Dopo una settimana d’uso ho approfittato della giornata di pioggia per scrivere le prime impressioni sull’uso del Bryton 750SE
Prima impressione
La scatoletta è minimale, in dotazione oltre al GPS c’è un laccetto ed una staffa per manubrio con i relativi elastici di fissaggio.
L’unica documentazione è una guida quick-start, la guida completa può essere scaricata facilmente da internet; questo manuale è poco dettagliato, lo strumento offre molte possibilità di configurazione specialmente delle griglie, una descrizione dettagliata delle varie funzioni aiuterebbe parecchio nella configurazione.
Lo strumento sembra ben fatto, solido e con plastiche di buona qualità, la finitura superficiale del guscio è ben fatta, segno di una certa
cura dei particolari.
I pulsanti sembrano solidi e facilmente accessibili, anche con i guanti leggeri, con quelli più spessi invernali probabilmente le cose sono più complesse.
Dopo il primo avvio il sistema richiede una configurazione iniziale, le operazioni sono semplici basta impostare la lingua e qualche dato sulla propria corporatura.
L’accoppiamento con la applicazione di Bryton, installata sullo smartphone, è molto rapido e richiede pochi secondi, così anche il collegamento ai dispositivi ANT+ è molto semplice è rapido.
La navigazione tra i menù non è immediata, il comando dipende dalla direzione in cui si trascina il dito sul touch-screen, l’uso richiede un po’ di pratica, ma prese le misure il controllo del dispositivo è facile.
La configurazione di tutte le griglie dati non è banale, lo strumento mette a disposizione molti dati e trovare quello voluto non è immediato, aiuta parecchio il tool di configurazione integrato nell’app di Bryton che permette di selezionare il layout della pagina e le funzioni da attivare, la procedura può essere anche fatta con lo strumento stand-alone ma diventa tutto un po’ più macchinoso.
Una cosa che manca, che potrebbe essere molto utile, è la possibilità di salvare ed esportare le configurazioni.
La risposta del sistema operativo non è proprio immediata, si percepisce una certa latenza; i comandi per essere processati richiedano qualche istante, niente di particolarmente drammatico o da impedire l’uso o renderlo complesso.
Le basse prestazioni del sistema sono probabilmente dovute alla necessità di risparmiare energia.
Sezione GPS
Lo strumento supporta tutte le costellazioni, seguendo le indicazioni del manuale ho scelto la combinazione GPS+QZSS+Galileo+Glonass che è quella che dovrebbe garantire il miglior compromesso tra qualità del segnale e risparmio energetico alle nostre latitudini.
Rispetto ai
Garmin mi pare che l’aggancio dei segnali dei satelliti sia un po’ meno reattivo, ad esempio in una situazione “difficile” per i GPS, cioè in uscita da un tunnel, i Garmin riescono ad agganciare il segnale già qualche metro prima dell’uscita dal tunnel, mentre questo Bryton riaggancia i satelliti qualche metro dopo l’uscita.
Le differenze sono veramente minime e potrebbero rientrare in normali variazioni statistiche o dipendere dalla configurazione della costellazione in quell’istante, non escludo neanche che sia una semplice sensazione personale.
Invece non ci sono sostanziali differenze rispetto ai Garmin sulla qualità e stabilità del segnale, le tracce sono precise anche se rispetto a quelle prodotte dai Garmin risultano più frastagliate e la sovrapposizione con le mappe presenta qualche differenze più marcate, per la verità tutto abbastanza contenuto.
Per la registrazione ho usato una campionatura a 4sec. (è possibile portarla ad 1sec.) il problema è evidente quando si procede a basse andature, sotto i 10km/h, mentre diventa impercettibile a velocità più alte; sicuramente la funzione di normalizzazione della traccia è meno efficiente rispetto a quella di Garmin.
Sulla misurazione della distanza tra un Garmin è questo Bryton c’è una differenza di circa 500m ogni 10km percorsi, difficile stabilire quale delle 2 misurazioni sia corretta, probabilmente entrambe sono affette da errori ma la differenza per un ciclista è del tutto trascurabile.
Manca una schermata sulla configurazione della costellazione, cosa poco utile ma è sempre carina da vedere per chi ha un’anima nerd, c’è però una iconcina che mostra l’intensità del segnale satellitare.
Altri sensori
Lo strumento è dotato sia di altimetro barometrico che di termometro, il barometro si autoregola automaticamente, ma è anche possibile forzare la procedura.
La misurazione di quota è precisa, ovviamente non è paragonabile ad uno strumento professionale ma è adeguata ad un uso escursionistico, insomma sapere di essere a 1000m piuttosto che a 1010m cambia poco.
Anche il termometro sembra abbastanza preciso, il dato fornito è coerente con la temperatura ambiente misurata con altri strumenti.
Manca la bussola elettronica, manca anche una finestra con la bussola, funzione che potrebbe tornare utile in ambito MTB escursionistico.
Schermo
Ho scelto questo dispositivo rispetto al S500 perché ha uno schermo più ampio ed io che ho necessità degli
occhiali da vista per la lettura speravo di avere un display più leggibile senza occhiali.
Ovviamente non c’è problema a leggere i campi dati, sono ben visibili e belli grandi, però alcune scritte come gli allarmi ed altre indicazioni avrebbero potuto farle più grandi.
Un altro dubbio sulle scritte è la combinazione dei colori scelta, il “verde Bryton” di sottofondo tende rendere il contrasto con la scritta chiara non ottimale.
Purtroppo non c’è la possibilità di modificare la combinazione dei colori.
La luminosità del display non è a livello dei Garmin, con la retro-illuminazione spenta in certe situazioni la leggibilità lascia un po’ a desiderare, la retro-illuminazione si attiva toccando lo strumento e migliora la situazione.
Anche attivando la regolazione automatica della luminosità non vi è un netto miglioramento della luminosità del display.
Sullo schermo c’è una pellicola protettiva, non è applicata benissimo presenta qualche bolla, forse questa ne diminuisce la visibilità, per ora non la rimuovo poi vedremo se sostituirla con una migliore.
Touch
Il touch è buono, basta un piccolo tocco per attivare i comandi, devo verificare se funziona con i guanti ma anche nel caso in cui non funzionasse il dispositivo può essere controllato con i bottoni laterali.
Purtroppo è sensibile all’acqua, come lo sono i Garmin, basta una goccia di sudore per attivare funzioni a caso.
Non è possibile modificare la sensibilità del touch.
Lo schermo tende a sporcarsi e diventare opaco, è necessario una passata di panno per pulirlo.
Uso
In bici lo strumento si comporta bene, la staffa fornita garantisce una buona stabilità su strada ma lascia più di qualche dubbio in MTB dove le vibrazioni sono maggiori, quindi è meglio sostituirla con una staffa acquistabile post-vendita (si trovano a pochi euro su ali-express).
Le staffe disponibili sono quelle che permettono di tenere lo strumento davanti al manubrio, ottime se si ha un assetto sportivo (come in BDC o in XC), mentre se si ha un assetto più “trail” probabilmente è meglio usare una staffa collegabile alla vite dello stem.
Passare da una pagina all’altra è facile anche durante la pedalata, sono disponibili varie pagine configurabili a piacere.
Quello che mi ha lasciato perplesso è il numero massimo di profili, infatti gestisce solo 3 profili, per un ciclista evoluto che passa dalla MTB alla BDC sono un po’ limitanti, molto meglio Garmin che permette di crearne vari.
Un’altra cosa che non mi è molto piaciuta è l’avvio della registrazione, occorre farlo manualmente premendo il bottone apposito, è vero che se non è attiva la registrazione ed si è in movimento il dispositivo ti ricorda di attivare la registrazione con un messaggio sullo schermo (funzione attiva per default ma disattivabile se lo si desidera).
Una grande mancanza è quella del profilo altimetrico visualizzabile durante la registrazione della traccia, questa mancanza è ancora più grave pensando che il dispositivo è dotato di altimetro barometrico e fornisce sia il guadagno che la perdita di quota, inoltre questi dati sono salvati del file del tracciato e sono disponibili quando si analizzano i dati.
In realtà la funzione è disponibile ma solo se si segue una traccia con dati altimetrici, lo strumento analizza la traccia e evidenzia i segmenti di salita, per ogni segmento mostra il profilo altimetrico del segmento stesso evidenziando la pendenza con colori differenti, oltre a ciò viene visualizzato i metri di dislivello mancanti e quanti km mancano alla sommità ed altri dati a secondo la configurazione scelta.
I dati forniti dallo strumento (velocità, distanza ecc.) sono accurati, o meglio non ho notato grandi differenze rispetto ai Garmin, mi ha colpito positivamente la rapidità di variazione dell’indicatore della pendenza, molto più reattiva rispetto ai Garmin anche di quelli dotati di altimetro.
Mi ha lasciato un po’ perplesso la scelta dei limiti di default delle zone FC, le impostazioni delle 7 zone le ritengo alquanto improbabili, comunque con pochi tocchi si possono impostare altri limiti.
Sarebbe stato carino mettere a disposizione una funzione di stima della potenza, funzione che potrebbe interessare chi non ha il P.M. e comunque vuole avere una indicazione per quanto approssimata della potenza sviluppata.
Navigazione
Il dispositivo se associato ad un telefono può funzionare come navigatore.
La selezione del percorso la si può fare dal dispositivo sia usando i menu che i comandi vocali, operazioni che richiedono un po’ di attenzione, molto più semplice eseguirle dal telefono che tramite app di Bryton invia automaticamente il percorso al dispositivo.
C’è un po’ da discutere sulla scelta dell’itinerario, il sistema ha scelto l’itinerario ciclisticamente più interessante, su strade secondarie e panoramiche, ma con diverse salite impegnative tra cui il “muro di huy de noantri” (100m al 35%) e con uno sviluppo kilometrico maggiore rispetto all’itinerario più diretto e con meno dislivello.
Offrire alcune opzioni di ottimizzazione del calcolo oltre alla tipologia del mezzo sarebbe stato utile.
Le svolte sono ben indicate da un iconcina in basso a sinistra, farla bianca sul verde chiaro non la rende molto visibile; non è precisissima l’indicazione della distanza alla svolta, l’errore di una decina di metri è abbastanza costante, sono indicati anche i metri mancanti alla svolta quindi l’errore per eccesso è facilmente gestibile e non fastidioso.
Esegue i ricalcoli del tracciato, ma tende sempre a riportare sul tracciato impostato in precedenza; non esegue ricalcoli in continuazione ma occorre andare parecchio fuori traccia prima che questo avvenga.
Sul display il tracciato è ben evidenziato in viola, mentre i ricalcoli sono in blu, il tutto è ben leggibile e chiaro anche in sella, è veramente difficile sbagliare.
La batteria da nuova garantisce una grande durata, con lo strumento al 100% ho pedalato per oltre 10 ore, più vari smanettamenti per configurare (con retro-illuminazione attiva) arrivando a consumare meno del 25% della carica totale.
Outroad
I dubbi maggiori riguardavano le mappe, Bryton fornisce le proprie mappe scaricabili dal loro sito; non sono disponibili strumenti di personalizzazione delle mappe… speriamo che in futuro la situazione cambi.
Le mappe Bryton rispetto alla OpenMTBmap (quelle probabilmente più usate in ambito MTB) sono molto più semplici.
Le OpenMTBmap sono mappe topografiche ricche di informazioni, questo su dispositivi con schermi piccoli non è sempre un vantaggio per l’interpretazione della mappa stessa.
Le mappe Bryton hanno meno dati ma risultano molto più leggibili al primo colpo d’occhio, la base della mappa è composta sostanzialmente da 4 sfondi:
- grigio: zone urbane o con costruzioni,
- verde chiaro: zone boscose,
- verde scuro: prati o vegetazione bassa,
- blu: mari, laghi e fiumi,
mentre le strade seguano queste decodifiche:
- giallo chiaro: strade principali,
- bianco: strade secondarie, urbane o in generale strade carrozzabili anche forestali e sentieri ciclabili o principali,
- bianco con bordi tratteggiati: sentieri generici
- tratto-tratto nero: sentieri secondari, tracce di sentiero e altro.
I sentieri ci sono più o meno tutti, non ho notato particolari mancanze almeno nelle mie zone.
Sono riportati solo i toponimo principali, mancano anche i punti quota che in certe situazioni aiutano ad orientarsi.
Le mappe non includono linee di livello che possono essere utili se si esplora un territorio ma in altri ambiti le ritengo un appesantimento inutile.
Il caricamento delle traccie GPX nel dispositivo avviene tramite app, ed è sufficiente “clickare su invia al dispositivo” ed il trasferimento avviene in pochi secondi.
E’ poco chiaro come si faccia trasferire all’interno dell’app il file GPX, le indicazioni fornite sono abbastanza criptiche, comunque utilizzando l’interfaccia web si può facilmente aggirare il problema.
Le tracce GPX possono essere create usando gli strumenti messi a disposizione da Bryton, scaricate direttamente da alcuni siti web o importate come file stand-alone.
Attivata la traccia questa viene evidenziata sulla mappa da una spessa linea viola, il dispositivo evidenzia la direzione da intraprendere con delle freccette che coprono i seguenti 500m rispetto alla posizione attuale.
Quando la stessa traccia ha tratti sovrapposti (ad esempio andata e ritorno) questa funzione è molto utile rendendo intuitivo l’identificazione dell’itinerario corretto.
Non esiste una freccia indicante la direzione, ma sono generate automaticamente le svolte con indicazioni tipo road-book; questa funzione non mi ha sempre soddisfatto, infatti se ha segnalato correttamente svolte sul giusto itinerario evitando sentieri secondari, in altri casi la svolta non è stata segnalata.
Probabilmente se l’intersezione non è netta, la svolta viene interpretata come semplice cambio di direzione e non segnalata.
All’inizio della navigazione il sistema propone di guidarci all’inizio traccia, se si rifiuta questa possibilità la navigazione si avvia appena ci si trova nelle vicinanze della traccia, la funzione è decisamente ben fatta e permette di identificare la traccia corretta anche in caso di sovrapposizione della traccia; da fermi è possibile che il sistema non si posizioni nel punto corretto o voluto della traccia, ma appena ci si inizia a muovere la situazione viene corretta ed aggiornata a quella coerente con la direzione intrapresa.
Il fuori traccia è ben gestito, se è abbondante vi è una indicazione dei fuori traccia con i metri di errore, automaticamente avviene il ricalcolo che permette di ricongiungersi alla traccia salvata.
Il ricalcolo non è troppo invasivo infatti richiede una uscita dalla traccia di diverse centinaia di metri, come prime opzioni propone di tornare sui propri passi; dopo qualche centinaio di metri di fuori traccia viene elaborato un nuovo percorso, ovviamente per far funzionare questa funzionare deve esistere un sentiero o qualcosa di codificato su cui basare il calcolo.
Allenamenti
E’ possibile gestire gli allenamenti, la app offre 3 allenamenti base, è possibile crearne altri personalizzati oppure caricarli da applicazioni di terze parti.
Ovviamente il dispositivo ti permette di seguire l’allenamento impostato.
Non essendo agonista questa funzione mi interessa poco e non ho la capacità di valutarne la qualità.
Applicazione
L’applicazione di Bryton ha tutto quello che necessità, è abbastanza intuitiva e permette di tenere traccia delle proprie attività, non la trovo ne superiore ne inferiore a Garmin Connect, benchè diversa.
Oltre allo scambio delle informazioni col dispositivo, fornisce un sistema di configurazione dello stesso molto più facile da usare sfruttando l’interfaccia del telefono.
Una mancanza da colmare è l’interfaccia del sistema di comunicazioni con gli smart phone, infatti il dispositivo non mostra sul display le chiamate in entrata e i messaggi, cosa che invece Garmin permette di fare.
Permette di interfacciarsi con le principali applicazioni per la gestione degli allenamenti, purtroppo non esiste un collegamento diretto con il Training Camp del forum a differenza di Garmin Connect.
(Per
@marco se fosse possibile integrare la funzione non sarebbe male.)
Oltre all’app è disponibile un sito WEB che fornisce le stesse funzionalità, per alcuni versi l’uso del sito web semplifica alcune operazioni di trasferimento dati e caricamento degli stessi.
L’integrazione tra i 3 ambienti è più che ottima.
Conclusioni
E’ uno strumento pensato prettamente per la bici, se lo si usa in BDC da il massimo delle prestazioni, ottimo anche in ambito XC, sui trail in MTB qualche limite lo mostra, d’altra parte non è uno strumento per l’escursionismo.
Come funzionalità se la gioca alla pari con la serie
Edge di Garmin ed è inevitabile che presenti alcune mancanze rispetto alla serie
eTrex o simili più orientate all’escursionismo.
Il costo è ragionevole, con 170€ ci si porta a casa uno strumento completo e ben funzionante, 170€ è un costo ragionevole nel 2024 per un piccolo strumento elettronico quando ci sono telefoni che possono fare le stesse cose per la stessa cifra.
La batteria mi ha sorpreso per la durata, spero che sia facilmente sostituibile quando inizierà a presentare segni di deterioramento.
Il sw ha sempre funzionato bene, non ho rilevato blocchi o particolari rallentamenti, non si può dire la stessa cosa per i Garmin; il sw è una cosa che non si “vede” ma è fondamentale per la qualità complessiva del prodotto.
Qualche pecca c’è, qualche funzionalità potrebbe essere migliorata ma complessivamente il dispositivo non mi dispiace.