decimo di secondo in cui un sasso va quasi ad incastrarsi fra carro e copertone, rendendo la bici ingovernabile. Non so spiegare la dinamica, ma capita.
2. Andreas ha aspettato il tramonto (immagino per avere una bella luce) per scendere. Ricordo le sue storie su IG in cui era in vetta. Qualsiasi guida sa che le ore serali sono le più pericolose perché siamo stanchi e la concentrazione scende. Io dico sempre che quando nel bosco comincia a far buio, che è prima che non su una vetta, bisogna essere a casa. Eccetto se uno esce per una notturna.
3. I pedali a sgancio rapido sui terreni esposti possono essere pericolosi. Lui non è riuscito a staccare il piedo destro dal pedale, anche se la cosa non avrebbe cambiato il tragico esito.

Eccetera eccetera.
 
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vitamin

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@marco comprendo lo spirito del tuo post,; mi permetto solo di osservare che (almeno io) non sarei nella giusta predisposizione d'animo per vedere a fini "didattici" un video (anche se ovviamente tagliato) in cui so che il protagonista è poi deceduto di li a breve.
Ovviamente è la mia opinione, che conta come quella di chiunque scriva su questo forum
 
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marco

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@marco comprendo lo spirito del tuo post,; mi permetto solo di osservare che (almeno io) non sarei nella giusta predisposizione d'animo per vedere a fini "didattici" un video (anche se ovviamente tagliato) in cui so che il protagonista è poi deceduto di li a breve.
Ovviamente è la mia opinione, che conta come quella di chiunque scriva su questo forum

infatti ho scritto "magari". Non lo so, era un'idea. Si può anche fare senza video volendo.
Non so se vi ricordate l'incidente dei due biker morti fulminati. Penso che in tanti abbiamo imparato qualcosa.

 

Cappellaio Matto

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infatti ho scritto "magari". Non lo so, era un'idea. Si può anche fare senza video volendo ...
Provare a chiedere alla famiglia non costa nulla ... al massimo, decidere poi se farci qualcosa.
Quello che invece mi piacerebbe vedere è un'intervista a quel Javelinbensy, così ... giusto per capire se dopo il fattaccio, in lui la voglia di fare l'hater a destra e a manca un po' gli è passata
 

lorenzom89

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infatti ho scritto "magari". Non lo so, era un'idea. Si può anche fare senza video volendo.
Non so se vi ricordate l'incidente dei due biker morti fulminati. Penso che in tanti abbiamo imparato qualcosa.

Il canale youtube Geopop fa spesso video con ricostruzioni 3d di incidenti, solo nelle ultime settimane ha fatto quello sull aereo indian airlines, sul disastro in molgonfiera, finivia monte faito, sull'esplosione bombola gpl a roma.

Non mi sembrano proprio video irrispettosi anzi dicono sempre che prima di tutto il pensiero va alle vittime.
 

ant

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ho letto dieci pagine e riflettuto prima di scrivere.

Da ragazzo seguivo molto gli alpinisti e gli avventurieri.
Parlo di quasi 40 anni fa. E tanti non morivano di vecchiaia neanche allora: De Gayardon, Berhault, Fogar, Escoffier ed altri che ora non ricordo.
Anche tra gli amici/conoscenti praticanti alpinismo e sci estremo non tutti la raccontano ancora.

per dire che gli incidenti - in certe attività - ci sono sempre stati e per chi lo fa di mestiere vendere la propria visibilità è un pezzo del gioco.
Oggi forse troppo grande, ma oggi la visibilità è la moneta che paga tutto. Se non sei visibile non esisti.
Azzuffarsi al tavolo del rifugio o sui commenti IG non è la stessa cosa, ma questi sono i tempi. ci si azzuffava anche 30 anni fa nel tracciare il confine fra giusto e sbagliato.

Io non mi ci azzardo neanche a provarci, ho le mie idee ma me le tengo, scriverle qui aprirebbe solo un'altra discussione che a fronte di un morto preferisco evitare.

spero che chi rimane possa trovare un senso. non sempre si riesce.
 

Cappellaio Matto

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Magra consolazione, hanno avuto almeno la decenza di tagliare gli ultimi secondi.
Ora però c'è da chiedersi se poi sia così tanto illegale (illegale ... non etico) postare quel video visto che anche il Corriere l'ha fatto ...
 

Frankie_r

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Non sono d’accordo con gli “indignati“, penso che dalla esatta dinamica degli incidenti ci sia sempre qualcosa da imparare per evitare che si ripetano. Nello specifico caso sono allineato al pensiero di Marco (in particolare, l’uso dei pedali con aggancio in quei contesti è un pericolo nel pericolo).
 

ValeBG

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Se avessi un "minimo di decenza e morale"? Ma che modi sono? Non vuoi vedere questa discussione, non cliccare sul link, come ti hanno già detto altri.
Non mi avete visto oggi qui nel forum perché avevo bisogno di pedalare a lungo per distogliere la mente da questo incidente. Ieri sera mi sono studiato il video della caduta, oggi ne ho discusso con @iron.mike83 e sono completamente d'accordo con:



Ovvero, magari quando si saranno calmate le acque, mi piacerebbe chiedere ai genitori di Andreas di poter commentare il video, senza far vedere la parte finale in cui cade nel dirupo, perché si possono imparare tante cose.
Faccio qualche esempio:
1. La ruota dietro si è letteralmente impallata su un sasso che si è staccato da terra, andando a bloccarla e facendo scodare la bici, purtroppo nel punto del dirupo. È una cosa che mi succede regolarmente, ne avevo parlato anche ad una presentazione Yeti con i proprietari, perché c'è un decimo di secondo in cui un sasso va quasi ad incastrarsi fra carro e copertone, rendendo la bici ingovernabile. Non so spiegare la dinamica, ma capita.
2. Andreas ha aspettato il tramonto (immagino per avere una bella luce) per scendere. Ricordo le sue storie su IG in cui era in vetta. Qualsiasi guida sa che le ore serali sono le più pericolose perché siamo stanchi e la concentrazione scende. Io dico sempre che quando nel bosco comincia a far buio, che è prima che non su una vetta, bisogna essere a casa. Eccetto se uno esce per una notturna.
3. I pedali a sgancio rapido sui terreni esposti possono essere pericolosi. Lui non è riuscito a staccare il piedo destro dal pedale, anche se la cosa non avrebbe cambiato il tragico esito.

Eccetera eccetera.
Sono pienamente d'accordo

Anche perché a un occhio poco attento, ci sono dettagli difficili da notare che hanno creato una dinamica veramente difficile da gestire; che però faccio ancora fatica ad immaginare perché credo di non aver mai provato.
E mi piacerebbe capire per bagaglio di esperienza che può essere solo positivo.

Non lontano da me, pochi anni fa uno ci ha rimesso le penne su un gradone in salita. Quando ripasso da quel gradone, anzitutto lo faccio a piedi e comunque lo tengo come esempio per altri passaggi in salita.

Il tuo discorso dei pedali flat mi fa riflettere e non poco.

Sicuramente puó nascere qualcosa di positivo da tutto questo.
 

gargasecca

Il maestro
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Non sono d’accordo con gli “indignati“, penso che dalla esatta dinamica degli incidenti ci sia sempre qualcosa da imparare per evitare che si ripetano. Nello specifico caso sono allineato al pensiero di Marco (in particolare, l’uso dei pedali con aggancio in quei contesti è un pericolo nel pericolo).
Ma non credo proprio…se vedi il video scartando la ruota da quel lato e inclinando la bici in quel verso, è automatico mettere a terra il piede contrario…peccato che era nel vuoto, quindi poteva anche stare senza pedali, ma se tenta di appoggiare dal lato sbagliato…non puoi fare nulla.
Successo anche a me a Cassino sul sentiero in salita nel boschetto che porta a tutti i Trail, e sono finito giù rotolando una decina di metri, ma per fortuna lo posso raccontare…:prega:
 

il guzzo

Biker novus
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Non sono d’accordo con gli “indignati“, penso che dalla esatta dinamica degli incidenti ci sia sempre qualcosa da imparare per evitare che si ripetano. Nello specifico caso sono allineato al pensiero di Marco (in particolare, l’uso dei pedali con aggancio in quei contesti è un pericolo nel pericolo).
In molti casi però i pedali SPD C salvano la vita, comunque aumentano il controllo sui sentieri sconnessi, anche in alcuni passaggi in salita ti aiutano a superarli riuscendo a portarti su la bici e a scavalcare gli ostacoli... Poi sicuramente in altri poter appoggiare subito il piede a terra sarebbe d'aiuto il flat...però del resto il mondo della mountain-bike è una coperta troppo corta… Si vorrebbe avere la bici leggera per la salita per poi soffrire in discesa per le geometrie poco consone… Quindi ognuno sceglie il miglior compromesso per il tipo di sentieri che va a percorrere e per il suo stile di guida…
 

il guzzo

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Per chi ha sempre usato i pedali SPD avere una padronanza ottimale della mountain-bike con i pedali flat significa usarli per tutto l'anno, finché non si riesce ad avere il medesimo controllo che si ha con i pedali a sgancio ... Come Steve consiglia in alcuni video, di usarli nel periodo invernale per non perdere il feeling con i flat...
 
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marco

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In molti casi però i pedali SPD C salvano la vita, comunque aumentano il controllo sui sentieri sconnessi, anche in alcuni passaggi in salita ti aiutano a superarli riuscendo a portarti su la bici e a scavalcare gli ostacoli... Poi sicuramente in altri poter appoggiare subito il piede a terra sarebbe d'aiuto il flat...però del resto il mondo della mountain-bike è una coperta troppo corta… Si vorrebbe avere la bici leggera per la salita per poi soffrire in discesa per le geometrie poco consone… Quindi ognuno sceglie il miglior compromesso per il tipo di sentieri che va a percorrere e per il suo stile di guida…

infatti lui il piede sinistro lo sgancia, purtroppo sotto quel piede c'era il dirupo.
Con il destro, anche se sganciato, non avrebbe potuto fare niente per salvarsi perché si trovava dal lato "scarico" della bici
 

stefanocucco83

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Ho visto il video dal link del corriere. La qualità è scarsa, ma mi sembra di capire che sarebbe bastata una linea un po' più a destra, un metro più a destra del dirupo, e un evento del genere non avrebbe avuto l'esito che purtroppo ha avuto:-(
A proposito della diffusione del video: anni fa su Reddit c'era una pagina "WatchPeopleDie" che poi hanno chiuso dove erano presenti migliaia di video di incidenti sul lavoro, incidenti d'auto..pedoni distratti, ciclisti distratti...ecco, molti di quei video erano da mostrare nelle scuole guida, nei corsi di sicurezza.. questo video di Andreas non credo possa però insegnare molto. Chi ha le capacità anche solo di pensare le linee che faceva lui, penso sappia benissimo i rischi che corre.
 

Classifica giornaliera dislivello positivo