Un caldo week end.
Che copada! Stamattina mi sento come un ranocchio rimasto al sole per troppo tempo. Tutto rinsecchito. Eppure ieri ho bevuto parecchio, 2 camelback di acqua + diverse sorsate libere alle fontanelle + vinello/acqua/passito al ristoro finale...
Eppure sono disidratato.
Inizio dalla cosa più importante:
grazie a tutti voi, in modo particolare a Mauro, Mary, Elena e a tutti gli altri BdB per lo spettacolare rinfresco/merenda/cena di ieri sera.
Siete stati grandiosi! Mi sono trovato veramente bene, ho mangiato tante cosine deliziose. Slurp!
Sabato io e Dario ci siamo "scorliti"(cremonese riadattato) la voglia di un girone in bici da corsa. Faremo sicuramente altri giri per passi montani su strade asfaltate, magari isolate, poco trafficate, perché è una assoluta figata.
Quando si passa dalla MTB alla bici da corsa, con l'allenamento che abbiamo nelle gambe, sembra di volare. Si macinano Km su Km, si sale velocemente e si coprono lunghe distanze. I paesaggi attorno a noi cambiano, si passa da una valle all'altra e si può lasciare l'auto sempre più a valle...
Il traffico è fastidioso, ma si trovano spesso stradine secondarie tranquille.
Siamo partiti dal negozio di Elena di Vito, e ci siamo immessi nella pista ciclabile del Chiese. Dopo il riscaldamento fino a Vobarno abbiamo incominciato a salire verso il Cavallino della Fobbia, una bella stradina pochissimo trafficata che ci è piaciuta tanto. Abbiamo subito apprezzato la bellissima giornata, con ampia visuale sui monti e le valli circostanti.
Al Cavallino siamo scesi rapidamente al Lago d'Idro, passando per il Santuario della Madonna di Rio Secco. Una foratura al posteriore probabilmente per un sasso preso a velocità allegra, ma il pit stop avviene in un lampo. Al lago vediamo un canadairfare continuamente avanti/indietro... che sia un'esercitazione? (scopriremo da Mauro di no)
Un breve tratto attorno al lago e nei pressi di Anfo prendiamo la strada per il Baremone. La salita è sotto un caldo torrido. Solo in alcuni tratti soffia un po' di brezza e si riesce a respirare. Dario ha qualche doloretto di schiena, io di pancia, ma risolvo la cosa nel bosco.
Ristoro presso la fontana, com'è fresca l'acqua. Poi l'ultimo tratto di salita e si è al Baremone. Appena svoltato l'angolo, dopo pochi metri troviamo le prime chiazze di neve. Cavolo! Speriamo sia una cosa passeggera... superiamo qualche tratto addirittura in bici, ma dove la coltre è più alta, si va a piedi. Non ci voleva ma proseguiamo per la nostra strada diretti al Maniva.
Ritorniamo su di un tratto soleggiato e quindi libero, la strada diventa sterrata, procediamo piano ed è una figata, un'avventura super!
Dario prevede ancora qualche pezzetto a piedi, poi però nella parte conclusiva la strada dovrebbe essere libera... In effetti poco dopo siamo costretti di nuovo con le bici al fianco o addirittura in spalla.
Nel taglio conclusivo che porta al Maniva abbiamo però una brutta sorpresa: c'è di nuovo tanta neve sulla strada. I pendii sono puliti, mentre la strada è ancora bianca. Porca puttana!
Le gambe si graffiano mentre affondiamo nella neve, attraversiamo anche qualche slavina, non ci è permesso alcun errore...
Un grosso, grossissimo sospiro di sollievo una volta arrivati al Passo, dove ci concediamo una pausa con Radler media e crostata. Il gestore è piuttosto meravigliato nel vederci giungere dalla strada del Baremone. Noi invece siamo meravigliati (negativamente) dall'impatto impietoso dell'uomo sull'ambiente e sulle montagne in questa zona.
Esordisco con: "ma su questo spiazzo che fanno? un nuovo supermercato?"
La discesa dal passo è lunga ed infinita, che divertimento, che bello andare "gratis" per così tanto tempo. Dario si incavola con una macchina che non ci fa passare: noi siamo più veloci nello scendere, ma questi di proposito ci ostacolano... gente stupida se ne trova a volontà.
Ci facciamo una breve salita di 300 metri di disl. per ritornare in Val Sabbia e concludere il nostro girone. Un'ultima fatica prima di un tratto di trasferimento a tutta per non arrivare troppo tardi in negozio da Elena e Vito.
Passiamo il paese di Lodrino e poi giù per un'altra lunga discesa. Ancora molto divertente.
In valle ci mettiamo a spingere sui pedali e raggiungiamo velocità medie di tutto rispetto. Una volta a Vobarno, ritorniamo sulla bella pista ciclabile e con il tramonto del sole, siamo a Mazzano al punto di partenza...
Che girone, che figata! Vito ed Elena ci guardano sorridenti, scambiamo qualche battuta e ci diamo appuntamento all'indomani...
Ora ci tocca mangiare.
Tappa al ristorante consigliato da Wilmer, a Fornaci, un piattone galattico di pasta, caffé, gelato al solito posto e con la panciona piena, belli soddisfatti, ritorniamo a baita, e a letto. Un po' di riposo, e via, si riparte domani con un altro girone!!!